
di grezzi sacchetti di lino
pregni ancora di fiori secchi:
inebri di lavanda odorosa
e scaglie di petali rosa.
Ho voglia di scartabellare
pagine di libri consunti,
e lentamente respirare
quei sogni ad esso sdruciti.
Ho voglia di carezzare
teneri pupazzi di pezza scuciti.
Ho voglia di assaporare
un tempo lontano milioni d’istanti.
In un cofanetto poterci trovare,
vecchie lettere scritte in timore
venisse svelato un segreto d’amore.
O trovare disegni d’inchiostro sbiaditi;
scarabocchi, fanciulleschi graffiti.
Una rosea conchiglia
che ancora profuma di mare;
una bottiglia, un messaggio da osare,
mai affidata al viaggio d’un onda;
una bianca colomba
che non osò mai volare.
Ho voglia di stringere tra le dita
vecchie foto dai toni pastello,
giovani volti dai tenui sorrisi
sotto il pizzo di un bianco cappello.
Foto legate d’un abbraccio aleatorio
in fiocchi di seta del color dell’avorio.
Ho voglia di ascoltare antiche emozioni,
ricordi non miei, che non portan rancori,
né nostalgie, oppure rimpianti
ma sol commozione per quei vecchi tempi,
come fa un’innocente fanciullo
che raccoglie le foglie cadute in autunno,
poiché in quell’acceso rossore
ci trova ancora un vivido raggio di sole.
© Rita Veloce
Rita Veloce, poetessa e scrittice. Ha, inoltre, già pubblicato un libro di fiabe (LATTE DI LUNA), una silloge poetica
(I COLORI DEL VENTO) eun libro di racconti (PROFUMO DI GINESTRE)