NUOVA USCITA POESIA "RITRATTO DEL POETA IN AUTUNNO" di Davide Rocco Colacrai - Le Mezzelane edizioni12/2/2024 Davide Rocco Colacrai “Ritratto del poeta in autunno" -edizione Le Mezzelane- A quasi due anni da “D come Davide. Storie di plurali al singolare” il poeta, toscano d’adozione, Davide Rocco Colacrai è nuovamente nelle librerie con la silloge poetica – edita ancora dalla casa editrice anconetana Le Mezzelane – “Ritratto del poeta in autunno – versi di malinconia e perdono”. La raccolta poetica è disponibile su ordinazione in tutte le librerie e store digitali oltre che sul sito della casa editrice. E’ disponibile anche la versione ebook. Il volume si compone di 30 poesie suddivise in 6 capitoli. L’Illustrazione di copertina dal prepotente richiamo picassiano è di Alessio Gherardini; la postfazione è del critico letterario Gianni Antonio Palumbo. Davide Rocco Colacrai anche in “Ritratto del poeta in autunno” si conferma poeta dai contenuti civili contemporanei. Nei suoi potenti versi si spazia dalla musica – di cui è appassionato ascoltatore oltre che musicista di arpa – alla letteratura, dal mondo LGBTQI+ (una poesia è “Eva ha due papà”) alla cinematografia (ad esempio la poesia “L‘ora delle formiche – dedicata a Ettore” ispirata al film di Gianni Amelio) e a fatti di storia contemporanea (ad esempio la poesia “11/09/2001 in memoria di Patricia Massari” o “Cantico dall’abisso – in memoria delle vittime del naufragio della Costa Concordia 13 gennaio 2012”) fino a versi dedicati persone che hanno abitato (o abitano) la sua vita e il suo quotidiano come l’adorato cane Manny (la poesia “Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli? – dedicata al mio cane Manny (perché quello che siamo stati sarà”). Contemporanee e popolari anche le citazioni musicali che vanno da Madonna a I Pinguini Tattici Nucleari, da Mia Martini a Francesco Gabbani. “Il libro mi immagino venga letto accanto a un camino acceso con del vin brulé e delle castagne. L’autunno è la mia stagione preferita. Sembrerà un periodo malinconico ma io lo associo alla rilassatezza. E’ la mia dimensione”- afferma il poeta Colacrai. “(…) È una poesia in cui si può persino avvertire l’odore della pelle (ma anche del sole, della neve, del sangue) così come il tanfo delle prigioni in cui si consumano agonie silenziose. Il verso a tratti si dilata facendosi narrazione; rifugge la cantabilità ma ha una sua musica tutta interiore che il lettore attento avverte distintamente. Le immagini germinano le une dalle altre, mai scontate; alcune si imprimono nella memoria. (…) Se questa silloge – alle porte dell’autunno – ci inchioda alle tante croci di cui ignoriamo l’esistenza – e da cui molti non si sentono toccati (…) – si legge nella postfazione di Gianni Antonio Palumbo. Alcuni componimenti hanno vinto premi già prima di comparire nella raccolta “Ritratto del poeta in autunno”. ------------------------------------------------------------ Scheda libro "Ritratto delpoeta in autunno" Autore: Davide Rocco Colacrai Codice ISBN Cartaceo ISBN 9788833287973 Prezzo 14,00 euro Formato 12x17 con alette e segnalibro ritagliabile Pagine 92 Codice ISBN Ebook ISBN 9791223072011 Prezzo 3.99 euro ----------------------------------------------------------- Note biografiche Giurista e Criminologo, Davide Rocco Colacrai partecipa da quindici anni ai Concorsi Letterari e ha conseguiti oltre mille riconoscimenti, anche internazionali, tra i quali quattro Premi alla Carriera, un Premio al Merito Culturale e la Medaglia del Presidente della Repubblica. “Ritratto del un poeta in autunno” (Le Mezzelane) è il suo undicesimo libro di poesia. Hanno scritto di lui Alfredo Rienzi, Carmelo Consoli, Livia de Pietro, Armando Saveriano, Italo Bonassi, Flavio Nimpo, Mauro Montacchiesi, Gordiano Lupi, Alfredo Pasolino, Stefano Zangheri e molti altri. Sue poesie sono state tradotte in tedesco, francese, inglese, spagnolo, cinese, russo, albanese, turco, montenegrino e in lingua bengali. Nel tempo libero, studia arpa, colleziona 45 giri da tutto il mondo (ne possiede oltre duemila), ama leggere, fare lunghe passeggiate con il suo cane Manny e viaggiare. Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato le sillogi “Instantanee donna” (2017), “Asintoti e altre storie in grammi” (2019) ,“Della stessa sostanza dei padri” (2021) e “D come Davide. Storia di plurali al singolare” (2023)
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PREMIO INEDITO COLLINE DI TORINO XXIV EDIZIONE 2025 POESIA | NARRATIVA | SAGGISTICA | TEATRO | CINEMA | MUSICA “À la guerre comme à la guerre” è la nuova grafica illustrata da Margherita Giusti di MUTA animation per la XXIV edizione del Premio InediTO-Colline di Torino 2025. Il concorso letterario è dedicato alle opere inedite in lingua italiana e a tema libero, e si rivolge a tutte le forme di scrittura: poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica. Migliaia gli iscritti in questi anni da tutta Italia e dall’estero (Europa, Stati Uniti, America centrale, Sud America, Africa, Asia, Australia), centinaia gli autori già affermati o esordienti, di ogni età e nazionalità, premiati e scoperti, che il premio ha sostenuto e accompagnato verso il mondo dell'editoria e dello spettacolo senza abbandonarli al loro destino. Grazie al montepremi di 8.000€ i vincitori delle sette sezioni ricevono un contributo per la pubblicazione, promozione e produzione delle opere. Saranno inoltre assegnati i premi speciali “InediTO RitrovaTO” a un’opera inedita di scrittori non viventi (conferito nelle passate edizioni a Primo Levi, Alfonso Gatto, Italo Svevo, Alessandro Manzoni, ser Piero Da Vinci e Grazia Deledda), “InediTO Young” destinato ad autori minorenni, i nuovi “InediTopic” ispirato alla grafica di questa edizione e “InediTO I.A.” a un’opera realizzata tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. A differenza delle opere e dei testi iscritti alle sezioni del concorso che non devono essere generati tramite software di I.A. (come ChatGPT). Il premio è organizzato dall’associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO) e diretto da Valerio Vigliaturo. Il Comitato di Lettura è presieduto da Riccardo Levi, la Giuria dalla scrittrice torinese Margherita Oggero ed è formata dai poeti Umberto Fiori, Francesca Serragnoli, dagli scrittori Enrico Pandiani, Eleonora C. Caruso, Graziano Gala, Elena G. Mirabelli, Daniele Barbieri, Sonia Caporossi, dagli attori Ilaria Drago, Alessandro Averone, dai registi Adriano Valerio, Irene Dorigotti, dai cantautori Peppe Voltarelli, Beatrice Antolini, e dai vincitori della passata edizione. Entro marzo la designazione dei finalisti (realizzata nella scorsa edizione alla Scuola Holden) che riceveranno una scheda di valutazione, a maggio la proclamazione dei vincitori all'Arena Piemonte del Salone del Libro di Torino e la premiazione che si svolgerà attraverso la consegna dei premi e un reading dedicato alle opere vincitrici. Da questa edizione sarà possibile inviare le opere e i testi in formato digitale alla mail [email protected] Per il bando completo consultare il sito: www.premioinedito.it Direttore Valerio Vigliaturo Segreteria e pubbliche relazioni ([email protected]) sito: www.premioinedito.it facebook: PremioInediTO twitter: PremioInediTO instagram: PremioInediTO youtube: PremioInediTOCollinediTorino “Poesia sotto il Vischio”: a Cicerale la prima edizione del concorso per gli amanti dei versi11/22/2024 “Poesia sotto il Vischio” a Cicerale (SA) la prima edizione del concorso per gli amanti dei versi Un Natale all’insegna della cultura. Il Comune di Cicerale, piccolo borgo della provincia di Salerno, lancia la prima edizione del concorso di poesia “Poesia sotto il Vischio”. L’iniziativa è stata pensata per dare spazio alla creatività, valorizzare i talenti nascosti e celebrare la bellezza della parola scritta. Il concorso è aperto a tutti senza limiti di età o residenza e mira a creare un dialogo tra generazioni e sensibilità diverse. Ai partecipanti viene concessa massima libertà espressiva, poiché il tema è completamente libero. Le regole del concorso Gli aspiranti poeti, che potranno partecipare gratuitamente, saranno divisi in due categorie: • Giovani (dai 10 ai 18 anni) • Adulti (dai 18 anni in su). Ogni partecipante potrà inviare una sola poesia, rigorosamente inedita, scritta in italiano e mai premiata in altri concorsi. La scadenza per l’invio è fissata al 15 dicembre 2024, e le opere possono essere presentate via email all’indirizzo [email protected] o consegnate a mano presso il Comune. La giuria e i premi Una giuria di esperti composta da poeti, professori, autori, giornalisti e critici letterari avrà il compito di selezionare le poesie migliori. I vincitori saranno premiati durante una cerimonia che si svolgerà a fine dicembre, nel cuore dell’evento “Natale a Cicerale – Mercatini di Natale”. Per ciascuna categoria sono previsti tre premi principali, oltre a menzioni speciali per opere particolarmente meritevoli. La cultura come collante della comunità «Con questa iniziativa il Comune di Cicerale ribadisce il suo impegno nella promozione della cultura e nella valorizzazione del talento locale. Vogliamo offrire un’occasione per riflettere, esprimersi ed emozionarsi», sottolinea l’Assessora alla Cultura Chiara Valva. Ogni poesia è una storia, e il Natale a Cicerale fornirà il palcoscenico ottimale per raccontarla. Per ulteriori informazioni e per partecipare, basta visitare il sito del Comune o le pagine social del concorso. Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]. È uno scrittore di Sulmona il vincitore della IV edizione del Premio letterario nazionale “Emozioni” organizzato dall’Associazione culturale Eterna. A classificarsi primo nella categoria dei manoscritti inediti è stato infatti Eraldo Guadagnoli, scrittore, saggista e storico, che ha già all’attivo tre pubblicazioni. L’autore ha vinto con il romanzo storico “Le periferie esistenziali”, che, come ha espresso la giuria del premio, rappresenta “una storia ben strutturata e una ricostruzione perfetta”, sempre intrisa di mistero, tema nelle corde di Guadagnoli. Il premio in palio per il primo classificato sarà un contratto di pubblicazione offerto dalla casa editrice Daimon Edizioni dell’Aquila. C’è attesa dunque per la quarta pubblicazione di quest’autore abruzzese che ha già ottenuto innumerevoli riconoscimenti per la sua produzione letteraria. La cerimonia di premiazione prevista in presenza non potrà svolgersi per ovvi motivi legati all’emergenza sanitaria nazionale ma il presidente dell’Associazione culturale Eterna, Emilio Brancadoro, ha provveduto ad organizzare una premiazione online nella community virtuale Facebook “TraLeRighe”, che tutti potranno seguire sabato 21 novembre alle 21. Don Cosimo, il poeta dell’amore con le sue poesie fa impazzire il web. Don Cosimo Schena, il poeta dell’Amore, attraverso la poesia e la preghiera infonde coraggio sui social, dove in questi giorni la paura e l’ansia per il Coronavirus hanno preso il sopravvento. In pochissimo tempo la sua pagina Facebook è arrivata a più di 50.000 followers, grazie ai messaggi di speranza e alle sue poesie-preghiere, che ogni giorno danno forza agli italiani, in questo tempo, in cui tutta la nazione è ferma, e le persone sono chiuse in casa per cercare di arrestare l’epidemia. Don Cosimo è un sacerdote di Brindisi, salito alla ribalta dopo il clamoroso successo registrato dalle sue composizioni poetiche interpretate con la sua stessa voce. Le sue poesie musicate sono ascoltatissime in rete e su Spotify conta più di 3 milioni di streams. Scrittore impegnato tra poesia e filosofia, Don Cosimo ha iniziato poco più di un anno fa a pubblicare le sue composizioni in formato audio, decidendo di interpretarle personalmente. Un’idea che ha avuto sin da subito un inaspettato successo. Il popolo del web, giovani e non solo, ha iniziato a seguirlo e ad apprezzarlo sulle diverse piattaforme musicali in particolare su Spotify, e i media hanno cominciato a seguirlo con attenzione. È nato così “Il Poeta dell’Amore”. Le sue parole arrivano dritte al cuore e si intrecciano con le bellissime musiche che accompagnano la sua interpretazione. Per seguire le ultime novità sul prete poeta basta recarsi sulla sua pagina Facebook al link www.facebook.com/cosimoschenapoetadellamore. Barbara De Rossi legge le poesie di Stefania Rabuffetti Sabato 16 novembre a Bookcity la presentazione della raccolta Parole affamate di parole Parole affamate di parole è la nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti, in uscita a novembre per Manni Editori con una prefazione di Renato Minore (pp. 572 – euro 28,00). Il volume sarà presentato sabato 16 novembre a Milano nell’ambito di Bookcity, in un incontro dal titolo Il desiderio indefinibile della poesia arricchito dalla performance dell’attrice e conduttrice televisiva Barbara De Rossi, che leggerà alcuni estratti dalla raccolta. Parteciperanno all’incontro – alle ore 15.30 al Circolo Filologico Milanese (aula 2, via Clerici, 10) – anche lo scrittore Renato Minore, e l’artista José Molina. Coordina Massimo Arcangeli. Un’antologia drammaticamente intima che si sviluppa attraverso 10 sezioni tematiche – anima/corpo, io/tu, amore/odio, luce/buio, ragione/follia, verità/bugia, realtà/sogno, voce/silenzi, male/bene, vita/morte – ciascuna delle quali è introdotta da tavole illustrate dell’artista madrileno José Molina. Rabuffetti attinge da un inesauribile vaso di Pandora. Il suo vissuto è fatto di contrazioni e distensioni, di redenzione e baratro, amore e repulsione, come traspare dai suoi versi: Mi piego ma non mi spezzo mi fletto ma non mi incrino mi inchino ma non mi umilio inciampo ma non mi scheggio. A questo continuo scandaglio emotivo corrisponde una produzione prolifica, senza posa, “bulimica”, come la definisce Renato Minore nell’introduzione: «Parole affamate di parole, come un bulimico processo che trascina ogni verso e ogni poesia (preceduta dal suo titolo che è spesso anche spiazzante, come un contrappunto ironico a ciò che dice) e rinvia alla successiva, in un continuum decostruito-ricostruito». La scrittura è, dunque, lo specchio dell’anima dell’autrice; l’irrequietudine è trasmessa da continui salti cronologici, dall’andare e venire nel tempo come testimoniano le date in calce alle poesie. Ma la parola esprime anche una costante ricerca di senso, la volontà di giungere a un livello superiore di consapevolezza di sé, del mondo e delle relazioni che vi si instaurano. MADDY Scheggia nera nell’occhio screziato, il tuo sguardo, non l’ho mai scordato. Il mio ventre ha conosciuto l’amore; a questo dolore non posso pensare. Ti cerca ancora una lacrima stanca, refolo è il tuo nome in un’eco di stanza; una stanza straziata dalla tua assenza, che inchioda foto sulla parete spogliata per dire al mostro “Non l’ho mai scordata!” © Rita Veloce RICORDI DI SETTEMBRE Mio Dio, mi sono lanciata; è la fine, lo so, l’ho capito. Non ho ali e non ho volato. Ho pianto e gridato, gridato; eravate lontane formiche, eppure le urla le avete sentite. Se fossi stata figlia del vento lieve sarebbe stato il cemento. Non ero neppure una foglia, eppure l’autunno era alla soglia; Mio Dio, mi sono lanciata; lo so, era volo senza speranza, dalla finestra di quella stanza. L’ho fatto e non mi pento, il fumo mi dava il tormento; o le fiamme e lo sgomento. Mio Dio, mi sono lanciata e la vita mi ha già dimenticata. Voi però ricordatemi sempre; volai senz’ali un 11 settembre. © Rita Veloce I COLORI DEL DESTINO Uscii dal quel rosso ovattato dove fui concepita mio malgrado; dinanzi a me una strada grigia, che presto pretese d’avermi ligia. La sognavo verde prateria, la speravo lucente asteria. Cominciai a gattoni, troppo spesso, poi, a tentoni. Imparai a camminare, a correre; le regalai il rosa dei miei plantari. Volevo volare, ma non ebbi mai alari. Corre ora il tempo e non posso frenare. Non scelsi io di percorrerla, ma altro non avrei potuto fare. A tratti la via biforcava, forse era nera, forse verde olivo: illusa d’una libera scelta, io gioivo. Forse colorai io il mio destino o forse gli diedi solo sfumature; forse non feci neanche quello, se non il solo intingere il pennello. Ha ancora strada il mio orizzonte; così mostra il blu che ho di fronte. Respiro però colori più pastello; forse li ho finiti, forse li ho sbiaditi. Stringerò tra le mani i miei pennelli, non li potrò mai abbandonare, illusa ancora di scegliere io il colore; di essere io il pittore, di poterlo fare. © Rita Veloce In foto: “Autoritratto come allegoria della Pittura” olio su tela di Artemisia Gentileschi - (1638-39) IL PESO DELLA NEVE Leggiadro il fiocco che mite s’adagia sulla terra inerme; al manto lei s’arrende. Lo sa bene il ramo, subiti uno ad uno, si flette, si piega; duole. Sotto il peso immane poi si spezza e muore. Leggiadra fredda piuma; da sola non causi male, ma unita ad ogni granello pesante è poi il fardello. Così comprenda l’uomo, che afono tende a disperare, se abbraccerà il fratello al fin potrà gridare. © Rita Veloce |
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