Già 12 anni sono passati dal nostro inizio. Tutto è nato per gioco e dalla voglia di dare voce ai nostri sogni. Si perché realizzarli non è impossibile, basta crederci e dare il massimo di sé stessi. Abbiamo riso, pianto, trovato porte chiuse e aperto grandi portoni. Realizzato progetti professionali e trovato amicizie vere che tutt'ora camminano con noi. Siamo tornati, nonostante tutto e tutti perché...ciò che di più bello abbiamo da dire, non è ancora stato fatto. Un brindisi a noi e a tutti voi. DULCINEA & Roby Bruno
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Isaac Asimov nel suo primo centenario di Federico Del Monaco È il 6 aprile del 1992, un martedì di primavera. Mi preparo per andare a scuola, frequento l’istituto tecnico della mia città, quando mia madre mi chiama: nel telegiornale delle sette e mezza stanno annunciando la morte di Isaac Asimov. La foto di repertorio mostra un viso vissuto con basette lunghe e bianche che gli donano il celebre tratto dello studioso rigoroso ma visionario. Isaac Asimov, il mio scrittore preferito, il mio maestro, probabilmente è per merito suo che sono uno scrittore di storie. Chiedo a mia madre di restare a casa, è un giorno di lutto per la letteratura. Lei acconsente, studio per tutta la mattinate, gli rendo omaggio così. È stato come se avessi perso un parente, se non di più. Il giorno dopo sulla giustificazione scrivo “morte di Isaac Asimov” perché certe volte bisogna fermarsi e dare il giusto tributo. Asimov ha modificato incredibilmente il mio processo creativo e quest’anno sono cento anni dalla sua apparizione sul pianeta terra, fenomeno definito comunemente come nascita biologica. È tempo di commemorare questa mente straordinaria, uno dei più grandi scrittori di fantascienza e divulgatore scientifico che l’umanità abbia avuto. Quel che segue è il mio umile omaggio. “Girate per strada, e provate a immaginare cosa può celarsi dietro uno sguardo o un’azione davanti a voi. Ecco, avete creato il primo frammento di una storia e non vi resta che continuare a costruirla, un pezzo dopo l’altro. Se non vi viene in mente come continuare, tornate a prendere spunto dalla realtà. I primi risultati forse non saranno strabilianti ma è certo che in questo caso l’esercizio paga: le migliori storie sono quelle che nascono da una mente allenata ad avere idee semplici e originali.” Questo è un atomo di quello che diceva Asimov, nelle note pubblicate insieme ai suoi racconti. La sua passione per l’insegnamento ha permesso a moltissimi scrittori, come il sottoscritto, di apprendere le basi della scrittura fantastica. Era riuscito a creare un filo diretto con i suoi lettori, tra i quali c’erano anche i suoi allievi che percepivano i suoi spassosissimi commenti come vere e proprie lezioni. Nel racconto “Circolo vizioso” racconta di Speedy, un robot che si trova su Mercurio, il pianeta che dà sempre la stessa faccia verso il sole e che quindi è per metà incandescente e per metà ghiacciato. In questa storia, particolare non da poco, vengono citate per la prima volta le tre leggi della robotica e proprio grazie a queste si genera una situazione di stallo. Il robot non può recar danno ai suoi padroni e come seconda opzione deve eseguire i loro ordini; muovendosi nel clima rovente non riesce a prendere una decisione definitiva. Il racconto termina con un lieto fine ma il commento di Asimov, come nota finale, è il vero colpo del maestro. Dice che dopo aver scritto quella storia si scoprì che Mercurio non dà solo una faccia al sole, gira al contrario ed espone tutto sé stesso al caldo incandescente. Quindi non è metà ghiacciato e metà rovente e “Circolo vizioso” è un esaltante esempio di fantascienza! Ma forse è necessario che sveli qualcosa del suo genio, fin ora troppo celato, sorvolando con leggerezza alcune delle sue incredibili trame. Un’astronave che viene miniaturizzata per entrare nel corpo di un uomo e salvarlo da una grave malattia, dovendo combattere con il pericolosissimo sistema immunitario dell’ospite, da cui fu fatto anche un film dal titolo Viaggio allucinante. Un pianeta con sei soli e la notte che scende ogni mille anni, che viene percepita come la fine del mondo, è la trama di un racconto che diviene anche un romanzo: Notturno. Esseri di luce che giocano con la materia fino a che uno di loro sprofonda con tristezza nel ricordo di quand’era un essere di materia, una donna, e poteva godere della gioia del contatto, in “Occhi non soltanto per vedere”. Un ragazzino che rinuncia ad utilizzare la porta per teletrasportarsi a scuola perché scopre quanto sia bello passeggiare sotto il sole, respirando la libertà. Il primo racconto sui robot, Robbie, dove la mamma non si fida delle sue funzioni da babysitter, provando il complesso di Frankenstein, la paura verso tutto quello che è artificiale. Un supercomputer che risponde alla domanda finale: che ne sarà dell’esistenza quando il vuoto sarà ovunque e la materia si dissolverà? Scopritelo ne “L’ultima domanda”. Leggete “L’uomo bicentenario”, il suo ultimo racconto sui robot, che a differenza del film ha dei momenti, soprattutto nel finale, davvero struggenti. In “Ospite” un extraterrestre visita il nostro pianeta e ipotizza che il nostro invecchiare e morire sia causa di un parassita, simile ad una malattia ereditaria, senza la quale, come tutti nell’universo, vivremmo in eterno. Questo solo planando su una parte della superficie, senza citare le opere per ragazzi, il ciclo della Fondazione, e molto altro. Una produzione vasta e appassionata, da scoprire e rileggere, caratterizzata dall’immediatezza e la semplicità che hanno i geniali cantastorie, che non hanno bisogno di uno stile elaborato perché le loro idee si reggono da sé e fanno un figurone con un vestito essenziale. Una volta Asimov disse: “Quando scoppiò la bomba atomica, a parte l’orrore, per noi scrittori di fantascienza giunse anche un altro terrore. La realtà aveva superato la fantasia, cosa ci saremmo potuti inventare da lì in avanti?” Caro Isaac, hai affrontato il problema a modo tuo e, posso dire serenamente, l’hai risolto egregiamente. Quest’anno, il 2020, avresti compiuto cento anni e avresti visto tante di quelle cose che avevi immaginato e che con il progresso fanno parte della nostra vita quotidiana. Nessuno stupore, i grandi scrittori di fantascienza sono dei visionari e qualcuno, a furia di sognare ad occhi aperti, diventa veggente. Premio Internazionale Letterario e d’Arte"Nuovi Occhi sul Mugello" 6 edizione (2019) ideato da Serena Latini & Annamaria Pecoraro a scopo di valorizzare il territorio e le risorse del Mugello e per sostenere le realtà in difficoltà. Organizzato dall’Ass. “Nuovi Occhi sul Mugello”, Avis Borgo San Lorenzo, Avis Scarperia San Piero a Sieve, Avis Vicchio e Deliri Progressivi Parte del ricavato andrà a favore del “Progetto Indaco: teatro con l'altro” di Vicchio (FI) che gestisce attività e lavori contro l’emarginazione e la disabilità. La Giuria del VI Premio Internazionale Letterario e d’Arte supportata da Avis Mugello (Scarperia-San Piero a Sieve – Pres. Nicola Fanfani, Borgo San Lorenzo – Pres. Luca del Tempora, Vicchio – Pres. Matteo Ganassi), è presieduta da me come Presidente dell’Associazione N.O.S.M. – Annamaria Pecoraro in unione con il presidente della Giuria Gianni Calamassi e composta dai seguenti giurati: • POESIA - Sez. A, B, C, D – Poesia a tema “Mugello”, UNDER 18/scuole a tema “Mugello, a tema libero, dall’estero: Silvia Calzolari, Silvia Carletti, Marzia Carocci, Gastone Cappelloni, Simona Chiesi, Alessandra Prospero, Rita Veloce. • RACCONTI Sez. E, F, G, H – Racconto breve a tema “Mugello”, UNDER 18/scuole a tema “Mugello, a tema libero, dall’estero: Marialuisa Brunetti, Piero Dolara, Tiziana Fratini, Fiorella Piazzini, Claudia Piccini, Serena Pinzani, Ilde Rampino. • Sez. I, L M, – Arte figurativa a tema Poesia a tema “Mugello”, UNDER 18/scuole a tema “Mugello e a tema libero: Olga Belsito, Zionela Belgrave, Alfredo Biagini (alias Bottega), Christian Lorenz, Nina Esposito, Anna Nuzzo, Paolo Menchetti. • Sez N – Video a tema Mugello: Alessandro Brugioni, Roberto Bruno, Luca Del Tempora, Nicola Fanfani, Matteo Ganassi, Lisa Starnini. Sono giunte TOT 229 opere TUTTI I PARTECIPANTI REGOLARI SARANNO PUBBLICATI IN ANTOLOGIA Hanno aderito tra questi ben oltre 100 ragazzi under 18 e scuole del territorio e non solo. Dall’estero le opere sono giunte dalla Francia, Turchia, India, Serbia, Grecia, Spagna, Albania, Bulgaria, Romania, Canada ed America Latina. Hanno contribuito così a delineare l’importanza e l’interesse storico/sociale e artistico/culturale all’evento, giunto alla sua VI edizione. Parte del ricavato andrà a favore del “Progetto Indaco: teatro con l'altro” di Vicchio (FI) che gestisce attività e lavori contro l’emarginazione e la disabilità. I premi (targhe e medaglie) sono interamente offerti dall’AVIS sezioni di Borgo San Lorenzo, Scarperia-San Piero e Vicchio, mentre quelli in denaro Bassetti e Fabbri di Paolo Bassetti e C. SNC di Marradi, Power Rent di Vallotti & Chinnery di Borgo San Lorenzo, M.T.P. di Luciano Tarchi e C. S.N.C. di Borgo San Lorenzo, Videoproduction di Borgo San Lorenzo, Farmacia Alma di Campi Bisenzio (FI), Studi Medici Mugello. Pranzi/cene offerte da: Ristorante Pizzeria “New Free Time” di Borgo San Lorenzo e “l’Angolo27” di Barberino di Mugello, e prodotti tipici offerti dai commercianti della zona di Marradi: Farmacia Dr Giorgini di Marradi, Azienda Cajun – birreria artigianale, AgriComes di Marradi, Antichi mestieri – cooperativa sociale ONLUS, Marroni facendo, Apicoltura Maretti Marco, Miele di Marradi di Mirco Camurani, in tutto questo un grazie speciale per supporto attivo di Luciano Neri. Donatori che hanno condiviso con noi questo progetto. “Il Premio alla Carriera” conferito a DARIO CECCHINI: Personaggio che ha operato portando il nome del Mugello nel Mondo. Saxofonista, flautista, compositore, è ideatore e leader da oltre 20 anni dei FUNK OFF. Per il resto ringraziamo tutti VOI partecipanti, il supporto del Consiglio della Regione Toscana, l’Unione dei Comuni e tutti Comuni che hanno aderito e patrocinato, la città metropolitana di Firenze, gli enti pubblici/privati e i media/radio partner, che sia on line, che con pubblicazioni cartacee, hanno diffuso e stanno diffondendo questo nostro sentire. Un grazie a chi ci ha creduto, all’accoglienza, in questa edizione all’amministrazione comunale di Dicomano – (FI), che ci ha accolti aprendo le porte del Palasport”. Ai soci, ai non soci, agli insegnanti che hanno promosso il concorso ai loro alunni. Ai ragazzi che stanno seminando ogni anno sempre di più e anche a chi dall’estero, sta abbracciando questo territorio, facendolo un po’ anche proprio. “Piccoli passi per grandi risultati” ANNAMARIA PECORARO Pres. Associazione N.O.S.M. e Presidente del Premio VINCITORI e MENZIONI D’ONORE e PREMIO ALLA CARRIERA Tutti i partecipanti regolari saranno pubblicati in antologia Nota: Nelle sezioni estere D e H verrà premiato solo il 1° vincitore SEZIONE A – POESIA “Tema Mugello” 1° class Lacrime e memorie Santini Bruno- Lastra a Signa (Fi) 2° Il matto è tornato Del Monaco Federico- Avezzano AQ 3° Vivo, in un paese Ida Cecchi – Barberino M.llo (FI) Menzioni d’onore SEZIONE A – POESIA “Tema Mugello” M Dejà vu Pieri Maria Teresa- Greve in Chianti M L'autodromo del Mugello Mucciante Franca – L’Aquila M Senza nostalgia Gaudino Giuseppe - Salemi (TP) SEZIONE B– POESIA under 18 “Tema Mugello” 1° L'uomo della tempesta - A D. Campana Giusto Giacomo - Liceo G. Cotta di Legnago (Verona) - classe 2^ sez. AG – CLASSICO 2° Nuvola - A Giotto Brunelli Giacomo - Liceo G. Cotta di Legnago (Verona)- classe 2^ sez. AG – CLASSICO 3° Esseri Fragili - A Don Milani Uliana Carolina Liceo G. Cotta di Legnago (Verona) - classe 2^ sez. AG – CLASSICO Menzioni d’onore SEZIONE B under 18 – POESIA “Tema Mugello” M Con gli occhi di un curioso (A D. Campana) Zanchetta Valentina- Liceo G. Cotta di Legnago (Verona) M Dov'è l'Amore? (Campana- Aleramo) Nortilli Laura - Liceo G. Cotta di Legnago (Verona)- classe 2^ sez. ASU – SCIENZE UMANE M Shhh…Ascolta! Cecconi Irene- 1B, Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero M La musica Montecuollo Michelle- Istituto Comprensivo “Dino Campana” – Marradi Scuola Secondaria di primo grado M Donaci un sorriso Di Carlo Ada - 1B, Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero M Ricordi d'infanzia Pucci Giulia - Istituto Comprensivo Dino Campana Marradi - Scuola Secondaria di primo grado M Turbini di stagioni Alpi Viola - Istituto Comprensivo Dino Campana Marradi - Scuola Secondaria di primo grado SEZ C – Poesia a tema libero 1° Restami accanto Magi Manuela -Tolentino (Mc) 2° Nel sasso, nel cuore Giovelli Maria Francesca - Caorso 3° La piccola isola del tuo stare Peressini Stefano – Massa Carrara Menzioni d’onore SEZ C – Poesia a tema libero M L'Interesse, La Morale, L’Apparenza Ambrosini Daniele - Firenze M Alzheimer Giannini Luciana - La Spezia M Soffiami quiete Fasulo Antonio – L’Aquila SEZ D – Poesia dall’estero 1° La mia migliore poesia rimarrá nell'eternità/Mi mayor poesía quedará en la eternidad Ordonez Florencia – Buenos Aires - Argentina 2° Mai la luna - Jamais la lune Perna Marco - Laxou (Francia) 3° La Poesia che non ti scrissi Tarana Turan Rahimli - Azerbaijan Sez E – Racconto “Tema Mugello” 1° Otto Delfini Costantino -Pesaro 2° L'uomo che amava i treni Protopapas Michele - Prato 3° Un albero in fuga Casucci Carla Oretta - Firenze Menzioni d’onore SEZ E – Racconto “Tema Mugello” M La gatta ignuda Luzzi Paolo – Rignano - FI M Arde l'uomo nei giochi di fuoco Giustini Elena - Firenze M Le emozioni del dissimile Del Monaco Federico - Avezzano AQ Sez F – Racconto under 18 “Tema Mugello” 1° La nebbia Fasano Sofia -Rontini Irene - Stefanelli Duccio, Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero 2° Il galletto e i merli Banchini Martina- Bisconti Viola-Manescalchi Viola, Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero 3° Quando ero piccola Neri Federica V elem. Palazzuolo sul Senio Menzioni d’onore sez F Racconto under 18 “Tema Mugello” M Una sera Mongardi Mario Velem. Palazzuolo sul Senio M Ragazzi salvati a Palazzuolo Leonardi Linda Velem. Palazzuolo sul Senio M Un giorno a Castè Baracani Matteo Velem. Palazzuolo sul Senio Sez G- Racconto a tema libero TITOLO Autore 1° Una donna diversa Parazzoli Franca - Angera (VA) 2° Quotidiana follia Cipriani Antonella – Sesto F.no 3° Il lupo Marchiori Eleonora – Polcanto (Fi) Menzioni d’onore sez G a tema libero M La neve e la savana Valentini Amelia -Pescara M La rosa di Nablus Di Giusto Anna - Firenze M Una lettera Bernio Mariella – Brugherio MB M La goccia Monaci Carlo - Vicchio M La spiaggina vuota Nardi Guido- Sesto F.no Sez H- Racconto dall’estero 1° La smorfia - La mueca Castelbianchi Lidia - Argentina Sez I - Arte a Tema Mugello 1° Domenica mattina a Vicchio Smirnova Tatiana - Padova 2° Rosso Cimabue La Rosa Susi - Firenze 3° All'ombra di Giotto Gabbi Elvira - Firenze Menzione d’onore sez I a tema Mugello M ll colosso degli appennini Degl’Innocenti Elena - Firenze M I mattoni della storia (casa di Giotto) Baroncini Mauro - Vicchio M Trebbio Nigro Simona- Barberino di M.llo M Il Mugello ti rimane nel cuore per sempre Rossi Katia – Borgo S.Lorenzo M La maternità da Giotto a Masaccio Rita Nocentini – S.Giovanni Vno Sez L under 18 Arte a tema Mugello 1° Mattino a S.Agata Baldacci Matilde Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero 2° Mugello è libertà Colantoni Leonardo Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero 3° Nella coda dell'occhio Margheri Giulio Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero Sez M Arte a tema libero 1° Passeggiata in laguna Smirnova Tatiana - Padova 2° Decidere Nigro Simona – Barberino di M.llo 3° Aspetto che Lei venga oppure aspetto che Lei non venga Camilletti Julius – Campi Bisenzio FI Menzione d’onore sez M arte a tema libero M Shadowy Life 1962 Butler October- Barberino di M.llo M Tre volpi Cappelletti Giovanni – Civitanova Marche (MC) M Quell'angolo del mio paese Impellizzeri Antonino- Leonforte (Enna) SEZ N Video a tema Mugello 1° Inspira Baldacci Matilde - Canino Anna - Cecconi Irene - Di Carlo Ada - Montuschi Luca Stefanelli Duccio - Cerbai Siria - Parigi Sara - Figura Desireé - Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero 2° Magie nel bosco Becchi Lorenzo - Biri Yosri - Colantoni Leonardo - Meucci Michele - Fasano Sofia - Margheri Giulio - Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero 3° Il futuro del Mugello Ignesti Benedetta - Nencini Cosimo - Rombolà Francesco - Sabatini Matteo - Zagaria Gioia - Scuola Secondaria di primo grado “Galileo Chini”, Scarperia San Piero PREMIO ALLA CARRIERA a DARIO CECCHINI- Saxofonista, flautista, compositore, è ideatore e leader da oltre 20 anni dei FUNK OFF, la Marching Band di 15 elementi (dal 2003 Marching Band ufficiale di Umbria Jazz) che ha cambiato il concetto di banda e per cui compone e arrangia tutto il repertorio. Con i Funk Off ha inciso 7 album tutti di proprie composizioni e da anni partecipa ai più importanti festivals in Italia e facendo tournè in tutta Europa, Australia, Stati Uniti, Brasile, Sud Africa, Georgia, Cina, Giappone. A suo nome anche il quintetto JAZZASONIC (con cui ha inciso l’album omonimo) e il trio TRIOZONE del quale è uscito nel 2017 il primo album intitolato “Talking Pictures”. Nel 1998 inizia la collaborazione con Leonardo Pieri con il quale forma ITALIAN SECRET SERVICE, gruppo di electric-jazz con cui realizza 3 album e con cui è presente in oltre 100 compilations. Dal 1996 al 2001 ha fatto parte dell’Orchestra di Musica Leggera della RAI di Roma e in seguito di numerose altre orchestre televisive per programmi sia Mediaset che RAI. È docente di Saxofono Jazz nei Conservatori Mascagni di Livorno, Venezze di Rovigo, Palestrina di Cagliari. Numerosissime le collaborazioni sia con musicisti jazz: Lee Konitz, Natalie Cole, Kenny Wheeler, P. Fresu, E. Pieranunzi, M. Giammarco, S. Bollani, M. Tamburini, F. Bosso, D.Liebman, G. Petrella e molti altri, che di altra estrazione: Fred Wesley, Raul Midon, Avery Sunshine, Eumir Deodato, Eros Ramazzotti, Jovanotti, Lucio Dalla, Adriano Celentano, Biagio Antonacci, Simone Cristicchi, Gino Paoli, Karima, Alessandra Amoroso, Giorgia, Alexia, Gege’ Telesforo, Riccardo Tesi. È presente in oltre quaranta album dei quali 13 come leader. CONSISTENZA DEI PREMI Come indicato dal bando di partecipazione al concorso i Premi consisteranno in: Sez. (tema Mugello) A, E, I: 1°premio: targa, diploma con motivazione della giuria, 1 copia gratuita dell’antologia e 100€; 2°premio: targa, diploma con motivazione della giuria, 1 copia gratuita dell’antologia e 50€, 3°premio: targa, diploma con motivazione della giuria, 1 copia gratuita dell’antologia e libri. Sez. (Tema libero) C, G, M 1°premio: targa, diploma con motivazione della giuria, 1 copia gratuita dell’antologia e proposta di pubblicazione con Ed. N.O.S.M. con 30 copie omaggio, pranzo/cena per due persone o prodotti tipici locali; 2°premio: targa, diploma con motivazione della giuria, 1 copia gratuita dell’antologia, prodotti tipici locali o libri. 3°premio: targa e diploma con motivazione della giuria, 1 copia gratuita dell’antologia, prodotti tipici locali o libri. Under 18 (Tema Mugello) sez B, F, L: medaglia, diploma con motivazione della Giuria, 1 copia gratuita dell’antologia. Estero (a tema libero) sez D e H medaglia, diploma con motivazione della Giuria, 1 copia gratuita dell’antologia. Sez. N Premio Video Mugello: targa o coppa e diploma con motivazione della giuria, 1 copia gratuita dell’antologia. Premio alla Carriera (fuori concorso): targa al Personaggio che ha contribuito a portare il nome del Mugello nel Mondo. PUBBLICAZIONE IN ANTOLOGIA Tutti i testi dei Vincitori Assoluti, dei Menzionati, dei partecipanti regolari, verranno pubblicati in antologia. Per i vincitori Assoluti e i Menzionati il proprio testo sarà corredato dalla motivazione della Giuria del conferimento del Premio e da una nota biobibliografica. RITIRO DEI PREMI Come indicato al punto 15 del regolamento i vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione per ritirare il premio. In caso di impossibilità, la targa/medaglia e il diploma potranno essere spediti a casa dietro pagamento delle spese di spedizione. Stessa cosa è da intendersi per coloro che hanno ottenuto una Menzione d’Onore. TUTTI I PARTECIPANTI saranno in antologia potranno, qualora ne facciano richiesta e siano presenti alla Cerimonia di premiazione, richiedere l’attestato di partecipazione (pdf), che sarà inviato SOLO via mail. I premi in denaro non verranno consegnati e saranno incamerati dall’Associazione per future edizioni del Premio, e quelli costituiti dai “prodotti tipici” saranno donati. Si ricorda, inoltre, che l’antologia del concorso sarà disponibile all’acquisto il giorno della cerimonia di Premiazione. Il ricavato derivante dalla vendita della stessa verrà donato a favore del progetto “Progetto Indaco: teatro con l'altro” di Vicchio (FI) che gestisce attività e lavori contro l’emarginazione e la disabilità e verrà data comunicazione del versamento fatto, a tutti i partecipanti dopo la Cerimonia di premiazione. ULTIME INFORMATIVE La cerimonia di premiazione si terrà sabato 11 maggio 2019 dalle ore 15:00 c/o il Palasport di Dicomano (FI). L’evento, che è liberamente aperto al pubblico e al quale sarà possibile portare parenti ed amici, sarà allietato da artisti e personaggi noti nel campo artistico e culturale. L’amministrazione di Dicomano offriranno ai partecipanti un’apericena al termine della serata. Tutti i vincitori, i menzionati, i segnalati e i vincitori dei Premi speciali sono tenuti a confermare o meno la loro presenza a mezzo mail entro e non oltre il 5 MAGGIO P.V. Per eventuali indicazioni enogastronomiche e pernottamenti, oltre che collegamenti e orari treno sono disponibili sul sito istituzionale del Comune di Dicomano al seguente link: http://www.comune.dicomano.fi.it/informazioni-turistiche In particolare le strutture ricettive nella sezione "dove dormire": http://www.comune.dicomano.fi.it/dove-dormire e i ristoranti nella sezione "dove mangiare": http://www.comune.dicomano.fi.it/dove-mangiare In merito agli orari dei treni si allega link al motore di ricerca di trenitalia: Andata https://www.lefrecce.it/B2CWeb/search.do?parameter=searchOutputViewer&cFID=CjMN4heNr5jy Ritorno: https://www.lefrecce.it/B2CWeb/search.do?parameter=searchOutputViewer&cFID=CjMN4heNr5jy ANNAMARIA PECORARO – Presidente dell’Associazione e del Premio GIANNI CALAMASSI - Presidente di Giuria Tutte le info e il bando sono consultabili nei maggiori siti istituzionali e on line: Pagina FB: https://www.facebook.com/nuoviocchisulmugello Evento FB: https://www.facebook.com/events/560652984374209/ mail: [email protected] sito: www.nuoviocchisulmugello.it altri: www.deliriprogressivi.com www.concorsiletterari.it www.literary.it Federico Del Monaco: L’Aquila, Siena e l’amore per la scrittura Federico Del Monaco nasce a Sulmona (in provincia dell’Aquila) in una casa che si affaccia sulla fontana di piazza Garibaldi, a tre mesi la sua famiglia si trasferisce ad Avezzano (sempre in provincia dell’Aquila), dove trascorre tutta l’infanzia a non rispondere alla domanda “è meglio Avezzano o Sulmona?”. Impara a memoria di tutto, si ricorda quello che lo interessa e questo problema lo accompagnerà per tutta la vita. Comincia a scrivere circondato dal cemento di provincia da quando prende la penna in mano che prontamente correggono a scuola facendogli usare la destra: passa tre anni della sua giovane vita a trasformare un’orrenda calligrafia in qualcosa di leggibile. Capito come si scrivono bene le lettere passa ai concetti. Studia prevalentemente da solo, non ha mai avuto un gran rapporto con l’istituzione scolastica. Può fare di più, come chiunque altro. Acerbi tentativi diventano già componimenti con un capo e una coda, quando frequenta le medie si appassiona alla letteratura, potrebbe andare al classico, laurearsi in lettere e magari insegnare e fare lo scrittore ma decide di complicare l’intera sua esistenza scegliendo l’istituto tecnico, diplomandosi come Ragioniere Programmatore. Ormai scrive già di tutto, soggetti, sceneggiature, racconti, poesie, saggi e testi di canzoni. I primi contatti con case editrici si tramutano in un nulla di fatto perché sarebbe troppo semplice pubblicare giovane. Diciamo che il carattere non aiuta, almeno è determinato e non disdegna la fatica. Va a Siena, da Avezzano sale sul treno, gli dicono “vai piano” e lui risponde che non è abilitato alla guida del mezzo ma cercherà di fare il possibile, muovendosi nel vagone con circospezione. Vicino alla patria di Dante, lo scrittore si iscrive a Scienze Statistiche ed Economiche, fa anche tanti esami, portato per matematica e informatica. Passa il tempo libero a giocare a basket e a non rispondere alla domanda “ma come fai a scrivere e studiare queste materie?” Dino Campana studiava chimica e non si è laureato, con le dovute proporzioni anche il nostro non termina gli studi ma si mette a lavorare, fuggendo la pazzia e acquisendo professionalità in molteplici settori aziendali. Contabilità, informatica, gestione e programmazione dei dati, area commerciale sono alcune delle competenze che gli permettono di guadagnare uno stipendio e di dire che non ha tempo per pubblicare il mare di cose scritte che ha nel cassetto. Per leggere di lui bisogna chiedergli delle stampe, ma già da tempo sono in atto le sue piccole produzioni teatrali, dove è autore, destinate a diventare spettacoli sempre più curati e partecipati. Qualcuno lo ha sentito dire che è ora di pubblicare qualcosa. Eravamo in attesa di una smentita mai giunta,quindi dovremmo quasi esserci. Aumentano le collaborazioni, le figure professionali, i progetti sono sempre tantissimi, il desiderio di divulgare lo rende pubblicamente un autore teatrale, e dire che lui vorrebbe solo scrivere a casa e fare un lavoro normale, ma proprio non ci riesce. Dice che la vita è complicata, sembra serio ma poi sorride divertito. Progetti futuri Dopo ‘Eppure Soffia’, giunto al terzo volume, i progetti futuri sono molti. «L’interazione tra musica e parola sarà il principio creativo: sono in preparazione numerose letture di racconti, monologhi e poesie da me scritti e musicati da Roberto Bisegna e dai suoi validissimi colleghi, rappresentati sia nella più classica forma di lettura-concerto, sia con approcci più teatrali.» racconta DelMonaco. «Sono in fase di scrittura due spettacoli teatrali, il primo affronta il tema dell’immigrazione con una vena divertente di scanzonata ricerca delle radici, per ricordare chi eravamo e dove stiamo andando, il secondo è una storia metropolitana che racconta di una ragazza madre, un cammino nell’essenza attraverso le più semplici parole, una dichiarazione d’amore ai sentimenti più puri.» «Entro l’anno sarà pronto il mio primo radioromanzo, dal titolo ‘An other Life’.‘Il dolcetto salvamondo’, un audiolibro prodotto e già stampato in una prima versione divulgativa nello scorso dicembre diventerà uno spettacolo per bambini affiancati da adulti in un bel progetto che coinvolgerà le scuole di Avezzano.» «Partecipazione alla Compagnia dei Poeti dell’Aquila è per me motivo d’orgoglio, è una bella realtà e cercherò di dare il mio piccolo contributo nelle iniziative che preveranno la mia presenza.» «Infine, tante parole da scrivere anche quest’anno, soprattutto attraverso la mia forma espositiva preferita, il racconto: il ponte diretto tra la mia voglia di dire al lettore in ascolto.» prosegue lo scrittore. Da dove nasce uno spettacolo dal titolo evocativo come “Eppure soffia”? «Eppure soffia è un progetto che lega artisti professionisti con giovani realtà, prevalentemente della provincia dell’Aquila, per dare vita ad un vento denso di poesia, musica ed impegno. Affascinato dalla coerenza, un modo d’esser senza fronzoli ed un approccio diretto e forte su temi e sentimenti, caratteristiche felicemente presenti nel cantautore Pierangelo Bertoli, l’ho scelto come un moderno Virgilio, affinché mi accompagni in questo viaggio. Con Eppure Soffia voglio raccontare le biografie degli artisti, rievocare grandi classici della canzone italiana e raccontare contesti sociali importanti, con uno sguardo alle nuove generazioni e l’altro a chi già c’era. Una scoperta per i più giovani ed un tutto nel passato per i più grandi. C’è ne è tanta, di poesia, nella musica italiana, e la musica leggera si è fusa nella storia d’Italia, da quando era soprannominato il Belpaese fino ad oggi. Quindi voglia di far soffiare il vento, che nel terzo volume affronta il tema delle donne, dalle grandi cantanti ad alcune figure che si sono impegnate nelle battaglie per la libertà.» Per ogni biglietto 1 euro è stato devoluto a “La Casa delle Donne della Marsica Be Free”, per quale motivo avete scelto questa realtà? «Raccontando le grandi cantanti della musica italiana e le donne che hanno combattuto per i diritti e contro le ingiustizie, due temi che nello spettacolo si fondono in un’unica voglia di fare, con forza rinnovata attraverso l’unione delle diversità, è stato naturale legare il tema ad un’associazione che tutti i giorni si dedica attivamente ad una battaglia reale, contro l’indifferenza e il disagio, dalla parte dei più deboli. È importante, a mio modesto parere, che uno spettacolo con un preciso messaggio sociale vada a supportare ideologicamente e praticamente una realtà naturalmente connessa.» Riprendendo uno dei tuoi famosi adagi “Lo scrittore scrive”, cosa intendi e quante ore dedichi alla scrittura? «Penso sinceramente che un buon cuoco debba comunque passare tante ore in cucina per preparare i suoi piatti e che anche fuori dal servizio non stacchi mai la spina, sempre sintonizzato e ben disposto a scoprire nuovi ingredienti, assaggiando nuovi sapori, tenendo allenato il gusto e sapendo cosa può divenire bagaglio e cosa semplice esperienza. Scrivo molto e con costanza, è una parte di me alla quale non posso rinunciare. Certe volte accade tutto con semplicità, velocità e naturalezza, altre volte per avere una pagina decente devo rifarla mille volte, ma non è un problema: adoro scrivere.» È più importante l’ispirazione o la pratica? «Sono due aspetti inevitabilmente connessi, nel mio caso fusi in un unico processo creativo. Mentre scrivo posso ispirarmi, mentre passeggio e vengo folgorato da un’idea, in realtà, sto già scrivendo.» Tu passi senza soluzione di continuità dalla poesia alla prosa per approdare alle sceneggiature e ai copioni teatrali: c’è un genere che prediligi? «Le mie produzioni poetiche sono nate come studio della parola, per permettermi maggiore incisività nella prosa. La forma che prediligo è il racconto, mi piace raccontare storie. Adoro narrare storie immerse nella realtà con un pizzico di stravaganza, qualche ingrediente fantastico.» Intervista a cura di Alessandra Prospero Sono oramai le 22,00. Alice deve, suo malgrado, andare a letto; domani è venerdì, deve alzarsi presto. “Solo un giorno di scuola, ancora uno.” – pensò tirando su il piumone fino a quasi coprire il volto. – La luna era splendida quella notte e il cielo mostrava tutte le stelle visibili all’occhio umano. La piccola si abbandonò al sonno con una speranza: un sogno che brillasse come quelle stelle, pieno come quella magnifica luna. Uno strano scintillio luminoso, proprio al centro della sua stanza, però la distolse da quell’intento. Alice si sedette e cercò di mettere inutilmente a fuoco quella strana luce; non riusciva a capire o anche solo ad immaginare cosa fosse e la sua fantasia cominciò a volare verso quell’insolita evanescenza, prima ancora della sua manina curiosa. “Forse è un sogno; il sogno luminoso che speravo di fare. Si, è un sogno; il mio sogno.” La piccola balzò dal letto in un battibaleno e si avvicinò, si cauta, ma anche impaziente di toccare con mano la strana informe ospite. Le piccole dita stavano quasi per sfiorarla, mentre le sfiorava già l’idea di possedere qualcosa di unico, di magico, che quella strana creatura, o qualunque cosa lei fosse, cominciò a prendersi gioco di lei balzandole dietro le spalle. Per alcuni minuti fu un rincorrere e saltellare da una parete all’altra della piccola stanza, poi all’improvviso la piccola brillante nebulosa si fermò, proprio dinanzi alla finestra e con uno scatto fulmineo, da essa volò via. Alice si precipitò a guardare dove fosse diretta e la vide allontanarsi verso il bosco. Il desiderio di seguirla fu più forte del timore di uscire di notte e dirigersi verso il bosco buio, da sola. “È il mio sogno, non posso lasciarmelo scappare.” - pensò la piccina calandosi giù per la finestra e aggrappandosi al maestoso rampicante che ricopriva gran parte della facciata della casa. – Corse veloce verso il bosco, senza neppure guardare dove mettesse i piedi e così facendo cadde più volte, ma mai staccò lo sguardo dalla magica luce. D’improvviso si ritrovò in un magnifico giardino; c’erano fiori enormi e alberi strani, profumi che non aveva mai sentito. Tutti i colori, e tutte le sfumature possibili, scendevano come gocce di rugiada su ogni cosa e strane creature pascolavano miti qua e là, senza mostrare timore per la sua presenza. In lontananza si mostrava fiero un castello, uno di quelli che aveva visto disegnati nei libri delle fiabe che solo fino a un paio d’anni prima sua madre le narrava, ma più bello, più luminoso. Alice sorrise felice, ma proprio mentre si proponeva di avvicinarvisi, una voce, quasi un grido, le frenò il passo: “Alice! Alice, sveglia…farai tardi a scuola. Alice!” La voce squillante di Adele s’impose con energica fermezza; non c’era più molto tempo, la piccola doveva alzarsi immediatamente. Una tazza di latte bevuta in gran fretta, senza biscotti per far prima, i denti lavati frettolosamente, una maglietta rosa, un jeans; lo zaino lo aveva preparato la sera prima, obbedendo per sua fortuna alle richieste della mamma e in men che non si dica è già sul vialetto per dirigersi verso la scuola. Ora Alice era rimasta sola con la sua delusione, mentre fiancheggia il bosco; doveva solo arrivare in fondo alla stradina e salire sullo scuolabus, ma oggi il tragitto le pareva in salita, faticoso, interminabile. “Non riesco a capire, sembrava tutto così reale. Era il mio sogno…quella luce…Se davvero, però, era tutto un sogno, allora non è giusto comunque; l’avevo appena cominciato…il castello era lì, c’ero quasi!” La bambina si sentiva defraudata, quasi arrabbiata e triste; molto triste. Lo sguardo cadeva ancora incredulo e perplesso verso il bosco, come a cercare una prova che tutto fosse realmente accaduto, che era solo questione di poche ore e poi sarebbe potuta tornare in quel luogo magico. All’improvviso una strana piccola luce si mise a fare intermittenza tra le fronde degli alberi e il cuore le saltò nel petto per la gioia. “Lo sapevo che non era un sogno…” - Pensò la piccina tra se e sé – In un attimo dimenticò la scuola, il suo dovere e le conseguenze di quella decisione, ma non si fermò a riflettere neppure un attimo, quasi ipnotica, quella luce le aveva rapito la ragione. Si addentrò nel bosco lasciando la strada; i suoi occhi erano fissi verso quell’intermittenza e all’improvviso gli apparve. Era un uomo, con in mano uno strano specchietto; sembrava lo specchio di una principessa, così adorno di pietre sfaccettate. “Il castellano…dev’essere lui…” – pensò Alice – L’uomo le sorrise; il suo sorriso era dolce e infondeva fiducia. “Questo specchio è della principessa Aurora; si erano staccate delle pietre e l’ho portato a riparare. Sto per tornare al castello per restituirglielo, ti piacerebbe vedere un vero castello, come quello delle fiabe…anzi, più bello?” – fu l’invito gentile dell’uomo - “Deve essere il castello che ho veduto questa notte…lo sapevo che non poteva essere solo un sogno.” – pensò la piccola – L’uomo le porse la mano e Alice gli offrì la sua; l’avrebbe portata al castello, avrebbe conosciuto una vera principessa e chissà quante altre meraviglie avrebbe veduto. Questo fu il suo unico pensiero, mentre le felci del sottobosco si richiudevano inesorabili dietro i loro passi. “Alice…Alice…Alice…” Adele l’avrebbe chiamata ancora, urlando il suo nome, l’avrebbe urlato oggi, domani e l’altro giorno ancora; l’avrebbe urlato tutti i giorni a venire, fino a che avrebbe avuto un filo di voce e poi, afona, a gridare per l’eternità sarebbe stato il suo straziato cuore di madre. Alice voleva solo sognare, ma da quel sogno non si sarebbe svegliata mai più. © Rita Veloce MICHELE BONFITTO (iWolf) presenta IL FRULLATORE Michele Bonfitto, artista foggiano già fondatore degli iWolf, presenta il suo nuovo social format in diretta sulla sua pagina Facebook ogni mercoledì alle 17. Un salotto virtuale in cui si parlerà di un argomento a settimana e tutti gli spettatori potranno interagire con le loro esperienze di vita, punti di vista e consigli. “Il Frullatore” nasce con l’intento di creare un contenuto utile per tutti e creare dibattiti costruttivi su tematiche attuali in cui tutti siamo coinvolti, su un social network inondato di contenuti non di qualità che puntano a clic facili e viralità spicciola. MICHELE BONFITTO - biografia Quando si ha la fortuna di trovare una chitarra acustica e un vinile di Jimi Hendrix in un vecchio armadio dei nonni, non si può rimanere indifferenti alla chiamata della Dea Musica; così nasce in un anonimo quartiere di Foggia, Michele Bonfitto, artista e musicista classe ’92. Prende lezioni di chitarra e di canto dall’età di 15 anni, dopo un paio d’anni di strimpellamenti da autodidatta e musica rock. Comincia a scrivere i suoi brani e si forma con corsi e stage di formazione con autori del calibro di Gatto Panceri, Tony Bungaro, Nicco Verrienti ,Roberto Casalino e fonda una band hard rock appena diciottenne. Nel 2011 crea gli “iWolf”, duo con cui pubblica svariati singoli, vince diversi concorsi nazionali, lancia un album sul mercato e partecipa a The Voice of Italy 2016 approdando in semifinale. Stanco delle logiche del mercato e delle etichette sul genere musicale, intraprende un percorso da solista, dove mette a nudo se stesso con canzoni molto intime e rubriche web, sperimentando ogni stile musicale gli aggrada per esprimersi al meglio. Salvatore Imperio per MIE Musica Italiana Emergente Atrofia muscolare spinale, fino al 9 ottobre raccolta fondi nazionale UN FUTURO SENZA SMA? BASTA UN SMS AL NUMERO SOLIDALE 45521 L’APPELLO DI CHECCO ZALONE: #FACCIAMOLOTUTTI Donazioni per salvare la vita a centinaia di bambini: nuovo farmaco accende la speranza #facciamolotutti. È l’invito a donare per sostenere i bambini affetti da Sma, che hanno ritrovato la speranza grazie a Spinraza, il farmaco salvavita in grado di inibire la patologia neuromuscolare che nella sua forma più grave conduce alla morte. Da oggi (venerdì 22 settembre) fino al 9 ottobre l’associazione Famiglie Sma lancia l’appello nazionale per donare e continuare a sostenere il percorso sanitario avviato negli ultimi mesi da 130 bambini, con incoraggianti risultati soprattutto nella fascia 0-6 mesi. #facciamolotutti. Perché basta chiamare da telefono fisso o inviare un sms al numero solidale 45521, per contribuire con 2 o 5 euro a raggiungere tre obiettivi prioritari nella lotta alla SMA: ampliare il target dei piccoli pazienti per la somministrazione della terapia; reclutare e potenziare il personale medico specializzato; approntare centri regionali dove effettuare il trattamento per via intratecale (la molecola si assume tramite puntura spinale e prevede il ricovero in day hospital di almeno 24 ore, con cinque iniezioni nei primi sei mesi). «Per la prima volta nella storia dell’atrofia muscolare spinale è disponibile un farmaco capace di migliorare il quadro clinico delle persone affette – sottolinea la presidente di Famiglie SMA Onlus Daniela Lauro – la ricerca scientifica effettuata in tutti questi anni ha portato i risultati sperati: abbiamo bisogno del supporto di tutti per far sì che questa severa malattia genetica possa finalmente non fare più paura. Spinraza a dicembre del 2016 è stato approvato in America e a maggio di quest’anno in Europa: adesso aspettiamo l’autorizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco per l’avvio della commercializzazione nel nostro Paese». #facciamolotutti. Parola di Checco Zalone, che con ironia e grande sensibilità ha affrontato un tema sociale delicato e fino a poco tempo fa perlopiù sconosciuto. Uno spot provocatorio che strappa un sorriso, che commuove ed emoziona, senza quel pietismo che troppo spesso diventa barriera architettonica. Un invito alla riflessione, che apre il dibattito sulle cure innovative, scuotendo l’indifferenza e la diffidenza. «Checco Zalone è straordinario – racconta la barese Anita Pallara, 28 anni, sulla sedia a rotelle da quando ne aveva 3, psicologa e donna piena di energia, affetta da SMA e da sempre in prima linea per far conoscere la malattia – grazie al successo e ai risultati raggiunti con lo spot dell’anno scorso (oltre 7 milioni di visualizzazioni e 250mila euro raccolti), siamo riusciti a ottenere la distribuzione gratuita del farmaco, che ha dimostrato concretamente di prolungare la nostra aspettativa di vita. I fondi della campagna 2017 servono a non tardare l'avvio delle somministrazioni, perché per alcuni bambini aspettare un mese può fare davvero la differenza». #facciamolotutti. Per Mirko, per Jacopo, per Matteo. Per i 500 bambini (potenziali destinatari del farmaco) che sarà possibile sostenere attraverso le donazioni al numero 45521. Perché la vita è un diritto di tutti. Questo è il più grande messaggio da inviare. A seguire lo spot di Checco Zalone, realizzato per sostenere Famiglie SMA Onlus DOPO MEZZO SECOLO DI OBLIO SI SPEZZA L’INCANTESIMO RIAPERTURA UFFICIALE DELLE ROCCE DI TAORMINA Prende corpo il progetto di riqualificazione del sito ad opera del mecenate Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte. Dal 27 luglio al 27 settembre i visitatori potranno ammirare una serie di mostre fotografiche dal titolo “Incantesimo” Dopo mezzo secolo di abbandono si spezza finalmente l’Incantesimo alle Rocce di Capo Mazzarò. Il poggio sospeso in una delle baie più belle della Sicilia viene restituito ai cittadini, al popolo e al mondo grazie all’impegno di Antonio Presti: il mecenate siciliano sta guidando infatti il percorso di riqualificazione di questo paradiso perduto, oggi al centro di un progetto di rilancio internazionale attraverso l’arte e l’impegno civile. Uno spazio che rivivrà dunque nel nome del paesaggio e grazie al valore etico ed estetico che ha sempre caratterizzato l’identità di Fiumara d’Arte; giovedì 27 luglio, alle ore 18.30, a sette mesi di distanza dalla firma del comodato d’uso siglato con la Città Metropolitana di Messina, avrà luogo l’apertura ufficiale al pubblico di un sito reso nuovamente fruibile dopo decenni di incuria e degrado. Le Rocce, consegnate per cinquant’anni al nulla e all’invisibile, alla dimenticanza e all’indolenza, rinasceranno grazie alla luce e alla Bellezza: «Voglio presentare alla collettività la favola di un luogo rimasto intatto nella sua purezza dopo un lungo incantesimo. Questo mondo fatato ha resistito a speculazioni e interessi opachi, ora è il momento che le nuove generazioni siano protagoniste del lieto fine», afferma Antonio Presti. L’apertura sarà solo il primo passo di una lunga serie di iniziative che condurranno alla realizzazione di un complesso artistico-monumentale sull’esempio del museo a cielo aperto strutturato in oltre trent’anni nella Valle dell’Halaesa e dell’Atelier sul Mare di Castel di Tusa. «La nostra vita è un comodato d’uso offerto dall’Universo: l’esistenza non è possesso, ma condivisione. Recuperiamo uno spazio unico, profanato dal disinteresse della politica e dall’avidità di chi avrebbe voluto sfregiarlo - spiega il mecenate - costruiremo attorno al paesaggio un nuovo codice di fruizione: aboliremo la logica del cemento nel pieno rispetto di questo luogo, con le anime tese a quell’orizzonte che si apre davanti agli occhi. La Fondazione sta già lavorando per consentire a questo poggio incantato di dare cittadinanza all’Arte in tutte le sue forme». Ad accogliere i visitatori - fino al 27 settembre - una serie di mostre fotografiche dal titolo Incantesimo: sotto questa insegna si svilupperanno i percorsi dedicati alla memoria delle Rocce (con progetti originali, studi e immagini d’epoca provenienti dal Fondo Spatrisano; allestimento a cura dell’arch. Francesca Carditello), alla testimonianza della storia della Fondazione Fiumara d’Arte e dell’Atelier sul Mare e infine alla dolce vita degli anni ’60 con le suggestioni di Taormina Cinema (a cura di Ninni Panzera). Il giorno prima, il 26 luglio (ore 19), preludio a Castelmola con un’esposizione firmata dal fotografo Giovanni Pepi, un’ampia ricognizione tra passato e presente dell’ex villaggio turistico di Capo Mazzarò. La mostra, realizzata grazie alla collaborazione del sindaco Orlando Russo e del vicesindaco Eleonora Cacopardo, sarà ospitata per l’intera stagione estiva al Castello di Mola (tutti i giorni dalle 10.30 alle 21) con ingresso gratuito. Tutte le attività promosse sono sostenute dal Consorzio Valle dell’Halaesa e dall’assessorato regionale ai Beni Culturali. La conferenza stampa di presentazione dell’intero progetto si terrà giovedì 27 luglio (ore 10.30) alle Rocce; saranno presenti il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte Antonio Presti, l’assessore regionale alla Cultura Carlo Vermiglio, i sindaci Renato Accorinti (Città Metropolitana di Messina), Eligio Giardina (Taormina) e Orlando Russo (Castelmola) oltre all’ex commissario straordinario della Provincia Filippo Romano, al presidente del Consorzio Valle dell’Halaesa Giuseppe Franco e al segretario generale di TaoArte Ninni Panzera. Contestualmente sarà anche illustrata la campagna di fundraising che la Fondazione vuole condurre nei prossimi mesi in previsione di un sempre più ampio coinvolgimento del territorio alle sorti di un bene finalmente restituito alla comunità artistica internazionale. ANONYMOUS: MOLTI DIVENTANO ANONIMI Estetica e Politica, Algoritmi e Selfie Incontro con Gabriella Coleman e Geert Lovink Partecipano: Donatella Della Ratta, Teresa Numerico, Peter Sarram Mercoledì 24 maggio 2017, ore 12.00 MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma Auditorium, Via Nizza 138 Selfie, algoritmi e anonymous: le diverse strategie dell’identità digitale Un’occasione unica per incontrare al MACRO, Museo di Arte Contemporanea di Roma, nel contesto della mostra di Urban Culture CROSS THE STREETS, i massimi intellettuali e media attivisti che, tra Uniroma Roma Tre e John Cabot University di Roma, si confrontano su cosa sia un selfie e quali siano le conseguenze politiche, estetiche e sociali dell’identità digitale. Quali sono le motivazioni, quali le trasformazioni sociali e i rischi derivanti dall'ossessione di rappresentarci sui social media mentre sorridiamo, mangiamo, diamo un bacio? Come il mondo dei Big Data si nutre di quella che a noi appare come una pratica intima e allo stesso tempo sociale? Come conciliare l'esigenza di esserci con il diritto alla privacy, come restare in rete senza perdere l'anima? Il convegno “Fear and Loathing of the Online Self: A Savage Journey Into The Heart of Digital Cultures”si tiene il 22 e il 23 maggio e vede la partecipazione di studiosi da tutto il mondo tra i quali Geert Lovink, Jodi Dean, Bifo, Gabriella Coleman, Wendy Chun e molti altri e prevede anche delle esibizioni di video arte. Le sessioni sono: Behind and beyond selfie, Politics and aesthetics of mask design, Online subjectivity theory, Artistic practices of the online self. Il 24 maggio al Museo si terrà l’incontro conclusivo con Gabriella Coleman e Geert Lovink, a cui partecipano: Donatella Della Ratta, Teresa Numerico, Peter Sarram. L'iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Il selfie è una pratica ormai imprescindibile della nostra vita online. È difficile trovare una spiegazione della dimensione quasi compulsiva con la quale tendiamo a saturare ogni evento della vita con immagini che poi in tempo reale condividiamo con amici e conoscenti attraverso i social network. Siamo di fronte a una percezione ambivalente dell’esser sotto osservazione. Nessuno se interrogato direbbe di desiderare la sorveglianza, ma in pratica lasciati liberi di agire tendiamo a privilegiare la possibilità di essere visti alla eventuale riflessione sul danno eventuale contro la nostra privacy. Molti critici si sono soffermati sulla dimensione narcisistica del selfie. Abbiamo desiderio di una gratificazione costante per il nostro agire che ci sveli la popolarità dei nostri profili e ci spinga a mettere costantemente in scena le nostre vite. La scelta dell’esibizione è, però, catturata dall’esercizio dei Big Data per una continua profilazione delle preferenze e dei desideri delle persone a partire dalle tracce che algoritmi opachi, segreti ed efficientissimi interpretano, con l’obiettivo di anticipare per noi il futuro. L’esposizione schiacciante dei volti produce anche una reazione di rifiuto. La posizione di Anonymous estetica, ma anche etica e politica, è quella di sottrarsi al riconoscimento suggerendo che la soggettività è sempre molteplice, precaria e parziale. Anonymous reclama l’agire di un collettivo e una responsabilità condivisa e partecipata come unica fonte di senso. Ma il selfie conserva anche una possibilità di espressione artistica e di auto-osservazione come processo della consapevolezza di sé. Molti artisti hanno usato questo strumento attribuendo un senso universale all’auto-esibizione. A tutti questi temi aperti si propone di dare risposta una conferenza internazionale organizzata a Roma in collaborazione tra John Cabot University, il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università di Roma Tre e l’Institute of Network Culture di Amsterdam. Comitato scientifico e organizzativo: Donatella Della Ratta (JCU), Geert Lovink (INC), Teresa Numerico (Uniroma Tre), Peter Sarram (JCU). Chiusura del Convegno “Fear and Loathing of the Online Self: A Savage Journey Into The Heart of Digital Cultures” organizzato da Donatella Della Ratta e Peter Sarram (John Cabot University), Geert Lovink (Institute of Network Cultures) e Teresa Numerico (Università Roma Tre), 22, 23 e 24 Maggio a Roma. INFO http://networkcultures.org/online-self/ SOLETERRE: OGGI IN MAROCCO IL LANCIO DELLA CAMPAGNA “Bin.Com- LA VITA DI UN BIMBO NON È UN GIOCO!” realizzata dal “Collettivo per il diritto del minore alla protezione familiare” www.enfancemaroc.org/bincom/ Oggi, martedì 23 maggio, la Fondazione SOLETERRE – STRATEGIE DI PACE, come parte del “Collettivo per il diritto del minore alla protezione familiare” (CDEPF) composto da più di 10 associazioni marocchine ed internazionali, di cui è capofila l’italiana Ai.Bi, annuncia il lancio in Marocco della campagna online “Bin.Com - LA VITA DI UN BIMBO NON È UN GIOCO” (www.enfancemaroc.org/bincom/), realizzata nell’ambito del progetto “Tous autour de l’enfance” dedicato ai bambini abbandonati ed in particolare a quelli di madri nubili. La conferenza di presentazione della campagna si è tenuta presso la Biblioteca Nazionale del Regno del Marocco a Rabat ed è stata moderata dal giornalista marocchino Abdellah Tourabi con la presenza di testimonial nazionali e internazionali provenienti dal mondo dello sport, del cinema e dell’arte. Ogni giorno in Marocco si contano circa 80 nascite di bambini concepiti fuori dal matrimonio, per un totale di circa 30.000 nascite all’anno: bambini che forse non saranno mai registrati all’anagrafe perché, pur essendo quest’ultimo un diritto acquisito, spesso le madri nubili – spaventate, intimidite o semplicemente disinformate – non lo esercitano. Non avendo un reddito, né una dimora, il 36% di queste madri, d’età inferiore ai 25 anni, si vede obbligata ad abbandonare il proprio bambino. “Bin.Com”, infatti, è una campagna di comunicazione che ha come obiettivo quello di difendere e promuovere la tutela dei diritti sociali ed economici dei minori in stato o a rischio di abbandono rafforzando il ruolo delle organizzazioni della società civile impegnate sul tema. Il logo e il visual della campagna rappresentano un puzzle, scelta che ha come intento quello di creare un “paradosso” con lo slogan della campagna: “la vita di un bimbo non è un gioco”. L’iniziativa è parte integrante di “Tous autour de l’enfance” progetto di cui è capofila l’ONG italiana Ai.Bi., che dal 2015 è attivo per contrastare il fenomeno dell’abbandono attraverso attività di sensibilizzazione su piattaforme nazionali e iniziative di advocacy politico-istituzionali. Il progetto è finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo). «È ormai un dato acquisito che uno dei percorsi fondamentali per lo sviluppo sociale e affettivo di ogni bambino sia la qualità della relazione con la propria mamma sin dai primi giorni per un naturale processo di attaccamento – come afferma Damiano Rizzi, presidente di SOLETERRE – per questo non si può accettare questo stato di cose e bisogna agire per tutelare i diritti di questi bambini e delle loro madri, prima fra tutti quello di poter vivere insieme». SOLETERRE è un’organizzazione umanitaria laica e indipendente che opera per garantire i diritti inviolabili degli individui nelle “terre sole”. Realizza progetti e attività a favore di soggetti in condizione di vulnerabilità in ambito sanitario, psico-sociale, educativo e del lavoro. I progetti di Soleterre hanno come obiettivo privilegiato l’area materno infantile con attività specifiche volte alla prevenzione della violenza e dello sfruttamento nei confronti delle donne finalizzati alla loro inclusione sociale. Soleterre in Italia ha contribuito alla creazione della rete “Tiziana Vive”, composta da 11 associazioni che lavorano ogni giorno per la prevenzione della violenza nei confronti delle donne e dei loro bambini (www.tizianavive.org). www.soleterre.org |
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