La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali curato da Giulia Bovone. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, Giulia ha scritto un articolo su "“Sal mirabilis” in gergo la "purga" trattata anche a Collodi in "Pinocchio"per Deliri Progressivi. Allora sciolse una certa polverina bianca in un mezzo bicchiere d’acqua, e porgendolo al burattino, gli disse amorosamente: “Bevila, e in pochi giorni sarai guarito”. Pinocchio guardò il bicchiere, storse un po’ la bocca, e poi domandò con voce di piagnisteo: “ E’ dolce o amara?”. “E’ amara ma ti farà bene” “Se è amara non la voglio” “Da retta a me, bevila” “A me l’amaro non mi piace” “Bevila, e quando l’avrai bevuta , ti darò una pallina di zucchero, per rifarti la bocca” Carlo Collodi – Le avventure di Pinocchio – Arnoldo Mondadori – Cap XVII Le poche righe riportate sopra rappresentano uno dei piagnistei più famosi di tutta la letteratura italiana per l’infanzia, con protagonista il burattino Pinocchio, che inventa tutte le scuse possibili per non bere la medicina proposta con tanto amore e pazienza dalla Fata Turchina. Il problema di Pinocchio è stato comune a tutti i bimbi di fine Ottocento: il solfato di soda ( la polverina bianca in questione) è uno dei preparati galenici più disgustosi che mai siano comparsi in commercio, eppure, per molto tempo, questo sale è stato la “purga” più in voga nel Vecchio Continente. Conosciuto come “Sal mirabilis” o “Sale di Glauber”, dal cognome del farmacista tedesco che per primo lo mise in commercio nella prima metà del Seicento, ha “purificato il sangue” a milioni di bambini, anche quando non era necessario. Il povero Pinocchio, infatti, ha avuto la sfortuna di “vivere” in un secolo dove le conoscenze pediatriche erano decisamente approssimative, in cui addirittura non si credeva che il dolore provenisse dall’organo o dalla parte del corpo malata. Se a noi moderni questa concezione fa sorridere, perché ormai il binomio organo malato –dolore è stato comprovato da innumerevoli studi, nell’Ottocento sarebbe stato normalissimo prescrivere un lassativo in caso di mal di testa, febbre, bronchite o ancora peggio per una feroce dissenteria. Era idea dell’epoca che la purga avrebbe aiutato a purificare il sangue, ristabilendo così quell’”equilibrio” la cui rottura aveva causato la malattia, restituendo la salute al pupo. L’antica teoria degli umori, infatti, non ci ha mai lasciato completamente: nei secoli si è trasformata ed è mutata con la scienza medica, fino agli anni Venti / Trenta, quando nuove scoperte nel campo della fisiologia umana e l’accettazione che esistono patologie infettive causate dai batteri, hanno permesso il superamento di questa fantasiosa teoria che aveva ridotto i farmaci pediatrici a due classi. Se il bambino soffriva di avitaminosi di qualunque tipo, un bel cucchiaio di olio di fegato di merluzzo, per tutto il resto un purgante. La prescrizione era semplice, il vero problema era far assumere la medicina agli sventurati bambini, i quali, come Pinocchio, si accorgevano che forse non era quella grandissima idea, iniziando battaglie furiose a colpi di piagnistei e zollette di zucchero. Fu ovvio a questo punto che anche le nascenti case farmaceutiche decisero di muoversi per creare la “purga perfetta”, non solo efficacissima, ma che fosse così deliziosa e gustosa che assumerla fosse una gioia per i bambini. Nacquero così nei primi anni del Novecento le Fructine Vichy, al goloso sapore di arancio, i cioccolatini lassativi Kinglax, il mitico Purgante Aquila, l’antesignano “birichino” del Ciobar, e l’indimenticabile Dolce Euchessina, sommo premio e massima aspirazione del bambino “Buono”. Ma i lassativi non interessavano solo le mamme apprensive, anche le signorine degli anni Venti, che per ottenere il tanto agognato vitino di vespa come le star del grande schermo, seguivano diete assurde che prevedevano l’impiego di questi farmaci. Una delle così definite diete più tristemente conosciute è quella del sedano: dodici gambi di questa “appetitosa” verdura a pasto accompagnati da un bicchiere di latte e da tre lassativi differenti. Nella prima metà del Novecento è incredibile del numero di purganti in commercio, eppure la maggior parte nascondeva un terribile segreto: erano a base di fenolftaleina. Studi degli anni Novanta, infatti, hanno dimostrato che la molecola, oltre ad essere tossica per l’organismo umano, era anche cancerogena. Questa scoperta fu alla base di una tra le più grandi “mattanze galeniche” italiane: in una decade scomparvero farmaci come il Confetto Falqui, il Verecolene, il Lassativo Giuliani e moltissimi altri, quasi dimezzando il mercato esistente, e contribuendo ad assestare un duro colpo alle poche industrie farmaceutiche della penisola che erano riuscite a superare indenni la crisi degli anni Settanta. Insomma, Pinocchio, a posteriori, possiamo affermare senza ombra di dubbio che avevi ragione, prendere una purga per curare un febbrone, non è l’idea più geniale al Mondo, e forse eri più medico tu, che per curare il babbo malato gli portavi un bicchiere di latte al giorno, piuttosto che la Fata Turchina: chissà cosa gli avrebbe prescritto quella donna! Giulia Bovone del blog La Farmacia d’Epoca per Deliri Progressivi per altre scatole e curiosità: http://blog.libero.it/lfde/view.php?reset=1&id=lfde
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