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Intervista al "menestrello di strada": il Poeta Gastone Cappelloni

3/5/2017

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1) Il filo conduttore della tua poetica si lega alterna del viaggio e dell’incontro. A quale territorio/realtà ti senti più vicino?
Spirito libero e indomito, quando siamo a fare i conti con la brevità di questa vita, ti accorgi di quello che dovevi ma che non hai saputo apprezzare e condividere con te stesso, e allora spontanea una domanda, ma a chi appartiene la libertà se poi l’orizzonte rimane fine nei pensieri e inarrivabile nella continuità del viaggio? Nessun territorio o terra promessa, potrà mai ingabbiarmi, proprio perché figlio naturale di curiosità emotive da conoscere e riconoscere, nella mente e nella perennità di figlio del mondo. Ogni domani sarà un giorno che forse non sapremo visitare rimanendo con l’amaro in bocca, essendo figlio di destino che non soddisfa ma che appagherà l’esistenza terrena.

2) Le storie si sono intrecciate in un divenire continuo. Canti nenie, ricordi serenate, filastrocche. Come nascono le tue liriche?
Spesso, come un giogo mentale, mi chiedo se l’agenda della nostra vita è stata scritta ancor prima di nascere, una domanda senza logica o forse una risposta già scritta, e ogni volta che affrontiamo un giorno diverso, lo stesso abbia accanto il racconto, la poesia interpretata dalla e nella stessa vitale esperienza quotidianità. Riavvolgere il destino accorgendosi di viverci dentro senza aver potuto cambiare il finale iniziale!

3) C’è un poeta cui t’ispiri?
Modelli di vita da seguire forse tantissimi, ovviamente costruttivi e di sana onestà, ma somigliare a qualcuno quasi impossibile, avendo carattere, pensiero e facoltà di interpretare il tutto e il nulla, anche se sbagliato o fuori luogo, che rendono spontaneo ma soprattutto me stesso. Somigliare a qualcuno che non siano i miei genitori, lo trovo deprimente e fuori luogo, presunzione la mia? Non credo! Soprattutto sia identità non svendibile dato che tutti gli sbagli, errori li ho scontati nel mio trascorso, con la lucidità di sapere chi sono e cosa non mi aspetterà il giorno a venire. L’ispirazione è la mente che vive e “collabora” attivamente ogni giorno senza seguire o modellarsi negli altri, rischiando di perdere l’identità acquisita.

4) Il dialetto rappresenta le radici. Quanto conta per te portare avanti la tradizione?
Le radici? Importantissime! Anche se non conta solamente riconoscersi nelle proprie radici per identificarsi nell’identità che abbiamo, ma cosa più importante e vitale, sentirsi fieri e orgogliosi dell’appartenenza. Portare avanti la tradizione è continuare a farle rivivere grazie soprattutto ai genitori, ai nonni che seppero tramandarle facendoci amare il sapore delle cose vere, ora svendute per un piatto di arrivismo.
 
5) Sei una Poeta “cantastorie” in continuo viaggio. In cosa ti senti fortunato e cosa cerchi?
Sì mi ritengo un menestrello di strada raccontando e rivivendo con la mia poesia il gusto della vita, l’ebbrezza che mai appagherà perché libera di vivere libertà che non si concede agli statici di vita, mi sento fortunato perché in me alberga il senso dell’avventura troppo tempo bistrattata con regole di tranquilla infelicità. Ognuno cerca di migliorarsi, molti di mostrarsi per quello che non sono, altri per spirito di sopraffazione, io cerco solo il mio posto al sole personale, dove non fare ombra ad alcuno e sentirmi partecipe a quello che vorrei realizzare prima di essere quello che ero, sono, semplice insignificante polvere senza valore terreno.

6) Quanto importante il dialogo e la famiglia?
Dialogo e famiglia, dove sussiste, tutto questo esisterà anche confronto e tolleranza, volontà di costruire un mondo che non sia destinato al benessere materiale, ma umanizzante al servizio d’interessi comuni, volti alla sopravvivenza delle coscienze e dello spirito. Anche se devo riconoscere che ora la famiglia si atteggia, spesso, a ruolo che ha smarrito l’identità insegnando abbastanza frequentemente la disciplina del non rispetto e del tutto e subito senza nessuna solidarietà a scuotere dignità e unione.
 
7) Il messaggio che vorresti lasciare/lanciare alle donne?
Nessun messaggio, altrimenti rischio di essere buono o bacchettone, forse frainteso e questo rimane un doppio ruolo che non posso permettermi, onestà intellettuale chi sconsiglia ciò. Anche se, e questa è una mia personalissima idea, vorrei ritrovare la donna nel suo ruolo importante, oserei dire vitale, abbiamo bisogno della sua “imponente figura”, sentendoci protetti e consapevoli del ruolo che riveste. Insomma, la Donna è sempre Lei, nel bene o nel male, regina incontrastata di vita che per sempre saprò far fiorire. Poi che sia regina copertina, manager, o del caminetto agli altri il giudizio.
 
8) La poesia può davvero cambiare/migliorare il mondo?
Dubito che possa farlo, non è l’essere umano che potrebbe provarci, la poesia è solo il viatico tra il cuore e la realtà beh, se l’uomo inizia a capire il progetto vita, migliorando allora sì che potrebbe fare la differenza, perché insito in lui la bellezza del volersi aprire, raccontandosi, altrimenti la poesia è destinata a restare lettera morta, siamo noi poesia e beltà interiore, lei poca cosa se campeggiano arrivismo e cinismo.
 
9) Progetti futuri?
Tanti progetti augurandomi di spessore morale, a giugno saranno sessanta, ecco il motivo del nuovo libro ”6.0”, che origina il titolo. Un traguardo che mi ritrovo e che mi permette di continuare il viaggio che mai si è interrotto, infatti, dopo averlo presentato a Madri nel mese di febbraio, saprò ritrovarmi in Argentina per il nuovo tour di presentazioni e di ritrovare lo zio Lino, poi tour in Italia quando rientrerò. Sì indubbiamente, i progetti in cantiere sono davvero tanti e tutti con uno scopo, di continuare dove mai avrei pensato, con la consapevolezza che credere equivale a realizzarsi, lasciando nel tempo impronte di vita vissuta e improntata alla consapevolezza di aver fatto tutto quello che vogliamo senza perdere tempo a inseguire l’altrui personale destino.
 
Dulcinea Annamaria Pecoraro
Staff di DELIRI PROGRESSIVI
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21 Marzo 2016 - FESTA DELLA POESIA A L'AQUILA

3/15/2016

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L’Associazione Bambini di Ieri e di Oggi con la collaborazione della poetessa Alessandra Prospero organizza per il giorno 21 marzo 2016, primo giorno di primavera La FESTA DELLA POESIA che si terrà, con inizio alle ore 17.00 nel Palazzo Fibbioni di L’Aquila.
L’evento è parte del progetto “Volano libri” con il quale intende animare l’iniziativa dello “Scaffale aperto”, uno scaffale dal quale si possono prelevare gratuitamente dei libri da tenere dopo la lettura o dove si possono donare dei libri. Al momento è operante un solo scaffale presso la sede dell’Associazione in Via Rocco Carabba, Piazzale della Meridiana ma l’Associazione ha in animo di moltiplicare gli scaffali collocandoli in vari edifici di L’Aquila e del suo territorio (scuole, parchi, gallerie commerciali ,ospedale ecc.). Il progetto Volano libri intende quindi promuovere la lettura con presentazione di autori ed editori, mostre, incontri culturali, eventi tra i quali appunto questa prima FESTA DELLA POESIA.
La manifestazione prevede dunque la performance dei poeti (che hanno dato la loro adesione fino a questo momento) che leggeranno alcune loro composizioni: Matteo Capannolo, Angela Chermaddi, Giuliana Cicchetti Navarra, Bernardino Dell’Aguzzo, Clara Di Stefano, Paride Duronio, Emanuela Gentilini, Aquilino Giorgi, Barbara Giuliani, Carla Gonnelli, Valter Marcone, Giuliana Prescenzo, Alessandra Prospero, Paolo Ripari, Dimitri Ruggeri, Claudio Spinosa, Anna Maria Rita Tinari, Fabio Tobia, Guido Tracanna, Fiorella Visioni e di tutti gli altri che aderiranno fino alla data stessa della manifestazione.
Inoltre l’evento si avvarrà di un intervento del Prof: Gianfranco Giustizieri: " Dalla prosa d'arte alla poesia. Itinerario di una scrittrice: Laudomia Bonanni." Letture di Tiziana Gioia. E'èrevisto inoltre un omaggio a Giorgio Bassani di cui saranno lette alcune poesie dall’attore Maurizio Di Giacomantonio.
Lo stesso attore leggerà nel corso della manifestazione opere di poeti che pur aderendo alla manifestazione non potranno essere presenti e poesie di autori aquilani e abruzzesi ormai antologizzati.
Le performance e le letture si avvarranno del commento musicale delle chitarre di Vincenzo Guglielmi e del suo gruppo.
Ultima parte dell’evento prevede la partecipazione interattiva del pubblico presente che sarà invitato a leggere o recitare una “poesia del cuore” proprio per il “senso della festa” che un evento del genere non solo evoca ma ha intenzione di realizzare .
Le poesie lette durante la serata saranno raccolte in un volume antologico che sarà presentato in un successivo evento che intende mettere di nuovo al centro dell’attenzione la poesia: NOTTE DELLA POESIA. Si realizzerà nel prossimo mese di settembre e si articolerà in una serie di performance, una specie di isola sonante della poesia per le piazze del centro storico di L’Aquila.

Alessandra Prospero

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Intervista al Poeta contemporaneo Gastone Cappelloni: tra Poesia, Note, Donna e Versi.

2/1/2016

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La Poesia salverà questo mondo?
Indubbiamente!
A patto che ognuno di noi, abbia l’intelligenza
e l’accortezza di riconoscersi in quello che è veramente.


Intervista al Poeta Gastone Cappelloni a cura di Annamaria Pecoraro

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1) Questo libro è dedicato alla Donna? Come nasce questa esigenza?

Si è una dedica particolare, speciale. La Donna come punto di “ascolto”, di arrivo. Immaginandola e vivendola come luce d’eterno “avamposto”, un riassunto che mi permette di respirare la sua passionalità, l’inscindibile brezza mentale. L’esigenza? Forse, direi desiderio di festeggiare le mie venti pubblicazioni, con un regalo speciale al cuore. Infatti “Tu, Ottava Nota” è il coronamento, immaginato e sognato delle venti pubblicazioni, e allora come non coronarlo con un volume che ho sempre desiderato, perché mi ha permesso con orgoglio di raccontare la sacralità dell’Essere Donna? Venti volumi, i vent’anni che sapranno farmi rivivere l’età che non appaga, perché lontana, infinita, senza mai averla iniziata.
 
2) Che cosa doni al pubblico e cosa vorresti che il lettore apprendesse?

 
La vita, le emozioni, i patimenti; tutto me stesso, senza paraventi o barriere, offrendomi spoglio da banalità o calcoli, anche se non sempre è facile raccontarsi sapendo che il lettore avrà “in mano” la chiave d’accesso di quello che in fondo custodisci gelosamente. Leggersi è fondamentale, ti permetterà di conoscere gli altri, te stesso, ecco perché il lettore sarà, almeno mi auguro interessato al cammino introspettivo, non perché leggerà la Poesia di Cappelloni ma consapevole di dover riflettere sui limiti e le insufficienze esistenziali. Io sono il lettore stesso di quello che scrivo, dovendo solo imparare, senza riuscirci mai, come un cane che insegue la coda. Oggi cosa ho imparato? La quotidianità, domani si ricomincerà ancora. Ecco, quello che vorrei trasmettere al lettore, ma non posso, prima dovrei essere io un buon allievo.
 
3) Metà del ricavato va in beneficienza ... parlacene!
 
Ecco il fiore che inorgoglisce il Poeta, l’Uomo! Beneficienza questa, quasi sconosciuta, scherzo, fortunatamente. Il libro abbraccia in modo considerevole il progetto che ho “sposato” con orgoglio, rispondendomi < … finalmente, non la solita vita piatta al servizio di me stesso, ma concretezza finalizzata allo scopo sacro e inviolabile: BENEFICIENZA … >. Considerando che il libro ha un costo di dieci euro, di cui cinque, saranno totalmente donati all’OMPHALOS AUTISMO & FAMIGLIE, residenza che dovrebbe sorgere vicino a Pesaro, sostenendo così famiglie non solo in difficoltà economiche, ma anche moralmente, mi auguro che tanti lettori si sentano coinvolti acquistando il libro. Possiamo fare molto? Certo che sì, basta un nulla, appena una mano sulla coscienza, immaginando di essere loro coinvolti, non solo emotivamente, ma fattivamente!
Cattivo e pure pratico? Certo e con la consapevolezza di esserlo!

 
4) In che cosa ti senti più ricco nello sperimentare presentazioni anche con autori diversi dal tuo genere?

Arricchimento è immagazzinare nuove esperienze, saggi confronti, lasciarsi trasportare dal nulla, proprio perché ogni tassello è conquista che servirà a capacitarmi di mie ridotte esperienze, conoscenze, ecco che allora subentra in gioco l’altrui conoscenza, per alleviare e fecondarmi in un immediato futuro. Tutto è finalizzato al rapporto con gli altri, non riuscendo a saziare la mente con quello che potremmo aggiungere al nostro mai sazio apprendimento.

5) La poesia può davvero cambiare/migliorare il mondo?

Lo spero. Me l’ho auguro. Ci conto. Anche se potrebbero sembrare preghiere.
Non catastrofismi, per carità, non fraintendermi, ma ho la vaga sensazione di disillusione, di realtà radicata in quello che noto, che respiro. La Poesia può cambiare il mondo, avvicinando i Poeti al lettore a patto che riusciamo a trasmettere emozioni e sentimento; non è così. Nessuno, Gastone compreso, avrà un futuro nella storia, questa è convinzione, né sono certo, e sai il motivo? Non trasmettiamo nulla, solo ostentazione e presunzione di ritenerci anime immortali perché scarabocchiamo senza ritegno o pudore dei fogli bianchi. So che con queste esternazioni mi farò non dico dei nemici, ma quasi, ma è la verità; sai quanti aneddoti potrei raccontare? Manchiamo di umiltà e senso critico, questo certamente non gioverà a chi vorrebbe “essere salvato dalla mediocrità” leggendoci. La Poesia salverà questo mondo? Indubbiamente! A patto che ognuno di noi, abbia l’intelligenza e l’accortezza di riconoscersi in quello che è veramente. Poi, ovviamente i grandi Poeti, continueranno a imperversare, consapevoli che attorno a loro continua il vuoto.


Dulcinea Annamaria Pecoraro

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Deliri Progressivi intervista il poeta Guido Tracanna

12/2/2015

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a cura di Alessandra Prospero

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In uno scenario quotidiano di overflow di immagini, di video e di link, Guido Tracanna ci dimostra di fatto che la parola in poesia ha ancora in sé la forza creatrice e archetipica del logos; non a caso la lista dei premi vinti dalle sue opere e delle segnalazioni di merito è infinita. Nasce a L’Aquila ma il copione della vita lo porta a essere in seguito “adottato” dalla città eterna, Roma: ciò aiuterà la sua indole contemplativa ad acquisire una forte componente guerriera e il tutto diverrà un amalgama spirituale denso ed eccezionale. Infatti Guido Tracanna unisce la grinta del boxeur alla pazienza quasi missionaria dell’insegnante (è al nono anno di insegnamento come docente di Religione incaricato dal Vicariato di Roma, n.d.a.) e vette di alto lirismo a un atteggiamento in realtà piuttosto umile nella vita quotidiana. Una dicotomia necessaria e salvifica, anche in termini logistici: egli infatti, riprendendo il discorso sulle sue origini, alterna all’uopo lunghe permanenze lavorative a Roma a benefici rientri in terra abruzzese. I suoi versi hanno una forza strutturale ed evocativa che non hanno pari e rispecchiano appunto tale dicotomia con registri che variano sorprendentemente senza soluzione di continuità: dall’aulica celebrazione delle sue origini all’afflato poeticamente erotico offertoci da un punto di vista squisitamente maschile finalmente che non si cela, affermando anzi la propria identità. Un notevole labor limae, quasi un’ingegneria poetica, supportata da una cultura classica e un bagaglio personale prezioso.


1) Guido, come e quando ti sei avvicinato per la prima volta al mondo della poesia?
Già verso i 13 anni sfogliavo il vocabolario alla ricerca di parole auliche sulle quali costruire il tema del giorno dopo a scuola, a prescindere dalla traccia: voti sempre alti. Poi la musicofilia travolgente, iniziata con l'ascolto dell'arlecchino elettronico Camerini, fino ai 19 anni mi spingeva a riscrivere i testi delle canzoni, soprattutto in lingua inglese, che trovavo troppo banali. A 20 anni ho deciso di mettere su carta...”Decadenti dimensioni” la primissima poesia.
 

2) Quali sono state le tue influenze artistiche?

La suora-insegnante di Lettere e Latino alle medie ci insegnava le declinazioni a ritmo di metrica e mi fece innamorare di Dante: il Pilastro indiscutibile! Poi, verso la maggiore età qualcosa di Pound, Baudelaire in lingua originale e il “padre”, a mio avviso, della musica alternativa italica...Giovanni Lindo Fer-ret-ti!, una parabola di vita più che un semplice cantante. Infine il fascino dell'avanguardia futurista (lessi il loro Manifesto), della quale adoravo lo sforzo di ricerca sonora ma trovavo deprimente la mortificazione del “concept” (come lo chiamano oggi!!). Per il resto una provvidenziale tabula rasa causata dalla scuola statale sul quale si è innestato il mio stile che gli addetti definiscono come originalissimo; l'unica insegnante stabile era una cariatide strutturalista e acida, cioè il cancro che già allora comprimeva la creatività: effetto tappo!!!

3) Cosa pensi dell’attuale realtà del settore poetico?
Penso che la poesia non ha mai avuto vita facile e che oggi non ha mercato né futuro soprattutto per l'inflazione senza limiti delle produzioni letterarie: una schiera di improbabili artisti si riversa nel mare “magno” (e dico magno!) di esponenziali premi di dubbio valore. Un Poeta autentico, credimi, ha ormai persino pudore di autodefinirsi tale: è un appellativo che nel linguaggio comune ha preso addirittura un senso ironico (a Roma si dice “ecco er poeta...”). Per il resto premi prestigiosi nelle mani di lobby politiche-culturali sconfitte dalla storia, giornalisti che si improvvisano artisti, insomma il nemico è l'overflow e la vittoria dell'uomo senza qualità!!

4) Cosa pensi del self-publishing?
Il nucleo centrale della mia fede cristiana mi dice che dal male nasce un bene più grande: dall'emarginazione dei Poeti può nascere una letteratura coraggiosa, senza costrizioni né padroni. L'autoproduzione è una scelta di indipendenza che ha portato una sub-cultura come l'hip-hop a dominare la scena artistica odierna. Il punto è: chi è che pubblica...vedi al punto 3. !! Detto ciò ben venga la svolta, il grande editore: per promuovere un’ autoproduzione ci vogliono quasi 3 anni… però c'è il fascino dell'epica, la gavetta che ti porti dentro come tuo patrimonio.

5) Quale progetto ti piacerebbe in modo particolare realizzare in futuro?
Quello che ho già iniziato: dei featuring letterari, poesie a 4, 6 mani o poesie ispirate a racconti brevi come nel caso della collaborazione avuta con l'esordiente Carlo Caldarelli. Poi c'è un nutrito blocco di inediti da limare (la prossima estate!), il sequel di “Aquila Mater mea” già scritto (da realizzare il video-poemovie con il regista Paolucci e la sua associazione Ricordo) e la (quasi) quotidiana attività di graffitaro-incursore dei social con versi (anche improvvisati al momento in “stile libero”) e idee, al solito, controcorrente!!!

6) Abbiamo parlato della tua dicotomia, come nutri la tua spiritualità?
Il regista Francesco Paolucci disse al Palazzetto dei Nobili a L’Aquila, presentandomi, che tengo insieme l'underground con la Tradizione; amo unire poli opposti (vedi dopo al 10.), l'etimologia di “cattolico” è questa, basta rileggere i Vangeli vivi, nudi e crudi!! Così nutro la mia spiritualità anche attraverso la vita dei Sacramenti per non finire, da peccatore, sulla barchetta di Caronte (sembrerà strano ma ne sento una esigenza naturale, spontanea quanto misteriosa) e, se posso, con la preghiera semplice o quella del “cuore” che rimanda alla tradizione cristiana ortodossa che ammiro: Florenskij, Clement sono spiritualmente affini come i “pazzerelli di Dio” (Jurodivjia) simili a Francesco, Iacopone e Filippo Neri aiutano a comprendere come la dicotomia è in fondo apparente se si combatte il (giustificato spesso) pregiudizio verso una religione retrograda e ritualistica.

7) Come nasce una tua poesia?
Quasi sempre verso mezzanotte, con un flusso vulcanico che ruba un bel po' di sonno, comunque anche nelle passeggiate o corse solitarie, emblema di un modus vivendi invisibile alla quotidianità.
La tua esperienza quotidiana ti porta ad avere uno scambio continuo con i ragazzi: cosa ti lasciano e viceversa cosa tu pensi di lasciare? Mi trasmettono la loro lucidità (ammettono sempre votacci e note meritate), mi stimolano sempre con nuovi trend culturali, ti fanno capire in anticipo dove va il mondo e ti rivitalizzano con certe loro ingenuità, offrono affetto (quasi) incondizionato. Cosa lascio io bisogna chiederlo a loro, ma dalle parti di Viale Marconi, dove lavoro da quattro anni pare girino strane voci...positive!!!

8) Puoi spiegarci il significato del titolo della tua ultima opera, la silloge “L’avvento della neve” (Arkhé edizioni, 2014)?
I
o la volevo intitolare “Epimeleia”, poi l'intuito femminile di mia sorella mi fece riflettere: già la poesia non si legge, poi se la chiami così!!! Quando tu stai nella peggior banlieu della terra e nevica, per miracolo diventa dolce e poetico anche quel paesaggio!! Diciamo che l'avvento di una nuova neve, di una vita “poetica” è la mia speranza di vita e la banlieu è questa lurida degenerazione antropologica in cui si vive profanati nella nostra bellezza da Simpson, call-center, televendite (senza fare nomi, dribbliamo la querela) di vario genere


9) Ultima domanda: visto che siamo su Deliri Progressivi, quali sono le tue preferenze in ambito musicale? Giovanili estati aquilane mi hanno permesso di approfondire persino la musica classica con la nutrita collezione di vinili di mio zio Marcello ma il richiamo della foresta rimane sempre (da 30 anni almeno) nei suoni elettronici e campionati d'ogni risma (ricordi il Rondò Veneziano??): alla fine la scoperta, grazie ai miei studenti, dell'underground rap romano (nulla a che vedere con quello commerciale da MTV!!) con il talentuosissimo Deal Pacino da Ostia ed il “monumento” Noyz (in gergo si dice: “alzo il berretto!”), creatore, a mio avviso di un genere artistico davvero unico per scelte sonore e linguistiche, una sorta di horror-grottesco in versi su strumentali davvero poco abituali (e non poco cinematografiche) per descrivere il disagio di un'era e la vita di strada: l'unica “star” che a più riprese s'è premurata di ammonire i suoi fan quindicenni affinché non prendano alla lettera la sua arte e il suo alter-ego che, in effetti, può turbare non poco e che non ascolterei con le mie amiche per rispetto...sottili affinità elettive tra mondi lontanissimi in nome della veracità dell'arte e della coniugazione degli opposti!!! 


Alessandra Prospero
 

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POESIA Expo Milano 2015 di Marzia Serpi

9/30/2015

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Ph Marzia Serpi
POESIA
Expo  Milano 2015

 
Dal legno ecologica voce
s’intreccia enorme stelo
per innalzar gigante
rivolto a cono aperto
verso l’immensità del cielo.
Troneggia a vista
opera dell’uomo e dell’ingegno
e a lui fiumi di gente
come linfa a scorrere
costanti vanno
al piede suo, gigante buono
a regalar agli occhi meraviglia.
Giochi di colori
aprir di fiori,
luci che a sera
stupore offrono
mentre musica accompagna il movimento
e luce danza.
Popoli ai sui piedi in fratellanza
il cuore mio si apre come bocciolo al sole
e lì ho avvertito la presenza del Signore
un Dio che ci accomuna tutti quanti,
la bellezza, è provare pace e gioia infinita
così ti hanno chiamato “albero della vita”
.
 

 
Marzia Serpi

Il testo  è stato pubblicato nel Padiglione della Santa Sede a cura di Cattolica
(Racconta la tua esperienza all'Expo sul tema "Non di solo pane")

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"Settembre mai... Solo" di Vincenzo Cinanni

9/24/2015

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Settembre mai... Solo  

Appartato rifugio è questo bianco,
alla ricerca di parole da scrivere,
lanciando tam tam d'intento...
mi sento contento
a condivider spazio con voi

... Aspettando l'arrivo di qualche amico,
persisto nel voler timbrare
cartellino, in presenza...

Risalire corso di fium, come
quei pesci che non spaurano
alla presenza di più grandi e voraci
cacciatori...

in Amicizia!

© Vincenzo Cinanni
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I colori dell'oro di Rita Veloce

9/23/2015

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I COLORI DELL’ORO

Non è rossore di timidezza,
ma il colorito che ora si apprezza.
Questa stagione di tenue calore,
nei toni dell’oro ha il suo valore.
Non è da meno ad altra stagione
il musicare che or si propone;
è scricchiolio di fogliame bagnato,
è vento che fischia sul pergolato.
È scoppiettar di castagne arrostite,
è acquazzoni e gocciolanti schiarite.
Su quel tappeto di tal miti umori
l’autunno ascolta i suoi nuovi cantori.

© Rita Veloce

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Seconda ragunanza di Poesia con scadenza 30 agosto 2015

6/23/2015

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Seconda Ragunanza di Poesia

L’A.P.S Le Ragunanze in collaborazione con Magic BlueRay, ARTeMUSE e Turisport Europe presentano il regolamento per la Seconda Ragunanza di “POESIA” con premiazione domenica 18 ottobre 2015.


La partecipazione alla Seconda Ragunanza di “POESIA” è aperta a tutti coloro che dai 16 anni in su – per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci -senza distinzioni di sesso, provenienza, religione e cittadinanza, accettano i tredici (13) Articoli qui specificati.

La frase sopra menzionata “per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci”, vuol dire che chi non ha compiuto 16 anni può partecipare alla Seconda Ragunanza di Poesia, previa l’autorizzazione scritta e firmata da entrambi i genitori che dovranno allegare alla loro autorizzazione la fotocopia della loro carta d’identità.

I nostri 7 GIURATI valuteranno gli scritti pervenuti, a loro insindacabile giudizio!

Il REGOLAMENTO per la Poesia, prevede due sezioni:

POESIA “NATURA” e POESIA “A TEMA LIBERO”.

La tematica della POESIA “NATURA”, trattandosi di “ragunanza”, termine in uso nell’Arcadia di Christina, dovrà almeno contenere dei riferimenti alla natura che ci accoglie.


La POESIA “NATURA”, che sarà da Voi scritta, dovrà ricordare i dettami dell’Arcadia, il valore della natura, filtrati dagli eventi attuali che coinvolgono, modificano, distruggono i quattro elementi della nostra madre Terra e lo spirito di tutti coloro che si prodigano per la salvezza ed il recupero dell’ambiente e che troppo spesso immolano la loro vita per il bene comune.

La POESIA “A TEMA LIBERO”, che sarà da Voi scritta,  dovrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali che abbracciano il genere umano.

È questo l’intento e l’obiettivo della rinnovata “ragunanza” nell’ambiente bucolico di Villa Pamphilj a ricordo dei raduni, delle adunanze, organizzati da S.A.R. Christina di Svezia.


Art.1 Si richiede per la II Ragunanza di POESIA, che il testo sia compreso in un massimo di una (1) pagina word e scritto in Times New Roman, a carattere 18 e che si rispettino in tutto i 13 Articoli, che specificano le norme, i diritti, i requisiti e le leggi di questo regolamento.


Art.2 Le POESIE di entrambe le sezioni dovranno essere inedite e, per concorrere, andranno spedite via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la scelta della sezione da voi effettuata in oggetto:


Seconda Ragunanza di POESIA per la POESIA “NATURA”
oppure,
Seconda Ragunanza di POESIA per la POESIA “A TEMA LIBERO”


Le POESIE saranno ammesse solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso.

L’assoluta competenza e serietà dei giurati permetterà una giusta assegnazione della votazione che porterà alla graduatoria finale.

Art.3 Le modalità espressive delle POESIE non dovranno essere offensive né ledere la sensibilità e/o la dignità del lettore, dell’ascoltatore e della persona chiamata in causa a leggere;

Art.4 La partecipazione è soggetta alla tessera associativa equivalente ad € 10,00 ( per i soci già iscritti la quota è di 5 €) che sottintende la presenza dell’autore concorrente ed include le spese di segreteria e l’acquisto di coppe, targhe, medaglie e pergamene nonché l’eventuale affitto della sala di premiazione ed un piccolo rinfresco;

Art.5 La scadenza per l’invio dei testi è fissata a domenica 30 agosto 2015;

Art.6 Il giudizio della giuria è insindacabile;

Art.7 La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento ed il partecipante dovrà essere presente il giorno della ragunanza per la lettura delle POESIE secondo la graduatoria di premiazione di fronte agli astanti e non sono rigorosamente ammesse deleghe;

Art.8 Qualora il premiato non fosse presente, il suo riconoscimento decadrà e non gli sarà spedito alcun riscontro di quanto da lui vinto.


Art.9 I partecipanti, le cui poesie siano state selezionate per la premiazione e la lettura in pubblico, saranno informati sui risultati delle selezioni mediante e-mail personale e segnalazione sul sito dell’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze”: www.leragunanze.altervista.org


Art.10 Le POESIE di entrambe le sezioni scelte e premiate saranno presentate e lette in pubblico DOMENICA 18 OTTOBRE 2015, dalle ore 11,30 fino al termine delle letture e delle relative PREMIAZIONI all’interno di Villa Pamphilj nella Sala del Bel Respiro, conosciuta come antica vaccheria dei principi Pamphilj.

Qualora per suggestione o timidezza l’autore decidesse di non leggere la propria opera in pubblico, questa sarà letta da un attore o un’attrice che darà professionalità all’evento stesso esaltando al contempo la poesia dell’autore.


Art.11 A tutti i selezionati sarà inviato, con largo anticipo, l’invito a partecipare alla PREMIAZIONE e al reading.

Le POESIE di entrambe le sezioni premiate, che saranno lette in pubblico e ritenute idonee dal giudizio insindacabile dei giurati, saranno inserite nell’antologia di POESIA pubblicata dalla divisione ArteMuse della David and Matthaus Edizioni, che sarà disponibile per l’acquisto nella giornata di lettura al pubblico e comunque acquistabile on-line su www.twins-store.it e nelle librerie virtuali e fisiche tramite il codice ISBN che le verrà attribuito.


Art.12 I PREMI saranno così suddivisi:

Seconda Ragunanza di POESIA sez. “Natura” – I PREMIO, primo classificato: (coppa con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe)

Seconda Ragunanza di POESIA sez. “A TEMA LIBERO” – I PREMIO, primo classificato: (coppa con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe)

Secondo classificato POESIA sez. “Natura”: (targa con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe)

Secondo classificato POESIA sez. “A Tema Libero”: (targa con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe)


Terzo classificato POESIA sez. “Natura”: (medaglia con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe)

Terzo classificato POESIA sez. “A Tema Libero”: (medaglia con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe)

 
Dal quarto al decimo classificato per la sez. di POESIA “Natura” saranno consegnate le Menzioni d’Onore (cartiglio pergamenato con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe).


Dal quarto al decimo classificato per la sez. di POESIA “A Tema Libero” saranno consegnate le Menzioni d’Onore (cartiglio pergamenato con i sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe).

Tutti i partecipanti presenti, e solo i presenti, riceveranno brevi manu l’attestazione di partecipazione alla Seconda Ragunanza di POESIA per aver concorso con l’opera, anche se questa non si è posizionata tra i vincitori.

L’attestazione avrà la stampa dei sette loghi: Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Le Ragunanze, Magic Blue Ray, ArteMuse di David and Matthaus, Turisport Europe.


Art.13 Nel file d’invio a apsleragunanze@gmail.com includere dati personali, indirizzo postale, indirizzo e-mail, telefono, breve nota biografica, (per i minorenni includere anche l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci con la fotocopia della loro carta d’identità) la dicitura “SARÒ PRESENTE”, fotocopia del versamento di € 10,00 (per i soci già iscritti all’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze” la quota è di € 5,00 – Si ricorda comunque che la tessera ha valore annuale) da effettuare tramite ricarica Postepay n° 4023600582828382 intestato a Michela Zanarella, C.F. ZNRMHL80L41C743L per i diritti di segreteria ed acquisto premi, riconoscimenti, affitto sala, piccolo rinfresco; in calce al testo, la seguente dichiarazione firmata:

“Dichiaro che i testi delle POESIE da me presentati a codesto concorso sono opere di mia creazione personale e inedite. Sono consapevole che false attestazioni configurano un illecito perseguibile a norma di legge.

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (L. n. 675/1996; D. Lgs. n. 196/2003) e la lettura e la diffusione del testo per via telematica e nei siti di Cultura della Poesia, della Narrativa e dell’Arte, nel caso venga selezionato, dai giurati del concorso Seconda Ragunanza di POESIA”

 

Referenti concorso:
La Presidente dell’A.P.S. “Le Ragunanze”, Michela Zanarella
Coordinatore e Vicepresidente, Giuseppe Lorin
Segretario, Alberto Bivona (Turisport Europe)

@: apsleragunanze@gmail.com
“Magic BlueRay” di Elena Sbaraglia, con la partecipazione dello scrittore Dario Amadei

“David and Matthaus Edizioni”: Giovanni Fabiano
Solo e unicamente per le ordinazioni di libri: backoffice@davidandmatthaus.it
Uff. Stampa dell’evento: Frequenza Zero Communication

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Il Poeta marchigiano Gastone Cappelloni splende a San Mauro Torinese 

4/30/2015

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La presentazione del libro "Un seme oltre oceano" di Gastone Cappelloni, nella sede di Arci Solaris è stato un vero successone San Mauro Torinese!!!!! Un grande poeta Marchigiano di grande spessore, ma di una simpatia unica che è stato a  disposizione di tutti per parlare non solo di poesia ma anche del suo viaggio ricco d'aneddoti in Argentina dove ha fatto fortuna con la sua simpatia e poetica. 
Un interessante di un viaggio appassionante, ricco di vita  e  di storie mai banali. Riflessioni su quanto le radici siano importanti e parti di memoria e costruttiva essenza per il presente e per il domani.

Cuore in tasca,
alla ricerca
di contratti,
pensati e scritti
con la gloria
dei compromessi;

trovandoli?

Per non sbagliare
sarà nuovo
nelle divisioni
che mai
possano finire
come lettura
delle riletture.


 

 

Biografia di Gastone Cappelloni

 

Gastone Capelloni, Poeta contemporaneo, classe ’57, nasce a Sant’Angelo in Vado (Pesaro\Urbino). Penna fertile e dinamica, ha pubblicato tutt’oggi ben 19 sillogi. Con “Un seme oltre oceano” David And Matthaus edizioni (2014) anche  in lingua spagnola, con traduzioni della scrittrice argentina Ana Caliyuri, lo ha portato all’estero, sia Argentina, che in Spagna, riscontrando notevole successo tra il pubblico e critica letteraria. Le  sue poesie, sono presenti su circa 80 Antologie letterarie, portali e riviste cartacee. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui il Premio Internaz. “Meet the Artist” Ostia Antica – Accademia Internazionale la Sponda 2014  e classificandosi sul podio e arrivando finalista o meritevole.  Ospite in radio nazionali/estere e in TV a Mar del Plata  in Argentina nel 2014  nel programma “Giovani Marplatensi!” e  “Domenica Italiana” per la promozione della cultura e la diffusione della poesia.

Gastone Cappelloni dice che il suo rapporto con la poesia è nato “nel diario della mente” che poi ha ricomposto “il puzzle dei ricordi nei fogli bianchi della quotidianità”.  “Poesia è libertà, null’altro ci potrebbe essere, se crediamo nell’istinto di breve.

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RICORDA di Rita Veloce

4/22/2015

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RICORDA

Se tu fossi stato un bambino
avresti ricordato un filo d’aquilone;
lo rammento in tutto il suo splendore,
erto nel vento a riflettere il sole.
Se tu fossi mai stato quel fanciullo
avresti ricordato d’avere sognato,
a cavalcioni su d’un tronco incavato,
d’esser un cavaliere, un mago o un pirata;
sui rami d’un albero anch’io l’ho sognata
quella stella che governava il veliero
e la prua fendeva un mare mai nero.
Ma tu lo sei stato in un tempo passato,
almeno una volta, quando l’hai immaginato.
riprendi l’arcobaleno nella pozza di fango,
lì dove finirono le tue biglie di vetro,
soffiaci sopra canzoni con uguali parole,
liberale nel sole come bolle di sapone;
allora, e solo allora, ricorderai del tuo cuore.

© Rita Veloce

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