DELIRI PROGRESSIVI incontra: l’autore di thriller Eraldo Guadagnoli. Intervista a cura di Alessandra Prospero. Eraldo Guadagnoli è nato a Sulmona, in provincia dell’Aquila, nel 1974. Dopo gli studi umanistici e una specializzazione in Editoria e Comunicazione, collabora con diverse case editrici. Nel 2016 pubblica il suo libro d’esordio, il romanzo ‘Scacco al re’. Lo intervistiamo dopo il successo del suo secondo libro ‘Il colore dell’inganno’ (Virginia edizioni, 2017).
Parlaci dell’esperienza con il tuo primo libro ‘Scacco al re’. 'Scacco al re’ è stato in primis un esperimento, che tutto sommato è andato bene. Era un omaggio al genere legal thriller americano e sono convinto di aver fatto una scelta giusta per farmi apprezzare come autore. Dico scelta, in quanto era importante per me capire quanto i lettori apprezzassero il mio modo di scrivere e non tanto il genere di riferimento. Molto spesso leggo recensioni su libri, che poi si rivelano delle autentiche delusioni. Il mio esordio letterario è stato un banco di prova, soprattutto per capire quanto ancora dovessi lavorare per migliorare alcune cose. Quanto conta per un autore avere conoscenze ed esperienze in ambito editoriale, ‘dietro le quinte’, come nel tuo caso? Nel mio caso, è stato molto importante e lo sarà sempre. Il dover scrivere in una certa forma, con una certa tecnica, il fatto di saper cosa scrivere e perché, sono frutto di anni di studio, lavoro, confronti con persone del settore e non da meno, consigli da chi aveva già molta esperienza. Per quanto riguarda gli autori che hanno altre esperienze o provengono da altri ambiti, per quelli più noti, posso dire che hanno comunque una buona conoscenza della lingua italiana e scrivono storie che tutto sommato possono affascinare il pubblico. Di conseguenza, un editore non può non puntare su di essi. Cosa pensi dell’attuale settore editoriale nazionale? Avendo una certa esperienza redazionale, da editor e correttore di bozze, ho avuto anche la possibilità di valutare inediti e tastare il terreno, se mi è consentito il termine, su quello che la gente scrive e quello che viene in realtà pubblicato. Non mi arrogo la facoltà di sapere in anticipo quale sarà il prossimo bestseller, ma non a caso i libri scritti bene e con una certa forma, oltre a dire qualcosa di importante, hanno il loro fascino. Al contrario di tante pubblicazioni che, ahimè, sono realizzate con il solo scopo di vedere il proprio nome sulla copertina di un libro, per avere il plauso di amici e parenti. In Italia, si sta avendo una sorta di stravolgimento nel settore editoriale, ma non da oggi. Internet ha dato uno scossone alla carta stampata, nonché alla lettura di piacere e di formazione, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Sono sempre meno le persone che leggono e quindi la situazione è a dir poco drammatica. Una soluzione potrebbe essere riproporre alcuni programmi nelle scuole, ma allo stato attuale è un proposito di difficile realizzazione su larga scala. Sei in piena promozione del tuo secondo libro, cosa si prospetta per l’estate 2018? L’estate si prospetta intensa, anche perché possiamo fare un primo bilancio del primo anno di pubblicazione del mio secondo romanzo, ‘Il colore dell’inganno’. Con colpevole ritardo, inizio le presentazioni, ma è un romanzo che mi ha già tolto molte soddisfazioni, in quanto il giallo all’italiana ha sempre il suo fascino e il suo seguito tra gli amanti del genere. Ci saranno diverse presentazioni, anche in piena estate. A quali autori ti sei ispirato o quali ti hanno indelebilmente ‘contaminato’? Una lunga serie di autori, antichi, classici e contemporanei, mi ha ‘contaminato’. Prima citavo Scerbanenco, Ellroy, Christie. Ci sono anche Dumas, Carver, Murakami, Hemingway, Sciascia, Manfredi, Manzoni, Eco, e altri che hanno comunque segnato le mie letture sin da ragazzo, come Verne e Salgari. Appartengo a quella generazione che, per fortuna, amava ancora leggere un libro in qualunque luogo si trovasse, e alzare lo sguardo al cielo e osservare le stelle, piuttosto che chinare la testa per guardare un cellulare. Hai già in mente un terzo libro? Sì, siamo alle battute finali per la sua stesura finale. Posso solo anticipare che ho mantenuto la linea del genere scritto finora. Poi, dopo il terzo, ci sono altri progetti letterari e non, con un’accezione diversa. Il mio genere preferito è il romanzo storico, oltre al giallo e il noir. Il romanzo storico infatti ha sempre quel fascino e quella seduzione, grazie ai particolari e alle sue minuziose descrizioni, che lo rendono un genere senza tempo. La Storia, comunque sia,sarà sempre presente in tutto quello che ho intenzione di realizzare in futuro. Deliri Progressivi si occupa principalmente di musica. Che tipo di musica ascolti? Mio padre mi ha avvicinato alla musica, facendomi apprezzare la lirica e la classica. Da ragazzo, la trilogia rock-jazz-blues ha avuto il sopravvento. Parlo di tutto quello che da metà anni Sessanta fino al termine degli anni Ottanta è universalmente riconosciuto come il periodo di massima espressione dei tre generi che ho appena nominato. Infatti, dagli anni Novanta in poi, per quel che riguardano i miei gusti, è come se pochi abbiano davvero proposto novità, al contrario della musica latino-americana che invece ha avuto una esplosione senza precedenti. Il tuo motto: In una precedente intervista, ho affermato che uno dei miei motti era scritto in greco antico: ‘medenagan’, che vuol dire ‘senza eccessi’. In fin dei conti, è stata sempre una filosofia di vita che ho adottato. A questo aggiungo un altro motto, ‘Audentes fortuna iuvat’, che il grande poeta Virgilio ha coniato. Noi autori abbiamo bisogno di osare, di proporre novità, di dare un esempio ai lettori e rendere in questo modo la cultura sempre viva. Alessandra Prospero
0 Comments
ROBERTO BONFANTI FISCHIO FINALE La storia di un ideale antieroe del calcio di provincia inaugura "Storie contromano": una serie di racconti di Roberto Bonfanti da leggere e scaricare gratis Leggi il racconto C’è un calciatore in uno spogliatoio. Ha quasi quarant’anni e, dopo una vita trascorsa a mangiare polvere sui campi di provincia, quella che sta per giocare è l’ultima partita della sua carriera. “Fischio finale” racconta i pensieri di questo antieroe minore in un delicato momento della sua esistenza: i pensieri di uno dei tanti che forse, almeno agli occhi distratti del mondo, non ce l’hanno fatta. “Fischio finale” è un racconto di Roberto Bonfanti disponibile gratuitamente da oggi sul sito dello stesso autore. Con questo racconto si inaugura il progetto “Storie contromano”. Leggi il racconto, scaricalo gratis e condividilo con chi vuoi: www.robertobonfanti.com/content/fischio-finale.html STORIE CONTROMANO “Storie contromano” è una serie di racconti firmati da Roberto Bonfanti e pubblicati uno per volta, con cadenza non troppo regolare, in download gratuito sul sito dello stesso autore. Storie brevi ma pulsanti di vita. Storie di personaggi comuni alle prese, come tutti noi, con se stessi o con il mondo che li circonda. Storie che viaggiano contromano rispetto ai paradigmi umani di quest’epoca di vincenti e che per questo hanno scelto di staccarsi dalla carta stampata e da ogni dinamica editoriale per poter correre libere, senza nessun prezzo e nessun vincolo, verso chiunque avrà voglia di dedicargli qualche minuto di attenzione. “Storie contromano” è un work in progress: sappiamo da dove si parte ma non abbiamo la più pallida idea di dove si andrà a finire né quali incontri si potranno fare lungo il percorso. Ma siamo certi che di incontri ce ne saranno parecchi e che varrà la pena ascoltarle, queste storie. Roberto Bonfanti Roberto Bonfanti, scrittore e artista, è nato nell'anno in cui morì Piero Ciampi. Ha pubblicato finora cinque romanzi e un progetto musicale. Da sempre ama raccontare storie che frantumino i confini fra vita e poesia. FRANCESCO CAPRINI Ufficio Stampa DIVI IN AZIONE |
Deliri progressivi
Libri
Ottobre 2024
Recensioni
Tutti
|