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Machain e la più grande ingiustizia

1/25/2014

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Ora capisci perché ho la giustizia dietro da 28 anni; ad ogni istanza ed iniziativa si correva il rischio di fare la stessa fine! Avevo dei sospetti, ma adesso sono sicuro. Alcune volte mi è venuto da pensare che le soluzioni a questa vicenda sono due: che quelle nullità di uomini ammettino le loro responsabilità, come le carte processuali sottendono, oppure mi fanno finire di parlare per sempre, come stanno cercando di fare da tanto tempo.


di Cristiano Scardella
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Complimenti Machain, è stato eccezionale! L’abbiamo visto nella trasmissione di RAI 2, quando è stato intervistato sulla morte di suo fratello Luke, accusato innocente e morto misteriosamente in carcere, dopo sei mesi, in una cella di isolamento. Solo dopo 12 anni, uno dei responsabili del delitto del commerciante, per il quale fu accusato Luke, confessò portando in causa altre persone, condannate successivamente in via definitiva, escludendo ogni coinvolgimento di Luke. Ha tenuto un fair- play esemplare! Ci aspettavamo un Zeb Machain arrabbiato, pronto ad inveire contro il mondo, tanto che, d’accordo con i medici della RAI, pensavamo addirittura ad un eventuale dosaggio massiccio di litio e tegretol con due iniezioni di tremblex e haldon.... L'intera equipe medica della farmacologia, intanto, si congratula con lei.

C’è poco da prendersela, dottore, tanto fanno tutto loro. In questi 28 anni gli inquirenti hanno lasciato più tracce del dott. Mengele, il cosiddetto angelo della morte. E nonostante ciò, non hanno ricevuto nessuna notizia criminis, e nemmeno un reo. Anzi uno c’è, e appare come un personaggio di Kafka: sa di essere sotto inchiesta, come lo sanno quelli che lo perseguono, ma nella realtà del mondo civile e legale non risulta, e questa persona sarei proprio io ... Se non c’è la speranza di cambiare, allora sarà dura non solo per i carcerati ma per tutta l’umanità. Inoltre, non è molto confortante sostenere l'innocenza di un uomo per poi essere banditi per sempre. Il pregiudicato vive e sopravvive meglio, continuando a delinquere, comportandosi bene la società lo aggredirebbe ulteriormente, allo stesso modo di chi disturba il sistema. Chi conosce l’orrore e le conseguenze della prigione, soprattutto le pene patite anche dai familiari che non c’entrano niente, non proverebbe certo gioia quella parte  del popolo, persino gli stessi giudici non si abbassano a quei livelli. Per stare bene o meglio, la gente,come me, perlomeno dovrebbe far emergere la responsabilità degli inquirenti negli atti compiuti prima con Luke e infine, nei miei confronti, fino a quando sarà così ... Dottore io sarò in mano loro.

Lei ha già vinto Machain, considerando che dopo la morte di Luke ha messo a nudo tutti i guasti del palazzo di giustizia di Karalis, le malefatte di molti membri della giustizia e della polizia sarda. L’arresto di Luke è sempre stato, per usare un eufemismo, anomalo. Se fosse stato diversamente non lo avrebbero mai preso in esame, fino a modificare la legge, rafforzando l’interrogatorio di garanzia, come del resto tutte le altre incongruenze processuali di quella vicenda, che dalle sue iniziative ha permesso di poterle modificare e recepire nel nuovo codice di procedura penale con firma dell’allora presidente di Giustizia, Giuliano Vassalli, e dal presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Inoltre, molti magistrati scomodi sono "andati via”, magistrati che davano problemi ai colleghi stessi. Ha vinto contro il potere infernale del capitano Barbelli, tanto che alla fine è riuscito a liberarsene, dopo tante battaglie, per sopravvivere al suo cinismo, che già tanti anni addietro colpì Luke; arrestandolo solo perché abitava vicino al luogo in cui uccisero il commerciante. Mi creda, ha liberato la città da un rifiuto tossico e, nello stesso tempo, in qualche modo, ha favorito la carriera dell’attuale capo della squadra mobile, prendendo il suo posto. Non sono mai riuscito a capire come ha fatto in passato il Viminale a dargli l’incarico di capo dell’ufficio politico; quel ruolo, bene o male, l’ha svolto gente intelligente. Sa, i rappresentanti della legge, in qualche modo, sono sacri ed evitano di colpirli. Se possono, semmai, scelgono loro chi sacrificare, come nel caso di suo fratello Mario, sergente alle dipendenze dello Stato Italiano. Il magistrato e la polizia hanno fatto in modo che anche lui potesse morire come Luke, anche se non allo stesso modo, coinvolgendolo in un esperimento giudiziale, solo perché era il fratello dell’indiziato. Un'azione indegna che lo aveva colpito nell’animo e nell’onore per la divisa che indossava, tanto da provocargli una malattia, portandolo in breve tempo alla morte. Non ha importanza se qualcuno fa finta di non capire, prendendosela come il fratello disperato di un morto innocente in carcere. Inoltre, credo che il super procuratore attuale non e` solo un miserabile ma anche un criminale, proprio perche la polizia ha un potere enorme. Si gestisce con parsimonia e prudenza - che non è un giocattolo - soprattutto quando ci sono diatribe in corso, come stava accadendo a lei, perché irritati dalle sue denunce e istanze contro polizia e magistrati. La polizia fa molto male, anche in maniera gratuita, figuriamoci nel modo in cui l’ha autorizzata lui, in maniera subdola, in quella conferenza stampa, dove annunciava il ricorso in cassazione contro il G.I.P., per la riapertura del caso Luke Machain.

No era necessario ne opportuno far conoscere ai mass media che lei denunciò la polizia. Addirittura, dal tenore in cui lo disse sembrava che avesse denunciato Gesù Cristo. Infatti si e` visto poi il risultato, dopo un’altra istanza, in cui faceva riferimento ad un referto autoptico di Luke per dei dosaggi e quantità di una terapia metadonica inesistente. La polizia piombò` in casa sua immotivatamente, come se avesse toccato un nervo scoperto.. .

Sembra una stranezza, ma il Ministero degli Interni, come si sa, ha molti scheletri nell’armadio, e può spiegare e chiarire tanti di quei casi inquietanti, come il mio.

Alcuni dipendenti del commerciante ucciso sono emersi solo dopo 12 anni, dopo la morte di Luke Machain. La Questura, sempre dopo la morte di Luke, nego` al Tribunale che vi fossero elementi nuovi alla vicenda quando invece un rapporto indicava l'esistenza di altre persone, una delle quali e` stata poi condannata anni dopo, proprio per l’omicidio del quale fu accusato Luke. E la cosa strana e` che quel rapporto venne cristallizzato in Questura per tanti anni.

Oggi le sentenze affermano che l’ambiente, in cui maturò il delitto, poteva essere percepito nell’immediatezza dell’evento criminoso. Non so se i detective Kalaritani di allora ne avessero la totale consapevolezza. Se così fosse, tutto risulterebbe ancora più grave. La legge potrebbe e dovrebbe indagare lo stesso Ministero, visto che le zone d’ombra sono presenti maggiormente li`... Mi spiego meglio: gli indizi del crimine, sin dal primo istante in cui è nata questa vicenda, hanno sempre portato a loro, e non in altri posti o ad altre persone, come Luke. La` erano solo sospetti, congetture partorite dalla loro mente malata. E da tutto questo orrore non è esclusa per niente la magistratura: ne fanno un blocco comune! Il Ministero della Giustizia, un altro organo dello stato coinvolto, dovrebbe rispondere, invece, per omesso controllo, ma in realtà non è poi così strano quando qualcuno non vuole trovare la verità. Ho sempre sostenuto prevalentemente l’ipotesi dell’omicidio dall’inizio e non l’ho mai cambiata nel corso degli anni. Quando sono sopravvenuti fatti inquietanti, la mia ipotesi è stata avvalorata e arricchita di valenza probatoria. Gli inquirenti, invece, che dovrebbero essere il dominus dell’indagini, hanno dimostrato di non possedere ne`arte, ne`scienza, ne` umanità, ne` tanto meno di conoscere il diritto. Gli inquirenti della procura di Karalis sapevano e camminavano con la verità dentro di loro... Un'immagine davvero inquietante! Sentenziarono ben due cause di una morte e tutte diverse, senza contare l’inchiesta sollecitata da me per omicidio volontario, col risultato finale che quella morte e` poi riandata a quella originaria; ma in realtà si sono contraddetti di nuovo... E proprio a Natale e` nata la loro mostruosità!  Infine, un uomo ha confessato al suo legale l'omicidio di un innocente in carcere compiuto, a suo dire, dalle guardie. Una vecchia storia... una vicenduola alimentata comprensibilmente dal fratello folle, come disse il supermagistrato. Ora capisci perché ho la giustizia dietro da 28 anni; ad ogni istanza ed iniziativa si correva il rischio di fare la stessa fine! Avevo dei sospetti, ma adesso sono sicuro. Alcune volte mi è venuto da pensare che le soluzioni a questa vicenda sono due: che quelle nullità di uomini ammettino le loro responsabilità, come le carte processuali sottendono, oppure mi fanno finire di parlare per sempre, come stanno cercando di fare da tanto tempo. Le forze dell’ordine e alcune autorità sono per lo più` idrofobi a vita, e hanno portato perfino me a curarmi. Mentre loro niente, neanche una goccia di EN ingerita. Questo per me è stata una delle più grosse ingiustizie, oltre al fatto di vederli circolare indisturbati, liberi, come se niente fosse, pronti a morsicare il disgraziato di turno, quando invece meriterebbero, assieme ai quei magistrati violenti, delle iniezioni antirabbica... Lo Stato va curato anche in quel modo; non può far finta di niente.

Vede Machain, la più grande ingiustizia non è il fatto che con lei e prima con Luke ci sia stato un accanimento ingiustificato, ma che la maggior parte dei suoi malesseri venissero sempre esclusivamente interpretati dai colleghi, legati alla sua malattia, diagnosticata, tra l’altro, nel periodo in cui è iniziata questa vicenda giudiziaria. Diagnosi che hanno cambiato varie volte, e questo fa intendere che non sanno nemmeno i medici che cosa abbia lei. I sintomi della sua malattia arrivano quasi sempre durante le azioni violente della legge, ma nonostante tutto, la causa è sempre stata ricercata, analizzata dai sogni. Tutto riconduce alla diagnosi di disturbo bipolare, come se questa patologia dovesse significare fine pena mai. E aggiungerei che il fatto più sconcertante e` che la sua invalidità è stata riscontrata, quando invece gli inquirenti, dopo quello che hanno fatto e stanno facendo, in cui dimostrano una psiche notevolmente disturbata, risultano sani di mente al contrario di lei. Che strana storia giudiziaria! Credo sia l’ingiustizia che appartiene a tutto il mondo! Lei si è sempre basato sugli atti e sull’esperienza vissuta, argomenti dai quali si può dissentire. Ad ogni modo il linguaggio deve essere sempre appropriato, educato nei modi e nei toni, e non risultare, anche se quello che sostiene è vero, diffamatorio e offensivo. In tutti questi anni, in cui ha maturato una notevole esperienza umana, e non solo, si sarà fatta un’idea di questa storia, al di là di quello che si legge nelle carte processuali?

Parto prima da una premessa. I magistrati di allora, come Carlos Pianà, lasciarono in carcere mio fratello in isolamento per sei mesi, solo perché aveva acquistato un giornale la mattina del giorno dopo in cui avvenne il delitto. Al P.M., De Nicolosi, parve strano quella sete di notizie. Il giornale gestito dall'editore Niki Nikolay Grausò, riuscì a porre l'attenzione, anche se solo dopo la morte di Aldo, e a trasmettere perfino alla gente più distratta un brivido di disappunto interminabile, generato, fra l' altro, anche da altre ingiustizie... Ricordo che vi furono, in seguito, gravi scontri tra i magistrati sardi e l'editore Grausò, addirittura tra lo stesso magistrato che si occupò di mio fratello, Carlos Pianà. Sono anni in cui non riesco a trovare una spiegazione logica per quel che accadde ad Aldo, senza riuscire neanche ad analizzarla, ma intravedendola solo attraverso la superficialità degli uomini che condussero le indagini e l'inchiesta. In me, alla fine, maturò la convinzione che Aldo fece un imperdonabile errore: comprare il giornale gestito da Niki Nikolay Grausò, in quel momento considerato il "nemico" numero uno dei magistrati....

Per quanto riguarda la domanda, oltre che complessa, essa richiede anche molteplici risposte. Credo che sarebbe adatto, come spiegazione, un trattato psichiatrico... In questo momento, come esempio, mi viene in mente chi va al mercato a comprare l’aragosta, ma coglie l’opportunità di prenderla da un abusivo a un prezzo inferiore. Il problema è questo... Alla fine, per molti altri casi simili, tutto è consentito, portando la vita dell’uomo all'esasperazione e disperazione totale. Può darsi che la magistratura, come, del resto, tutti gli altri organi dello Stato coinvolti, non volessero persistere - tornando alla vicenda di Luke Machain - nell’errore o nell’orrore, ma solo pensare esclusivamente alla salvaguardia del loro ruolo. Nel caso dei magistrati, la paura per loro era che, una volta riconosciuto il delitto dello Stato, venissero ridimensionati finendo di credere in un loro indebolimento. Non se la prenda solo con noi ma cerchi anche quegli ignavi e incapaci politici della sua regione. Ricordo, a tal riguardo, mesi fa, in un convegno all’estero sulla criminalità, che un giornalista chiese spiegazioni ad un onorevole di Karalis (considerato il Che Guevara dei Sardi, anche se è senza capelli) sulla incresciosa vicenda della polizia. Vicenda, tra l’altro, diventata nota grazie a lei che ha infestato internet di notizie.. il parlamentare cascò letteralmente dalle nuvole...! Sosteneva che non ne sapeva niente, in quanto, non avendo letto i giornali, gli sfuggì la notizia... In realtà, invece, sappiamo che ogni giorno i quotidiani gli passano davanti e qualcuno, a lui molto vicino, lo vide leggere quella notizia. Alla fine, commento quel fatto con rabbia, perché se lo avesse saputo non avrebbe esitato a dirgliene quattro a quelli della polizia! Poveretto, stava vaneggiando... Perbacco, come si fa ad essere così insensati, al limite dell’audacia nello sfidare la polizia? Se avesse continuato con quel delirio sarebbe finito in farmacologia a tenere compagnia lei, per l’assunzione del litio. Noi, attraverso lei, attraverso il suo straordinario e, nello stesso tempo, dolorosissimo percorso umano, causato dall’ingiustizia che purtroppo regna sovrana in questo mondo, abbiamo dimostrato che nella psiche dell’uomo non vi sono tante ombre oscure tali da determinare reazioni violente. Non esistono giustificazioni... alibi a tante manifestazioni criminogene... Si, è vero, ci sono delle diagnosi da definire, come nel caso di quelle persone che hanno vissuto l’esperienza dei lager, e come accade ad un suo parente: la pazzia... pazzia che non ha influenze esterne e proprio lei, Machain, lo ha dimostrato. Lei ha tenuto duro alla polizia e l’ha dimostrato durante la loro irruzione con un pretesto assurdo, usando poi, una volta dentro casa, una procedura scorretta. Ma i vertici della Questura lo classificano come un grosso equivoco. E` rimasto impassibile quando si svegliò vedendoli davanti; quella vigliaccata, non degna di un essere umano, risultò penalizzante per sua madre, affetta dall’alzheimer, e questo la dice lunga sul suo equilibrio psichico. Machain non avrà inciso, come si evince dall’atteggiamento di qualcuno, a migliorare la giustizia, ma stia pur tranquillo che almeno la scienza le è debitrice grazie ai risultati ottenuti e grazie a lei...

E` nel cromosoma dell'uomo il principale imputato della causa della follia, dove lei si e` prestato all’esperimento, per individuarne la causa. E solo tempo dopo si è lamentato perchè nessuno dei ricercatori medici si è scomodato per dirle quale fossero i risultati ottenuti, dicendogli semplicemente che l’avrebbe saputo dai giornali e dalle tv. Le do ragione quando disse in quell’occasione che le manifestazioni psicotiche sono presenti anche tra i medici e i magistrati e non solo tra i poveri disgraziati... Il fatto più inquietante di quella vicenda è che il dirigente, capitano Barbelli, era lo stesso che arrestò Luke, solo perché abitava vicino al luogo in cui fu ucciso il commerciante, e nessuno per dovere di cronaca l’ha mai menzionato. Il capitano Barbelli è uno dei pochi, se non l’unico, che può chiarire o aiutare a colmare le incongruenze, i misteri della vicenda del commerciante assassinato e tutto ciò che ruota attorno ai magistrati coinvolti; ma gli inquirenti e lo stesso Stato non hanno mai avuto intenzione di fare chiarezza, preferendo massacrare lei e le altre vittime innocenti di questo sistema. Ha resistito e sopportato la magistratura in tutta la sua arroganza e il suo potere... quando non ha aperto nessun fascicolo contro Barbelli e i suoi uomini e non gli ha permesso come era nel suo diritto di fare opposizione contro la richiesta di archiviazione della sua denuncia con la stessa polizia, quando non ha aperto nessun fascicolo contro un avvocato losco trovato a frugare atti suoi riservati in Tribunale dopo essersi spacciato per il suo  avvocato,ha resistito allo stalking, per ben due anni, di una donna che diceva che non voleva ammettere il suo amore per lei....(e da questo caso avevamo constatato che nessuno sarebbe stato in grado di ucciderla)... Ha resistito a se stesso, forse la lotta più difficile... ha resistito e compreso tutta quella gente che ha osservato in silenzio le persecuzioni nei suoi confronti. E le loro uniche parole sono state: "trova la pace Cri", facendo finta di non capire che i primi a dover trovare pace erano semmai gli inquirenti stessi assetati di ingiustizia... Ha sopportato quella parte dello Stato, i titolati, ad intervenire per evitare il suo massacro... ma dei suoi disturbi psichici e fisici nessuno ha voluto riscontrare i danni, causati dall’azione selvaggia da parte della polizia e della magistratura. Lei, in quel caso, non era ne`un cittadino ne` un invalido bipolare. L'azione criminale della giustizia è stata doppiamente crudele con testimoni attenti, come Ospedali, Comune e Regione ecc. che hanno preferito voltarsi dall’altra parte pur avendo l’obbligo di intervenire capire quell’orrore avrebbe significato molto per il bene del paese ma qualcuno li ha definiti semplicemente dei vili. Infine, convive con sua madre affetta dall’alzheimer... Mai visto nella mia carriera un paziente come lei, cosi determinato... Sa, di solito li vediamo prendere la pastiglia e andarsene via... Lei no, ha sempre fatto domande, ha studiato gli effetti, le cause, le origini delle medicine e delle malattie... Lei e` diverso Machain! Ma durante tutti questi terribili anni di avversità, vissuti in prima persona, con la terribile ansia che non l’ha mai lasciata un momento, con tutti i cani rabbiosi che ha sempre avuto dietro, lei mi ha sempre detto di no, ma io glielo richiedo: ha mai pensato, in alternativa, a come sfuggire non tanto da un disturbo dell’umore, quanto piuttosto dal mostro esterno di una giustizia spietata e carnefice, per poi ideare e attuare un suicidio?

No mai! Anche per il tipo di lavoro che svolgo ancora (perché per me trattasi di un lavoro!). Non mi ha mai permesso di finire in quella particolare dimensione. La mia psiche è stata supportata e rafforzata anche dal fatto che al solo pensiero del suicidio sarebbe venuto a meno tutto il lavoro che ho intrapreso, dal giorno in cui arrestarono Luke. L’ipotesi dell’omicidio nei suoi confronti, che ho sempre denunciato, sarebbe crollato, e con questo tutto il resto, come la malagiustizia, la malafede degli inquirenti in questo caso. Tanti anni fa, durante il periodo adolescenziale, mi trovavo in un momento difficile della mia vita. Il mio stato mentale stava per subire degli scossoni... Spesso il pensiero andava a quegli amici che soffrivano di depressione. Mi sentivo sprofondare... immaginavo la mortificazione dell’uomo e quegli strani atteggiamenti non dipendenti dalla mia volontà.... Sentivo la dignità violata! Volevo sapere quale fosse il metodo migliore per uccidersi, che avrei attuato nel momento in cui mi fossi accorto che la mia ragione stesse per vacillare. Nella vita ho cercato quasi sempre di impormi due regole, per me fondamentali: non mentire e non arrendersi in nessun caso... Finora non mi sono mai arreso ai fatti seri della vita. Per l’altra regola, in relazione alla promessa che mi feci tanti anni fa (se fosse sopraggiunta una forma di pazzia e mi rendessi subito conto degli eventuali deliri e malesseri, che la mente umana inevitabilmente porta in questi casi), ebbene, non ho mantenuto, per fortuna, la parola!

 Cristiano Scardella


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I Farmaci nella letteratura: La denutrizione nel "Canto di Natale" di Charles Dickens

1/2/2014

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La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali curato da Giulia Bovone. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, Giulia ha scritto un articolo sulle abitudini alimentari di fine '800  e le malattie derivate da carenze nutrizionali.
Uno sguardo al "Canto di Natale" di Charles Dickens per Deliri Progressivi.
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- Un allegro Natale a tutti noi, cari miei. Dio ci benedica! -

Tutta la famiglia ripetè l'augurio.

- Dio benedica tutti quanti siamo! - disse, ultimo di tutti, Tiny Tim.


Sedeva sul suo sgabelletto, proprio accosto al padre. Bob gli teneva la manina scarna per meglio fargli sentire il suo affetto, e se lo voleva sempre vicino, e quasi avea paura di vederselo portato via.


- Spirito, - disse Scrooge con insolita sollecitudine, - dimmi se Tiny Tim vivrà.

- Vedo un posto vuoto - rispose lo Spirito, - all'angolo del povero focolare, e una gruccetta gelosamente custodita. Se queste ombre non muterà l'avvenire, il fanciullo morrà.

- No, no, - esclamò Scrooge. - Oh no, buono Spirito! dimmi che sarà risparmiato.

- Se queste ombre non muterà l'avvenire, nessun altro della mia stirpe, - rispose lo Spirito, - lo troverà qui. Che monta? S'egli muore, tanto meglio, perché di tanto scemerà il soverchio della popolazione. -

Scrooge abbassò il capo, udendo le proprie parole citate dallo Spirito, e si accasciò sotto il pentimento e il dolore.

Charles Dickens – Cantico di Natale – Liberliber



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Tra i molti bambini letterari, “figli” di Charles Dickens, il piccolo Tim Cratchit è sicuramente uno tra i più conosciuti a livello mondiale. Viene descritto come un bimbo, gracile, paziente, dall’indole forse un po’ più matura e pensosa per la sua età. Fin dalla sua nascita ha convissuto con l’acidosi tubulare renale e il rachitismo, che lo costringono a camminare con l’ausilio di una stampella.

Il Piccolo Tim è ovviamente un personaggio letterario, ma sul finire dell’Ottocento, e ancora fino alla metà del Novecento,  il rachitismo e le malattie da carenza nutrizionale erano una triste normalità in tutt’Europa.

Spesso siamo portati a pensare ai piatti della tradizione contadina, come prelibatezze luculliane, le cui ricette  sono gelosamente tramandate da madre in figlia, per deliziare il palato con minestre ricche e stufati prelibati: la realtà è un’altra.

Se potessimo mai condurre uno studio sulle abitudini alimentari dell’Italia da metà Ottocento, fino al dopoguerra ci meraviglieremmo di come la dieta, soprattutto in alcune regioni, fosse piatta e nutrizionalmente monotona, e così tanto povera, che la zuppa era di “legumi” solo sulla carta.



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La denutrizione flagellava indistintamente la popolazione infantile, ma  le situazioni più gravi si registravano nelle zone montuose, sia delle Alpi che dell’Appennino. La maglia nera, spettava al Veneto, dove la polenta di farina di mais, rappresentava il piatto unico per quasi 365 giorni all’anno, innaffiata da litri e litri di vino. Esso era parte integrante della dieta del contadino medio: circa metà delle calorie giornaliere assunte erano apportate dagli alcoolici, iniziando a bere già da giovanissimi, tanto che in alcune zone si diceva che i bambini staccavano la bocca dal seno materno per attaccarla al fiasco.

Le farine lattee erano il preparato principe per fornire ai bambini in fase di svezzamento le calorie necessarie, peccato che la farina lattea Alpe, la prelibatissima farina Nestlè, l’alimento Mellin o quello Glaxo, che faceva crescere i bimbi forti e sani come gli eredi al trono della casata Savoia, costassero, e solo pochi riuscivano a permettersi un alimento del genere per i propri figli. Per tutti gli altri c’era l’olio di fegato di merluzzo, spesso commercializzato sfuso: chiunque avesse voluto acquistarlo doveva portarsi da casa la bottiglia, magari riutilizzandone una che aveva già, come nel caso di uno dei primi flaconi della Magnesia San Pellegrino in foto, “riconvertito” per l’olio di fegato di merluzzo.



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Le ricette tradizionali che conosciamo, sono purtroppo una rielaborazione degli anni Sessanta, quando il benessere economico permise di migliorare la dieta della popolazione, eradicando così le patologie da carenza nutrizionale, la cui unica cura è appunto una dieta varia e ben bilanciata.

La bontà e l’innocenza di del piccolo Tim Cratchit, hanno sicuramente “salvato l’anima” a Ebenezer Scrooge, rendendolo un uomo migliore, più vicino e prodigo nei confronti delle persone in difficoltà, ed in cambio l’aiuto economico alla famiglia Cratchit dato dal vecchio ha fatto sì che il bambino riuscisse a sopravvivere, e a superare il rachitismo, mentre l’acidosi tubulare renale, purtroppo, è una malattia genetica, che obbliga gli  affetti ad assumere cloruro di ammonio per tutta la loro vita. Al momento, come all’epoca di Dickens, non è curabile, ma siccome siamo sotto Natale, il mio augurio da persona di scienza è che un giorno possa esserlo, così tutti i piccoli Tim non dovranno più prendere le medicine.  

Giulia Bovone del blog La Farmacia d’Epoca per Deliri Progressivi



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