La semplicità, la fantasia sono le “armi” che usa per (di)mostrare, senza peli sulla lingua, le carenze quotidiane e quanto per un niente, una volta si aveva in mano tutto. (..)
Scorci che partono dall’analisi interiore e trovano nella prosa poi, una linea che abbraccia e si incrocia a quello che accade, accostandosi alle difficoltà che la solitudine, la prepotenza, le ingiustizie, provocano.
Rolando ci invita a fare economia sulle cose che danno dignità e offrono il vantaggio di essere privi di maschere, cercando la via contro le fregature. Condanna il denaro, come mezzo che svaluta l’anima e come la via del ricordare d’essere stati bambini, può essere la svolta per tornare a vivere meglio.
Allora come diceva Gianni Rodari, (nel il giovane gambero, da “Favole al telefono”):
« Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: – Buon viaggio! »
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