
di Eugenio Nascimbeni
Editore: Lettere Animate
PAGINE : 189
Genere: Gialli e Thriller
ISBN : 978-88-97801-21-4
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Disponibile anche EBOOK: http://www.net-ebook.it/ebooks/35266/L%27angelo-che-portava-la-morte.aspx
Non mi capita quasi mai di recensire un libro, mi occupo prevalentemente di musica, quindi per me è molto più semplice parlare di un cd, oppure di un concerto... aggiungo anche, meglio se rock. Ma questo libro dello scrittore milanese Eugenio Nascimbeni, mi aveva intrigato da subito e così, dopo averlo acquistato e letto è venuto il momento, per voi lettori naviganti di Deliri Progressivi, di leggere la mia recensione.
"L'angelo che portava la morte", è il quarto romanzo di Nascimbeni, la storia si svolge in Italia e prevalentemente in Sardegna, dove il nostro scrittore, dipana una trama, degna dei migliori gialli italiani, all'interno di una casa di riposo per anziani, nella zona della Gallura e va a ripescare un antico rituale, quello delle "Accabadoras" ,"Angeli" (a modo loro), che venivano incaricati di togliere la vita, a persone che soffrivano.
Una storia ben scritta, ben dettagliata, che vede la figura di un affermato scrittore, Giorgio Ferrandi, il quale molto attaccato a sua Zia Angelina, vola in Sardegna, per andare a trovarla, nell'istituto in cui è ospite e si ritrova a scoprire qualcosa di oscuro, che lo fa allo stesso tempo preoccupare per l'amata zia, ma anche che gli risveglia uno spirito indagatore e che lo porterà a sospettare di molti personaggi coinvolti , dove ognuno dei quali nasconde un segreto nel segreto.
Colpi di scena a non finire e quando al lettore, sembra di aver capito chi è il cosiddetto: "angelo della morte ", accade sempre qualcosa di nuovo, che manda all'aria ogni certezza. Il libro non annoia, anzi si legge tutto d'un fiato, perché la voglia di arrivare alla fine e scoprire il colpevole, cresce pagina dopo pagina.
Aggiungo che a mio modesto parere, potrebbe essere anche una bella sceneggiatura per un film, magari col bravissimo attore Luigi Lo Cascio nella parte del protagonista Giorgio Ferrandi.
Roberto Bruno