Steve Kordek, chi era costui?
Potremmo cominciare da questo interrogativo, che ci rimanda al Carneade citato dal Manzoni, per inquadrare questo storico personaggio che ha allietato intere generazioni, ed il cui spirito sopravvive ancora oggi nel ricordo di quelli che si sono deliziati con la sua intuitiva invenzione. A Kordek, uomo d’affari americano di origini polacche, grande e geniale mente dell’intrattenimento, morto all’età di cent’anni nel febbraio 2012 in Illinois, si deve la nascita della moderna versione del flipper, o pinball come fu chiamato negli Stati Uniti, la famosa macchina da svago che ha invaso i bar e le sale giochi di tutto il mondo a partire dagli anni Cinquanta. In origine il flipper era soltanto un piano inclinato lungo il quale scivolavano delle biglie d’acciaio lanciate da un pistone a molla e che finivano la loro corsa, in maniera del tutto casuale, in buche che assegnavano poi un punteggio. Successivamente furono costruiti apparecchi più moderni, ma la grande intuizione di Kordek fu quella di ridisegnare il pinball con due soli respingenti o flipper, permettendo in tal modo al giocatore di avere un maggiore controllo, facendo sì che potesse emergere l’ abilità individuale ed aumentando in tal modo il piacere della partita Questo, per lungo tempo, fu lo standard adottato da tutti i costruttori di flipper. Kordel ebbe altresì il merito di avere inventato i bersagli che cadono una volta colpiti dalla biglia, e di avere fornito ai due flipper energia a corrente continua, a differenza dei primi che possedevano corrente alternata meno potente. Il flipper ebbe una grandissima popolarità anche in Italia a partire dal dopoguerra, ma inizialmente subì l’ostracismo di molti benpensanti che lo vedevano come un apparecchio che favoriva il gioco d’azzardo: ciò comportò una rigida regolamentazione che imponeva ai costruttori di non consentire al giocatore alcuna vincita, neppure quella costituita dalla ripetizione di una semplice partita. Il suo successo durò a lungo, fino agli anni Settanta, ed influenzò persino la cultura musicale dell’epoca: ricordiamo a tal proposito l’opera rock “Tommy” degli Who tutta incentrata sulla figura di un ragazzo sordo, cieco e muto, vero e proprio mago del flipper, con il suo celebre pezzo Pinball Wizard scritto dal chitarrista Pete Townshend Da quando ero un bambino, giocavo con la pallina d’argento Da Soho a Brighton ho giocato con tutti i flipper ma non ho mai visto nessuno come lui In nessuna sala giochi. Questo ragazzo sordo, muto e cieco gioca in modo strepitoso a flipper! Si ferma come una statua, Diventa parte della macchina. Sente tutti i rimbalzi gioca sempre in un modo pulito. gioca d'intuito, il punteggio scorre. Agli inizi degli anni Ottanta ebbe inizio il suo declino: lentamente cominciò a sparire dai locali per l’avvento dei videogiochi e delle slot-machine. La passione per le vecchie cose del passato e per un fenomeno di massa che ha contrassegnato un’epoca, ha permesso di recente una riscoperta di questo gioco. L’associazione “Tilt” di Bologna http://www.tilt.it/flipper_pinball/ si preoccupa di raccogliere i vecchi flipper con l’idea, davvero apprezzabile, di creare un vero e proprio museo storico. In Italia i molti appassionati di flipper si raccolgono intorno alla IFPA Italia, l’associazione internazionale del flipper pinball, che organizzerà per la prima volta nel nostro paese, a Rimini nel prossimo mese di marzo, il Campionato Europeo di flipper sportivo: un’occasione, per chi è interessato, per rivivere da vicino il magico mondo di un oggetto di culto che, in fondo, non è mai morto per davvero. http://www.ifpaitalia.it/epc-2014-european-pinball-championship Eugenio Nascimbeni
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Settembre 2024
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