Tra strade da percorrere, Le rime del cuore attraverso i passi dell’anima di Dulcinea (Annamaria Pecoraro) Lettere Animate Editore, 2012 ISBN: 9788897801467 Pagine: 178 Costo: 12€ Recensione di Lorenzo Spurio La prima cosa che va detta è che la poesia di Dulcinea, pseudonimo di Annamaria Pecoraro, è pervasa da immagini edeniche e suadenti dalle quali si esaltano valori importanti (si noti, ad esempio i continui e mai banali riferimenti alla religione cristiana) e ancor più ai sentimenti puri: amore, amicizia, ma non solo. La poetessa è un’anima sensibile che non può far a meno di tracciare sulla carta quello che vive, quello che spera o, addirittura, quello che teme. Non si censura mai, non ci sono limiti a questa poetica che, infatti, non conosce ostacoli né zone d’ombra. La poetessa con un linguaggio pacato e dolce permette al lettore di imboccare un percorso in territori quasi mitici per il loro essere talmente pacificanti e godibili, in un mondo come il nostro dove, invece, domina la frenesia e l’invidia o quello che la poetessa definisce “un mondo/ dove l’ipocrisia avvolge”, in “Diversi e complementari”, p. 46). Di contro a rimandi al cattolicesimo come “Sguardo nella croce” risultata finalista nel 2010 alla II Edizione del Premio Vivarium ad Honorem di Giovanni Paolo II o alla citazione iniziale di Madre Teresa, in altre poesie si respira, invece, un senso d’apertura e sospensione, quasi d’incertezza e d’ineludibilità, convogliate e personificate nella figura del destino: un destino visto come futuro incerto, come ipotesi o dubbio, mai come tragico, inesorabile e beffardo. Ed è anche in questo che mi sento di dire con una certa sicurezza che la silloge non conosce tristezza e dolore, nel senso esteso del termine; ci sono la malinconia, l’oblio, le false speranze, il ricordo amaro, la nostalgia, le lacrime, ma tutto è volto poi sempre alla “ri-scoperta” del sé, alla rivalutazione di sé e del rapporto con il mondo: ecco il significato delle “lacrime raccolte/ trasformate in diamanti” (in “Anima mia”, p. 57). Ogni sofferenza, ogni momento traumatico, anche se non verrà mai cancellato, verrà però mitigato e addolcito, tanto che il ricordo non sarà mai talmente doloroso da tentare il rifiuto. E questo è sinonimo di amore, di amore verso il tempo (“Non chiedere il perché/ ogni singolo granello scorre,/ con il suo tempo, nella clessidra della vita”, in “Milonga dell’Angel”, p. 66), che solitamente viene visto, invece, come nemico numero uno, ed amore verso se stessa. Perché, com’è noto, per amare gli altri bisogna prima amare se stessi. Non si tratta di una frivola banalità, ma di una realtà concreta. L’amore è presente in ogni lirica, o meglio bisognerebbe dire in ogni strofa, se non addirittura in ogni verso, ma è un amore eterogeneo e che non si riferisce solamente all’amato e quindi a un amore di coppia, a un amore che fa riferimento a un rapporto totalizzante tra gli amanti vissuto però come ringraziamento a Dio, ma molte liriche trattano dell’amore verso l’altro, qualsiasi sia l’altro, con un’evidente animo filantropico e solidaristico (“Non ti ho cercato/ e sei arrivato”, in “Fratello”, p. 44) che è proprio della stessa scrittrice. Chi ha avuto modo di conoscerla sarà infatti concorde con me in questo pensiero. L’amore di Dulcinea è l’amore verso l’amore, ossia verso tutto quello che nel mondo è causa e prodotto dell’autenticità e della bontà del genere umano. Ed è per questo che c’è sempre un richiamo all’unità, alla condivisione, all’apertura, al confronto, al saper “condividere” esperienze comuni, anche quando per carattere e sensibilità si è diversi: Strade diverse, possono insieme camminare, anche quando il dubbio sconvolge? Anche quando i tempi, spingono avversi? (in “Diversi e complementari”, p. 46) Si potrebbe pensare, allora, che la silloge condivida una impostazione utopistica, che fa cioè delle “buone cose” una esaltazione ridondante che, ahimé, non corrisponde alla realtà contemporanea nella quale siamo chiamati a vivere. Ma sostenere qualcosa del genere significherebbe sbagliarsi di grosso e soprattutto non comprendere il vero animo della poetessa: Dulcinea, infatti, ricerca la bontà proprio nella semplicità, nei piccoli gesti che, apparentemente effimeri, ricoprono invece valore. Ed è qui la ricchezza, non tanto contenutistica, ma sensoriale che la poetessa è in grado di trasmettere, come nella bellissima “Rose rosse” dove sì il fiore è connotato per la sua bellezza, per i petali ed i boccioli, ma è allo stesso tempo il “luogo” dove nascono spine. Immagine semplice, ma che fa riflettere. E in questo percorso di “ri-scoperta” che la poetessa ci invita a fare sono di grande importanza le foto che, pur essendo in bianco e nero, arricchiscono l’intera silloge. Degna di nota anche le composizione scritta a quattro mani con la poetessa Antonella Ronzulli, i commenti critici di validi scrittori tra cui Luciano Somma e Michela Zanarella, solo per citarne alcuni, e le varie liriche tradotte anche in altre lingue, segno evidente che la poesia di Dulcinea sia ampiamente apprezzata, non solo nel Belpaese, ma che deve essere tradotta, tramandata e ricreata abbattendo ostacoli o frontiere di ciascun tipo. Una poesia talmente potente rende merito davvero a questo genere che in molti vogliono “morto” o “abusato”. Annamaria non gioca con le parole, le dispone una dietro all’altra come lente pennellate di un pittore. Il risultato è notevole: ne fuoriescono immagini profumate e indelebili. Ho letto, ogni tuo frammento di vita, ho toccato, le tue stelle con il dito. Ho visto i tuoi desideri, poiché erano anche i miei. (in “Anima mia”, p. 57) LORENZO SPURIO (scrittore, critico-recensionista) Jesi, 23-03-2013 ANNAMARIA PECORARO, in arte Dulcinea, è nata nel 1981. Poetessa e collaboratrice per riviste cartacee e online e per diverse radio italiane ed estere, collabora anche con “Domus Aurea Magazine” di Laura Stradaroli, la rivista “Euterpe” diretta da Lorenzo Spurio e la rivista “Lu Papanzicu” di Filippo Cassaro. Giurata in concorsi di poesia, ha ricevuto numerose menzioni nazionali e internazionali. E’ presente in varie antologie poetiche ed è co-autrice di testi e di canzoni protetti in Siae con il cantautore siciliano Paolo Filippi.
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Scoprirti 40 volte l'amore di Fabio Pinna - Intervista a cura di Alessandra Prospero
Formato: Formato Kindle Dimensioni file: 69 KB Lunghezza stampa: 52 Acquisto: http://www.amazon.it/40-volte-amore-ebook/dp/B007SH13YK/ref=sr_1_3?s=books&ie=UTF8&qid=1363645535&sr=1-3 Fabio Pinna è autore cagliaritano di successo, poeta, scrittore e ideatore di un progetto letterario di qualità: il sito www.leggereacolori.com. Il suo ultimo libro di poesie, 40volteamore, ci mostra le varie sfumature con cui l’autore vive e ci descrive il sentimento più agognato fra tutti: l’Amore, appunto. Nel libro palpita una poesia essenziale eppure densa, fatta di un eros forte ma sussurrato, dove immagini a volte appena tratteggiate dipingono un amore, uno sguardo, un infinito amplesso. Un approccio maschile elegante nei confronti del mondo femminile, una virilità signorile che cela però tra i versi un pathos struggente e nelle chiuse lascia intuire una dirompente dimensione carnale. 1. “40volteamore”: a cosa si deve un titolo così particolare? Ho voluto selezionare e raccogliere quelle che reputo le mie migliori composizioni con tema l´amore romantico, tra tagli ed inserimenti dell´ultimo minuto son risultate essere 40. Ogni poesia spiega in qualche modo, e tenta di descrivere il più grande sentimento dell´uomo, per questo sono 40 modi di vivere tra le righe l´amore. 2. Sei un autore giovane e hai già all’attivo diverse pubblicazioni, quando nasce e perché la tua passione per la scrittura? Per me scrivere è stata una valvola di sfogo, necessaria a compensare il mio esser riservato e taciturno quando si tratta di cose personali. Ho sentito di non poter tenere tutto dentro e dall´adolescenza, dai miei 16 anni, ho iniziato a comporre versi. Solitudine, tristezza e amore son state le leve. Poi mi si è aperto un mondo. 3. Cosa pensi del mondo dell’editoria? Penso che abbia più facce, vi è il lato sincero e quello bugiardo. Ma è così, ordinario anche nello spettacolo, nella musica. C´è sempre chi è mosso da passione, chi dalle sole logiche di mercato. Per un autore esordiente è difficile imporsi, il sistema non aiuta molto, però anche recenti casi editoriali dimostrano come ebook forse non pretenziosi o autori emergenti si possano ritagliare l´attenzione del grande pubblico. La bravura e il crederci alla lunga pagano. E un po´di fortuna non guasta. 4. Nel mondo del web hai dato vita ad uno spazio comunicativo di qualità, il sito www.leggereacolori.com: come si gestisce una realtà del genere? Il progetto si propone come hai detto tu di presentare contenuti di una certa qualità. Per assicurarmi che il livello qualitativo sia adeguato ho deciso di non delegare a nessuno il compito di lettura delle opere che ci arrivano in redazione. Inoltre la nostra gestione è molto elastica, non imponiamo scadenze agli autori né forziamo il processo creativo. Pensiamo che le cose migliori abbiano bisogno di tempo. La costanza è un elemento che spesso viene a mancare in chi scrive, ma sopperiamo a questa defaillance fisiologica grazie al buon numero di autori partecipanti al progetto. 5. Quanta competizione e quanta condivisione riscontri nel rapportarti ai colleghi poeti o scrittori? Nessuna competizione. Personalmente son convinto di dover mantenere un atteggiamento umile, e sarebbe così anche se fossi un autore molto noto. Leggo e recensisco diverse opere di “colleghi” e non rapporto mai le mie capacità alle loro ma cerco di individuare e apprezzare le caratteristiche che li contraddistinguono. C´è sempre chi scrive meglio di te, ma è un bene perché ci sarà sempre da imparare. 6. Un libro che ti ha cambiato la vita? Un libro in particolare non c´é. Ma ci son opere che per me hanno un qualcosa di magico come Notre-Dame de Paris, Neve di Fermine, Cent´anni di solitudine, Novecento di Baricco e le opere di Shakespeare. Queste opere mi son dentro perché scorgo una poesia nella prosa, tra le righe. Fascino puro. 7. Un tuo progetto futuro? Sto lavorando a un libro particolare, che apprezzeranno molto le donne. Ma non posso dire di più. Invece nel digitale spero di continuare a lavorare in questa direzione magari includendo più partnership con editori. 8. Una persona che ammiri e perché? Forse son fuori dai canoni, non ammiro i personaggi o le persone note. Ammiro i miei genitori, che hanno permesso a me di essere quel che sono, che dimostrano l´amore giorno dopo giorno. 9. Ultima domanda: visto che siamo sul sito di “Deliri Progressivi”… che genere di musica ascolti? Musicalmente spazio davvero molto, prediligo il rock e il rock alternativo, ascolto molto il piano e la chitarra classica, il jazz, per finire poi in musica melodica meno impegnativa sia italiana che straniera. Alessandra Prospero Viaggi inattesi di Nebuloni Giovanni 2013, 210 p., brossura Editore: Amande Acquisto:http://www.ibs.it/code/9788897681090/nebuloni-giovanni/viaggi-inattesi.html Giovanni Nebuloni – noto alle cronache editoriali per aver coniato e fondato una nuova corrente letteraria, la "Fact-Finding Writing" o "scrittura conoscitiva" o “scrivere per conoscere” – si propone al pubblico con storie sempre appassionanti e appassionate, internazionali, interessanti e soprattutto che trattano temi importanti. Il suo libro forse più famoso "Il Signore della Pioggia", è piaciuto a tantissimi e di certo questa nuova opera non sarà di meno. Un grande merito è la costanza e l'intraprendenza di questo autore che cerca consensi e originalità per il suo percorso ricco già di soddisfazioni. Infatti, il cammino intrapreso non è assolutamente breve, anzi... già molto lungo. Tutto è iniziato con la prima pubblicazione, "La polvere eterna" (Edizioni di LucidaMente) nel 2007 ed è seguita l'anno successivo con "Il disco di Nebra" (inEdition Editrice), per poi arrivare a "Fiume di luce" (Il Filo) sempre nel 2008 e "Dio a perdere" (Prospettiva Editrice) nel 2011. In seguito "Il Signore della Pioggia" nel 2012 e ora questo "Viaggi inattesi". Con "Viaggi inattesi" (Amande Edizioni) è al suo sesto romanzo. Un traguardo non semplice e non comune, anzi... diremmo più una conquista. Ma parliamone direttamente con lui che potrà raccontarci, step by step, della sua carriera. T: Ciao Giovanni, grazie per aver accettato questa intervista. Vorrei chiederti in primis quali aspettative hai intorno al nuovo romanzo "Viaggi inattesi" e come è nato questo titolo e questa storia. R: I miei titoli nascono sempre a romanzo quasi concluso. Devono riflettere immediatamente il nucleo della narrazione e questa ultima storia è nata da un’investigazione – come sempre per la Fact-Finding Writing – in questo caso della radioattività. Inoltre, dovevo donare qualcosa al paese in cui ho vissuto fino a sedici anni. T: So che hai ottenuto grandi soddisfazioni col romanzo "Il Signore della Pioggia" e che certamente il pubblico aspettava una novità, credi di aver ottenuto il risultato sperato con "Viaggi inattesi"? R: La novità è rappresentata da ogni mio lavoro nell’altrimenti statico panorama letterario non solo italiano, lo testimoniano la ricerca contenutistica effettuata tramite la Fact-Finding Writing e l’impegno formale nell’avvicinare il linguaggio letterario al linguaggio cinematografico. Il “cammino” di “Viaggi inattesi” è appena iniziato e quello di “Il Signore della pioggia” è ancora in svolgimento. Una caratteristica dei miei romanzi è che si leggono come attuali anche dieci anni dopo, almeno, la loro pubblicazione. T: Parlaci ora del tuo percorso letterario. Come e da cosa nasce l'idea e la voglia di fondare una nuova corrente letteraria? R: La cosa non è nata volutamente, ma spontaneamente, quando, scrivendo “Dio a perdere” mi sono reso conto di scrivere per conoscere. T: Tu hai anche un gruppo su Facebook che raccoglie e parla della tua corrente letteraria, al link: https://www.facebook.com/groups/362847797142849/ . Cosa possono aspettarsi da questo gruppo, le persone che vi si iscrivono? R: Vorrei che qualcuno degli autori che vi partecipano riconoscesse che lei, lui pure scrive per conoscere, in misura più o meno estesa e profonda, e che per il lettore la fruizione del romanzo non sia soltanto intrattenimento. T: Infine ti chiedo quale dei tuoi libri reputi di una qualità migliore rispetto al percorso letterario intrapreso. Ce n'è uno in particolare che preferisci e che reputi di maggiore interesse rispetto agli altri? R: Non ce n’è uno che prediligo in particolare, anche perché oggettivamente sono equivalenti. Grazie per la tua attenzione e segnaliamo la possibilità di acquistare la nuova opera "Viaggi inattesi" (Amande Edizioni) sia ordinandolo nelle librerie che sul web presso i maggiori siti di shopping on line e sul sito della casa editrice al link: http://edizioniamande.it/index.php?option=com_content&view=article&id=35:giovanni-nebuloni-qviaggi-inattesiq&catid=5:catalogo&Itemid=5 . Tiziana Iaccarino (vedi anche articolo: http://www.deliriprogressivi.com/8/category/nebuloni%20giovanni/1.html) Dervisci di Bartolomeo Errera editore: Guida Acquista! La Poesia di Bartolomeo Errera è trasmigrazione di spirito, intriso di calore nella forza di quella danza, che irrompe nell’Anima, liberando la mente oltre gli spazi ed i tempi. E’ un cammino quotidiano di scoperta e ricerca; di vissuti difficili, d’ascesi, di passioni, di lacrime, di intime preghiere, di solitudine, di paure, di tristezza e di Follia. Un continuo divenire e farsi “ mendicante” di emozioni, cercando quella via che porta, attraverso le vicissitudini della vita, all’abbracciare il cielo, consapevole delle materialità che offre la terra, e dei desideri, che sono immersi nel mare. Errera riesce a coordinare intelletto, sentimento e movimento, destreggiando abilmente la penna, entrando in punta di piedi nella coscienza del lettore ed accompagnandolo attraverso le salite e discese. Inseguendo battiti, percependo soffi, gustando respiri, ricordando baci e cantando tremante di fronte alla bellezza/amarezza dell’Amore. Senza scendere mai nella banalità, Bartolomeo osserva con gli occhi del cuore, le metamorfosi dell’ umana esistenza, cullando ogni singola ruga e/o memoria di nostalgia. Le parole bruciano inconfondibili, diventando legna che scalda, acido che corrode, vino che disseta, bocca di verità e silenzio di farfalla. Un presente fatto di ascolto ed attesa; coordinato dall’ esperienza di quella chiamata al discernimento. Danzando e roteando, condividendo e personalmente tracciando passi verso il Mistero e l’Estasi della vera felicità. recensione tratta da Aphorism di Dulcinea Annamaria Pecoraro Aperitivo letterario “percorsi autobiografici” Sabato 9 marzo alle ore 19.00 al Centro Giovanile Giovanni Paolo II, in Vicolo del Grottino 3b, avrà luogo l’aperitivo letterario dedicato ai percorsi autobiografici. Lucia Cosmetico presenterà “L’elogio dell’insicurezza” e Alessandra Prospero “P.S.Post Sisma”con la partecipazione del poeta Claudio Spinosa. Alcuni brani tratti dal libro di Lucia Cosmetico e dalla raccolta poetica di Alessandra Prospero saranno interpretati dalla voce di Sarah Mataloni. Filo comune tra le due scrittrici è la forte presenza dell’elemento autobiografico, vissuto in modi e forme diverse. “Elogio dell’insicurezza” è un libricino contro la ricerca delle false sicurezze che illudono le persone e le rinchiudono in sé stesse. Meglio allora una sana insicurezza, che è l'invito a prendere la vita nelle proprie mani accettando paure, esitazioni, dubbi, angosce e... le stesse insicurezze. Con piglio stranamente sicuro, l'insicurezza in persona - come fece a suo tempo la follia di Erasmo - cercherà di convincervi che è meglio convivere con lei piuttosto che temerla. Meglio accoglierla come compagna sul cammino piuttosto che sbarrarle la porta. La consapevolezza della propria fragilità diventa strumento per affrontare la vita. “Ps. Post sisma”sono diciotto poesie scritte, ma prima vissute, dall’aquilana Alessandra Prospero, nate dal desiderio di poter affrontare la “sofferenza” e le tappe che portano ad una voglia di rinascita interiore. Due sezioni per raccontare il “solco indelebile” che un evento traumatico può lasciare fuori, e dentro di noi. Una raccolta in cui convivono “Dramma e Speranza”, due elementi di cui la vita non può fare a meno. Due momenti, affrontati da tutti quelli che hanno vissuto un qualsiasi dolore; da tutti quelli che hanno combattuto con un evento come quello del sisma del 6 Aprile 2009.. Alessandra Prospero traghetta le sue emozioni attraverso Affanni, Sensazioni, Parole, Polveri, Delusioni, Inganni. Per approdare infine alla voglia di rinascita. Di ricostruirsi e ricostruire. Speranza. E riesce ad acquistare questa voglia grazie ai suoi affetti più cari. Una serata intima per raccontarsi e condividere emozioni sul palco del Gp2. Per info: http://blogletteratura.com/2013/03/04/roma-aperitivo-letterario-percorsi-autobiografici-sabato-9-marzo/ http://www.manipercreare.com/aperitiviletterari/ Fiore di vetro Autore di Massetani Stefano Dati: 2012, 72 p. Editore: Giovane Holden (collana Versi di segale) Acquisto: http://www.ibs.it/code/9788863962123/massetani-stefano/fiore-vetro.html Disponibile anche in ebook a € 2,99 Si apre con una citazione di Madre Teresa di Calcutta la silloge di Stefano Massetani, "Fiore di vetro" edita da Giovane Holden Edizioni: "L'amore è l'unica risposta alla solitudine". L'amore è al centro della poetica di Massetani, che lo descrive con malinconia e rimpianto, quel sentimento è tanto fragile e delicato quanto doloroso da accettare quando si interrompe, non essendo corrisposto. Il poeta si interroga, quasi incredulo di una realtà così complessa da accettare, la consapevolezza della fine dell'amore lo porta a vivere uno stato di inquietudine, sofferenza e solitudine. Amare e non essere amati nello stesso modo, con la stessa intensità, provoca una frantumazione interiore nel poeta, che si sente annientato e sconfitto dalle sue stesse emozioni. "E' come un fiore di vetro il nostro amore./Delicato e fragile, pronto a sbriciolarsi/ in cento schegge, al soffio del tempo". Il fiore di vetro è metafora di un amore interrotto, spezzato, Stefano Massetani cerca però attraverso la poesia di anestetizzare i tormenti del cuore, sembra che la scrittura sia quell'ancora che tutto allevia e risolve, una fedele compagna che riempie il vuoto di un'assenza che pesa nell'anima. Le poesie che si susseguono richiamano con forza la figura femminile, la donna tanto amata. Con un'emotività estrema il poeta conserva ogni emozione, senza tralasciare nulla, nemmeno il dolore. Dal buio, dagli equilibri interrotti si fa spazio una luce, uno spiraglio di speranza, che rovescia le polarità negative e conduce ad un nuovo modo di guardare la vita ed il mondo intorno. Non solo nuvole grigie, dense e pesanti, "ma un raggio di sole che non teme il futuro". Stefano Massetani non si arrende, non si lascia vivere, cerca di riscoprire se stesso in un viaggio intimo tra i ricordi, sfida coraggiosamente le sue paure e ritrova quella determinazione necessaria per un nuovo inizio. La poesia di Massetani è un mosaico di sfumature in versi, dove il linguaggio fluido e semplice tocca il cuore. Michela Zanarella |
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