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Funti cambiendi...(stanno cambiando...) di Cristiano Scardella

6/8/2016

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Anni fa subii, a casa mia, l'irruzione della polizia, tutto per un banale equivoco.

Dei malviventi dopo aver tentato una rapina, sono scappati  con uno scooter del colore uguale al mio. Gli investigatori invece di controllare prima dell'irruzione il motore del mio scooter lo fecero dopo. Il motore era freddo quindi io non potevo essere stato.
Nell'operazione erano coinvolte: le volanti, l'anticrimine, la squadra mobile e un elicottero... Se si fossero risparmiati questa operazione si sarebbe potuta sfamare mezza Africa.

L'indomani incontrai una signora del vicinato e mi disse:
"Non ci ha creduto nessun , si è capito subito che era una farsa...!!!"
Quando incontrai il figlio gli dissi:
"Cosa è successo? Perchè la gente parla così? Di solito quando uno viene avvicinato dalle forze dell'ordine é già condannato..."
Lui rispose:
"Ta ri teppu nai ,funti cambiendi...( cosa ti devo dire , stanno cambiando...)!"


Cristiano Scardella



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Caso Scardella: una lotta alla verità

1/29/2016

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Mio fratello si è fatto la galera ed è poi morto a me.
Mi perseguitano per una verità che non vogliono rivelare.
È testimone di più delitti la società  che la criminalità organizzata.
Ci sono indizi contro di loro tanto da rinviarli a giudizio.

Cristiano Scardella

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Passamontagna ben visibile nel giardino in cui fu trovato. ll pm Sergio De Nicola,che arrestò Aldo Scardella innocente poi morto in una cella d’isolamento dopo sei mesi, ipotizza che i banditi sono entrati nel Mandorleto luogo che portava nelle vicinanze dove lo rinvennero, ma la strada dove scapparono i banditi portava anche in altre zone, non solo nelle mie vicinanze.

Una domanda sorge spontanea: come faceva a sapere la polizia che il pm avrebbe omesso le altre strade cioè che avrebbe assecondato in tutto e per tutto la loro ricostruzione?

il giorno dopo l’omicidio la polizia trovò il passamontagna in un giardino ben visibile quando in realtà era ben occultato (così disse chi lo trovò) nell’eventualità di trovare in futuro colpevole della zona, lo fecero trovare ben visibile tre giorni dopo.

Presero Aldo credo che la vittima sia morta prima del previsto ecco perché sono stati così grossolani nel fabbricare le prove..sospetti che in ogni caso sono serviti per mandarlo in galera perché tutta la società si adegua a questo sistema criminale e delirante. In seguito chi verbalizzò non è stato mai interrogato anche per le diversa testimonianza di chi trovò il cappuccio . l’unico ad non essere interrogato di tutti i poliziotti coinvolti in prima linea. Così tanto per vedere se il magistrato gli avrebbe contestato le sue dichiarazioni e l’incongruenza con l’altra testimonianza di chi trovò il copricapo.

Non solo conoscono la verità originaria ma conoscono la verità originaria ma conoscono anche la verità della morte di Aldo.. erano i primi interessati a voler sapere tutto. A volte la vittima del reato muoiono per mano dello stesso autore.

Ricercare le prove della sua innocenza omettendo altre strade non l’ha ricercata la paura della sua innocenza. Nel quartiere avevano realizzato, come del resto gli stessi inquirenti, che si trattava di un omicidio con la motivazione diversa della tentata rapina. Anche la stampa dopo aver verificato nel quartiere prese per buono queste impressioni. Ma nonostante tutto intitolò nel quotidiano Nuova Sardegna: con i soldi della rapina si sarebbe dovuto finanziare un traffico di eroina. 

Molte volte si sostiene una verità scomoda per non ammettere che sei stato complice.

Vedi tutto questo fa parte di un disegno ben preciso,  ognuno di questi soggetti ci guadagna qualcosa. Solo a voi non suonava questa campana e la società è contenta e ben rappresentata.

Lo sapevano dell’innocenza di Aldo il quartiere Is Mirrionis luogo in cui è maturato il delitto, lo sapevano gli inquirenti: Aldo intuì che gli investigatori sapevano ed è per questo che si preoccupò.
Gli inquirenti erano al corrente che doveva accadere “un rapina”..

Aldo è stato fin troppo preciso: ”me cercate?! Voi lo sapete chi è che l’ha ucciso."

Gli inquirenti non potevano inserirsi in quelle indagini,troppo coinvolti e collusi. Hanno considerato all’inizio un movente diverso dalla tentata rapina ma in realtà avevano preparato da prima che accadesse il delitto una pista che indicava e ipotizzava la tentata rapina…hanno usato più o meno la stessa tecnica che utilizzarono per un famoso caso giudiziario avvenuto anni prima.

Stessi attori, solo che il commissario all’inizio del caso della vittima sacrificale non era attivo per non far figurare che per due volte ha fatto lo stesso giochetto. Quando vogliono mantenere intatta la loro “ onesta” agiscono brutalmente usando tutti i mezzi in loro possesso e nessuno se ne accorge o meglio fanno finta di non vedere.

Mio fratello si è fatto la galera ed è poi morto a me.
Mi perseguitano per una verità che non vogliono rivelare.
È testimone di più delitti la società  che la criminalità organizzata.
Ci sono indizi contro di loro tanto da rinviarli a giudizio.

Cristiano Scardella


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"Ecco, un altro scherzo della magistratura!" - Cristiano Scardella

11/19/2015

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Perché è morto quell’uomo, il commerciante di liquori, per il quale è stato accusato innocentemente Aldo Scardella, poi morto in carcere dopo sei mesi in una cella d’isolamento? Perché dodici anni dopo uno dei responsabili confessò ed escluse ogni responsabilità su Aldo?

Non lo deve chiedere a me, Generale! Questa domanda la deve porre agli investigatori di allora, i quali hanno lasciato solo il commerciante proprio nel momento in cui ne aveva bisogno, nonostante l’amicizia e gli impegni sociali che li accomunavano da anni.

Di chi aveva così tanta paura il commerciante assassinato, tale da non potersi nemmeno confessare con i suoi amici poliziotti? Erano più potenti; ecco, perché non ne parlò. E seppure ne parlò perché non gli diedero ascolto?
Il magistrato non è coerente: quando ipotizza un’accusa insinua nell’indiziato il dubbio che abbia commesso lui un crimine. Quando, invece, si trova dall’altra parte, nelle vesti di imputato, se l’inquirente insinua anche in lui il dubbio di avere commesso un crimine, lui risponde: non rispondo alla sua domanda perché la reputo offensiva. La sua accusa la deve argomentare in modo logico e non fantasiosa. Sono convinti che il magistrato faccia il suo mestiere quando presuppone un’accusa, molte volte senza avere elementi su cui basarsi.
Allora il ladro presuppone di rubare quando ci sta solo tentando, poi se riesce nel suo intento va in galera perché non è autorizzato. Ci sono argomentazioni come quelle giuridiche che vengono accettate come fossero normali: si condivide un delirio. Quando il loro pensiero cattura, coglie per caso un uomo, quest' uomo è già rovinato. L’inquirente non è mai convinto della colpevolezza dell’indiziato, ma nel processo vuole convincere del contrario. La logica aberrante dell’inquirente è l’unica pazzia, e nonostante la assecondi si viene penalizzati.

Ci sono coperture che lo Stato garantisce e logiche di Stato che impediscono di rilevare le ragioni di certe incriminazioni, ecc. Queste cose esistono perché la gente, quando gliene fai cenno, come certi casi vicini a loro, cambia subito discorso. Tali persone sono stupide; Dio gli ha dato una coscienza, un'intelligenza e loro continuano ad essere stupide e pigre, perché vogliono vivere senza pensieri... comodi nella loro ipocrisia.

Come si sono occupati nel nascondere le prove dell'innocenza di Aldo, allo stesso modo si sono sforzati di sapere tutto ciò che lo riguardava. Non si potrebbe nemmeno ipotizzare che sia rimasto vittima di inerzia e superficialità, poiché c’era una volontà nell’occultare e nell’accusare impropriamente ... senza contare che si sono accaniti contro una persona pur sapendola innocente. La verità sta tuttora negli armadi dello Stato e temo che rimarrà lì per molto tempo ancora. Le parti processuali tendono ad allontanare la verità.

Quando mio fratello Franco morì in un incidente, in mare nel1992, ricordo che era una splendida giornata di sole. Venni poi a sapere che il magistrato della super procura, per le indagini di turno, era Enrico Altieri, lo stesso che si occupò di Aldo, varie volte e per diverse circostanze, compresa la sua morte. Fu colui che non si accorse del referto autoptico, in cui i medici fecero figurare dosaggi e quantità di una terapia metadone inesistente, quindi, della discrasia dei medici riguardo il metadone. Non so cosa ipotizzarono quando aprirono il fascicolo di Franco, ma credo che non ebbero molta "fantasia"! Essi la fantasia la riservano solo quando illustrano la loro panoramica accusatoria.

Non capisco né lui né gli altri colleghi e tutti gli addetti ai lavori: è una vecchia storia di quasi 30 anni! Trovo tutto questo deontologicamente scorretto! Poi sarei io il fissato! E ditelo anche voi una volta tanto che sono loro stessi degli invasati, dei bipolari in fase maniacale!
Per la morte di Franco, quando seppi che era Altieri il p.m. di turno, ricordo di aver detto a qualcuno in maniera allusiva:
"Ecco, un altro scherzo della magistratura!". La persona candidamente mi rispose che non aveva capito. “Mi auguro” - dissi a me stesso tra il serio e il faceto – “che quando passerò a miglior vita non sia lui o altri della sua famiglia a occuparsi della mia morte”.

Per questo magistrato questa discrasia, sulla vicenda del metadone, continua a non esistere, pur avendola disposta lui stesso l’autopsia. Anni dopo la morte di Aldo, fu questo stesso magistrato, durante un’inchiesta, a sostenere che il ragazzo non si suicidò, ma fu vittima di una sua simulazione per uscire dall’isolamento.
Sembrerebbe che la sua morte abbia avuto a che fare con una certa modalità mafiosa. Metadone nel sangue e nel referto autoptico del prof. Cortis fanno figurare una terapia metadonica inesistente. In altri termini, lui stesso fece figurare quantità e dosaggi di una terapia metadonica inesistente (nella cartella clinica risulta che non era in terapia come anni dopo confermarono le carceri). Lo stesso metodo mafioso fu adottato quando indagarono sul finto suicidio.

Vuol dire che non c’è bisogno di scomodare la mafia per compiere delitti scomodi con quel tipo di tecnica. Dopo aver posto il dubbio sulla morte di Aldo, le "entità sconosciute" hanno ucciso ancora, e potranno uccidere di nuovo, soprattutto cercando di annientare me, visto che sono stato io a inculcare questo dubbio.
Una verità giudiziaria, nascosta dagli stessi inquirenti, può diventare oggetto di persecuzione di chi la cerca. In ogni caso, è necessario pensare, riflettere sempre per renderti conto di quello che hai lasciato dietro e di quello che è sempre presente. La verità rende liberi, soprattutto, chi è perseguitato, perché in qualche modo gli salva la vita. Tutto ciò, mi disse qualcuno, mi sembra così irreale, così assurdo: poteri occulti che si insinuano nello Stato, stravolgendo le regole della democrazia! E riscontrando in tutti interpreti della giustizia una malafede generale!


“Permettimi di dissentire, io credo che tu, comprensibilmente, con tutte le avversità subite, non sia sereno”.
Certo è così difficile da capire; non si possono descrivere i meccanismi e gli effetti di un sistema malato.
Quando vogliono mantenere intatta la loro presunta “onestà”, agiscono brutalmente usando tutti i mezzi in loro possesso e nessuno se ne accorge, o meglio fanno finta di non vedere. Ma basta dare una lettura attenta alle carte processuali (senza aver bisogno di farlo in senso critico), ed emergeranno le tracce del loro passaggio.

Comunque, aspetti un po’ prima di denunciare quest’altra morte per poter avere un minimo di vantaggio su di loro..


Cristiano Scardella
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POSTE di Cristiano Scardella

9/10/2014

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L'uguaglianza sociale è quindi una situazione per cui tutti gli individui all'interno di società o gruppi specifici isolati debbano avere lo stesso stato di rispettabilità sociale.



di Cristiano Scardella
Immagine"Con la forza della verità, da vivo, ho conquistato l'universo"























Tempo, alle poste l'impiegato che mi conosce da anni, mi ha chiesto la delega per ritirare la raccomandata che non è stata trovata pur essendo stata depositata da più di 25 anni...

Quando hanno fatto un interrogazione parlamentare, l’ex senatore Perduca dei Radicali, Luglio 2011, rivolta al ministro, ravvisavano una persecuzione nei miei confronti da parte della giustizia, ma le istituzioni rappresentate da vari organi. Sostengono, non in via ufficiale, che sono io che mi fisso. Ma io non mi fisso per niente, non lo sostengo io ma il politico che ha presentato l'interrogazione dopo aver analizzato vari atti processuali, quindi diffido a dire calunnie contro le istituzioni di Cagliari e bene ha fatto lo stesso Tribunale di Cagliari a non rispondere alle interpellanze!! Nemmeno quando gli si chiedeva chi era quell'avvocato che frugava atti miei riservatissimi, in cui venivano avviate indagini della procura per una mia istanza di riapertura di un caso giudiziario riguardante la strana morte in carcere di mio fratello Aldo.

Se dovessi ipotizzare, anche per scherzo, che alle poste ci sia stato un accanimento nei miei confronti succederebbe il finimondo, però a loro se gli bucano una gomma finiscono in tutti TG nazionali, descritti come poveri martiri.

L'uguaglianza sociale è quindi una situazione per cui tutti gli individui all'interno di società o gruppi specifici isolati debbano avere lo stesso stato di rispettabilità sociale.

So che il paragone è assurdo ma mi sento come si sentirono gli Ebrei quando vennero esclusi dalla società e dalla burocrazia: un numero insomma e per di più senza diritti. Questo lo si rileva maggiormente per quello che mi accade alle A.S.L. non menzionano, a parte il mio psichiatra, l’episodio in cui la polizia, col pretesto di cercare un rapinatore, piombò in casa mia, ed entrò nella mia camera, aprendo la porta senza bussare, svegliandomi improvvisamente! In pratica usarono una procedura scorretta, oltre al fatto con mia madre anziana, affetta da Alzheimer. Non ci fu nei suoi confronti nessuna professionalità da parte degli investigatori, per carità è sempre un incidente da non addebitare a tutta la polizia. Fatto sta che per la patologia di cui sono affetto (disturbo bipolare),  era di estrema importanza registrarlo nelle cartelle cliniche, onde valutarlo con gli esperti.
Registrano gli incidenti che ho avuto, ma questo no, nonostante sia un grosso trauma per la brutalità in cui è avvenuto l’episodio di polizia per poter sapere i motivi per il quale uno si aggrava.  Non è una bella situazione essere svegliato da 10 poliziotti che ti accusano o ti fanno pensare che hai commesso un reato che non hai fatto.
Eh si!! Perchè in effetti cercavano uno con uno scooter, col colore uguale al mio, (solo che mio motore era freddo quindi escludeva categoricamente il mio coinvolgimento al fatto delittuoso).
Cercare l’alibi in un innocente è come rubare un bel sogno di cui non si hanno ricordi.
Ci leggo in questo psico dramma una grande macchina preparata a puntino per screditare l’individuo, l’uomo, e isolarlo dal punto di vista sociale e che la persona interessata. Io, lo sa benissimo, talmente bene, che se fosse veramente bipolare non lo capirebbe.

Mi chiedo ma come fanno gli accertamenti i medici, la causa è importante, per sapere il motivo di un cambiamento di umore eccessivo, dai sogni? E il disturbo bipolare a questo punto, si deve considerare fine pena mai? Certo se non certificano le aggressioni dello Stato.
Infine di quello che sostiene il senatore in parlamento, (badate bene lui non io), alle A.S.L. Sarde non glie ne frega niente?

Cristiano Scardella

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Malagiustizia di Cristiano Scardella

7/29/2014

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Tanti altri casi di malagiustizia: la notizia criminis per Enzo Tortora è scaturita dal rilevamento di una agendina nella quale gli inquirenti non seppero decifrare un nome: Tortona non Tortora. Inoltre vi sono stati errori giudiziari per omonimia ma anche carte di identità smarrite dove qualcuno ha provveduto a lasciarle nel luogo del delitto. Insomma tanti casi strani e inquietanti o se vogliamo definirli anche sfortunati.

Infine c'è il caso di mio fratello Aldo Scardella, in cui l'elemento più probatorio più rilevante per l'inquirente è stato l'acquisto di un quotidiano,comprato la mattina presto il giorno dopo il delitto per il quale fu accusato.
Per il P.M. fu strana quella sete di notizie: per lui,era un modo per crearsi un alibi ed essere al corrente dello stato delle indagini. Questo P.M. aggravò la sua immagine e purtroppo la sorte di mio fratello quando oltrepassò l'indagine sommaria non scarcerandolo (ne lui e tutti gli altri colleghi). La norma, non prevede l'interpretazione del magistrato, quindi la scarcerazione per mio fratello doveva essere automatica.

Nella magistratura Italiana è evidente che c’è qualcosa che non va:non fate finta di non vedere o di non accorgervene.

Cristiano Scardella

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Caso Scardella: caso giudiziario e lettera di Napolitano

4/30/2014

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"Furono tre, infatti, i banditi, armati e col volto coperto da passamontagna che il 23 dicembre 1985 fecero irruzione nell'emporio di Pinna. All'ingiunzione di consegnare i soldi ci fu un accenno di reazione e i banditi spararono, uccidendo il commerciante. Pochi giorni dopo venne arrestato Aldo Scardella che si suicido' nel luglio successivo, dopo avere sempre ripetuto la sua innocenza."

Quando lo Stato chiede "scusa" e sostiene la famiglia di chi per anni ha lottato per la giustizia e la Verità. Ecco il Caso "Scardella"
Lettera del Presidente della Repubblica Napolitano a Cristiano Scardella (fratello di Aldo)
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"L'intelligence" di Cristiano Scardella

4/8/2014

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La vita è un susseguirsi di prove, gioie, "ingoiature" di rospi...
Ci sono alcuni fattori propri degli esseri umani, che non riesco neanche ad immaginare.
Dietro ad ogni crimine commesso da un uomo c’è una società complice.

di Cristiano Scardella
Immagine*img tratta dal web
La troppa giustizia rischia di trasformarsi in vendetta! Come si assiste impotenti nel mondo giudiziario...! Il volere per forza la punizione di un reo comporta il libero arbitrio e la discrezionalità. Oi puru si funti sciraus mali..(anche oggi si sono svegliati male). Così disse un amico di Aldo Scardella - accusato innocente per l’omicidio di un commerciante, tale Giovanni Battista Pinna - di buon cammino, quando lo incontrò per un attimo nel carcere Cagliaritano: stava tornando dall’ora d’aria Ricorda la gioia espressa dai loro occhi; purtroppo il rigido e l’inumana regola del carcere non gli permise di andare oltre la bella e tragica emozione di quell’attimo. Quando seppe della sua morte, rimase esterrefatto ed il suo pensiero lo riportò a quella frase: che tutto faceva pensare ma non l’insano gesto che la fonte ufficiale aveva acclarato per sempre. L’ultima volta che lo vidi in libertà era di pochi giorni prima del suo arresto. Ci conoscevamo da parecchi anni.
Aldo mi raccontava della difficoltà di riuscire a vivere nelle condizioni in cui versavano un po’ tutti coloro che avevano vissuto la realtà del movimento del 1977 in quel periodo. Non era un leader, anche se alcuni sostengono il contrario, ma c’era sempre. Sono passati quasi 27 anni, disse un noto sacerdote sardo durante la presentazione di un libro sulla storia giudiziaria di Aldo, e ancora dopo tanto tempo si continua a parlare di lui. Perché...? rincara il giornalista Gianni Massa. Ci sono stati casi considerevoli che hanno fatto clamore sulla storia giudiziaria sarda, come il famoso giallo Cagliaritano, denominato: Manuella, dal nome di un avvocato scomparso nel nulla. Ma l’unico caso di cui si parla ancora è il caso Scardella, soprattutto anche attraverso convegni, dibattiti accompagnati dal suo caso giudiziario. Mai caduto in prescrizione, usato principalmente come esempio di stortura giudiziaria, questo grazie a Cristiano, creando attorno a lui, con l’andar degli anni, alla sua figura e alla sua tragica storia, una sorta di leggenda o di incubo per alcuni. Comprendo la sua rabbia e la sua amarezza. Mia dia ascolto Machain, cambi nome. Se ne vada lontano in posti belli e sereni.
Qua vige la stessa situazione quando la mafia diede ordine di uccidere il commissario Cattani! Lo stessa clima psicologico, tutto uguale, autorizzati da un popolo colluso: vede solo quello che gli pare! A me piacerebbe girare, conoscere altre culture e costumi di altri mondi ma per principio, orgoglio sardo e testardaggine Ciociara, dico: che siano altri a dover andare via.

Quando ha avuto l’incidente sono intervenuti i carabinieri e la polizia o meglio un poliziotto in borghese in primis, che ha subito identificato l’investitore... Inoltre, la guardia forestale ha provveduto a metterle una coperta termica. Subito dopo e` arrivata un’autoambulanza con le amorevoli cure di un’infermiera che ha prestato i primi soccorsi; poi ne è sopraggiunta un'altra... E`stato immediatamente assistito... ma chissa` se un altro essere umano.... un altro cittadino avrebbe avuto lo stesso trattamento! Sarebbe arrivato solo il magistrato, ma solamente per constatarne la morte, addebitando la causa esclusivamente ad una tragica fatalità per non destare l’inquietante sospetto del legame con la morte in carcere di Aldo causata per le lungaggini processuali e da una feroce ideologia della cosi detta giustizia. (Molti signori conoscono giochi che noi non conosciamo e un normale incidente può celare un efferato e organizzato omicidio!). Supportati dai poteri forti, coinvolgendo Massoneria e servizi segreti insieme, dove non si capisce che cosa sia un servizio segreto o un massone, tutto si riconduce in un non riconosciuto movente - che ha coinvolto Aldo, suo malgrado - che prende le mosse tipiche nel momento in cui vengono attuate quando occorre depistare. Come fa a convincere il rappresentante della legge? C’ è un filo di speranza che il giudice possa elaborare durante il suo riposo. Sembrerebbe che il calvario per molti sia lunghissimo... interminabile, forse perché abbiamo incontrato la "giustizia", ma a volte sono felice perché mi ha permesso nello stesso tempo di incontrare, in fin dei conti, qualcuno positivo.
La vita è un susseguirsi di prove, gioie, "ingoiature" di rospi... Ci sono alcuni fattori propri degli esseri umani, che non riesco neanche ad immaginare. Dietro ad ogni crimine commesso da un uomo c’è una società complice. Ora e` ufficiale: molti politici intoccabili sono delinquenti, ma la legge con i suoi interpreti lo sono da tempo, coscienti e ammoniti dal Consiglio d’Europa, dalla Corte Europea e dalla loro stessa legge, dalla quale e` emerso tutto l’orrore giudiziario per molti cittadini riscontrati innocenti e poi morti per le conseguenze della loro infamia... di una giustizia perennemente carnefice. Sembrava che stesse prendendo per il culo quando si trovava a terra, dopo aver strisciato sull’asfalto per venti metri, inviando messaggini quando noi eravamo in pena per lei. Intelligence... le indagini sono state immediate (ha fallito l’intelligence non noi, Machain...). Non ha sventato il suo attentato perché non si sono avute informazioni utili per prevenirlo. Il contro spionaggio, in parole povere, ha fallito... non ha funzionato il processo informativo elaborazione-dati, nel quale le notizie vengono classificate, valutate e correlate tra di loro. Immagino le indagini... Siete bravi solo a verificare quando rimango a casa. Che sta insinuando Machain? A lei la seguono come un' ombra da almeno 34 anni... è più tutelato del presidente degli Stati Uniti! Comprendo il suo stato d’animo, la sua amarezza, la sua storia e il suo vissuto... Le parlo da uomo a uomo, non da generale. Ho sempre avuto per lei una grande simpatia umana per quello che ha fatto e fa tuttora, ma in questo momento sta offendendo la mia professionalità; lei non se ne accorge, ma e` proprio cosi.

A cosa si riferisce di preciso? Non c’era niente da vedere...
Lei non conosce quel tipo di donne, caro Machain. Siamo stati costretti a monitorarlo e non ha idea in quale situazione pericolosa si stava avventurando... Comprendo la psicologia da lei attuata in quel caso, che era più o meno la stessa che adoperò tanti anni fa in un’altra anomala e medesima circostanza, finalizzata alla riuscita e al superamento del suo intento. Non abbiamo fatto in tempo ad accendere il “film” che era già tutto finito; neanche col fermo immagine si è potuto localizzare qualcosa... Ma mi tolga una curiosità Machain: ma lei quel giorno che cosa ha fatto? L’ansia, lo stress, la malattia diagnosticata, tutto e` come se fosse scontato.
La poesia e` da un po’ che l’apprezzo: accende la fantasia del mio animo. Ad ogni modo mi porto sempre un mazzo di carte quando non ho argomenti convincenti, in modo tale che la risolvo con una partita. Parrebbe che ci sia stata una spedizione punitiva in carcere delle guardie, la cosiddetta "squadretta", come erano soliti fare in quei tempi, e sicuramente anche oggi. Si lamentava sempre: gridava sempre la sua innocenza: "mi avete incastrato, avete sbagliato persona!!!" Sono andati oltre, il pestaggio è degenerato in tragedia, e alla fine l’hanno ucciso. Il resto è solamente storia, oramai morta da tempo! Niente complotti, niente traffici di missili, niente spionaggio mondiale, niente di tutto questo che possa stuzzicare la sua fervida fantasia. E' stato solo un disgraziato incidente, si tolga dalla testa tutti questi film!! A me non la date a bere... è morto anche chi confesso` l’omicidio per il quale fu accusato innocente Luke. E` la stessa identica storia....

Quest’ altra versione può far contento il popolino che crede a tutto ciò che gli propone l’autorità giudiziaria. Sono fermamente convinto che anche in questa ultima storia non si andrà avanti, poiché trascureranno o tenteranno di eludere il vero disegno criminoso, che ha sempre contraddistinto questa incresciosa, inquietante vicenda: delitto di Stato. Zeb machain non venga più a reclamare da noi e badi che non glielo sto chiedendo!! Per Il procuratore Aramura la deontologia e` un opzional, un’ interpretazione, una norma ancora da colmare… un vantaggio dei pochi eletti, visto e considerato che era implicato all’epoca della morte di Aldo come giudice di sorveglianza... Un brigante di Barbagia perche l’offesa la lava col sangue. Io ho sempre detto che il nazismo non e` mai scomparso. Ti controllano le menti stravolgendo le regole... Vogliono rendere muti certe persone oneste e intelligenti; in pratica pilotano l’esistenza di un essere umano. Per pensare veramente bisogna vivere situazioni serie e, quando si elaborano nello stesso tempo, ironizzare.

Che differenza c’è tra la legge e la delinquenza? una sola: la prima e` AUTORIZZATA! Comportamento brillante, complimenti! Strabiliante la questura, entusiasmante la procura, w il super Aramura! Qua è il cuore e il motore dell’inferno, poiché credevo che di puttane me ne intendessi, di puttane e di figli di puttana!!!


Cristiano Scardella



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Machain e la più grande ingiustizia

1/25/2014

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Ora capisci perché ho la giustizia dietro da 28 anni; ad ogni istanza ed iniziativa si correva il rischio di fare la stessa fine! Avevo dei sospetti, ma adesso sono sicuro. Alcune volte mi è venuto da pensare che le soluzioni a questa vicenda sono due: che quelle nullità di uomini ammettino le loro responsabilità, come le carte processuali sottendono, oppure mi fanno finire di parlare per sempre, come stanno cercando di fare da tanto tempo.


di Cristiano Scardella
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Complimenti Machain, è stato eccezionale! L’abbiamo visto nella trasmissione di RAI 2, quando è stato intervistato sulla morte di suo fratello Luke, accusato innocente e morto misteriosamente in carcere, dopo sei mesi, in una cella di isolamento. Solo dopo 12 anni, uno dei responsabili del delitto del commerciante, per il quale fu accusato Luke, confessò portando in causa altre persone, condannate successivamente in via definitiva, escludendo ogni coinvolgimento di Luke. Ha tenuto un fair- play esemplare! Ci aspettavamo un Zeb Machain arrabbiato, pronto ad inveire contro il mondo, tanto che, d’accordo con i medici della RAI, pensavamo addirittura ad un eventuale dosaggio massiccio di litio e tegretol con due iniezioni di tremblex e haldon.... L'intera equipe medica della farmacologia, intanto, si congratula con lei.

C’è poco da prendersela, dottore, tanto fanno tutto loro. In questi 28 anni gli inquirenti hanno lasciato più tracce del dott. Mengele, il cosiddetto angelo della morte. E nonostante ciò, non hanno ricevuto nessuna notizia criminis, e nemmeno un reo. Anzi uno c’è, e appare come un personaggio di Kafka: sa di essere sotto inchiesta, come lo sanno quelli che lo perseguono, ma nella realtà del mondo civile e legale non risulta, e questa persona sarei proprio io ... Se non c’è la speranza di cambiare, allora sarà dura non solo per i carcerati ma per tutta l’umanità. Inoltre, non è molto confortante sostenere l'innocenza di un uomo per poi essere banditi per sempre. Il pregiudicato vive e sopravvive meglio, continuando a delinquere, comportandosi bene la società lo aggredirebbe ulteriormente, allo stesso modo di chi disturba il sistema. Chi conosce l’orrore e le conseguenze della prigione, soprattutto le pene patite anche dai familiari che non c’entrano niente, non proverebbe certo gioia quella parte  del popolo, persino gli stessi giudici non si abbassano a quei livelli. Per stare bene o meglio, la gente,come me, perlomeno dovrebbe far emergere la responsabilità degli inquirenti negli atti compiuti prima con Luke e infine, nei miei confronti, fino a quando sarà così ... Dottore io sarò in mano loro.

Lei ha già vinto Machain, considerando che dopo la morte di Luke ha messo a nudo tutti i guasti del palazzo di giustizia di Karalis, le malefatte di molti membri della giustizia e della polizia sarda. L’arresto di Luke è sempre stato, per usare un eufemismo, anomalo. Se fosse stato diversamente non lo avrebbero mai preso in esame, fino a modificare la legge, rafforzando l’interrogatorio di garanzia, come del resto tutte le altre incongruenze processuali di quella vicenda, che dalle sue iniziative ha permesso di poterle modificare e recepire nel nuovo codice di procedura penale con firma dell’allora presidente di Giustizia, Giuliano Vassalli, e dal presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Inoltre, molti magistrati scomodi sono "andati via”, magistrati che davano problemi ai colleghi stessi. Ha vinto contro il potere infernale del capitano Barbelli, tanto che alla fine è riuscito a liberarsene, dopo tante battaglie, per sopravvivere al suo cinismo, che già tanti anni addietro colpì Luke; arrestandolo solo perché abitava vicino al luogo in cui uccisero il commerciante. Mi creda, ha liberato la città da un rifiuto tossico e, nello stesso tempo, in qualche modo, ha favorito la carriera dell’attuale capo della squadra mobile, prendendo il suo posto. Non sono mai riuscito a capire come ha fatto in passato il Viminale a dargli l’incarico di capo dell’ufficio politico; quel ruolo, bene o male, l’ha svolto gente intelligente. Sa, i rappresentanti della legge, in qualche modo, sono sacri ed evitano di colpirli. Se possono, semmai, scelgono loro chi sacrificare, come nel caso di suo fratello Mario, sergente alle dipendenze dello Stato Italiano. Il magistrato e la polizia hanno fatto in modo che anche lui potesse morire come Luke, anche se non allo stesso modo, coinvolgendolo in un esperimento giudiziale, solo perché era il fratello dell’indiziato. Un'azione indegna che lo aveva colpito nell’animo e nell’onore per la divisa che indossava, tanto da provocargli una malattia, portandolo in breve tempo alla morte. Non ha importanza se qualcuno fa finta di non capire, prendendosela come il fratello disperato di un morto innocente in carcere. Inoltre, credo che il super procuratore attuale non e` solo un miserabile ma anche un criminale, proprio perche la polizia ha un potere enorme. Si gestisce con parsimonia e prudenza - che non è un giocattolo - soprattutto quando ci sono diatribe in corso, come stava accadendo a lei, perché irritati dalle sue denunce e istanze contro polizia e magistrati. La polizia fa molto male, anche in maniera gratuita, figuriamoci nel modo in cui l’ha autorizzata lui, in maniera subdola, in quella conferenza stampa, dove annunciava il ricorso in cassazione contro il G.I.P., per la riapertura del caso Luke Machain.

No era necessario ne opportuno far conoscere ai mass media che lei denunciò la polizia. Addirittura, dal tenore in cui lo disse sembrava che avesse denunciato Gesù Cristo. Infatti si e` visto poi il risultato, dopo un’altra istanza, in cui faceva riferimento ad un referto autoptico di Luke per dei dosaggi e quantità di una terapia metadonica inesistente. La polizia piombò` in casa sua immotivatamente, come se avesse toccato un nervo scoperto.. .

Sembra una stranezza, ma il Ministero degli Interni, come si sa, ha molti scheletri nell’armadio, e può spiegare e chiarire tanti di quei casi inquietanti, come il mio.

Alcuni dipendenti del commerciante ucciso sono emersi solo dopo 12 anni, dopo la morte di Luke Machain. La Questura, sempre dopo la morte di Luke, nego` al Tribunale che vi fossero elementi nuovi alla vicenda quando invece un rapporto indicava l'esistenza di altre persone, una delle quali e` stata poi condannata anni dopo, proprio per l’omicidio del quale fu accusato Luke. E la cosa strana e` che quel rapporto venne cristallizzato in Questura per tanti anni.

Oggi le sentenze affermano che l’ambiente, in cui maturò il delitto, poteva essere percepito nell’immediatezza dell’evento criminoso. Non so se i detective Kalaritani di allora ne avessero la totale consapevolezza. Se così fosse, tutto risulterebbe ancora più grave. La legge potrebbe e dovrebbe indagare lo stesso Ministero, visto che le zone d’ombra sono presenti maggiormente li`... Mi spiego meglio: gli indizi del crimine, sin dal primo istante in cui è nata questa vicenda, hanno sempre portato a loro, e non in altri posti o ad altre persone, come Luke. La` erano solo sospetti, congetture partorite dalla loro mente malata. E da tutto questo orrore non è esclusa per niente la magistratura: ne fanno un blocco comune! Il Ministero della Giustizia, un altro organo dello stato coinvolto, dovrebbe rispondere, invece, per omesso controllo, ma in realtà non è poi così strano quando qualcuno non vuole trovare la verità. Ho sempre sostenuto prevalentemente l’ipotesi dell’omicidio dall’inizio e non l’ho mai cambiata nel corso degli anni. Quando sono sopravvenuti fatti inquietanti, la mia ipotesi è stata avvalorata e arricchita di valenza probatoria. Gli inquirenti, invece, che dovrebbero essere il dominus dell’indagini, hanno dimostrato di non possedere ne`arte, ne`scienza, ne` umanità, ne` tanto meno di conoscere il diritto. Gli inquirenti della procura di Karalis sapevano e camminavano con la verità dentro di loro... Un'immagine davvero inquietante! Sentenziarono ben due cause di una morte e tutte diverse, senza contare l’inchiesta sollecitata da me per omicidio volontario, col risultato finale che quella morte e` poi riandata a quella originaria; ma in realtà si sono contraddetti di nuovo... E proprio a Natale e` nata la loro mostruosità!  Infine, un uomo ha confessato al suo legale l'omicidio di un innocente in carcere compiuto, a suo dire, dalle guardie. Una vecchia storia... una vicenduola alimentata comprensibilmente dal fratello folle, come disse il supermagistrato. Ora capisci perché ho la giustizia dietro da 28 anni; ad ogni istanza ed iniziativa si correva il rischio di fare la stessa fine! Avevo dei sospetti, ma adesso sono sicuro. Alcune volte mi è venuto da pensare che le soluzioni a questa vicenda sono due: che quelle nullità di uomini ammettino le loro responsabilità, come le carte processuali sottendono, oppure mi fanno finire di parlare per sempre, come stanno cercando di fare da tanto tempo. Le forze dell’ordine e alcune autorità sono per lo più` idrofobi a vita, e hanno portato perfino me a curarmi. Mentre loro niente, neanche una goccia di EN ingerita. Questo per me è stata una delle più grosse ingiustizie, oltre al fatto di vederli circolare indisturbati, liberi, come se niente fosse, pronti a morsicare il disgraziato di turno, quando invece meriterebbero, assieme ai quei magistrati violenti, delle iniezioni antirabbica... Lo Stato va curato anche in quel modo; non può far finta di niente.

Vede Machain, la più grande ingiustizia non è il fatto che con lei e prima con Luke ci sia stato un accanimento ingiustificato, ma che la maggior parte dei suoi malesseri venissero sempre esclusivamente interpretati dai colleghi, legati alla sua malattia, diagnosticata, tra l’altro, nel periodo in cui è iniziata questa vicenda giudiziaria. Diagnosi che hanno cambiato varie volte, e questo fa intendere che non sanno nemmeno i medici che cosa abbia lei. I sintomi della sua malattia arrivano quasi sempre durante le azioni violente della legge, ma nonostante tutto, la causa è sempre stata ricercata, analizzata dai sogni. Tutto riconduce alla diagnosi di disturbo bipolare, come se questa patologia dovesse significare fine pena mai. E aggiungerei che il fatto più sconcertante e` che la sua invalidità è stata riscontrata, quando invece gli inquirenti, dopo quello che hanno fatto e stanno facendo, in cui dimostrano una psiche notevolmente disturbata, risultano sani di mente al contrario di lei. Che strana storia giudiziaria! Credo sia l’ingiustizia che appartiene a tutto il mondo! Lei si è sempre basato sugli atti e sull’esperienza vissuta, argomenti dai quali si può dissentire. Ad ogni modo il linguaggio deve essere sempre appropriato, educato nei modi e nei toni, e non risultare, anche se quello che sostiene è vero, diffamatorio e offensivo. In tutti questi anni, in cui ha maturato una notevole esperienza umana, e non solo, si sarà fatta un’idea di questa storia, al di là di quello che si legge nelle carte processuali?

Parto prima da una premessa. I magistrati di allora, come Carlos Pianà, lasciarono in carcere mio fratello in isolamento per sei mesi, solo perché aveva acquistato un giornale la mattina del giorno dopo in cui avvenne il delitto. Al P.M., De Nicolosi, parve strano quella sete di notizie. Il giornale gestito dall'editore Niki Nikolay Grausò, riuscì a porre l'attenzione, anche se solo dopo la morte di Aldo, e a trasmettere perfino alla gente più distratta un brivido di disappunto interminabile, generato, fra l' altro, anche da altre ingiustizie... Ricordo che vi furono, in seguito, gravi scontri tra i magistrati sardi e l'editore Grausò, addirittura tra lo stesso magistrato che si occupò di mio fratello, Carlos Pianà. Sono anni in cui non riesco a trovare una spiegazione logica per quel che accadde ad Aldo, senza riuscire neanche ad analizzarla, ma intravedendola solo attraverso la superficialità degli uomini che condussero le indagini e l'inchiesta. In me, alla fine, maturò la convinzione che Aldo fece un imperdonabile errore: comprare il giornale gestito da Niki Nikolay Grausò, in quel momento considerato il "nemico" numero uno dei magistrati....

Per quanto riguarda la domanda, oltre che complessa, essa richiede anche molteplici risposte. Credo che sarebbe adatto, come spiegazione, un trattato psichiatrico... In questo momento, come esempio, mi viene in mente chi va al mercato a comprare l’aragosta, ma coglie l’opportunità di prenderla da un abusivo a un prezzo inferiore. Il problema è questo... Alla fine, per molti altri casi simili, tutto è consentito, portando la vita dell’uomo all'esasperazione e disperazione totale. Può darsi che la magistratura, come, del resto, tutti gli altri organi dello Stato coinvolti, non volessero persistere - tornando alla vicenda di Luke Machain - nell’errore o nell’orrore, ma solo pensare esclusivamente alla salvaguardia del loro ruolo. Nel caso dei magistrati, la paura per loro era che, una volta riconosciuto il delitto dello Stato, venissero ridimensionati finendo di credere in un loro indebolimento. Non se la prenda solo con noi ma cerchi anche quegli ignavi e incapaci politici della sua regione. Ricordo, a tal riguardo, mesi fa, in un convegno all’estero sulla criminalità, che un giornalista chiese spiegazioni ad un onorevole di Karalis (considerato il Che Guevara dei Sardi, anche se è senza capelli) sulla incresciosa vicenda della polizia. Vicenda, tra l’altro, diventata nota grazie a lei che ha infestato internet di notizie.. il parlamentare cascò letteralmente dalle nuvole...! Sosteneva che non ne sapeva niente, in quanto, non avendo letto i giornali, gli sfuggì la notizia... In realtà, invece, sappiamo che ogni giorno i quotidiani gli passano davanti e qualcuno, a lui molto vicino, lo vide leggere quella notizia. Alla fine, commento quel fatto con rabbia, perché se lo avesse saputo non avrebbe esitato a dirgliene quattro a quelli della polizia! Poveretto, stava vaneggiando... Perbacco, come si fa ad essere così insensati, al limite dell’audacia nello sfidare la polizia? Se avesse continuato con quel delirio sarebbe finito in farmacologia a tenere compagnia lei, per l’assunzione del litio. Noi, attraverso lei, attraverso il suo straordinario e, nello stesso tempo, dolorosissimo percorso umano, causato dall’ingiustizia che purtroppo regna sovrana in questo mondo, abbiamo dimostrato che nella psiche dell’uomo non vi sono tante ombre oscure tali da determinare reazioni violente. Non esistono giustificazioni... alibi a tante manifestazioni criminogene... Si, è vero, ci sono delle diagnosi da definire, come nel caso di quelle persone che hanno vissuto l’esperienza dei lager, e come accade ad un suo parente: la pazzia... pazzia che non ha influenze esterne e proprio lei, Machain, lo ha dimostrato. Lei ha tenuto duro alla polizia e l’ha dimostrato durante la loro irruzione con un pretesto assurdo, usando poi, una volta dentro casa, una procedura scorretta. Ma i vertici della Questura lo classificano come un grosso equivoco. E` rimasto impassibile quando si svegliò vedendoli davanti; quella vigliaccata, non degna di un essere umano, risultò penalizzante per sua madre, affetta dall’alzheimer, e questo la dice lunga sul suo equilibrio psichico. Machain non avrà inciso, come si evince dall’atteggiamento di qualcuno, a migliorare la giustizia, ma stia pur tranquillo che almeno la scienza le è debitrice grazie ai risultati ottenuti e grazie a lei...

E` nel cromosoma dell'uomo il principale imputato della causa della follia, dove lei si e` prestato all’esperimento, per individuarne la causa. E solo tempo dopo si è lamentato perchè nessuno dei ricercatori medici si è scomodato per dirle quale fossero i risultati ottenuti, dicendogli semplicemente che l’avrebbe saputo dai giornali e dalle tv. Le do ragione quando disse in quell’occasione che le manifestazioni psicotiche sono presenti anche tra i medici e i magistrati e non solo tra i poveri disgraziati... Il fatto più inquietante di quella vicenda è che il dirigente, capitano Barbelli, era lo stesso che arrestò Luke, solo perché abitava vicino al luogo in cui fu ucciso il commerciante, e nessuno per dovere di cronaca l’ha mai menzionato. Il capitano Barbelli è uno dei pochi, se non l’unico, che può chiarire o aiutare a colmare le incongruenze, i misteri della vicenda del commerciante assassinato e tutto ciò che ruota attorno ai magistrati coinvolti; ma gli inquirenti e lo stesso Stato non hanno mai avuto intenzione di fare chiarezza, preferendo massacrare lei e le altre vittime innocenti di questo sistema. Ha resistito e sopportato la magistratura in tutta la sua arroganza e il suo potere... quando non ha aperto nessun fascicolo contro Barbelli e i suoi uomini e non gli ha permesso come era nel suo diritto di fare opposizione contro la richiesta di archiviazione della sua denuncia con la stessa polizia, quando non ha aperto nessun fascicolo contro un avvocato losco trovato a frugare atti suoi riservati in Tribunale dopo essersi spacciato per il suo  avvocato,ha resistito allo stalking, per ben due anni, di una donna che diceva che non voleva ammettere il suo amore per lei....(e da questo caso avevamo constatato che nessuno sarebbe stato in grado di ucciderla)... Ha resistito a se stesso, forse la lotta più difficile... ha resistito e compreso tutta quella gente che ha osservato in silenzio le persecuzioni nei suoi confronti. E le loro uniche parole sono state: "trova la pace Cri", facendo finta di non capire che i primi a dover trovare pace erano semmai gli inquirenti stessi assetati di ingiustizia... Ha sopportato quella parte dello Stato, i titolati, ad intervenire per evitare il suo massacro... ma dei suoi disturbi psichici e fisici nessuno ha voluto riscontrare i danni, causati dall’azione selvaggia da parte della polizia e della magistratura. Lei, in quel caso, non era ne`un cittadino ne` un invalido bipolare. L'azione criminale della giustizia è stata doppiamente crudele con testimoni attenti, come Ospedali, Comune e Regione ecc. che hanno preferito voltarsi dall’altra parte pur avendo l’obbligo di intervenire capire quell’orrore avrebbe significato molto per il bene del paese ma qualcuno li ha definiti semplicemente dei vili. Infine, convive con sua madre affetta dall’alzheimer... Mai visto nella mia carriera un paziente come lei, cosi determinato... Sa, di solito li vediamo prendere la pastiglia e andarsene via... Lei no, ha sempre fatto domande, ha studiato gli effetti, le cause, le origini delle medicine e delle malattie... Lei e` diverso Machain! Ma durante tutti questi terribili anni di avversità, vissuti in prima persona, con la terribile ansia che non l’ha mai lasciata un momento, con tutti i cani rabbiosi che ha sempre avuto dietro, lei mi ha sempre detto di no, ma io glielo richiedo: ha mai pensato, in alternativa, a come sfuggire non tanto da un disturbo dell’umore, quanto piuttosto dal mostro esterno di una giustizia spietata e carnefice, per poi ideare e attuare un suicidio?

No mai! Anche per il tipo di lavoro che svolgo ancora (perché per me trattasi di un lavoro!). Non mi ha mai permesso di finire in quella particolare dimensione. La mia psiche è stata supportata e rafforzata anche dal fatto che al solo pensiero del suicidio sarebbe venuto a meno tutto il lavoro che ho intrapreso, dal giorno in cui arrestarono Luke. L’ipotesi dell’omicidio nei suoi confronti, che ho sempre denunciato, sarebbe crollato, e con questo tutto il resto, come la malagiustizia, la malafede degli inquirenti in questo caso. Tanti anni fa, durante il periodo adolescenziale, mi trovavo in un momento difficile della mia vita. Il mio stato mentale stava per subire degli scossoni... Spesso il pensiero andava a quegli amici che soffrivano di depressione. Mi sentivo sprofondare... immaginavo la mortificazione dell’uomo e quegli strani atteggiamenti non dipendenti dalla mia volontà.... Sentivo la dignità violata! Volevo sapere quale fosse il metodo migliore per uccidersi, che avrei attuato nel momento in cui mi fossi accorto che la mia ragione stesse per vacillare. Nella vita ho cercato quasi sempre di impormi due regole, per me fondamentali: non mentire e non arrendersi in nessun caso... Finora non mi sono mai arreso ai fatti seri della vita. Per l’altra regola, in relazione alla promessa che mi feci tanti anni fa (se fosse sopraggiunta una forma di pazzia e mi rendessi subito conto degli eventuali deliri e malesseri, che la mente umana inevitabilmente porta in questi casi), ebbene, non ho mantenuto, per fortuna, la parola!

 Cristiano Scardella


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