![]() Le rime del cuore attraverso i passi dell’anima Poesie di Dulcinea – Annamaria Pecoraro - Editrice Lettere Animate – Collana Poetica - La poesia, di Dulcinea Annamaria Pecoraro, Le rime del cuore attraverso i passi dell’anima, Editrice Lettere Animate, vuole essere, essenzialmente, un dolce inno all’amore. A mio parere, tanti bei versi che parlano di veri, forti, sentimenti nei confronti della persona amata, verso cui ella rivolge molta fantasia e personale disponibilità, con un’apertura mentale davvero singolare. A dire il vero, ella, dedica, con dedizione, il cuore e l’anima, con struggente, intensa, passione. Difatti nelle prime pagine del libro si legge, con vivo piacere, nella poesia Amore: “Amore così grande ed indivisibile/che riesce a superar montagne/o a farle crollare. Amore infiamma, costruisce…/Amore s’incrocia per strani mezzi del destino. Amore dove mai avresti immaginato!”. (pag51). La poetessa, in effetti, riesce a definire l’amore in tanti modi, è un pregio per lei saperlo riconoscere o incrociare con il solo sguardo, intuendo, convinta, nella sua vita, un finale inaspettato, nella chiusura in un legame di vecchia data, avvenuto, forse, con effetto lacerante, come se ci fosse stato di mezzo lo zampino del destino. Ecco, questo intende dirci, Annamaria, in tante diverse poesie, sia nello spirito che nei suoi reali contenuti, anche se con lievi, varie, sfumature. Sono certa che il grande tema di questo libro resta comunque l’amore come punto centrale di tutta la raccolta poetica. Ella ne dà una definizione molto più brillante e convincente in Angelo caduto: “Sono qui, puoi sentire la mia voce/sono la tua luce e la tua oscurità./Ti sto aspettando…. Sei e sarai sempre /l’elisir della mia libertà”. (pag. 58). In sostanza, l’esaltazione di un amore, senza mai esagerare, che l’autrice percepisce tra il buio del silenzio, o nella luce dei suoi giorni, resta così viva e presente nei sogni di ragazza, ancora fortemente innamorata. E, si sa, le ragazze di ogni società cercano, come nelle favole, di sognare il proprio amore con la loro fantasia, con le ali dell’immaginazione, cercando di volare in quei cieli e spazi che vanno oltre la normale realtà. La mia, minuziosa, osservazione m’induce a dire che l’intera raccolta poetica, di Annamaria Dulcinea, è particolarmente bella, e moltissimi versi intrecciano diverse visioni realistiche della vita, sia sul piano affettivo quanto espressivo. In concreto, poesie che sanno parlare di rose senza spine, quando gli occhi dell’amore non ne vedono; una particolarità a dir poco sorprendente, per chi, in passato, ha dovuto conoscere cosa sia la vera sofferenza che lacera dentro costantemente. Ma, ella, nonostante tutto, riesce, in taluni versi ad essere anche un po’ ironica quanto cortese. Invero, nella poesia Amor Cortese, ella, ha saputo plasmare congeniali versi in una forma di respiro più incisivo, donando grazia e nobiltà all’immaginazione stessa, che s’apre libera, luminosa di luce, come si legge in: “Messere mi accosto a voi/con virginale rossore/e quella sana dose di follia/che rende non vano il mio peregrinare/Terre deserte ed aride d’Amore/han percorso la mia anima/ e lo core leggiadro, nel sognare l’oasi, mira incantata Voi /Sentinella del mio errare/stella che guida ancora/e fa sperare/che lo destino abbia grandi progetti. Nonostante la stanchezza medito/come guerriera, attendo. Energizzo, nel dono del mio essere, la forza del coraggio, affondando con il sorriso, l’Alba.” (pag.65). A mio parere, questa magnifica poesia dice proprio tutto, e non ha bisogno di alcun commento di come ella riesce a scrivere rime col battito del cuore, attraverso i passi dell’anima. Non mi è stato difficile constatare che molte poesie parlano anche di altri temi sociali altrettanto interessanti, come: l’amicizia, la fraternità, l’amore per la patria e verso Cristo, nonché di marinai, di poeti. E, talune poesie, sono state già premiate in diversi autorevoli concorsi letterari e inserite in questa preziosa raccolta. Va osservato, tuttavia, che le rime del cuore della poetessa sembrano essere velate da una profonda tristezza e tanta amarezza, per un duro passato di sofferenza, probabilmente, al punto che, ella, fa fatica a superare, e dimenticare. Ecco, dunque, che affiorano quei momenti che, inevitabilmente, impediscono al verso di essere più libero, per esprimere al meglio, con serenità, sentimenti altrettanto nuovi. A mio dire, sentimenti che potrebbero essere più inclini e congeniali di un talento, destinato a saper forgiare domani altri nuovi versi o novità in fatto di scrittura; probabilmente, con una dialettica rinnovata più ricercata, mettendo a fuoco quella stessa forza di grandezza che ogni poeta nasconde dentro di sé. In effetti, in una sua speciale poesia: Milonga dell’Angel, ella asserisce con bravura:”… Il libero arbitrio, la lotta tra il il bene e male esplode/alla ricerca del suo applauso/Il finale è il resoconto del personale viaggio”(pag. 66)…” E’ vero, il male e il bene dentro di noi si combattono a vicenda in un afflato d’intenti, con troppe sfide continue, a volte avvincenti, travolgendo nell’insieme forti emozioni, che si plasmano con la sofferenza, ed è un arbitrio, visto sotto il profilo umano, e lo condivido, senza alcun dubbio. Va, comunque, un plauso alla poetessa che ha cercato di voler imprimere nei suoi versi questa reale sfaccettatura nella sua personale descrizione. In conclusione, dopo un’attenta lettura, non sbaglierei dicendo che questo libro di Annamaria Dulcinea vuole essere un lungo cammino di chiarificazione dentro di sé, ovvero un processo liberatorio che adagio avanza gradualmente nell’inconscio della poetessa, e che va delineandosi man mano per portare più luce e serenità nello spazio del suo immaginario, ma anche nella sua vita personale. Sicuramente, validi elementi necessari per poter guardare in avanti con più serenità, e scegliere così le varie opportunità, più vicine alle sue ambizioni, che siano in amore o in lavoro. La mia personale visione m’induce a valutare che l’autrice, in futuro, sia molto di più di questi versi forti e tenaci. Non risulta difficile, difatti, intravedere, in queste liriche, plasmate con fortezza e tenacità, un seguito di scelta più ampia, rispetto a quanto non abbia già dato o detto in precedenti sue novità, in fatto di scrittura. Mi viene di pensare, che a volte i suoi versi somigliano più a delle vere cordate di un alpinista tenace che spesso e volentieri si lancia a scalare una montagna. Io, personalmente, così intravedo l’inconscio di Annamaria, una vera forza instancabile, quasi inesauribile, pur di raggiungere una vetta o una mèta. Il suo animo, se pur ferito, in passato, io credo riuscirà ancora a percepire la grande spinta che va oltre l’innata sensibilità dei forti poeti, senza mai perdere di vista il punto luminoso del faro che sempre lampeggia di notte per orientare l’ingresso delle navi nel porto. In egual modo, credo, ella saprà farsi spazio e liberare la sua anima e portarla fuori dal magma di crudele sofferenza, per dedicasi ad altri nuovi versi diversi. Quel giorno sarà una ventata liberatoria, a differenza di quanto non stia già facendo, per tornare nuova, gioiosa della vita, amante dell’amore, dell’uomo che ama intensamente, con la voglia di ricominciare dalle ceneri del passato, per unire il suo canto alla Musa, che domani, dinanzi alla luce fresca dell’alba, le saprà ispirare tanti bei canti nobili e ammirevoli, così avvincenti, da sorprendere ancora i suoi fedeli lettori. Anna Scarpetta ![]() Poetessa, Anna Scarpetta è nata a Pozzuoli (NA) nel 1948, si è Diplomata a Napoli Perito Ragioniere; ha studiato presso la Scuola di Recitazione e Spettacolo a Napoli. Ha vissuto per moltissimi anni a Napoli. Ha lavorato a Milano presso la Rete Ferroviaria Italiana, attualmente vive a Novara. È presente in numerose Antologie di poesia contemporanea. Si è sempre dedicata alla Poesia, Narrativa, Saggistica. Ha collaborato con prestigiose riviste culturali: Rinascita Letteraria, Valori Umani, Ribalta, Orizzonte di Gloria Pontezen Academy – (Napoli); Areopago Cirals di Roma; Rivista Corriere e Poeti (Firenze); Gli artisti del Giorno (Cuneo). È stata Presidente Onorario per la Città di Napoli del MOPOEITA (Movimento per la Diffusione della Poesia in Italia). È Membro Honoris Causa a Vitae del CDAP (Centro Divulgazione Arte e Poesia). Ha ottenuto numerosi riconoscimenti e prestigiosi premi in moltissimi concorsi letterari. Ha pubblicato nel 1985 un volume di liriche dal titolo: “Poesia” Editore Gabrieli Roma; ha pubblicato nel 1991 una Silloge di Poesie “Frantumi di tempo” Collana i Poeti del Nostro Tempo – Editore Lo Faro Roma; ha pubblicato nel 2004 una Silloge di poesie dal titolo “L’altra dimensione della vita” – Poeti Italiani Contemporanei - Editore Libroitaliano World; ha pubblicato nel 2011 un volume di poesie “Le voci della memoria“ Collana Omero Serie Oro – Poeti Italiani Contemporanei – Editrice Ismeca Libri Bologna.
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Strade diverse, ![]() La poetessa Annamaria Pecoraro, in arte Dulcinea è stata invitata a presentare il suo libro, "LE RIME DEL CUORE ATTRAVERSO I PASSI DELL'ANIMA" a Roma, al Caffè Letterario "Mangiaparole", dove da sempre, si offrono aperitivi letterari con presentazioni di libri con la partecipazione di scrittori o poeti. Un bellissimo incontro tra la poetessa ed il suo pubblico, con lettori d'eccezione ed ospiti a sorpresa. L'evento, è stato ben presentato dalla bravissima scrittrice, Michela Zanarella ed analizzato in modo veramente esemplare, dallo scrittore e critico letterario Lorenzo Spurio. Le letture sono state affidate alle splendide interpretazioni di Giuseppe Lorin (Attore Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico"), che ha veramente emozionato interpretando con anima e cuore gli scritti della poetessa del Valdarno. A sorpresa un regalo per Dulcinea, la presenza dell'attore Matteo Tosi, interprete di film e fiction, che ha declamato la poesia "Angelo caduto" di Dulcinea, deliziando il pubblico con la sua interpretazione e col suo sguardo, per la felicità delle signore presenti. In questo evento, è venuta fuori una Dulcinea diversa dal solito, infatti sono state scelte dai due relatori, delle poesie, molto impegnate, da brividi la lettura da parte di Giuseppe Lorin, della poesia "Risiera di San Sabba", che la poetessa ha spiegato, di non aver mai visitato, ma di aver scritto la poesia, ascoltando e vivendo le emozioni di un amico, che era appena ritornato da questo viaggio. Dulcinea colpisce con la sua purezza, la sua enorme sensibilità, la serata non annoia mai ed il tempo vola in compagnia delle sue parole e soprattutto delle sue poesie, bella l'interazione col pubblico presente. L'evento ha visto la partecipazione di Alessandro Bellomarini (poeta, sceneggiatore e paroliere). FB: https://www.facebook.com/pages/Dulcinea-Annamaria-Pecoraro/372751229446260 Roberto Bruno ![]() Dulcinea A.P. © 2012 Opera di Anna Capoccetta Le Rime del Cuore attraverso i Passi dell’Anima di Annamaria Dulcinea Pecoraro Lettere Animate Editore ISBN : 978-88-97801-46-7 PAGINE : 178 Acquisto: 1)Direttamente l'autrice: [email protected] 2) tramite lo shop di lettere animate: http://www.lettereanimate.com/eshop/index.php?route=product%2Fproduct&path=59&product_id=93, 3) Ordinabile in qualsiasi libreria :) 4) IBS: http://www.ibs.it/code/9788897801467/pecoraro-annamaria-d-/rime-del-cuore.html 5) via paypal: http://deliriprogressivi.weebly.com/eventi.html (qui trovate anche il carrello per acquistare)♥ Recensione a Cura della Poetessa Annamaria Vezio Se poeta è colui che osa discendere e appoggiarsi nei meandri dell’anima e poi carpirne la luce per portarla agli altri, Annamaria Dulcinea Pecoraro è Poeta. In Le Rime del Cuore attraverso i Passi dell’Anima, in ogni lirica, e dico in ogni, Annamaria trae dai colori sconosciuti alla vista, elegiaci pannelli di immagini di vita, e delicatamente li pone nell’ insieme ordinato di poesia. “Passi” apre il percorso in punta di piedi nel lungo e infinito cammino dell’anima rivolta alla Conoscenza, cammino che passo dopo passo ci conduce nell’esistenza giornaliera, ché Annamaria non si smarrisce in filosofie e teorie di vita da appuntare su ibridi fogli, Annamaria racconta il suono di ogni movenza, e ne fa musica che ci aiuta a meglio fonderci con la voce dell’interiore, ci pone all’ascolto del movimento, del flusso, del respiro dell’anima: passi lenti distratti volanti rassicuranti, mani sorrisi giochi, primi passi ultimi fermi incessanti, passo su passo, piccoli grandi. Passi. Passi di ogni giorno del nostro giorno, fino all’infinito, fino al contatto con noi stessi, con il nucleo dell’Essenza, a svelarne il mistero. Annamaria, viandante etereo, svela saggezza. Nella fibra di Annamaria l’amore universale è un canto; nel coro, gli elementi che costituiscono il nostro essere persona, all’unisono scandiscono la frammentazione dell’anima per poi armonizzarne la sua congiunzione, mi sovviene in un sussurro l’incedere delle strofe nella mirabile “Rinascere ancora” per guardare la sorte e con ali da fenice vibrare. Quale volo segue l’autrice se ha così estese panoramiche, a quali fonti imbeve la sua conoscenza, se ogni suo pensiero è seme di vita? Ogni poesia è specchio dalle grandi cornici nel quale la Vita contempla la sua bellezza arcana, Chiaroscuri è guardarsi e vedersi, scrutati dall’immagine stessa di sé. Ma quale lirica non ci consente di essere specchio e riflesso, Le Rime del Cuore attraverso i Passi dell’Anima, è il compendio dell’esistenza dell’Anima itinerante teneramente trasmutata in sembianza di Opera Letteraria. Leggere questa opera è come danzare ondeggiando nelle antiche gesta di semidei in conflitto tra il loro Sapere nella condizione di anima profusa di divinità, ed il Sapere infuso nell’Umano costretto nella prigione del corpo; leggere Annamaria è tornare a fonderci nell’aria balsamica della poesia per fluttuare fra le onde dell’ immenso oceano di cui ella è elemento, e perdersi nella Poesia: incommensurabile dono di cui la poetessa è portatrice. E nella “sapienza di semidio costretto nella prigione del corpo” le accorate denunce/preghiere in meste considerazioni del dolore partorito dalla crudeltà del potere, della morte, dell’abbandono degli altri e di se stessi, e in Mai più, in Risiera di san Sabba, in Muri, in Ci sono cose (per citarne alcune), palesa la sua percezione attenta ad ogni sofferenza umana, ma soprattutto a quella personale sofferenza che scuote tutto l’interiore dell’autrice a cagione della disarmonia a cui è costretta ad assistere, e come bimbo nella sua pura vibrazione d’amore, ne urla il disagio. Soffuse di magnificenza le sue strofe ora innamorate, ora meste, ora precipuo contatto con la Luce. e quindi esplicative sintonie con l’Universo. Ma sempre, in ogni singolo termine, la costante è l’emozione, gravida dispensatrice di caleidoscopici colori che sgorgano dalla stessa matrice: l’Anima. La commozione e l’ascesa costante del flusso emozionale di questa Opera, mi rapisce e mi pervade della gloria del sentimento. Vieni e seguimi è il più dolce e accorato canto che un figlio possa mai intonare al proprio padre; ma come posso soffermarmi sull’una o sull’altra lirica se il Tutto parla una lingua altissima? Non vi è lirica da cui non traspare, dalle sue sfumature o dai contorni o dal mirabile contenuto, una gran conoscenza dello spirito umano, non è introspezione fine a se stessa, è magico interloquire con lo spirito del Cosmo. È Annamaria Dulcinea Pecoraro, un’anima sospesa tra i mondi conosciuti e le sfere ignorate, se della sua saggia consapevolezza ne sa ornare ogni suo rigo? Dalla penna questa grande donna, spalma la sua essenza e di reale impregna l’Anima, e grazie alla sua forte empatia, la decifriamo, rapiti. O forse no, non la decifriamo, la percepiamo e nell’onda magica, la viviamo. Resto muta davanti a tanta potenza espressiva così sapientemente enunciata, altro non so dire se non che poche sono le Anime che sanno librarsi così in alto. Tu Annamaria, resta sempre nei nostri cieli e portaci le Voci vibrazione del Cosmo, ché tu sei messaggera dell’ancestrale Mondo che ci vede tutti suoi figli, ma distratti. 7dicembre 2012 Annamaria Vezio |
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