La silloge è una riscoperta continua e una grande accettazione del tempo che passa, inteso come complice amico, compagno di ogni singola piega del volto. La Scarpetta, diventa la scultrice della vita, e con maestria, padroneggia la penna, scrivendo versi fluidi e densi di poetica.
Recensione a cura di Annamaria Pecoraro

di Anna Scarpetta
Ismecalibri 2011
pag 53, brossura
ISBN: 978-88-8810-039-3
Anna Scarpetta è nata nel 1948 a Pozzuoli (Na). Si è poi diplomata Perito ragioniere a Napoli, dove ha vissuto molti anni e dove ha studiato presso la Scuola di recitazione e spettacolo di Napoli. Ha lavorato a Milano presso la Rete Ferroviaria Italiana ed attualmente risiede a Novara. Si è sempre dedicata alla poesia, narrativa e saggistica. Ha collaborato con numerose e prestigiose riviste culturali, è stata presidente onorario per la Città di Napoli del MOPEITA (Movimento per la diffusione della poesia in Italia), è membro Honoris Causa a Vitae del Centro divulgazione Arte e Poesia; ha ottenuto numerosi riconoscimenti e prestigiosi premi in molti concorsi letterari. Presente in numerose Antologie di poesia contemporanea e ha già pubblicato Poesia (liriche, Ed. Gabrieli, 1985), Frantumi di tempo (poesie, Ed. Lo Faro, 1991), L’altra dimensione della vita (poesie, Ed. Libroitaliano World, 2004).
Le voci della memoria non si adagiano, ma percorrono tenacemente le strade d’anima e del sentimento, vestendosi a ogni stagione, ascoltando la voce autentica del cuore e della ragione. I vuoti sono i pezzi mancanti non tornati indietro, ma danno la consapevolezza d'averci reso ciò che siamo, nel momento in cui viviamo.
La silloge è una riscoperta continua e una grande accettazione del tempo che passa, inteso come complice amico, compagno di ogni singola piega del volto. La Scarpetta, diventa la scultrice della vita, e con maestria, padroneggia la penna, scrivendo versi fluidi e densi di poetica.
“Ho imparato da me, vivendo
che l’indifferenza logora
la nostra stessa pazienza.
Logora più della lunga attesa vana.”
Il modus vivendi, accresce esponenzialmente la capacità espressiva, liberando magia da versi, impugnati con solida arte, di chi sa con il suo tocco, lasciare impronta d’emozione.
Passione, dinamismo, orgoglio, instancabile ricerca di sanare i silenzi e rendere memorabili gli attimi.
La Scarpetta, fedele alle sue origini, spiega le sue ali da gabbiano, stridendo amorevolmente, ove le barriere e le diversità bloccano o celano. Senza paura srotola la sua anima, e cavalca serrante verso la meta d’essere testimone responsabile di un messaggio anche quando porta “l’amaro in gola”.
Denuncia le pazzie, le sofferenze, il malessere di questo tempo consumatore di vizi, e senza paura, in ginocchio flette, per ritrovare le forza e rialzarsi, con più ardore e voglia d’imprimere sulle pagine, il pensiero.
Poesia destinata a divenire senso incarnato per figli, presenti e futuri, cercando di dare la chiave d’accesso a quelle porte chiuse da troppo.
La Scarpetta è allora un’ instancabile sognatrice o una consapevole e paziente anima indistruttibile?
Al lettore la facoltà di scegliere, ma cosa certa, è che l'umana e palpabile destrezza di questi versi, sarà il faro guida di preghiere, battiti e preziosi momenti, per molti.
Dulcinea Annamaria Pecoraro