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Funti cambiendi...(stanno cambiando...) di Cristiano Scardella

6/8/2016

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Anni fa subii, a casa mia, l'irruzione della polizia, tutto per un banale equivoco.

Dei malviventi dopo aver tentato una rapina, sono scappati  con uno scooter del colore uguale al mio. Gli investigatori invece di controllare prima dell'irruzione il motore del mio scooter lo fecero dopo. Il motore era freddo quindi io non potevo essere stato.
Nell'operazione erano coinvolte: le volanti, l'anticrimine, la squadra mobile e un elicottero... Se si fossero risparmiati questa operazione si sarebbe potuta sfamare mezza Africa.

L'indomani incontrai una signora del vicinato e mi disse:
"Non ci ha creduto nessun , si è capito subito che era una farsa...!!!"
Quando incontrai il figlio gli dissi:
"Cosa è successo? Perchè la gente parla così? Di solito quando uno viene avvicinato dalle forze dell'ordine é già condannato..."
Lui rispose:
"Ta ri teppu nai ,funti cambiendi...( cosa ti devo dire , stanno cambiando...)!"


Cristiano Scardella



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Caso Scardella: una lotta alla verità

1/29/2016

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Mio fratello si è fatto la galera ed è poi morto a me.
Mi perseguitano per una verità che non vogliono rivelare.
È testimone di più delitti la società  che la criminalità organizzata.
Ci sono indizi contro di loro tanto da rinviarli a giudizio.

Cristiano Scardella

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Passamontagna ben visibile nel giardino in cui fu trovato. ll pm Sergio De Nicola,che arrestò Aldo Scardella innocente poi morto in una cella d’isolamento dopo sei mesi, ipotizza che i banditi sono entrati nel Mandorleto luogo che portava nelle vicinanze dove lo rinvennero, ma la strada dove scapparono i banditi portava anche in altre zone, non solo nelle mie vicinanze.

Una domanda sorge spontanea: come faceva a sapere la polizia che il pm avrebbe omesso le altre strade cioè che avrebbe assecondato in tutto e per tutto la loro ricostruzione?

il giorno dopo l’omicidio la polizia trovò il passamontagna in un giardino ben visibile quando in realtà era ben occultato (così disse chi lo trovò) nell’eventualità di trovare in futuro colpevole della zona, lo fecero trovare ben visibile tre giorni dopo.

Presero Aldo credo che la vittima sia morta prima del previsto ecco perché sono stati così grossolani nel fabbricare le prove..sospetti che in ogni caso sono serviti per mandarlo in galera perché tutta la società si adegua a questo sistema criminale e delirante. In seguito chi verbalizzò non è stato mai interrogato anche per le diversa testimonianza di chi trovò il cappuccio . l’unico ad non essere interrogato di tutti i poliziotti coinvolti in prima linea. Così tanto per vedere se il magistrato gli avrebbe contestato le sue dichiarazioni e l’incongruenza con l’altra testimonianza di chi trovò il copricapo.

Non solo conoscono la verità originaria ma conoscono la verità originaria ma conoscono anche la verità della morte di Aldo.. erano i primi interessati a voler sapere tutto. A volte la vittima del reato muoiono per mano dello stesso autore.

Ricercare le prove della sua innocenza omettendo altre strade non l’ha ricercata la paura della sua innocenza. Nel quartiere avevano realizzato, come del resto gli stessi inquirenti, che si trattava di un omicidio con la motivazione diversa della tentata rapina. Anche la stampa dopo aver verificato nel quartiere prese per buono queste impressioni. Ma nonostante tutto intitolò nel quotidiano Nuova Sardegna: con i soldi della rapina si sarebbe dovuto finanziare un traffico di eroina. 

Molte volte si sostiene una verità scomoda per non ammettere che sei stato complice.

Vedi tutto questo fa parte di un disegno ben preciso,  ognuno di questi soggetti ci guadagna qualcosa. Solo a voi non suonava questa campana e la società è contenta e ben rappresentata.

Lo sapevano dell’innocenza di Aldo il quartiere Is Mirrionis luogo in cui è maturato il delitto, lo sapevano gli inquirenti: Aldo intuì che gli investigatori sapevano ed è per questo che si preoccupò.
Gli inquirenti erano al corrente che doveva accadere “un rapina”..

Aldo è stato fin troppo preciso: ”me cercate?! Voi lo sapete chi è che l’ha ucciso."

Gli inquirenti non potevano inserirsi in quelle indagini,troppo coinvolti e collusi. Hanno considerato all’inizio un movente diverso dalla tentata rapina ma in realtà avevano preparato da prima che accadesse il delitto una pista che indicava e ipotizzava la tentata rapina…hanno usato più o meno la stessa tecnica che utilizzarono per un famoso caso giudiziario avvenuto anni prima.

Stessi attori, solo che il commissario all’inizio del caso della vittima sacrificale non era attivo per non far figurare che per due volte ha fatto lo stesso giochetto. Quando vogliono mantenere intatta la loro “ onesta” agiscono brutalmente usando tutti i mezzi in loro possesso e nessuno se ne accorge o meglio fanno finta di non vedere.

Mio fratello si è fatto la galera ed è poi morto a me.
Mi perseguitano per una verità che non vogliono rivelare.
È testimone di più delitti la società  che la criminalità organizzata.
Ci sono indizi contro di loro tanto da rinviarli a giudizio.

Cristiano Scardella


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"Ecco, un altro scherzo della magistratura!" - Cristiano Scardella

11/19/2015

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Perché è morto quell’uomo, il commerciante di liquori, per il quale è stato accusato innocentemente Aldo Scardella, poi morto in carcere dopo sei mesi in una cella d’isolamento? Perché dodici anni dopo uno dei responsabili confessò ed escluse ogni responsabilità su Aldo?

Non lo deve chiedere a me, Generale! Questa domanda la deve porre agli investigatori di allora, i quali hanno lasciato solo il commerciante proprio nel momento in cui ne aveva bisogno, nonostante l’amicizia e gli impegni sociali che li accomunavano da anni.

Di chi aveva così tanta paura il commerciante assassinato, tale da non potersi nemmeno confessare con i suoi amici poliziotti? Erano più potenti; ecco, perché non ne parlò. E seppure ne parlò perché non gli diedero ascolto?
Il magistrato non è coerente: quando ipotizza un’accusa insinua nell’indiziato il dubbio che abbia commesso lui un crimine. Quando, invece, si trova dall’altra parte, nelle vesti di imputato, se l’inquirente insinua anche in lui il dubbio di avere commesso un crimine, lui risponde: non rispondo alla sua domanda perché la reputo offensiva. La sua accusa la deve argomentare in modo logico e non fantasiosa. Sono convinti che il magistrato faccia il suo mestiere quando presuppone un’accusa, molte volte senza avere elementi su cui basarsi.
Allora il ladro presuppone di rubare quando ci sta solo tentando, poi se riesce nel suo intento va in galera perché non è autorizzato. Ci sono argomentazioni come quelle giuridiche che vengono accettate come fossero normali: si condivide un delirio. Quando il loro pensiero cattura, coglie per caso un uomo, quest' uomo è già rovinato. L’inquirente non è mai convinto della colpevolezza dell’indiziato, ma nel processo vuole convincere del contrario. La logica aberrante dell’inquirente è l’unica pazzia, e nonostante la assecondi si viene penalizzati.

Ci sono coperture che lo Stato garantisce e logiche di Stato che impediscono di rilevare le ragioni di certe incriminazioni, ecc. Queste cose esistono perché la gente, quando gliene fai cenno, come certi casi vicini a loro, cambia subito discorso. Tali persone sono stupide; Dio gli ha dato una coscienza, un'intelligenza e loro continuano ad essere stupide e pigre, perché vogliono vivere senza pensieri... comodi nella loro ipocrisia.

Come si sono occupati nel nascondere le prove dell'innocenza di Aldo, allo stesso modo si sono sforzati di sapere tutto ciò che lo riguardava. Non si potrebbe nemmeno ipotizzare che sia rimasto vittima di inerzia e superficialità, poiché c’era una volontà nell’occultare e nell’accusare impropriamente ... senza contare che si sono accaniti contro una persona pur sapendola innocente. La verità sta tuttora negli armadi dello Stato e temo che rimarrà lì per molto tempo ancora. Le parti processuali tendono ad allontanare la verità.

Quando mio fratello Franco morì in un incidente, in mare nel1992, ricordo che era una splendida giornata di sole. Venni poi a sapere che il magistrato della super procura, per le indagini di turno, era Enrico Altieri, lo stesso che si occupò di Aldo, varie volte e per diverse circostanze, compresa la sua morte. Fu colui che non si accorse del referto autoptico, in cui i medici fecero figurare dosaggi e quantità di una terapia metadone inesistente, quindi, della discrasia dei medici riguardo il metadone. Non so cosa ipotizzarono quando aprirono il fascicolo di Franco, ma credo che non ebbero molta "fantasia"! Essi la fantasia la riservano solo quando illustrano la loro panoramica accusatoria.

Non capisco né lui né gli altri colleghi e tutti gli addetti ai lavori: è una vecchia storia di quasi 30 anni! Trovo tutto questo deontologicamente scorretto! Poi sarei io il fissato! E ditelo anche voi una volta tanto che sono loro stessi degli invasati, dei bipolari in fase maniacale!
Per la morte di Franco, quando seppi che era Altieri il p.m. di turno, ricordo di aver detto a qualcuno in maniera allusiva:
"Ecco, un altro scherzo della magistratura!". La persona candidamente mi rispose che non aveva capito. “Mi auguro” - dissi a me stesso tra il serio e il faceto – “che quando passerò a miglior vita non sia lui o altri della sua famiglia a occuparsi della mia morte”.

Per questo magistrato questa discrasia, sulla vicenda del metadone, continua a non esistere, pur avendola disposta lui stesso l’autopsia. Anni dopo la morte di Aldo, fu questo stesso magistrato, durante un’inchiesta, a sostenere che il ragazzo non si suicidò, ma fu vittima di una sua simulazione per uscire dall’isolamento.
Sembrerebbe che la sua morte abbia avuto a che fare con una certa modalità mafiosa. Metadone nel sangue e nel referto autoptico del prof. Cortis fanno figurare una terapia metadonica inesistente. In altri termini, lui stesso fece figurare quantità e dosaggi di una terapia metadonica inesistente (nella cartella clinica risulta che non era in terapia come anni dopo confermarono le carceri). Lo stesso metodo mafioso fu adottato quando indagarono sul finto suicidio.

Vuol dire che non c’è bisogno di scomodare la mafia per compiere delitti scomodi con quel tipo di tecnica. Dopo aver posto il dubbio sulla morte di Aldo, le "entità sconosciute" hanno ucciso ancora, e potranno uccidere di nuovo, soprattutto cercando di annientare me, visto che sono stato io a inculcare questo dubbio.
Una verità giudiziaria, nascosta dagli stessi inquirenti, può diventare oggetto di persecuzione di chi la cerca. In ogni caso, è necessario pensare, riflettere sempre per renderti conto di quello che hai lasciato dietro e di quello che è sempre presente. La verità rende liberi, soprattutto, chi è perseguitato, perché in qualche modo gli salva la vita. Tutto ciò, mi disse qualcuno, mi sembra così irreale, così assurdo: poteri occulti che si insinuano nello Stato, stravolgendo le regole della democrazia! E riscontrando in tutti interpreti della giustizia una malafede generale!


“Permettimi di dissentire, io credo che tu, comprensibilmente, con tutte le avversità subite, non sia sereno”.
Certo è così difficile da capire; non si possono descrivere i meccanismi e gli effetti di un sistema malato.
Quando vogliono mantenere intatta la loro presunta “onestà”, agiscono brutalmente usando tutti i mezzi in loro possesso e nessuno se ne accorge, o meglio fanno finta di non vedere. Ma basta dare una lettura attenta alle carte processuali (senza aver bisogno di farlo in senso critico), ed emergeranno le tracce del loro passaggio.

Comunque, aspetti un po’ prima di denunciare quest’altra morte per poter avere un minimo di vantaggio su di loro..


Cristiano Scardella
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Malagiustizia di Cristiano Scardella

7/29/2014

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Tanti altri casi di malagiustizia: la notizia criminis per Enzo Tortora è scaturita dal rilevamento di una agendina nella quale gli inquirenti non seppero decifrare un nome: Tortona non Tortora. Inoltre vi sono stati errori giudiziari per omonimia ma anche carte di identità smarrite dove qualcuno ha provveduto a lasciarle nel luogo del delitto. Insomma tanti casi strani e inquietanti o se vogliamo definirli anche sfortunati.

Infine c'è il caso di mio fratello Aldo Scardella, in cui l'elemento più probatorio più rilevante per l'inquirente è stato l'acquisto di un quotidiano,comprato la mattina presto il giorno dopo il delitto per il quale fu accusato.
Per il P.M. fu strana quella sete di notizie: per lui,era un modo per crearsi un alibi ed essere al corrente dello stato delle indagini. Questo P.M. aggravò la sua immagine e purtroppo la sorte di mio fratello quando oltrepassò l'indagine sommaria non scarcerandolo (ne lui e tutti gli altri colleghi). La norma, non prevede l'interpretazione del magistrato, quindi la scarcerazione per mio fratello doveva essere automatica.

Nella magistratura Italiana è evidente che c’è qualcosa che non va:non fate finta di non vedere o di non accorgervene.

Cristiano Scardella

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Caso Scardella: caso giudiziario e lettera di Napolitano

4/30/2014

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"Furono tre, infatti, i banditi, armati e col volto coperto da passamontagna che il 23 dicembre 1985 fecero irruzione nell'emporio di Pinna. All'ingiunzione di consegnare i soldi ci fu un accenno di reazione e i banditi spararono, uccidendo il commerciante. Pochi giorni dopo venne arrestato Aldo Scardella che si suicido' nel luglio successivo, dopo avere sempre ripetuto la sua innocenza."

Quando lo Stato chiede "scusa" e sostiene la famiglia di chi per anni ha lottato per la giustizia e la Verità. Ecco il Caso "Scardella"
Lettera del Presidente della Repubblica Napolitano a Cristiano Scardella (fratello di Aldo)
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"L'intelligence" di Cristiano Scardella

4/8/2014

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La vita è un susseguirsi di prove, gioie, "ingoiature" di rospi...
Ci sono alcuni fattori propri degli esseri umani, che non riesco neanche ad immaginare.
Dietro ad ogni crimine commesso da un uomo c’è una società complice.

di Cristiano Scardella
Immagine*img tratta dal web
La troppa giustizia rischia di trasformarsi in vendetta! Come si assiste impotenti nel mondo giudiziario...! Il volere per forza la punizione di un reo comporta il libero arbitrio e la discrezionalità. Oi puru si funti sciraus mali..(anche oggi si sono svegliati male). Così disse un amico di Aldo Scardella - accusato innocente per l’omicidio di un commerciante, tale Giovanni Battista Pinna - di buon cammino, quando lo incontrò per un attimo nel carcere Cagliaritano: stava tornando dall’ora d’aria Ricorda la gioia espressa dai loro occhi; purtroppo il rigido e l’inumana regola del carcere non gli permise di andare oltre la bella e tragica emozione di quell’attimo. Quando seppe della sua morte, rimase esterrefatto ed il suo pensiero lo riportò a quella frase: che tutto faceva pensare ma non l’insano gesto che la fonte ufficiale aveva acclarato per sempre. L’ultima volta che lo vidi in libertà era di pochi giorni prima del suo arresto. Ci conoscevamo da parecchi anni.
Aldo mi raccontava della difficoltà di riuscire a vivere nelle condizioni in cui versavano un po’ tutti coloro che avevano vissuto la realtà del movimento del 1977 in quel periodo. Non era un leader, anche se alcuni sostengono il contrario, ma c’era sempre. Sono passati quasi 27 anni, disse un noto sacerdote sardo durante la presentazione di un libro sulla storia giudiziaria di Aldo, e ancora dopo tanto tempo si continua a parlare di lui. Perché...? rincara il giornalista Gianni Massa. Ci sono stati casi considerevoli che hanno fatto clamore sulla storia giudiziaria sarda, come il famoso giallo Cagliaritano, denominato: Manuella, dal nome di un avvocato scomparso nel nulla. Ma l’unico caso di cui si parla ancora è il caso Scardella, soprattutto anche attraverso convegni, dibattiti accompagnati dal suo caso giudiziario. Mai caduto in prescrizione, usato principalmente come esempio di stortura giudiziaria, questo grazie a Cristiano, creando attorno a lui, con l’andar degli anni, alla sua figura e alla sua tragica storia, una sorta di leggenda o di incubo per alcuni. Comprendo la sua rabbia e la sua amarezza. Mia dia ascolto Machain, cambi nome. Se ne vada lontano in posti belli e sereni.
Qua vige la stessa situazione quando la mafia diede ordine di uccidere il commissario Cattani! Lo stessa clima psicologico, tutto uguale, autorizzati da un popolo colluso: vede solo quello che gli pare! A me piacerebbe girare, conoscere altre culture e costumi di altri mondi ma per principio, orgoglio sardo e testardaggine Ciociara, dico: che siano altri a dover andare via.

Quando ha avuto l’incidente sono intervenuti i carabinieri e la polizia o meglio un poliziotto in borghese in primis, che ha subito identificato l’investitore... Inoltre, la guardia forestale ha provveduto a metterle una coperta termica. Subito dopo e` arrivata un’autoambulanza con le amorevoli cure di un’infermiera che ha prestato i primi soccorsi; poi ne è sopraggiunta un'altra... E`stato immediatamente assistito... ma chissa` se un altro essere umano.... un altro cittadino avrebbe avuto lo stesso trattamento! Sarebbe arrivato solo il magistrato, ma solamente per constatarne la morte, addebitando la causa esclusivamente ad una tragica fatalità per non destare l’inquietante sospetto del legame con la morte in carcere di Aldo causata per le lungaggini processuali e da una feroce ideologia della cosi detta giustizia. (Molti signori conoscono giochi che noi non conosciamo e un normale incidente può celare un efferato e organizzato omicidio!). Supportati dai poteri forti, coinvolgendo Massoneria e servizi segreti insieme, dove non si capisce che cosa sia un servizio segreto o un massone, tutto si riconduce in un non riconosciuto movente - che ha coinvolto Aldo, suo malgrado - che prende le mosse tipiche nel momento in cui vengono attuate quando occorre depistare. Come fa a convincere il rappresentante della legge? C’ è un filo di speranza che il giudice possa elaborare durante il suo riposo. Sembrerebbe che il calvario per molti sia lunghissimo... interminabile, forse perché abbiamo incontrato la "giustizia", ma a volte sono felice perché mi ha permesso nello stesso tempo di incontrare, in fin dei conti, qualcuno positivo.
La vita è un susseguirsi di prove, gioie, "ingoiature" di rospi... Ci sono alcuni fattori propri degli esseri umani, che non riesco neanche ad immaginare. Dietro ad ogni crimine commesso da un uomo c’è una società complice. Ora e` ufficiale: molti politici intoccabili sono delinquenti, ma la legge con i suoi interpreti lo sono da tempo, coscienti e ammoniti dal Consiglio d’Europa, dalla Corte Europea e dalla loro stessa legge, dalla quale e` emerso tutto l’orrore giudiziario per molti cittadini riscontrati innocenti e poi morti per le conseguenze della loro infamia... di una giustizia perennemente carnefice. Sembrava che stesse prendendo per il culo quando si trovava a terra, dopo aver strisciato sull’asfalto per venti metri, inviando messaggini quando noi eravamo in pena per lei. Intelligence... le indagini sono state immediate (ha fallito l’intelligence non noi, Machain...). Non ha sventato il suo attentato perché non si sono avute informazioni utili per prevenirlo. Il contro spionaggio, in parole povere, ha fallito... non ha funzionato il processo informativo elaborazione-dati, nel quale le notizie vengono classificate, valutate e correlate tra di loro. Immagino le indagini... Siete bravi solo a verificare quando rimango a casa. Che sta insinuando Machain? A lei la seguono come un' ombra da almeno 34 anni... è più tutelato del presidente degli Stati Uniti! Comprendo il suo stato d’animo, la sua amarezza, la sua storia e il suo vissuto... Le parlo da uomo a uomo, non da generale. Ho sempre avuto per lei una grande simpatia umana per quello che ha fatto e fa tuttora, ma in questo momento sta offendendo la mia professionalità; lei non se ne accorge, ma e` proprio cosi.

A cosa si riferisce di preciso? Non c’era niente da vedere...
Lei non conosce quel tipo di donne, caro Machain. Siamo stati costretti a monitorarlo e non ha idea in quale situazione pericolosa si stava avventurando... Comprendo la psicologia da lei attuata in quel caso, che era più o meno la stessa che adoperò tanti anni fa in un’altra anomala e medesima circostanza, finalizzata alla riuscita e al superamento del suo intento. Non abbiamo fatto in tempo ad accendere il “film” che era già tutto finito; neanche col fermo immagine si è potuto localizzare qualcosa... Ma mi tolga una curiosità Machain: ma lei quel giorno che cosa ha fatto? L’ansia, lo stress, la malattia diagnosticata, tutto e` come se fosse scontato.
La poesia e` da un po’ che l’apprezzo: accende la fantasia del mio animo. Ad ogni modo mi porto sempre un mazzo di carte quando non ho argomenti convincenti, in modo tale che la risolvo con una partita. Parrebbe che ci sia stata una spedizione punitiva in carcere delle guardie, la cosiddetta "squadretta", come erano soliti fare in quei tempi, e sicuramente anche oggi. Si lamentava sempre: gridava sempre la sua innocenza: "mi avete incastrato, avete sbagliato persona!!!" Sono andati oltre, il pestaggio è degenerato in tragedia, e alla fine l’hanno ucciso. Il resto è solamente storia, oramai morta da tempo! Niente complotti, niente traffici di missili, niente spionaggio mondiale, niente di tutto questo che possa stuzzicare la sua fervida fantasia. E' stato solo un disgraziato incidente, si tolga dalla testa tutti questi film!! A me non la date a bere... è morto anche chi confesso` l’omicidio per il quale fu accusato innocente Luke. E` la stessa identica storia....

Quest’ altra versione può far contento il popolino che crede a tutto ciò che gli propone l’autorità giudiziaria. Sono fermamente convinto che anche in questa ultima storia non si andrà avanti, poiché trascureranno o tenteranno di eludere il vero disegno criminoso, che ha sempre contraddistinto questa incresciosa, inquietante vicenda: delitto di Stato. Zeb machain non venga più a reclamare da noi e badi che non glielo sto chiedendo!! Per Il procuratore Aramura la deontologia e` un opzional, un’ interpretazione, una norma ancora da colmare… un vantaggio dei pochi eletti, visto e considerato che era implicato all’epoca della morte di Aldo come giudice di sorveglianza... Un brigante di Barbagia perche l’offesa la lava col sangue. Io ho sempre detto che il nazismo non e` mai scomparso. Ti controllano le menti stravolgendo le regole... Vogliono rendere muti certe persone oneste e intelligenti; in pratica pilotano l’esistenza di un essere umano. Per pensare veramente bisogna vivere situazioni serie e, quando si elaborano nello stesso tempo, ironizzare.

Che differenza c’è tra la legge e la delinquenza? una sola: la prima e` AUTORIZZATA! Comportamento brillante, complimenti! Strabiliante la questura, entusiasmante la procura, w il super Aramura! Qua è il cuore e il motore dell’inferno, poiché credevo che di puttane me ne intendessi, di puttane e di figli di puttana!!!


Cristiano Scardella



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