
guadava fiero
nei fiumi del cielo.
L’aquilone volava alto;
sul mare luccicante
e nel sole vantava
ogni sua forma e colore.
Un riflesso sottile, però,
gli ricordava perenne
l’indissolubile legame
ed esso sempre più sentiva
di non essere davvero libero;
così si spinse oltre,
forzò l’estensione del rifratto
e lo spezzò.
L’aquilone volò
finalmente più in alto;
più in alto dell’azzurro,
oltre le nubi,
oltre le appartenenze,
sempre più in alto,
oltre il soffio del vento
e del suo stesso respiro.
© Rita Veloce