IL TIGLIO FOTO DI FAMIGLIA SENZA MADRE
Compagnia Urselli-Speziani con: Filippo Gessi, Massimiliano Speziani, Teresa Timpano testo: Tommaso Urselli regia: Massimiliano Speziani Uno spettacolo intenso e colmo di significato, interpretato e diretto da Massimiliano Speziani, già acclamato protagonista della versione teatrale di Happy Family! DOMENICA 22 NOVEMBRE Ore 21,00 c/o ARCI Lo Fi Via dei Pestagalli, 27 Milano INGRESSO 10 EURO con tessera ARCI La messa in scena del testo di Tommaso Urselli, con la regia di Massimiliano Speziani, affida totalmente agli attori, lo stesso Massimiliano Speziani, Filippo Gessi e Francesca Perilli, la responsabilità di fare emergere il dramma primario o "primitivo" che attraversa la storia. Le incomprensioni, le tenerezze, i silenzi e i dialoghi spesso irrazionali e surreali, vengono amplificati dalla tessitura gestuale e fisica creata dagli attori, fatta di azioni e reazioni che con il dramma hanno a che fare per analogia, somiglianza e contrasto. TEATRO IN CIRCOLO Rassegna di teatro contemporaneo organizzata da SpazioQua Teatro - c/o ARCI Lo Fi Milano TEATRO IN CIRCOLO nasce dall'incontro e collaborazione di due entità culturali milanesi, con lo scopo di portare il teatro in uno spazio solitamente dedicato alla musica. ARCI Lo Fi è uno dei più importanti spazi musicali milanesi che si caratterizza per le sue scelte musicali. Lo spazio si aprirà per sei domeniche (una al mese) al teatro ampliando così la sua proposta culturale. Ad occuparsi della rassegna TEATRO IN CIRCOLO (in allegato il calendario nei dettagli) sarà la compagnia SpazioQuà una giovane realtà teatrale milanese che offre produzioni proprie ma organizza anche corsi per bimbi, ragazzi ed adulti. TEATRO IN CIRCOLO offre spettacoli originali realizzati da giovani compagnie attive sul territorio nazionale. contatti: spazioqua@gmail.com facebook: www.facebook.com/Spazio-Qua-501217843346936/timeline/ www.abciboh.wix.com/spazio-qua SpazioQua è il teatro come cura dell'essere umano. E' un luogo in cui cercare e creare, nello spazio accogliente di via solari 2/A, dove l'essere umano ha l'occasione di spogliarsi di tutte le maschere, le paure, i giudizi che abbiamo imparato a metterci addosso, e ritrovare la nostra vera essenza, per poterla mostrare agli altri con la libertà e la naturalezza del bambino. E' risate, è amore, è scambio, è tutto ciò che è...vita! Spazio Qua propone per far questo laboratori di teatro per adulti, bambini, adolescenti. tra i laboratori dedicati agli adulti: "Mi sento", un lavoro sul proprio monologo teatrale, "Teatro&Spiritualità", per muovere l'energia del teatro nella direzione della consapevolezza. per i bambini laboratori di teatro espressivo, di gioco e relazione con i compagni e con lo spazio. Propone inoltre: Feste per bambini, animazione, formazione teatrale aziendale, affitto sala per attività in linea con l'associazione. Opera in collaborazione con il territorio per la salute delle relazioni. Il Lo-Fi è una seconda, essenziale casa. Un bancone, pochi tavolini, un bagno dotato di una sontuosa tappezzeria di adesivi, un ampio spazio per i live sovrastato da un palco come non se ne vedono più da un pezzo. Siamo in periferia, questo è vero, ma uno spazio di bassa fedeltà non poteva certo trovarsi nel centro di Milano. Questa posizione ha i suoi privilegi: primo fra tutti, arrivare al Lo-Fi e parcheggiare l'auto in tre secondi netti. Secondo: il fatto di essere circondati da aziende che a quell'ora dormono. A noi del Lo-Fi non serve altro che la musica, quella buona, quella che arriva da tutto il mondo, quella che si ascolta nei club di culto e di stra culto, quella che in Italia non è mai arrivata prima, ci piacciono le esclusive, quelle che segni sul calendario con mesi di anticipo. Ci piace farvi ascoltare anteprime, ci piace farvi mettere comodi e farvi sapere chi suonerà quella sera o quell'altra, il genere, gli anni passati sul palco, le informazioni riservate. Ci piace essere fedeli alla nostra bassa fedeltà, ecco tutto. .
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GIORGIO PANARIELLO IN SCENA IL 22 E 23 DICEMBRE AL MODIGLIANI FORUM DI LIVORNO Con le uniche due date di PANARIELLO SOTTO L’ALBERO - Lo Show Dopo il debutto nel 1995 e il ritorno trionfale a vent’anni di distanza a Firenze con sei date che hanno regalato nuovamente la soddisfazione del tutto esaurito e di un enorme consenso in termini di critica, GIORGIO PANARIELLO sceglie di riproporre il suo personale ritratto dell’Italia “sotto l’albero di Natale” con lo spettacolo “PANARIELLO SOTTO L’ALBERO – Lo Show”, due serate evento fissate per il 22 e 23 dicembre al Modigliani Forum di Livorno. I biglietti per le UNICHE due date dello show saranno in prevendita dalle ore 16.00 di oggi, mercoledì 21 ottobre, online su www.ticketone.it, nei punti vendita e prevendite abituali (per informazioni: www.fepgroup.it) Attraverso i suoi personaggi e grazie a monologhi esilaranti, l’attore, autore e comico toscano farà ancora una volta ridere, sorridere e riflettere sull’attualità e la quotidianità accendendo i riflettori sul Natale, in uno spettacolo specchio del nostro tempo. RTL 102.5 è la radio ufficiale di “PANARIELLO SOTTO L’ALBERO – Lo Show”. www.giorgiopanariello.it ELEONORA ABBAGNATO
insieme ai B-Boy CICO e NEGUIN (dei Red Bull BC One All Star Team) sarà protagonista di uno speciale opening act della FINALE MONDIALE del RED BULL BC ONE La più importante competizione mondiale di breakdance uno contro uno PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, IL 14 NOVEMBRE A ROMA! L’étoile dell’Opéra di Parigi Eleonora Abbagnato, oggi anche direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, sarà protagonista insieme ai B-Boy Cico e Neguin (del Red Bull BC One All Star Team), della speciale performance di apertura dell’attesissima FINALE MONDIALE del RED BULL BC ONE, la più importante competizione di breakdance “uno contro uno” che si svolgerà per la prima volta in Italia, il 14 novembre al Palazzo dei Congressi di Roma, e che ha registrato il SOLD OUT in meno di 10 minuti. Questo incontro inedito tra danza classica e breakdance, che vedrà sul palco anche i ballerini Virginia Tomarchio (da Amici 14), Michele Satriano (del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma), aprirà la sfida tra i migliori B-Boy del mondo si contenderanno il titolo mondiale 2015, attualmente nelle mani dell’olandese Menno. A Roma si sfideranno i 6 B-Boy vincitori delle finali regionali e 10 wild card, scelte da un team internazionale. L’evento sarà trasmesso in live streaming, con commento in italiano, sul sito www.redbullbcone.com e su Red Bull TV, e verrà trasmesso, in esclusiva su ITALIA 1, lunedì 16 novembre dopo la mezzanotte (al termine de Le Iene), condotto da Elenoire Casalegno e Gianluigi Pardo. Per tutta la comunità dei B-Boy, ma anche per i curiosi e appassionati di danza che si ispirano a questo mondo, da giovedì 12 novembre fino a sabato notte sarà possibile immergersi nella cultura della breakdance nel Red Bull BC One HUB allestito nelle sale di Spazio 900 (Piazza Guglielmo Marconi, 26/B), un luogo di ritrovo gratuito ed aperto al pubblico con eventi, mostre, spettacoli, contest, DJ set e workshop. Per maggiori informazioni consultare www.redbull.it/bcone o il sito internet www.redbullbcone.com, il più grande network online che raccoglie B-Boy e fan di tutto il mondo. È inoltre disponibile la community Facebook della scena che vanta oltre un milione e mezzo di fan. Il Red Bull BC One, la spettacolare sfida “uno contro uno” tra i migliori B-Boy provenienti da tutto mondo, ha debuttato nel 2004 in Svizzera e durante 11 anni di successo ha conquistato Parigi, Tokyo, San Paolo, Seoul, Rio De Janeiro, Berlino, Mosca, New York e quest’anno riempirà di energia e adrenalina la città di Roma. Facebook www.facebook.com/redbullbcone Twitter www.twitter.com/redbullbcone.com #bcone Instagram: www.instagram.com/redbullbcone #bcone Ufficio stampa: Parole & Dintorni (Ilaria Boccardi – Tatiana Corvaglia) Ufficio stampa Red Bull: Viviana La Colla Al via con la prima nazionale di “Arcitaliani” la stagione 2015/2016 del Teatro delle Arti In ricordo di Pier Paolo Pasolini, a 40 anni dalla scomparsa – Lastra a Signa (Firenze) Da lunedì 2 a domenica 8 novembre – ore 21 (dom ore 17) – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Teatro Popolare d’Arte/Compagnia Simona Bucci con il sostegno di Mibact e Regione Toscana Arcitaliani o le 600 giornate di Salò di Massimo Sgorbani regia Gianfranco Pedullà Con Giusi Merli, Gianfranco Quero, Marco Natalucci, Rosanna Gentili, Roberto Caccavo, Gaia Nanni, Gianna Deidda, Rosaria Lo Russo, Massimo Altomare, Angela Degennaro, Isabella Giustina, Eleonora Venturi, Fausto Berti, Matteo Zoppi Nel quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini (lunedì 2 novembre), debutta al Teatro delle Arti di Lastra a Signa la nuova produzione del Teatro popolare d'arte, dedicata al poeta, scrittore, regista, sceneggiatore e figura cardine della cultura italiana del Novecento.
“Arcitaliani o le 600 giornate di Salò” è il titolo dello spettacolo, a firma di Massimo Sgorbani, tra i nomi più apprezzati della nuova drammaturgia, che nell’occasione rinnova la collaborazione con il regista Gianfranco Pedullà, a cui si affianca la Compagnia di danza Simona Bucci. In programma fino a domenica 8 novembre (inizio ore 21, domenica ore 17) “Arcitaliani o le 600 giornate di Salò” è quasi un musical, quasi un dramma borghese, quasi una commedia, quasi una tragedia e quasi tutte queste cose messe insieme. Non si tratta di approssimazione quanto di indeterminatezza, la stessa dell'Italia di quegli anni, monarchia trapassata in una prima repubblica e ancora lontana da avere acquisito un'unità di fatto. A quell'unità, come scrive Pier Paolo Pasolini, il Paese arriverà solo nel dopoguerra, sulla spinta del boom economico, dei mezzi di comunicazione di massa e della società dei consumi. Milano, 1943-45: una famiglia fumettistica (padre, madre, figlio e servetta), liberamente ispirata al personaggio Pampurio del Corriere dei Piccoli, vaga di casa in casa sotto i bombardamenti degli aerei, degli annunci radiofonici e delle canzonette dell'EIAR, e incontra partigiani fucilati, impiccati e torturati. Alla fine delle sue peregrinazioni, la famiglia approda in un grande appartamento che si affaccia su Piazzale Loreto. In scena scena Giusi Merli, Gianfranco Quero, Marco Natalucci, Rosanna Gentili, Roberto Caccavo, Gaia Nanni, Gianna Deidda, Rosaria Lo Russo, Massimo Altomare, Angela Degennaro, Isabella Giustina, Eleonora Venturi, Fausto Berti, Matteo Zoppi. “Arcitaliani o le 600 giornate di Salò” è primo episodio della trilogia “Dopo Salò, l’omaggio a Pier Paolo Pasolini”, nell’ambito del progetto triennale “Comizi Civili sulla Bella Italia” ideato e diretto da Gianfranco Pedullà per la compagnia Teatro popolare d’arte: una sorta di biografia poetica (in forma a volte comica a volte drammatica) che, attraverso produzioni, laboratori altre iniziative ripercorrerà la storia d'Italia dalla seconda metà del Novecento a oggi. L’idea che si dipana è quella di raccontare “il corpo dell'Italia” attraverso il “corpo di alcuni italiani”: Gramsci e le sue ceneri, Mussolini e la Petacci, i partigiani impiccati, Moro e il terrorismo rosso, Pasolini, i corpi esplosi nelle stragi fasciste… CENAINTEATRO - Per chi lo desidera venerdì 6 novembre e sabato 7 novembre alle ore 20 il Teatro delle Arti propone Cenainteatro con buffet e drink a 6 euro. CON GLI OCCHI DI PASOLINI - Sabato 31 ottobre dalle ore 18 retrospettiva del cinema minore di Pier Paolo Pasolini a cura del giornalista a critico cinematografico Gabriele Rizza. Ore 18 Mondo Arcaico: “Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo” (55 min); “Le Mura di Sana’a” (15 min); “Appunti per un’Orestiade africana” (60 min); ore 20.30 buffet; ore 21 “Comizi d’amore” (89 min). Proiezioni + buffet 10 euro, solo proiezioni 5 euro. ------------------------------------ . ------------------------------------ NOTE DELL’AUTORE E DEL REGISTA ------------------------------------ . ------------------------------------ “Toglierlo di scena”: è quel che Carmelo Bene dichiarava di fare ogni volta che affrontava un classico. Altrettanto dovrebbe sforzarsi di fare ogni teatrante che si confronta non solo con un testo del passato, ma anche un con personaggio o un evento storico: toglierli di scena. Il contrario – metterli in scena – è mio avviso un’operazione in forte odor di necrofilia. Rappresentare, re-presentare il passato, ricostruirlo e riproporlo alla memoria dei presenti equivale a dire che tutto è già accaduto, e che compito del teatro sia solo riesumarlo, scenografarlo, imbellettarlo tutt’al più con superficiali richiami all’attualità. Ridare vita al passato significa, invece, rinunciare al resoconto in nome del racconto e pensare che la propria anacronicità sia un bisturi che, ben lungi dall’effettuare un semplice lifting, deve incidere a fondo la carne: operazione degna di un dottor Frankenstein che assembla pezzi di trapassati per animare una creatura che riprende vita nell’infedeltà all’originale, nella forma del monstrum che si espone alla visione sub specie spectaculi. Del resto il solo attingere alle fonti equivale ad alterarle. Metterci le mani significa inquinarle inevitabilmente. Riportarle alla luce significa adombrarle. In “Arcitaliani” le fonti a che ho inquinato sono molteplici. Alcune sono coeve al periodo che ho preso in considerazione: le notizie storiche, i documenti audio, le canzoni dell’Eiar, i versi di D’Annunzio e di Malaparte, un fumetto del Corriere dei Piccoli. Elementi che, pur appartenendo al medesimo contesto storico, collidono tra di loro e si decontestualizzano perfino quando vengono citati testualmente, senza che io li abbia modificati in qualche modo. Per esempio, le frasi che si scambiano Benito Mussolini e Clara Petacci (nello spettacolo Ben e Claretta) sono “un copia e incolla” dei diari della stessa Petacci. Non ho aggiunto niente di mio, ho solo, qua e là, cambiato di poco la forma. I due amanti, infatti, hanno dimostrato una fantasia davvero ineguagliabile. Ben (Mussolini), si suppone dopo un amplesso con Claretta, dichiara: “Il mio amore è tremendo e travolge tutto. Se avessi potuto, prima ti sarei venuto dentro con il cavallo” (sic!). Bene, io – sarà perché non ho un cavallo - non sarei mai riuscito a inventarmi niente di simile. E allora mi sono arreso alla superiorità drammaturgica dei due amanti, e ho lasciato che le loro testuali parole li trasformassero da sole da personaggi storici in dramatis personae. Va anche detto, però, che la fonte di queste parole è un diario, cioè una testimonianza che già risente di un’elaborazione soggettiva e, in qualche modo, letteraria. Se a questo aggiungiamo che qualcuno avanza il sospetto che la Petacci fosse, in realtà, una spia di Churchill, eccoci invischiati in un groviglio di realtà e finzione. La Claretta che scrive sarebbe una Claretta che finge di essere innamorata di Mussolini e redige fatti e dialoghi selezionati a uno scopo affatto diverso da quello del diario “privato”. Poi c’è Pasolini, altra fonte di “Arcitaliani”: Pasolini con le sue osservazioni sulla storia d’Italia, Pasolini critico e profetico al punto da avere intuito qualcosa che andava ben al di là il suo presente. Ma anche Pasolini sceneggiatore e regista di “Salò”, il suo scioccante film-testamento in cui un testo del 1785 (De Sade), viene ambientato nell’Italia del 1944 per alludere, in realtà, all’Italia del 1975, e forse anche oltre. Del film di Pasolini ho “centonizzato” alcune frasi (il pubblico può giocare a riconoscerle) e lo ho messe in bocca al protagonista di “Arcitaliani”. Ma ho anche citato situazioni e musiche di quello stesso film. Fumetti, canzonette, poesie, diari apocrifi, fatti storici, citazioni di un film del 1975 ambientato nel 1944 e ispirato a un opera del 700 e, infine, lo sguardo di chi (come me) scrive nel 2015, quarant’anni dopo il film “Salò” e settant’anni dopo la Repubblica Sociale: ecco i pezzi di questa “creatura” che tenta di tornare a vivere e, sia pur goffamente, di camminare. Sicuramente di esibirsi nella sua mostruosità spettacolare. Per finire, rivelo anche una citazione dallo “Zarathustra” di Nietzsche, inopportuna, forse, ma non casuale, perché proprio Nietzsche ci ha parlato dell’utilità e del danno della storia per la vita. Dove per “vita”, nel nostro caso, si intende proprio l’evento teatrale che accade qui e ora, in un presente che, proprio perché accade, è sempre inattuale. Massimo Sgorbani Il progetto DOPO SALO' si propone una sorta di biografia poetica (in forma tragicomica) dell'Italia dalla seconda metà del Novecento a oggi, a partire dalla fine del ventennio fascista. Attraverso tre testi originali – affidati al drammaturgo Massimo Sgorbani – già autore della trilogia INNAMORATE DELLO SPAVENTO, dedicata alle “donne di Hitler”) - proveremo ad attraversare (con i mezzi che ci offre il teatro) alcuni importanti episodi della vita italiana del secondo dopoguerra fino ai nostri tempi. Vogliamo raccontare “il corpo dell'Italia” attraverso il “corpo di alcuni italiani”. Storie di tragedie spesso finite in operetta. Tragedie ripercorse attraverso la storia di alcuni corpi fortemente simbolici: Mussolini e la Petacci appesi a testa in giù, il corpo dei partigiani impiccati, il corpo di Moro e il terrorismo rosso, il corpo di Pasolini, i corpi esplosi nelle stragi fasciste, i corpi dei saltati in aria per le stragi mafiose, il corpo di Berlusconi, il corpo delle donne... La trilogia vuole essere un omaggio a Pasolini: il tentativo è di "leggere" l'Italia con gli strumenti critici e le intuizioni che ci ha lasciato in eredità. Ogni anno un episodio nuovo fino alla messa in scena in contemporanea delle tre parti alla fine del triennio. Un progetto ambizioso al quale lavoreremo con collaborazioni importanti multidisciplinari come quella del coreografo Paolo Mereu per conto della Compagnia Simona Bucci, lo scenografo Claudio Pini, Massimo Altomare per le ricerche musicali, la poetessa Rosaria Lo Russo, un gruppo di esperti attori e attrici accanto a giovani apprendisti delle arti sceniche. Un progetto che punta a rifondare la stabile Compagnia del TEATRO POPOLARE D'ARTE ma anche a riformulare un linguaggio teatrale che giochi a mescolare il tragico e il comico, i linguaggi alti e quelli bassi, il sacro e il profano alla ricerca di un teatro di comunicazione, un teatro coinvolto e coinvolgente dove lo spettatore possa divertirsi, riflettere, commuoversi. Un teatro di qualità per tutti. Il progetto DOPO SALO' vuole proporre un teatro dove i segni e i significati siano fra loro ben amalgamati. La regia ha mantenuto un tono di leggerezza, di grande rispetto del testo nello sforzo di valorizzarne le diverse stratificazioni interne: la commedia pseudo borghese della Famiglia protagonista, il tragicomico della coppia Benito Mussolini/Claretta Petacci rappresentati in forma di pupi/fantocci, le coralità dei giovani partigiani e repubblichini, la canzonette popolari degli anni Quaranta riprodotte dalla Radio, che rappresenta l'affermazione di un'inedita società di massa. Ne nasce - auspichiamo - un linguaggio scenico spiazzante, vario, diversificato: lo spettacolo è dappertutto: sul palco, in sala, alle spalle del pubblico, nella mente e nella memoria degli spettatori (sia di quelli che conoscono quegli anni che dei giovani che ne hanno subito e continueranno a subirne i condizionamenti culturali e politici). La messa in scena del testo non ha cercato un'impossibile fusione dei linguaggi quanto una sorta di "coerenza ritmico/musicale" dei vari piani narrativi fra di loro, un movimento scenico che si riversa da un quadro all'altro alla ricerca di una capacità dinamica di veicolare i contenuti del testo. Gianfranco Pedullà Orari Inizio spettacoli ore 21, festivi ore 17 Biglietti Posto unico intero 15 euro - ridotto 13 euro (10 euro ridotto under 21) Riduzioni: under 21, over 65, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso, abbonati stagione teatrale 2014/2015 Info e prevendite Teatro delle Arti - viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com - promozione@tparte.it - www.tparte.it Orari biglietteria: martedì 10-13, mercoledì e venerdì 17-20 La biglietteria sarà aperta inoltre in tutte le serate di spettacolo e di proiezione film Ufficio stampa Marco Mannucci, |
Deliri progressivi
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