
È dunque lodevole che queste antiche cerimonie propiziatorie siano ancora officiate, ed ammirevole il fatto che non venga smarrito il senso di appartenenza alla comunità.
Fra le tante che ancora ai giorni nostri vengono celebrate, una particolarmente suggestiva è la “Femenata”, ricorrenza che nella notte del 5 gennaio di ogni anno vede la conca di Paularo (UD), nell’alta Carnia, un territorio a ridosso della catena alpina e permeato di leggende e magie, accendersi di grandi croci di legno infuocate, retaggio di quelle genti celtiche che hanno popolato le vallate della zona.
La “Femenata” (ndr: “donnaccia” che simboleggia la negatività) è una struttura di legno molto grande che viene innalzata su dossi che sovrastano l’abitato.
Viene ricoperta di materiale di scarto come fogliame, stoppie, paglia e altro, dopodiché viene incendiata.
Mentre lingue di fuoco s’innalzano alte nel cielo, si cerca di prevedere come sarà l’annata inseguendo con lo sguardo i lapilli che si sollevano.
Se si dirigono verso levante il raccolto sarà abbondante, se s’indirizzano i presagi saranno negativi.
Al termine della cerimonia i partecipanti al rito passano di casa in casa recitando una canzone beneaugurante e chiedendo cibo e bevande che poi, a conclusione della serata, verranno consumati tutti insieme.
Per approfondimenti, potete consultare il sito del comune di Paularo al seguente link:
http://www.comune.paularo.ud.it/manifestazioni.aspx?id=2
o quello dell’associazione culturale Ravinis :
http://www.ravinis.it/Femenata.htm
Un bel video che riprende i momenti salienti della manifestazione è a disposizione!
Eugenio Nascimbeni