OLTRE I GENERI: "L'INTENSITA' E LA COSCIENZA"* di Silvia Calzolari
Il dizionario del Pop-Rock 2015 di Enzo Gentile e Alberto Tonti- Zanichelli - http://www.zanichelli.it Domenica 16 novembre al Teatro del Verme (sala piccola), Milano, in occasione del Bookcity 2014, abbiamo assistito alla presentazione della nuova edizione de "il Dizionario del Pop-Rock 2015" di Enzo Gentile e Alberto Tonti, che racconta 60 anni di musica. Un volume di 1896 pagine che esamina e descrive la produzione di oltre 2300 artisti e più di 35.000 album. "Dal blues al country, dal folk al punk e al rap, dal soul al rhythm and blues, dal raggae allo ska, dalla musica etnica a quella d'avanguardia, dalla tecno alla musica leggera" in un arco di tempo che va dagli anni 50 alla produzione discografica sino al 30 giugno 2014, con 120 nuovi inserimenti (tra cui anche Bing Crosby e Sixto Rodriguez). Prefazioni di Gene Gnocchi, Dj Ringo e a firma Carlo Verdone del 2012. Per ogni artista o gruppo (in ordine alfabetico con nome in rosso su fondino grigio) schede con una breve biografia, punti salienti della carriera artistica e produzione discografica con stellette da uno a cinque, che indicano il giudizio attribuito. In copertina Luciano Ligabue ritenuto "in assoluto il protagonista più meritevole della stagione passata". Sul palco dell'evento, oltre agli autori Enzo Gentile ed Alberto Tonti, Dj Ringo (art director - dj speaker di Virgin Radio Italia), Alberto Fortis (storico cantautore italiano - pag. 638 del dizionario - 4 stelle) e Carlot-ta (cantautrice e pianista italiana - "ponte per la futura edizione del dizionario" come afferma Gentile, eppure presente nello stesso in veste di cantante per Zibba & Almalibre - pag. 1873). Assente Gene Gnocchi, la cui prefazione è stata letta al pubblico da Enzo Gentile, strappando sorrisi e risate per la tipica capacità dissacrante e fortemente ironica dell'eclettico artista. Si sono alternati sul palco, tra gli artisti inseriti nel dizionario, Peppe Servillo (attualmente a Milano come attore di prosa nello spettacolo "Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo e presente nel volume come componente di Avion Travel, gruppo appena ricostituitosi), Marco Ferradini (cantautore italiano, impegnato in "La nostra generazione" lavoro dedicato alla genialità di Herber Pagani) e Ricky Gianco (unico vero rocker italiano, come viene definito nel volume) . "La parola d'ordine cui ci siamo attenuti è quella di un'onestà contestualizzata, ovvero la possibilità di individuare una linea di demarcazione tra qualità alta e bassa, tra opere raccomandabili, accettabili o sconsigliabili, in cui potesse sopravvivere il libero arbitrio del gradimento o del pollice verso: ovviamente fuor di antipatie o pregiudizi. Appunto con l'onestà critica dei tifosi della musica, disposti nel tempo anche a cambiare idea". (pag. 7 - Dizionario Pop-Rock 2015 - Zanichelli) affermano Gentile e Tonti nella premessa. "Un lavoro che è iniziato nel 1999 sino alla nuova edizione di quest'anno, grazie a Zanichelli", "a Giordano Casiraghi e ad altri collaboratori che hanno recensito nel corso degli anni". Interessante ed esaustiva la presentazione, con interventi critici, preziosi ed esilaranti. Il dibattito spontaneo, aperto e senza pregiudizi, tra gli autori e gli artisti presenti, si sono alternati ad interventi musicali di Alberto Fortis (Settembre - Do l'anima, dalla nuova opera uscita nel 2014) e Carlot-ta (The song of mountain stream e The Barn Owl - "teatro canzone, che riporta a Brecht da un lato e al pianoforte del migliore Jerry Lee Lewis, con una voce spiritosa che sa recitare. Tre stelle di incoraggiamento", affermano gli autori del dizionario) che hanno creato un'atmosfera intensa, riportandoci alla sostanza voce-musica al pianoforte e avvolgendo il pubblico con la loro professionalità e originalità artistica. Sono stati gli autori Gentile e Tonti a porre domande agli artisti chiedendo visione, suggerimenti, pregi e difetti della loro opera. ENZO GENTILE: "Dj Ringo è un esordiente in questa pubblicazione e ci affianca dal punto di vista della promozione con Virgin Radio Italia e, in alcune pagine, per i contenuti, anche se non per tutti, da alcuni si dissocia". "Abbiamo discusso su chi fosse poco rock e chi troppo pop, non su tutto ci siamo trovati d'accordo". DJ RINGO: "Virgin una radio votata al rock, un sogno per me che si è avverato". "Rispetto il pop, ma non lo ritengo un genere musicale, è quell'ingrediente che va a toccare tanti generi, che aggiunge sapore". "C'è il rischio di usare il pop, bisogna saperlo usare. Lo vedo sempre con un po' di odio e un po' di amore. In ascolto di 300 cd al giorno, noto spesso il basso livello di alcuni artisti, mentre a volte in alcuni brani manca una punta di pop che migliorerebbe il lavoro. Quando mi proposero di contribuire al dizionario ero scettico, ma ho imparato a rispettare tutto, eventualmente si può non approfondire, se non piace un genere, ma ho rispetto per tutte le arti. Ho accettato". ALBERTO TONTI: "Sessant'anni di musica. Il rock and roll è nato a metà degli anni 50 per varie motivazioni. La leggenda racconta che il rock and roll ebbe avvio dal pezzo 'Rock around the clock' di BIll Haley & Hits Comets che ha spopolato in tutto il mondo (in verità era una copia di "Move it on over" di Hank Williams) e inserito come colonna sonora di un film" - ( immagino intendesse Blackboard giungle - Il seme della violenza") - "Il pezzo è stato scelto dalla figlia del produttore che suggerì al padre di inserirla e ottenne uno strepitoso successo. Ma i prodromi del rock sono la fusione di country e blues". ENZO GENTILE: "Come si sente un artista in un libro dove parlano di lui, bene o non necessariamente. E' curioso di sapere, gradisce o si offende? PEPPE SERVILLO: "Ammirevole in quest'opera il tentativo di possedere una materia enorme che ha già dentro l'impossibilità di farlo. Lavoro affascinante che va aggiornato continuamente. Ritrovare gli Avion Travell mi ha fatto molto piacere. Nel frattempo abbiamo dato vita ad altri progetti che magari saranno annoverati nella prossima edizione. Siamo tornati a suonare dopo dieci anni ed è un buon augurio. Trovarsi in un contesto così ampio e vario, significa conoscere e capire la ragione di chi ha redatto il lavoro e ha messo il tuo contenuto a confronto con altri e quindi avere delle consapevolezze in più". ENZO GENTILE: "Come vive un artista il fatto di essere passato ai raggi x, oltretutto in una carriera di 35 anni alle spalle? Il rapporto in generale con coloro che sono chiamati a dare voti". ALBERTO FORTIS : "Parto dal titolo del dizionario per parlare, come ho fatto in altre sedi, dello stato di salute della musica. Sono lusingato, che i miei lavori possano piacere, mosso da un imperativo, che per me fare musica significa condividere. Se si riesce a piacere, perché arriva un segnale di condivisione, questa è la più grande soddisfazione. Sacrosanto il vostro lavoro, per chi deve monitorate ed essere giudice, indirizzare, far capire, spiegare. Mi interessa in questo periodo vedere cosa succede nell'essenza pop o pop-rock e al di là dei generi." "Oggi c'è un distinguo fondamentale, perché siamo in un momento di crisi storico-sociale-artistica. Ci sono matrici che decretano due generi: Beatles e Rolling Stones, che sono impressionisti della nostra musica". "Il pop trascende dai generi, perché è una tavolozza di colori", successivamente Fortis sottolineerà l'importanza/differenza nel pop: la melodia. "Ciò che ritengo importante è capire che forza ha ancora oggi tutta questa materia. Il pop è vivo il pop è morto, il rock è vivo il rock è morto". "Oggi si vive la musica in modo diverso, attraverso web, che è un solco e sarà futuro imprescindibile. Il distinguo diviene la forza personale, nutrendosi di ciò che si riceve attorno e che poi viene metabolizzato, e fa l'artista d'oggi. Al di là di pop e rock la grande differenza è vedere di trovare negli artisti, nelle persone che fanno musica l'intensità e la coscienza* perché questo lavoro è una missione. lo dico senza polemica, anche perché viviamo in un'epoca di talent, da cui escono anche cose meravigliose, ma l'unico rammarico è che oggi è difficile creare delle carriere. Questa è la missione del mondo dell'arte al di là dei generi". "La nobiltà deve essere riprendere questa funzione e se ne sente la voglia di chi la fa e di chi l'ascolta". MARCO FERRADINI: "Un lavoro esauriente, ove il bello per un artista è sapere cosa gli altri pensano di te. Un'indicazione ed un aiuto per il nostro lavoro. Purtroppo, come affermava Alberto Fortis, è un brutto periodo". "Certe radio si sono impossessate della musica e decidono loro chi passa o non passa. I discografici italiani sono falliti, si sono piegati al potere delle radio, per mancanza di coraggio e come schiavi hanno ucciso la discografia italiana. Ci troviamo ora esclusivamente con talent show. Ragazzi vengono scelti non per la loro bravura, ma spesso per la loro mediocrità. La televisione comanda in funzione dello spettacolo. Speriamo che finisca, speriamo che Milano torni a quando si camminava per strada e si sentivano canzoni dalle cantine. Quell'afflato e quella voglia di comunicare, quella musica che ora non si sente più per le vie. I locali chiudono, le discoteche chiudono. Io soffro per questo, ho suonato da tutte le parti e ho vissuto di musica, grato al pubblico e alla musica italiana, mi dispiace che tutto questo sia finito, perché il potere di certe multinazionali impediscono di farlo. Speriamo che il futuro ci riporti la voglia di suonare e la libertà, ma che sia la gente a riprendersi in mano la musica". DJ RINGO: "Sono molto d'accordo con Ferradini. Mi sono sforzato di fare una radio diversa, non ho molti rapporti con discografici, non perché voglia fare il ribelle-radio, ma perché sono fuori dai certi giri. Se ci si lamenta delle radio allora bisogna lamentarsi", di molto altro, "e sarebbe un effetto domino devastante". "C'è un sistema criminale di monopoli e concessioni, di leggi-finte leggi, che l'ha permesso e riguarda sia il potere che il popolo (forse esisteva anche prima anni 50 e 60), sta anche a noi difenderci, dato che ci sono artisti che si lamentano e poi invitati non dicono nulla". "La musica, i dischi sono un bene comune è assurdo che nessuno possa accedere a causa di concessioni". RICKY GIANCO, Meraviglioso rocker italiano, in approvazione e dialogo sulla situazione del settore musicale e dopo averci deliziato con il racconto sulle controverse vicissitudini storiche della versione italiana di "Stand by me", "Pregherò" afferma: "Posso dire che bisogna fare i complimenti a tutti i collaboratori di questo dizionario, perché questa è un'opera omnia. Confrontarsi attraverso un'opera ben creata e unica è utile. Un lavoro in cui ci si diverte, ma importante". Ad evento concluso e in previsione del futuro incontro dell'anno prossimo con il dizionario 2016, tra autografi, fotografie, disponibilità e gentilezza dei protagonisti, sfogliando il massiccio volume, miriadi di ricordi e sensazioni…una vita di interiorità ed ascolto torna alla mente…fra una moltitudine di vite artistiche. Leggendo nomi e produzioni, e pur nell'apparente asetticità di un dizionario, emozioni e consapevolezza di un tempo musicale ampio. Confermata l'importanza e la positività del volume da parte degli artisti presenti, come fruitori possiamo incuriosirci ed esplorare imparando ciò che è stata la musica in questi 60 anni, se non nell'assoluta globalità, almeno nel tentativo più che mai ricco e plurimo. Da ciò che è emerso, nella visione di nuove carriere artistiche (potenziali presenti nei futuri dizionari), lampante e confermata è la criticità del periodo, in questo mondo controllato da multinazionali e monopoli, concessioni e diritti per pochi, diffusione più o meno manipolata della musica, come per tutte le arti del resto. Non dipende solo da chi ci impone tutto questo, ma anche dalla gente (da noi tutti) che ne usufruisce e dalla cultura musicale autentica che deve essere diffusa. "La gente si riprenda la musica" come sottolinea efficacemente Marco Ferradini. La diatriba pop o rock beatles o rolling stones sembra appartenere quasi ad altra epoca ed intenerisce. Si vorrebbe fosse solo quello il problema, ognuno nei propri gusti e rivendicazioni, siano esse concettuali o nella pura ribellione istintivo-ideologica o in altre scelte tutte rispettabili, perché la musica è smisurata e di tutti, fondamentale forse è non lasciarsi mai influenzare, ma goderne l'essenza. Gli artisti delle nuove generazioni nella ricerca di un mondo libero e di affermazione hanno vita dura. Esistono realtà indipendenti che con coraggio si muovono ed ergono la loro bandiera talentuosa tentando ogni via pura con tenacia. L'intensità e la coscienza, come ben definisce Alberto Fortis, ritengo siano centro e necessità. Uno splendido e curato dizionario offerto da Enzo Gentile ed Alberto Tonti unisce e aiuta il confronto, al contempo, forse l'unità di volume potrebbe essere da stimolo nel reale e virtual-reale per trovare una strada comune che contrasti gli strapoteri e che veda, al di là di ogni campanilismo o di mero interesse, il vero senso della musica, solo così forse è possibile un futuro possibile e sincero…vogliamo ancora crederci. Silvia Calzolari
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