… E forse,
adesso che ci penso,
mai siamo stati
cosí vicini
come adesso,
ora che dietro le anse
restiamo dei muri
il silenzio a sentire
che sale dalla vita
oggi
da ciascuno di noi
vissuta a suo modo…
Privi di ubiqua misura, staccati
l’uno dall’altro, distanti
per contrasti di tinte, legati
siamo nella nicchia
più espansa del cuore
e al confine tra Cielo e Terra
senza far rumore
su assi divergenti ce ne andiamo
come acrobati smarriti.
Lassi di gesti e parole
da una realtà
ci allontaniamo intrisa
di umida mestizia per ritrovarci
un giorno a scivolare su uno strale
di sole, presso i pozzi degli incontri
più onesti a dissetare la nostra sete
d’amore, le nostre solitudini
a dissipare sulle salse arene
di un mare di liquido argento
mentre i nostri respiri
di nuovo si intrecciano e ancora
si legano le mani
sotto la grazia stellata di un cielo
di pace sovrana.
Lucia Bonanni© 2015