
di Cristina Lastri
Zona Contemporanea (2015)
ISBN 978 88 6438 520 4
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Cristina Lastri Nasce d’estate, a ridosso degli anni Sessanta e all’ombra della torre pendente in quel di Pisa. Laureata in Scienze motorie, è docente nella scuola primaria e da alcuni anni affianca all’esperienza educativa, quella di un piacere ritrovato: lo scrivere, anche in seguito a percorsi di approfondimento attraverso diversi generi: narrativa, autobiografia, drammaturgia, poesia; considera la scrittura un dono e una maniera congeniale per esprimersi, con predilezione verso i racconti brevi e le poesie, rielaborando esperienze di vita da un punto di vista femminile. Progressivamente si è affacciata a concorsi letterari e reading. Ha pubblicato collettivamente poesie e racconti brevi. Suoi scritti sono presenti su riviste letterarie e siti online. Nel 2009 esce la sua prima raccolta poetica, D’istanze per la GH di Viareggio.
Si interessa di teatro, ama l’arte, la musica, i libri, il cinema e le relazioni umane.
VivaVoce
Nuda sono
come poesia
suono libertà
ricamo inerte
solo verità.
Aprimi cielo!
Con la forza delle parole
voglio urlare al vento
canti di rabbia e d’amore
per essere lì e altrove.
Recensione a cura di Annamaria Pecoraro
Rosso Profondo il titolo di questa silloge è tutto un programma, un’apoteosi di sfumature e gradazioni che diventano la chiave di lettura capace di trasmettere emozioni, sensazioni, trascinando nell’intimo sentire o in metafore concrete di vita quotidiana. Ogni colore ha un suo simbolismo e sicuramente traccia un legame tra quello che pensiamo e la nostra azione. Paracelso diceva: “Ogni elemento ha un suo colore: la terra è azzurra, l’acqua è verde, l’aria gialla, il fuoco rosso; poi vi sono altri colori casuali e commisti, appena riconoscibili. Ma tu bada con cura al colore elementare che predomina, e giudica secondo quello”. Il rosso sicuramente rappresenta nella sua completezza sia il bene che il male, la forza, la passione, la vivacità, il dolore, l’aggressività, l’energia.
L’accostamento all’uno o all’altro significato accompagna l’evoluzione della silloge, così come il percorso dell’umana esistenza. Rosso profondo, fuoco, noir, vermiglio, relativo. Espressioni fabbricate dalla coscienza e dalla conoscenza, poiché è con graduale esperienza che la “tavolozza” della vita prende forma, toccata dalle stagioni che accarezzano e modellano le trasformazioni psichiche e fisiche.
In letteratura la tematica del rosso è ben presente: pensiamo al Verismo con Rosso Malpelo, o al Pascoli cui il colore rosso allude ad un’accesa sensualità e sottolinea con forza la carica sessuale, è sinonimo di passione, eros. Joyce, invece nell’Ulisse descrive il “rosso fortore di rapina nel pelo” o la magia espressa ne “Le scarpette rosse”; fiaba di Hans Christian Andersen e rivista in chiave cinematografica nel Mago di Oz ispirato al il primo dei quattordici libri dello scrittore statunitense L. Frank Baum.
Il “rosso” abbraccia l’arte e non è un caso che la poetessa abbia collaborato con artisti, evidenziando slanci e accordi nuovi anche con questo mondo creativo. Lo stesso Matisse, ne fece uno studio: L'Atelier Rosso, Henry Matisse, 1911, olio su tela, 162 x 130 cm. Il colore diventa un elogio primario e determinate nella ricerca di un senso. Uno slancio di “atti d’amore” e di rinascita, di attese, di viaggi delicati o “attraverso la rete/ nemica del tempo” o faticosamente comprese in “luci artificiali e fiati strozzati”.
La poesia diventa l’arma salvifica, “scacciapensieri”, scintille emozionali atte a dosare sia quel magna interiore di sogni non realizzati o dubbi, sia la libertà di osare “urlando canti di rabbia e amore”.
Il rosso diventa incontro e relazione, urgenza d’identità e spirito avvolgente, vestito di femminilità e vivavoce di non fermarsi fino a che si ha voglia o almeno fino a quando misteriosamente ci è concesso.
Dulcinea Annamaria Pecoraro