Non cerco atti notori
per le vie del mondo;
voglio soltanto
umanitá!
La cerco
nelle mani screpolate, negli occhi
spenti e nei passi lenti, nelle spore
di pianto, nelle voci languenti
e nelle crepe di rimpianto.
In balía di mille pensieri
vado in cerca della musa
come a questuare
cibo per l’anima
e me ne torno delusa
se incontro
capelli arruffati e gonne sdrucite
e so che il seno di una madre
non ha nutrimento
mentre nel torbido tormento
le acque del mare
si fanno bara esausta
di respiri e silenzi.
Umanitá, parola desueta
stridente utopia, idea reclusa
nei vicoli bui dell’inedia…
per ricacciare apatia
mi perdo
in un timido fiore, nei raggi invernali
del sole, nell’energia sottile
di un filo di rossetto
e nel flusso ideale che seguo
come viandante smarrito
le stelle di notte.
Lucia Bonanni © 2015
Abruzzese di nascita e toscana d’adozione, vive in Mugello dove ha prestato servizio come insegnate elementare. Ama le diverse espressioni artistiche e suo maggior diletto è la forma letteraria in prosa e in versi. Nei suoi componimenti, oltre alla visione intimistica del vissuto, si nota anche la partecipata attenzione alla complessità delle diverse problematiche sociali perché il liguaggio poetico non è soltanto lirismo, è passione, dolore, solitudine, scoperta, partecipazione, protesta ed anche rinascita. Si dedica anche al linguaggio fotografico per osservare, interpretare, cogliere e comunicare emozioni.