CIVITA DI BAGNOREGIO (Il paese che muore)
Mi piace definire l’Italia come “il Paese dei paesi”, infatti, da nord a sud, sono davvero tantissimi i piccoli borghi che offrono, o per scenari naturali o per antiche strutture, atmosfere incantate di cui deliziarsi e impronte ancora palpabili d’un tempo ormai perduto nella storia antica di questi luoghi.
Una di queste meraviglie è Civita, frazione del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo.
Il paesello sorge, in modo quasi surreale, su di una collina di tufo, a 443 mt d’altezza, nella valle dei Calanchi.
La definizioni di “paese che muore” è dovuta alle innumerevoli frane, causate dal terreno argilloso e le continue erosioni, che lo hanno portato a sgretolarsi e precipitare a fondo valle, poco per volta nel corso di secoli e millenni, e che lo legano ad un destino inesorabile:
La piccola cittadina d’origine etrusca, nel quale restano poco più di una decina di anime, è destinata a scomparire.
Civita è raggiungibile solo attraverso un ponte percorribile esclusivamente a piedi; alla fine di esso v’è un antica “porta d’ingresso”, detta di Santa Maria, che apre ad uno scenario dal sapore medioevale e rinascimentale e ti catapultano inevitabilmente in quel tempo ad immaginare, ad occhi aperti, scene di vita quotidiana, costumi, antichi pali, feste di borgo e mercati di piazza.
La visita ai viottoli, la piazza e la chiesa, richiedono solo poche ore e vale davvero la pena percorrere il lungo ponte, per recarsi in questo luogo suggestivo, destinato a scomparire e divenire solo “reperto archeologico” della sottostante vallata.
articolo e fotografie a cura di
Rita Veloce