Le mie parole d’acqua di Maria Luisa Mazzarini Ed. Divinafollia 2015 Recensione a cura di Annamaria Pecoraro Le parole sono spade possono uccidere diceva Hegel o pietre come Carlo Levi riporta nel titolo di uno dei suoi libri. L’importanza data dal valore che diamo è sicuramente la base per la costruzione di rapporti e l’incontro per nuovi propositi. Un percorso che diventa acqua, fonte vitale e primordiale, che trasporta messaggi evocativi e pregnanti immagini e significati. Il poeta diventa autore e fautore, liberamente bagnato d’amore e della forza coraggiosa di creare e promuovere infinite vie. Per giungere a questa consapevolezza, il verbo scorre e si culla, trovando nella giovinezza la luce e la freschezza mai spenta e utile, quando l’ansia e la notte possono spaventare. Imparare a immergersi nella natura, che consiglia e canta “poesia in mezzo al mare” è il mezzo necessario per poi lasciarsi andare, e perdersi nell’ “abissale incanto di perla”, abbracciando la vita, in tutte le sue note e segnando la nostra personale scia. La Mazzarini offre emozioni allegoriche, intrise di sogni ed emozioni e poiché vissute, sanno donare carezze e mistero. “In alchimie di respiri/ e fiori/ e versi d’acqua/ di rose”, chiaro monito di quanto ognuno di noi, con sentimento può produrre, accendendo fiamme o contemplando il silenzio, “alle sue acque divine/ la Bellezza ci invita/ al viaggio”. Un richiamo al Tevere, “con passi di bambina/ innocente come sposa”, si lega passato, presente e futuro, e la meravigliosa evocazione dell’acqua in tutte le sue forme, mare, pioggia, lago, ruscello, fiume, gocciole, pozzo, vasca, idromassaggio, cascata, onda, zampillo, incanta e accompagna nelle quotidiane resurrezioni dello spirito. “Ti amerò/ come d’acqua di fonte/ il canto”, e forse in questo richiamo, non ci resta che tuffarci e cogliere al volo il messaggio. Dulcinea Annamaria Pecoraro
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"Lanty&Cookies" (1° volume della serie) di Tiziana Iaccarino CASA EDITRICE: Genesis Publishing FORMATO: Digitale COLLANA: Romance PAGINE: 80 ANNO: 2015, Tiziana Iaccarino nasce a Napoli nel 1976. Ama e apprezza l'arte in tutte le sue forme e ha una predisposizione naturale per il disegno e la scrittura. Ma non solo, poiché a soli cinque anni canta già in televisione e cresce seguendo tutte le sue passioni artistiche. Inizia a scrivere con maggiore impegno solo in adolescenza affrontando una lunghissima gavetta attraverso concorsi letterari per poesie inedite con cui comincia a farsi conoscere. A diciotto anni si iscrive a un'Accademia d'Arte Drammatica che le permette di recitare presso i teatri più importanti della sua città. Parla fluentemente lo Spagnolo, sua seconda Lingua e sta migliorando l'Inglese. Attualmente vive in Inghilterra e ama viaggiare, facendo spesso la spola con l'Italia. Il suo sito ufficiale è: www.tizianaiaccarino.com. SINOSSI "Lanty&Cookies". LA SERIE. Lanty è una stilista di accessori dalla vita professionale perfetta: ha intrapreso l'attività dei suoi sogni e sta per aprire uno showroom nel quadrilatero della moda milanese, in via Montenapoleone. Tutto sembra procedere per il meglio se non fosse che la sua vita privata, al contrario, vada completamente a rotoli o meglio... che i suoi rapporti con il marito Marcello, giornalista, non siano proprio idilliaci. A tormentarla è un problema quasi inconfessabile: è in totale astinenza sessuale! Tutta colpa di un marito che non le si concede da un anno, che le sfugge in ogni modo e le offre l'occasione di rimettere in discussione il loro rapporto. Ma Lanty non si dà per vinta ed escogiterà qualunque sistema, persino bizzarro, per risvegliare i sensi sopiti del coniuge. Ma proprio nel momento in cui pensa di gettare la spugna, ecco che a liberarla dalla sua astinenza ci pensa Giorgio, brillante avvocato amico di suo marito. La nostra protagonista, però, non immagina che dietro l'angolo ci sia ad aspettarla una scoperta che rimescolerà le carte in gioco e le cambierà la vita per sempre. "Lanty&Cookies" è una commedia dal sapore piccante e una bordatura appena erotica, ma brillante. Ha già conquistato centinaia di persone nella sua prima edizione e si rivelerà scoppiettante e ricca di retroscena inaspettati in questa nuova edizione che offre il titolo a una serie vera e propria con la quale le avventure di Lanty continuano! *** In copertina il volto di Lanty, per tutta la serie, sarà la modella Giulia Martani. La foto scelta per la prima copertina della serie è di Willy Foto Moda. La grafica di talento che curerà la serie è Elisabetta Baldan. MOTI DELL'ANIMA Anna Maria Lombardi e Marina Marini Danzi Editore: “Centro Tipografico Livornese” Editore Pagine: 94 ISBN 9788898972388 Anna Maria Lombardi ha 67 anni è nata a San Severo (Fg), abita a Bonate Sotto in provincia di Bergamo. Infermiera Professionale, Assistente Sanitaria, Floriterapeuta. Laureata in Filosofia è Psicolologa e Psicoterapeuta. Tra i numerosi interessi culturali ed artistici, da qualche anno scrive poesie che ultimamente ha deciso di pubblicare. Ha nel frattempo partecipato a vari concorsi ottenendo menzioni, segnalazioni e la pubblicazione in diverse Antologie. Ha fondato con la signora Marina Marini Danzi: la pagina Facebook: Psicologia, fiori di Bach e dintorni e il Blog: www.motidanima.blogspot.com Marina Marini Danzi, nata a Pisa, ha 54 anni, vive a Carrara (MS). Infermiera Professionale coltiva da anni lo studio di varie terapie e tecniche olistiche, con particolare amore e passione per la Floriterapia. Amante dell’arte, in ogni sua forma, approfondisce su di sé l’esplorazione e l’espressività con il comporre versi. Appassionata di fotografia, la utilizza associandola alle proprie opere. Ha partecipato a vari concorsi ottenendo menzioni, segnalazioni e pubblicazione in Antologie. Gestisce, insieme alla Dott.ssa Anna Maria Lombardi: la Pagina Facebook: Psicologia, fiori di Bach e dintorni e il blog : www.motidanima.blogspot.com Echi del cuore Moti dell’anima È la mia poesia L'anima umana evolve, si completa e si realizza attraverso il movimento verso l'esterno di dinamiche esistenti all'interno della persona e tramite la creatività, l'espressione e la capacita' trasformativa ed operativa sulla realtà. Scrivere poesie, come ogni forma d'arte, fa parte del bisogno dell'uomo di creare, raccontare e raccontarsi, di volare in alto con la fantasia verso lidi antichi o non ancora esplorati. Le liriche contenute in questo libro vogliono esprimere, con parole semplici, le nostre più profonde emozioni, i nostri sentimenti, la nostra personale ricerca che desideriamo umilmente condividere con il lettore. A lui e ai nostri cari, dedichiamo questa raccolta, sperando che in essa possano in qualche modo rispecchiarsi e rivivere alcune emozioni antiche, profonde, che giacciono sepolte nel cuore di molti di noi. I temi presentati in questa silloge sono vari e vanno dall'amore all'amicizia, dalla natura alla nascita...alla morte, oppure sono frutto semplicemente del nostro estro. Alcune poesie sono nate da un lavoro di esplorazione, di ricerca interiore e di studio di antichi processi emozionali e sentimentali legati ad eventi personali, anche profondi, che hanno lasciato tracce indelebili nel cuore e nell'anima. Altre sono state ispirate dal nostro modo di vedere e dalle emozioni che la vita quotidiana ci ha offerto. Le parole usate, mai frivole, vogliono essere delicate e semplici, la struttura apparire leggera, cosi' da offrire, almeno cosi' noi speriamo, un testo gradevole, mai noioso, a tratti originale, con buoni e vari temi ispirativi. Le autrici Anna Maria Lombardi Marina Marini Danzi Voce di Bagli Elisabetta Editore EEE-Edizioni Esordienti E-book (collana Poesis) Recensione a cura di Annamaria Pecoraro Nel linguaggio omerico, il poeta “poietes” è il cantore per eccellenza, voce messaggera che interviene trasmettendo e divenendo mezzo percepibile all’orecchio del pubblico o allo sguardo del lettore. Proust nel “Il tempo ritrovato” diceva: «Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.», e forse in questa silloge la Bagli, trova la tenacia di raccontare quanto di più intimo accade nei meandri dell’esistenza, e di evolvere; vocalizzando, giocando, evocando, criticando, confrontando, la sfera del percettibile e dell’umano vissuto, intriso di espressive metafore, che donano estetica, inquietudine, intuizione, originalità alla stessa parola. Interessante il richiamo che si può evidenziare con lo “Ione” di Platone e del legame tra il rapsodo e la poesia, connubio di natura divina. I versi diventano “fiume di vita e la voce inconsapevole, scava profonda nell’anima”. Parlare di entusiasmo o di dolore non è semplice, spesso è più facile costruire muri o nidi, che possano apparire rifugi sicuri e inaccessibili alla sofferenza. Sia sul piano teorico che metafisico, il voler trovare una propria identità nella parola, rappresenta la volontà di crescere e vincere una guerra interiore. Lo stesso Ungaretti diceva: «ciò che segreto rimane in noi, indecifrabile» (il porto sepolto), ed esprimere il proprio tormento o le proprie emozioni diventa voce palpabile, che si apre dal personale alla collettività. Ecco il passaggio successivo, l’esternazione della voce in scrittura, come atto di comunicazione, come terapia protesa per sfogare rabbia, odio, amore, per arrivare a capire chi siamo e cosa vogliamo. “Sono foglia, (..) nuvola estiva, (..) l’odore della terra… Sono un libro mai finito. L’inizio è già scritto.” Il verbo s’incarna e si intreccia ai limiti e fragilità che compongono l’umana essenza, esortando a buttare fuori ansie e paure che in altro modo corroderebbero o porterebbero alla fossa. Amo il presente che m’illude, /facendomelo sentire mio. Spogliarsi rigenerandosi, può portare a diventare freddi come la neve, ma a ritrovare quel candore che ai primi raggi di vero amore si scioglie. Così: “uno dopo l’altro bocconi amari entrano nella mia bocca, come nodi lentamente si sciolgono, con difficoltà scendono giù.” e quando tutto sembra nero, anche una “piccola luce” diventa visibile e certezza di mani pronte ad accogliere il vagito di una nuova vita. Questo miracolo è la testimonianza vivente di quanto quel “filo” interno, può abbracciare il mondo con nuovi occhi, sognando nuove bianche in un domani. L’Amore è il motore che conosce l’animo umano e il vestito che fa sentire sempre nuovi e complici, anche nel mare nero o nel rosso sangue del cuore. Tra silenzi, partenze, briciole, castelli di sabbia, sguardi, il mondo diviene quello che noi siamo e vogliamo. La Bagli è messaggera che accompagna nelle notti di Santander, tra vie in Transtevere, Garbatella e l’aria di Madrid. La fortuna di essere Donna, viene così accolta come dono e con sensibilità, prende per mano, sollevando il capo, maturando nel vento, e nel tempo può ringraziare, senza avere più paura di brillare oltre la notte. Dulcinea Annamaria Pecoraro “CENTAURI” di Fabio Amato Ed. Magi (2015) Recensione a cura di Annamaria Pecoraro La poesia di Amato trova spazio “nei profondi tristi occhi”, tendendo la mano, senza nascondere quanto la società sta causando. Il poeta s’immerge nella realtà, e mette a frutto la sua abilità linguistica per agire e svelare tracce di vita. Si denota una matrice Pascoliana, dove il gioco di parole e dei versi, richiama l’attenzione del lettore, stimolando alla coscienza e alla conoscenza di quanto accade: “Vedi i sogni/ passati dai buchi/ di vite sgualcite,/ svaniti/ lungo le vie del non ritorno.” Un’amara consapevolezza che dipinge di “verismo” ogni senso e rapporto con il mondo. La scrittura di Amato, è danza in movimento, tra passato, presente e futuro, “oscillando silenziosa, lungo i fili”. Schiude l’anima di fronte alla ragione e ai ricordi che accendono forza e voglia di reagire. “Elettrochoc” che possono perforare le carni, per come entrano nell’intimo, facendo stridere le emozioni. L’arte diventa la via di redenzione e di meditazione e i “raggi che trafiggono/ le solitudini”, richiamano Dante, nel Paradiso XII,28: "del cuor dell'una delle luci nove". Nei centauri (creature metà uomini e metà caproni) figure mitologiche, vi è anche la costatazione che “il genere umano non può sopportare troppa realtà” come Eliot affermava nel dramma “Assassinio nella cattedrale”. Ognuno di noi armato di pregi e difetti, può essere estremamente forte e astuto, agile e saggio, come il “peggior folle” perso in “funambolici equilibri”. La natura e i colori diventano la simbologia capace di suscitare immagini e variazioni così come è la stessa vita. Passaggi dal bianco (orchidea), al grigio, al nero, all’azzurro e blu del mare, al nuages, al prisma che compone e scompone. Il mistero dell’esistenza si rinnova e nel “sentire su di sé/ il peso delle scelte,/ dei gesti/ che attraverso le parole/ si fanno universali”, è l’apice/scopo raggiunto. Oltre le maschere e le mode del momento vi è la risoluzione al “male”, incontrando con coraggio se stessi in primis, amando le “smagliature dell’esistenza”, facendo festa per ogni singolo giorno e anche sotto la pioggia, riscoprendosi sempre spiriti nuovi con diversi punti di arrivo e partenza, ma accumunati dallo stesso cammino tra cielo e terra. Dulcinea Annamaria Pecoraro LE MIE PAROLE D’ACQUA di Maria Luisa Mazzarini Editore: DIVINAFOLLIA Collana: TRASVERSALIA, APRILE 2015 Pagine: 96 ISBN: 978-88-98486-58-8 Maria Luisa Mazzarini . Nata ad Umbertide (PG) e laureata in Lettere Classiche, vive da più di 40 anni a Loreto Aprutino (PE) dove ha svolto attività di docenza e di scrittura. Per le sue opere poetiche ha ottenuto significativi riconoscimenti in diversi Concorsi Letterari. Sinossi: Un poetico viaggio di vita “a fior d’acqua”, da luoghi e persone dall’infanzia alla vita adulta dell’autrice, amati “con gli occhi stupiti del cuore”, in una visione sublimata della realtà che l’ha formata e in cui si identifica, dal Tevere in Umbria al Mincio di Virgilio a Mantova, fino al fiume Giordano dell’antica Palestina, con tutta la sua valenza spirituale: una compenetrazione tra paesaggio ed autobiografia, con un fine di memoria intermittente di quanto vissuto, secondo un procedere basato sulle impressioni mutevoli ricavate dalla “corrispondenza affettiva” dell’oggetto, interno o esterno, osservato: …“E le mie Parole si son fatte liquide. La mia Anima è acqua, il mio Amore è acqua, la mia Vita una canzone d’acqua, che scorre tra corpo e anima, materia e spirito, realtà e sogno, in armonia.” Un percorso interiore dell’anima, in cui la metafora dell’acqua che scorre è il simbolo di un Sogno d’Amore che, nella meraviglia della Natura liricamente evocata, si rinnova ad ogni istante di vita, infinito. Un’ispirazione lirica, giunta alla quarta pubblicazione, che si fa respiro tra le nuove avanguardie letterarie dell’Inquietantismo con la sua angoscia esistenziale, ed il Metateismo con la sua fede nella divina essenza dell’Uomo, per esprimere la propria interiorità, in una fusione sentimentale ed artistica, in cui l’Io prende coscienza di sé e comunica agli altri le proprie scoperte. Una personale concezione mistico- simbolistica della Vita e dell’Arte, che di essa è espressione, comunicata attraverso la ricerca di una Parola essenziale e insieme profondamente connotativa, evocativa, unica, magica “come quando dava forma e unità alle cose” (C. Baudelaire), in un verso di sottofondo che si fa musica ed emozione per esprimere l’Ideale. L’Autrice Foto di copertina “ La Bellezza dell’Acqua” da Archivio FOTOSEARCH – USA, www.fotosearch.it, con contratto di Licenza. Un nuovo progetto editoriale di respiro internazionale per l'autrice Michela Zanarella. La poetessa veneta arriva in Romania, con una raccolta di poesie originali tradotte in rumeno da Daniel Dragomirescu, che è anche editore della rivista letteraria "Orizont Literar Contemporan" e curatore del libro. La silloge intitolata "Imensele coincidenţe", in italiano "Coincidenze d'immenso" sarà pubblicata da Bibliotheca Universalis e presentata a Bucarest nell'autunno 2015. La raccolta contiene poesie dal valore universale, dove le emozioni, la natura, gli elementi e gli affetti diventano stimolo di riflessione per una riscoperta dei valori dell'esistenza. E saranno le tante coincidenze a guidare la creatività dell'autrice alla sua decima pubblicazione. Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980, è cresciuta a Campo San Martino (PD), dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha iniziato a scrivere poesie nel 2004 e da allora ha pubblicato vari libri: "Credo" (2006), "Risvegli" (2008), "Vita, infinito, paradisi" (2009), "Sensualità" (2011), "Meditazioni al femminile" (2012), "L’estetica dell’oltre" (2013), "Le identità del cielo" (2013). Per la narrativa ha pubblicato il libro di racconti "Convivendo con le nuvole" (2009) e la biografia della cantautrice Linda d "Nuova identità. Il segreto" (2015). Molte sue poesie figurano in antologie a tiratura nazionale. La sua poesia è tradotta in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno. Alcuni articoli specifici sulla sua vocazione poetica sono presenti in quotidiani quali «Il Mattino» di Padova, «Il Gazzettino» di Padova, «Il Padova»; in mensili come quali «Passaparola», in trimestrali come «Orizzonti» distribuito da Feltrinelli. È alla direzione della collana poesia ARTeMUSE, collabora con la rivista internazionale "Orizont Literar Contemporan", la rivista di letteratura "Euterpe" e "Poeti nella società", da free lance con la Free Lance International Press. E' nella redazione di Laici.it e Periodico Italiano Magazine. Membro di Giuria in vari concorsi letterari tra cui “Ponte Vecchio-Firenze”, “L’arte in versi” “Saltino-Vallombrosa”, “Nuovi occhi sul Mugello”, “Città di Latina” , “Un libro per l’inverno”, "Memorial Guerino Cittadino". È Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze” e responsabile della sezione musica di Flipnews. ALICE di Roberto Bonfanti Ed. del Faro 2015 Recensione di Dulcinea Annamaria Pecoraro La vita è una successione di eventi e di storie che si intrecciano nel tempo. A volte sembrano essere concluse, altre cancellate, messe in stand-by per le ragioni più disparate, o continuate per altre misteriose spiegazioni o semplicemente perché così dovevano andare. Alice e Francesco, esistenze che possono rappresentare ognuno di noi e l’amore che prende e lascia con i vuoti allo stomaco o le farfalle. Quell’amore folle e controcorrente, che non si fa troppe domande mentre lo si sta vivendo, ma s’interroga quando il domani abbraccia il futuro, tanto da iniziare a modellare il presente. Due vite apparentemente semplici e comuni che si ritrovano nel loro turbinio di emozioni, mettendosi in discussione dopo 12 anni di silenzio. Un sms accede tutto e per colpa o per fortuna della “candida neve”, fa ritrovare occhi negli occhi i due amanti, per dirsi cose per cui da ragazzi, mancava il coraggio. Da adulti, la ragionevole consapevolezza prende facilmente a pugni l’istintività, non scappando così dalle responsabilità. Il finale diventa così facilmente comprensibile o legato a un senso - destinato. La ricerca della serenità e del tradizionale equilibrio, si scontrano in fumi di sigaretta, whisky e musica. Ricordi che si riprendono e si lasciano, portando a spirali di sogni e illusioni, per ritrovare su un tappeto nero, quell’intimità che può davvero far volare. Ma oltre la fantasia, la realtà che colpisce la giovane maestra e il cantautore è ben diversa. Un romanzo di “due piccoli stupidi” o di chi ancora sa che ciò che nasce dal cuore difficilmente si può dimenticare. Bonfanti descrive abilmente il tutto, calandosi nelle due parti, femminile e maschile, trascrivendo in una sorta di doppio diario il viaggio che accompagna i due protagonisti. Riflessioni, date, punti, il quotidiano vivere e le scelte cui tutti prima o poi sono chiamati a rispondere, nel bene e nel male. Dulcinea Annamaria Pecoraro Il grande blu. Il Mediterraneo, mare di tesori. Avventure, sogni, commerci, battaglie di Cardini Franco Dati 2014, 208 p., brossura Editore Florence Press (collana I libri di IF) AL PERLAMORA FESTIVAL: INCONTRO CON FRANCO CARDINI SULLA STORIA DEL MEDITERRANEO venerdì 10 luglio . INCISA FIGLINE VALDARNO . Perlamora (località Pavelli) - ore 21.30 Venerdi 10 luglio alle ore 21,30, al Perlamoera festival (Figline Valdarno, Località Pavelli ci sarà la “lezione magistrale” sulla storia e l’attualità del Mediterraneo con Franco Cardini che presenta il suo libro “Il grande Blu” - Il Mediterraneo, mare di tesori, avventure, sogni, commerci, battaglie”, pubblicato da Nuova Editoriale Florence Press. Introdotto dallo storico Gianni Bonini. Franco Cardini, uno dei maggiori esperti europei delle crociate e della storia medievale, si cimenta in una rilettura storica e civile del Mediterraneo, il continente liquido di Braudel, le sue vicende umane, i conflitti etnici e religiosi, l'eterna lotta per il predominio: insomma una sintesi storica che si dipana tra i mille capitoli della sua rottura-unità che non conosce tregua da oltre seimila anni, fin dai tempi in cui i primi fragili vascelli piatti senza chiglia cominciarono a solcarlo. La serata fa parte del programma di Orientoccidente manifestazione valdarnese di “musica e culture migranti”, giunta quest’anno alla sua XI edizione. Tutti gli incontri del Festival si svolgeranno alle ore 21,30 al Teatro dei Diritti di Perlamora. [ a cura del Centro Culturale Storico Agricolo di Perlamora . in collaborazione con il Comune di Figline valdarno direzione artistica: Giorgio Torricelli - info: 055.951904 – [email protected] ] INGRESSO LIBERO * il festival Orientoccidente continua con il reading di GIANCARLO BARZAGLI “Grune Linie”, progetto fotografico convivio musica parole resistenti autoprodotte, verrà proposto domenica 12 luglio a Bucine al Circolo Arci (dalle ore 19, in collaborazione con l’ARCI di Bucine e GASARCI); martedì 14 luglio a San Giovanni Valdarno ritorna la Notte della Taranta con lo straordinario CANZONIERE GRECANICO SALENTINO (“tutti a ballare in Piazza Masaccio…”). Per poi prepararsi ai due giorni deandreiani con il film “Faber in Sardegna” di Gianfranco Cabiddu a Pergine Valdarno mercoledì 15 e l’atteso concerto di CRISTIANO DE ANDRE’ a Montevarchi giovedì 16 luglio. Tutto questo mentre inizia e continua il Traiana Summer Fest, nel comune di Terranuova Bracciolini, con la direzione di Riccardo Vannelli e l’Associazione Dritto e Rovescio e la rassegna di film in pellicola La nostra memoria inquieta, tutti i lunedì a San Giovanni Valdarno. ———————————————————————————————————————————-- * ORIENTOCCIDENTE 2015 Orientoccidente è realizzato da Regione Toscana e Provincia di Arezzo e dai comuni di Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Cavriglia, Bucine, Loro Ciuffenna, Reggello, Pergine Valdarno, Castelfranco Piandiscò. E’ prodotto da Materiali Sonori. Il progetto è di Giampiero Bigazzi ed è una sezione del Link Festival. con il sostegno di UNICOOP FIRENZE - sezione soci Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Figline Valdarno/Rignano sull’Arno PUBLIACQUA - BANCA DEL VALDARNO CREDITO COOPERATIVO - ESTRA COINGAS - I.V.V. - La CASTELNUOVESE * ORIENTOCCIDENTE NETWORK: Traiana Summer Fest Terranuova Bracciolini - Perlamora Festival Incisa Figline Valdarno - Slow Folk 7 2015 Valdarno Orientoccidente sostiene i progetti della Fondazione Il cuore si scioglie e la campagna “Di che pasta sei?” dell’Associazione Libera. impianti audio e luci : Music Factory Live Materiali Sonori www.materialisonori.it Giacomo Aloigi, Gotico fiorentino, ed. Pagliai, 2014, pp. 248, euro 16. Una storia oscura ambientata a Firenze negli anni ottanta, una compagnia di amici che si ritrova dopo tanti anni a causa della prematura morte di uno di loro. Misteri, intrighi e soprattutto il thriller che non ti aspetti; dove la sorpresa è in agguato fino all'ultima pagina del libro. Giacomo Aloigi ha un modo di scrivere diretto e colpisce allo stomaco come un pugno di Tyson. La Firenze delle band, delle cantine per suonare, della musica diversa, della generazione dark New Wave. Tutto viene descritto nei minimi dettagli, una storia incredibile ma che raccontata sembra davvero accaduta. La storia di Alessio, di una telefonata che lo smuove dopo 25 anni a tornare nel capoluogo toscano. L'incontro col resto della compagnia e i misteri che continuano ad infittirsi, una matassa che coinvolge tutti indistintamente senza pietà. Non vorrei raccontarvi la trama perché sinceramente questi sono i classici libri che vanno scoperti pagina dopo pagina, e che aumentano la voglia di leggere un libro. I miei complimenti allo scrittore e alla sua penna, da cui è difficile staccarsi. Roberto Bruno |
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Aprile 2020
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