ASSOCIAZIONE ARTISTICO CULTURALE
"NUOVI OCCHI SUL MUGELLO" PRESENTA APERITEATRO “Metti una sera d’amore” Spettacolo di Marco Paoli con Marco Paoli e Gabriella Vallini 7 dicembre 2014 ore 17:30 Circolo La TERRAZZA – RONTA Ingresso €. 10,00 Prenotazione entro e non oltre il 5dicembre 2014 info@nuoviocchisulmugello.it tel 347 626 5106
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Teatro Era - Pontedera sabato 29 novembre 2014, ore 21 AH/HA con la straordinaria ballerina belga LISBETH GRUWEZ e la COMPAGNIA VOETVOLK Sabato 29 novembre, alle ore 21, il Teatro Era ospita un grande appuntamento internazionale: la compagnia Voetvolk con “AH/HA” di Lisbeth Gruwez, per quasi dieci anni ballerina di Jan Fabre, che per lei creò appositamente Quando l’uomo principale è una donna. Con “AH/HA” la straordinaria artista belga inaugura un nuovo percorso di ricerca sul corpo in estasi. Nella prima opera corale della compagnia cinque corpi si incontrano in un locale anonimo nel cuore della notte. Sulla scia delle circostanze diventano lentamente sempre più vicini l’uno all’altro. Questa sinergia conferisce loro un potere inaspettato. I cinque ballerini si fondono in una delle manifestazioni più espressive del genere umano: la risata, strumento che crea unione fra le persone e conferisce una vibrazione positiva. L’incontro fra i corpi in scena diventa una festa pericolosa di estasi condivisa. La performance si interroga sull’abbandono e sui meccanismi che muovono il corpo mentre si ride. Il filo conduttore è la metamorfosi. Inizialmente il corpo sorride, si rilassa, poi perde gradualmente ogni controllo, diventando ora mostruoso, ora meraviglioso. Lisbeth Gruwez (Kortrijk, Belgio 1977) si avvicina allo studio della danza classica all’età di sei anni e nel 1991 entra al Stedelijk Instituut voor Ballet di Anversa dove si diploma. In un secondo tempo inizia ad avvicinarsi allo studio della danza contemporanea. Dal 1999 lavora con Jan Fabre, esibendosi in As Long As the World Needs a Warrior’s Soul, seguito da Je suis sang. Nel 2001 recita in Les Guerriers de la beauté, film che il regista Pierre Coulibeuf dedica al lavoro di Jan Fabre. Nel 2004 Jan Fabre creato per lei Quando l’uomo principale è una donna. Insieme a Maarten Van Cauwenberghee, nel 2006 fonda la compagnia Voetvolk che debutta nel 2007 con la prima creazione Forever Overhead. Nel 2008 Lisbeth balla con Melanie Lane in I! 2, creazione da Arco Renz. Nello stesso anno recita in Lost Persons Area, film di Caroline Strubbe selezionato al Festival di Cannes e insignito del premio ‘migliore attrice’ al Female Movie Awards Flemisch. Nello stesso anno lavora all’ideazione di Birth of Prey, una performance che è ancora in tour. Nel 2009 crea le coreografie e danza insieme a Juliette Lewis in un videoclip per la sua band ‘Juliette & the Licks’. Nel 2011 crea L’Origine e It’s going to get worse and worse and worse, my friend. Info: Fondazione Pontedera Teatro, Tel. 0587 55720 / 57034, www.pontederateatro.it Biglietti: Intero 12 € - Ridotto 10 € - Studenti 8 € Voetvolk vzw AH/HA ideazione & coreografia Lisbeth Gruwez composizione, design del suono e assistenza Maarten Van Cauwenberghe con Mercedes Dassy, Anne-Charlotte Bisoux, Lisbeth Gruwez, Vincente Arlandis Recuerda, Lucius Romeo Fromm stylist Catherine Van Bree supervisore artistico Bart Meuleman design luci Harry Cole assistente luci Caroline Mathieu collaboratore alla produzione Liesbeth Stas produzione Voetvolk vzw co-produzione Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis, Next Festival, Theater Im Pumpenhaus, Théâtre d’Arras / TANDEM ARRAS-DOUAI, Dampfzentrale, Le Triangle – scène conventionnée pour la danse-Rennes, Théâtre La Bastille, Les Brigittines, AndWhatBeside(s)Death, MA - Scène nationale de Montbéliard and Troubleyn | Jan Fabre residenze Troubleyn | Jan Fabre, KVS, Les Brigittines | con l’aiuto di NONA, Provincie Antwerpen e De Vlaamse Gemeenschap | distribuzione internazionale Key Performance con l’aiuto di NONA, Provincie Antwerpen e De Vlaamse Gemeenschap distribuzione internazionale Key Performance durata 1 h Ufficio Stampa leStaffette lestaffette@gmail.com Raffaella Ilari, Marialuisa Giordano, Ufficio Stampa Fondazione Pontedera Teatro ufficiostampa@pontederateatro.it Micle Contorno DAL 27/11 AURÉLIEN BORY PER KAORI ITO, LA MAGIA DEL CIRCO CONTEMPORANEO CHIUDE ROMAEUROPA FESTIVAL11/26/2014 CIRCO CONTEMPORANEO | DANZA AURÉLIEN BORY per KAORI ITO "PLEXUS" dal 27 al 30 novembre | Teatro Brancaccio ore 21, dom ore 17 durata 60' | € da 35 a 24 Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=9y_1uwZ7Mz4 Info: www.romaeuropa.net La magia del circo contemporaneo chiude la ventonovesima edizione del Romaeuropa Festival con Plexus, uno spettacolo fatto diillusionismo e visioni che il regista e drammaturgo Aurélien Bory dedica all’universo e al corpo di Kaori Ito, danzatrice, coreografa e giovane musa ispiratrice di una intera generazione di coreografi. Bory e Ito creano uno spettacolo di grande suggestione grazie a semplici elementi scenografici, dove spicca una foresta di fili e corde visibili e invisibili, un uso sapiente e ammaliziato delle luci, così come l’assenza di video e tecnologia digitale. «Concependo questo ritratto di Kaori Ito –spiega il regista francese–, ho usato i mezzi del palcoscenico, partendo dalla rete interna dei nervi e del corpo che può essere il nostro tallone d’Achille, per arrivare allo spazio esterno, per intrecciare una rete di corde e reminiscenze». In questo universo in sospensione si muove Ito, coautrice della parte coreografica: in “Plexus”, termine che in latino significa treccia, intreccio, Bory decanta il suo teatro fatto di circo e drammaturgia, arti visive, musica, acrobazia, danza. Si rinnova così l’antico rapporto tra artista creatore e artista interprete, dove i ruoli si sovrappongono, si confondono e si intrecciano fino a creare un “Plexus”. Le radici in Giappone, dove ha iniziato lo studio della danza classica all’età di 5 anni, la formazione nei linguaggi contemporanei negli Stati Uniti, oggi residente in Europa, con la sua fisicità febbrile, viva e debordante Ito negli ultimi anni ha collaborato con i maggiori creatori della scena internazionale come Angelin Preljocaj, Philippe Découflé, Sidi Larbi Cherkaoui, Guy Cassiers, Alain Platel, che le hanno dedicato ruoli principali nelle loro opere. CREDITS coreografie Kaori Ito musiche originali Joan Cambon disegno luci Arno Veyrat direttore di palco Tristan Baudoin suono Stéphane Ley costumi Sylvie Marcucci ricerca e adattamento Taïcyr Fadel scenografia Pierre Gosselin macchine Marc Bizet direzione tecnica Arno Veyrat produzione e booking Florence Meurisse, Léonor Manuel, Christelle Lordonné, Marie Reculon produzione Compagnie 111 - Aurélien Bory co-produzione Le Grand T théâtre de Loire- Atlantique Nantes, Théâtre Vidy-Lausanne, Théâtre de la Ville Paris, Le Parvis scène nationale Tarbes-Pyrénées, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, La Coursive scène nationale de La Rochelle, Agora pôle national des arts du cirque Boulazac-Aquitaine prove Le Grand T théâtre de Loire-Atlantique Nantes, Théâtre Garonne scène européenne Toulouse, Théâtre Vidy-Lausanne La Compagnie 111 - Aurélien Bory è scritturata dal Ministère de la Culture et de la Communication - Direction Régionale Affaires Culturelles Midi-Pyrénées, Region Midi-Pyrénées e Ville de Toulouse con il sostegno dell’Usine teatro sovvenzionato per l’arte di strada - Tournefeuille Toulouse Métropole e si avvale inoltre del supporto del Conseil Général de Haute-Garonne per lo sviluppo dei suoi progetti. La Compagnie 111 - Aurélien Bory è artista associato de Le Grand T, Scène conventionnée Loire-Atlantique/Nantes. La Compagnie 111 - Aurélien Bory è artistia invitato del TNT - Théâtre National de Toulouse Midi-Pyrénées e artista supportato del Théâtre de l’Archipel scène national in Perpignan FRAGILE VITA di Michela Zanarella, a Roma il 24 novembre 2014 presso il Teatro dell'Orologio11/23/2014 Il 24 novembre 2014 alle ore 21.30 al Teatro dell’Orologio, in via de’ Filippini 17/A l’ APS Le Ragunanze in collaborazione con “Non solo Chiara”, “Italia dei Valori Regione Lazio” e il Polo Chitarristico Italiano “Carlo Carfagna” presenta “Fragile vita, dedicato a Chiara Insidioso Monda”. Lo spettacolo patrocinato dalla Regione Lazio e Amnesty International Sez. Italiana è concepito come operazione nobile per sensibilizzare l’opinione pubblica alla problematica del rito abbreviato, che vedrebbe libero l’assassino dopo pochi mesi dalla tragedia. Chiara da 10 mesi è in coma in un letto d’ ospedale massacrata di botte dal suo “fidanzato”. La pieces è stata dedotta da colloqui con il padre di Chiara, da testimonianze degli amici di Chiara, da articoli ed interviste che i diretti interessati hanno rilasciato ai giornali. La lettura drammatizzata vede in ordine di apparizione: Maria Lo Moro, Chiara Pavoni, Marco Bersaglini, Matteo Pasquinelli, Michela Zanarella. Voce fuori campo e regia a cura di Giuseppe Lorin.
Musiche originali alla chitarra eseguite dal M° Mauro Restivo. Presenta Adriana Palmisano. Progetto artistico a cura di Maria Lo Moro. Ingresso libero a donazione, a sostegno del papà di Chiara. TRAGICAMENTE ROSSO
ALL'AGOSTINIANA PER LA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. L' A.P.S. "Le Ragunanze" con il patrocinio di Amnesty International sezione Italia il 25 novembre 2014, nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, alle ore 17.30 presenta il monologo "Tragicamente rosso" ospite della manifestazione artistico-culturale "FESTIVAL INTERNAZIONALE D'ARTE" organizzato dalla Soc. Coop. I.S. IDEA SERVICE di Roma di Quirino Martellini, l'evento si terrà all'Agostiniana a Piazza del Popolo. In scena l'attrice Chiara Pavoni accompagnata dalle musiche originali del M° Mauro Restivo. Il testo è di Michela Zanarella, la regia è di Giuseppe Lorin. "Tragicamente rosso” è stato concepito come monologo “prova d’attrice” dove l’interprete riesce a far vibrare le corde dell’ironia e della satira attraverso la commedia ed il dramma per dar sfogo al tripudio inevitabile della tragedia dopo l’incontro con l’uomo incapace d’amare che sceglie la violenza come ultimo suo rifugio. Il 25 novembre sarà presente l'associazione "Donne per la sicurezza Onlus" che interverrà proprio sulle attività a sostegno di chi subisce violenza. Dopo il monologo presentazione del libro "Stalking e femminicidio - il silenzioso intreccio del male" di Mariangela Benzi, Enrica Cammarano, Oriana Ippoliti, Emanuela Romeo. Interventi di Barbara Cerusico (Presidente Associazione Donne per la Sicurezza), Evaldo Cavallaro (Psicologo e Psicoterapeuta), Andrea Tasciotti (Vice Presidente Assemblé Citoyenne Européenne), Piero Lorusso (Avvocato Cassazionista, docente di criminologia), Roberta Sibaud (Vice Presidente Donne per la Sicurezza Onlus). L'evento e' patrocinato da: OSAAP -Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria http://www.osapp.it/ ARALDO VIAGGI TOUR OPERATOR - Via Collina 9 ROMA http://www.araldoviaggi.it/ STUDIO CIPIA - Ipnosi e Formazione Manageriale, Formatore e Motivatore, Life Coach e Reiki Master http://www.cavallaroevaldo.it/ Amore e innamoramento,
tre incontri a tema per non renderli un dramma IL GIORNO 26 NOVEMBRE 2014 DALLE 20.00 ALLE 21:30 PRESSO IL TEATRO MANHATTAN DI ROMA, IN VIA DEL BOSCHETTO, 58 (ZONA RIONE MONTI) SI TERRA’ IL PRIMO INCONTRO DEL SEMINAR SPETTACOLO PSICO-EVOLUTIVO “NON POSSO VIVERE SENZA DI TE!” IL DRAMMA QUOTIDIANO DI DONNE E UOMINI INNAMORATI DELL'AMORE. INTERVERRA’ BAWER GULMEZ, OPERATORE SOCIALE CURDO, IN RAPPRESENTANZA DELLE DONNE DI KOBANE PER SPIEGARE LA LORO ATTUALE SITUAZIONE SOCIO-POLITICA E CULTURALE. ROMA – Il 26 novembre prossimo, a partire dalle 20, si terrà presso il teatro Manhattan di Roma, in Via del Boschetto, 58 in zona Rione Monti, il primo incontro del seminar spettacolo psico evolutivo “Non posso vivere senza di te – Il dramma quotidiano di donne e uomini innamorati dell'amore”. Nel corso del dibattito interverrà anche Bawer Gulmez, operatore sociale curdo, in rappresentanza delle donne di Kobane, che spiegherà anche l'attuale situazione socio – politica. L'incontro del 26 novembre è il primo di tre dibattiti sul complesso intreccio di dinamiche che favoriscono l'innamoramento. Il seminario affronta anche la rottura del rapporto o dell'incanto prodotto dall'innamoramento, con l'obiettivo di favorire i partecipanti nel divenire il centro della propria esistenza vivendo quello stato di felicità piena che nasce dal vissuto di bastare a se stesso. Gli incontri, rispettivamente 26 novembre, 3 e 10 dicembre, saranno presieduti da Maria Consiglia Santillo, psicologo e psicoterapeuta esperta in bio - psicosomatica. Presente anche l'attrice Teatrale, Silvia Falabella, la quale darà voce anche a “Nemea”, protagonista dell’opera narrativa “Nemea tra terra e cielo” di Anna Maria Artini, edita da Edizioni Opposto. Con questo romanzo, Anna Maria Artini mostra gli usi e i costumi di quel tempo e li mescola ai sapori, ai paesaggi, alla leggenda, al mito, alla poesia e alla musicalità, riportando alla luce valori e principi universali, quali quelli della dipendenza e dell'amore, del femminile e del maschile analizzati all'interno e aldilà della dimensione storica, temi che, per la loro straordinaria risonanza esistenziale, hanno ispirato il Seminario in oggetto. Su richiesta dei partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione da parte della Dr. Maria Consiglia Santillo in qualità di responsabile scientifico del “Centro Studi e Ricerche Psyché”. Il costo per partecipare ad ogni incontro è di € 12,00 Il seminario è stato organizzato dalla Edizioni Opposto, casa editrice non convenzionale che porta avanti con impegno e non poca fatica, una visione di libertà dell'arte. Questo evento è rivolto a coloro che hanno difficoltà nei rapporti relazionali, elemento che trasforma l'amore in una dipendenza affettiva distruttiva. Edizioni Opposto Mail: ufficiostampa@opposto.net IL 21 E IL 22 NOVEMBRE
DANZA E SPERIMENTAZIONI AUDIO- VIDEO SI INCROCIANO ALLA PELANDA PER ROMAEUROPA FESTIVAL ALESSANDRA CRISTIANI | ARS LUDI | MICHELANGELO LUPONE FEEDBACK E RISONANZE – PRIMA NAZIONALE 21 NOVEMBRE – LA PELANDA H18.00+H21.00 Biglietti da 10 a 15 euro TEMPO REALE | DAVID MOSS MANY MORE VOICES 22 NOVEMBRE – LA PELANDA H21.00 Biglietti da 10 a 15 euro Incroci pericolosi senza cinture di sicurezza tra danza e musica, sperimentazioni elettroniche, performance vocali acrobatiche e installazioni live video saranno protagoniste del Romaeruopa Festival il 21 e il 22 novembre alla Pelanda del Macro Testaccio:venerdì 21 novembre la coreografa Alessandra Cristiani e il compositore Michelangelo Lupone daranno vita a “Feedback e Risonanze”, tre opere per Feed-drum, danza, meta-elettronica e video in prima nazionale. Creatore di strumenti, sistemi e sculture musicali, instancabile ricercatore Lupone mette in diretta relazione la produzione del suono con la musica fin dall’atto di comporre. Di qui la creazione di numerosi strumenti musicali, alcune delle fantasmagoriche e suggestive installazioni in vetro risonante, capaci di rispondere alle più diverse esigenze e sollecitazioni del compositore. Tra questi si distingue il Feed-drum, all’apparenza un tamburo non troppo diverso da un timpano, ma in grado attraverso una calcolata rigenerazione del suono, di emettere suoni durevoli, tenuti e modulati. Proprio i Feed-drum, suonati dall’ensemble Ars Ludi, saranno protagonisti di “Feedback e Risonanze”, dove la danza è curata da Cristiani, coreografa cresciuta tra esperienze diversissime, il teatro di strada, di ricerca, il buto, i linguaggi della danza contemporanea. Una ricerca la sua che è passata attraverso performance e creazioni più elaborate, per svelare gli aspetti deboli, quotidiani, istintivi, passionali e perfino statuari del corpo. Articolato in tre parti, “Feed-back e Risonanze” si apre con un brano elettronico, “Spazio invisibile” da cui sorgerà la danza di “Corpi risonanti” un duo per danzatrice, Cristiani stessa che ne cura anche la coreografia, e varie percussioni, e dove a risuonare saranno anche i corpi. La conclusione è affidata a “Feedback” per percussioni, elettronica e video, uno dei brani che emblematicamente rispecchia la creatività e la ricerca di Lupone. Sabato 22 novembre David Moss, uno dei più originali vocalist al mondo, accompagnato dai maghi del suono di Tempo Reale, Francesco Canavese e Francesco Giomi, porterà sul palco il one-man-show “Many More Voices”, presentato in anteprima alla Biennale di Venezia. Un gioco sonoro dove converge la musica di ogni tempo, dal rock al pop fino alla classica e alla contemporanea. Il più antico degli strumenti, la voce umana, incontra l’elettronica più innovativa e si fa teatro grazie alla presenza di Moss, fatta di fisicità, gestualità, espressione. Un forte impatto visuale che si rinnova nella performance “Sdeng”grazie all’installazione live video “Influx” di Federico Fiori e Francesca Lenzi. In “Many More Voices”, la voce di Moss interagisce con un universo elettro-acustico senza confini, in un quadro tecnologico d’avanguardia che impiega, grazie a Tempo Reale, uno dei centri di ricerca musicale ed elettronica del nostro paese, nuove tecniche di trasformazione dal vivo dei suoni insieme a processi inusuali di gestione del rapporto tra struttura e improvvisazione, così come nell’invenzione dei testi e delle sezioni musicali. Compositore, percussionista, ma soprattutto interprete che usa la voce in modo spericolato e innovativo, Moss arriva da studi accademici, ma la sua personalità fermenta nell’ambiente dell’avanguardia statunitense, sempre attenta ai più diversi influssi musicali. I suoi vocalizzi estremi hanno conquistato i maggiori teatri e festival internazionali come Salisburgo, dove memorabile è stata la sua interpretazione del Principe Orlovsky in Die Fledermaus diretto da Hans Neuenfels (2001) e altrettanto lo è stata la sua performance solista in Cronaca del luogo di Luciano Berio (1999). Attento alla musica d’avanguardia come al rock e al funk, le sue collaborazioni riflettono questo eclettismo: Moss è stato al fianco di Luciano Berio, Heiner Goebbels, Ensemble Modern, Arto Lindsay, Fred Frith, John Zorn, Bill Laswell, per citarne alcuni. Un’ apertura sull’universo musicale non semplicemente eclettica ma di continua sperimentazione che in “Many more voices” trova un momento esemplare: una performance di teatro sonoro dalla cifra poetica, sarcastica, surrealista, con la complicità digitale di Francesco Canavese e Francesco Giorni di Tempo Reale, e autori di “Sdeng”, l’altra performance che concluderà il concerto. Voce e testi David Moss sound e live electronics Sdeng/Francesco Canavese, Francesco Giomi Mi sono accorta di non aver amato abbastanza Alda Merini, ma ora sì Intervista a cura di Silvia Calzolari NON VEDEVO LE SBARRE, MA VEDEVO LE ROSE - Alda Merini
CASA MUSEO ALDA MERINI associazione "La casa delle artiste" - Via Magolfa, 32 - Milano Al primo piano della "Casa Museo Alda Merini", il 30 ottobre 2014 alle ore 16, si è svolto l'incontro con il musicista e cantautore Giovanni Nuti e la poliedrica Monica Guerritore in scena al Teatro Menotti con "…MENTRE RUBAVO LA VITA…!" 1) "Come è nata la vostra collaborazione? GIOVANNI NUTI: "Questa collaborazione è nata perché stavo cercando, per le canzoni che ho scritto con Alda Merini, un'artista che avesse questa energia, questa carica che trasferisse le emozioni di Alda Merini. Un'amica mi ha indicato Monica Guerritore e sono andato a vedere il suo musical (End of the Rainbow che rende omaggio a Judy Garland) e sono stato folgorato, sentendola cantare, dal suo timbro vocale dai mille colori. Le ho fatto ascoltare delle canzoni, Monica se ne è innamorata e da qui è nato tutto". "Un'Interprete Monica, che usa la voce anche con il canto, è nata cantante secondo me". 2) Come si struttura lo spettacolo? MONICA GUERRITORE: "Lo spettacolo mette insieme la potenza della suggestione in tutte le sue forme. Quindi molti effetti di luci, un grande parco luci, video non didascalici, ma che raccontano artisticamente tutti i temi che portiamo con le canzoni. Tutto concorre, insieme alle luci, alla musica, ai testi, ai musicisti in scena e alla forza che si sprigiona insieme al pubblico, a far diventare questa ora e venti un'esperienza. Da questa esperienza, che non ha interruzioni, esci fuori come da un frullatore e questo frullatore è Alda Merini. Alllora forse dici ho compreso qualcosa, ho capito forse qualcosa di questa bomba atomica di emozioni e di sentimenti. Questa è Alda Merini". Durante la presentazione-conferenza stampa siamo stati deliziati da racconti, riflessioni e aneddoti che Giovanni Nuti (16 anni di collaborazione e affetto vissuto con Alda Merini) e Monica Guerritore ci hanno donato con intensità e ironia, nell'evidente desiderio di comunicarci l'autentico essere che era (ed è) Alda Merini. MONICA GUERRITORE: "Alda Merini non è una donna dell'ottocento. E' una donna molto forte. Su questa immagine ho ascoltato delle canzoni che Giovanni ha musicato: corpo ludibrio grigio / con le tue scarlatte voglie / fino a quando mi imprigionerai? (Corpo ludibrio grigio - poesia di Alda Merini) e lì parte il pezzo Anima. Lei è dentro anima e fuori ha questo corpo che la ingabbia, ma che è un corpo che lei ama, con le tue scarlatte voglie, le voglie rosse: rosso come il rossetto, come lo smalto delle unghie. Questo dà subito un connotato preciso. Interpretando con Giovanni la parte femminile ho pensato a vari abiti, che sono stati fondamentali, hanno tolto dallo spettacolo il concetto della rappresentazione solo di parole, hanno dato situazione. Un abito di paillettes color salmone con la schiena nuda, sembra paradossale, ma è Merini. Le collane, che portava anche mia madre, e che si rifanno alla polvere dorata sulle ali delle farfalle, sono Merini, vanno messe. Ad un primo esame si direbbe fai poesie della Merini e metti le collane? Sì perché è lei che deve tornare in scena con i suoi enormi segnali. E' lei che può abbagliarci. Questo anche per quanto riguarda la pelliccia o piuttosto lo smoking con il cilindro dorato. Ho amato questo cilindro da subito ed è stata la mia idea. Quando siamo arrivati a Napoli per il primo concerto in questa meravigliosa avventura, ci siamo impossessati dei nostri camerini. Nella desolazione di un camerino vuoto troneggiava nel buio, su un tavolino, un cappello a cilindro di paillettes d'oro, che vedete anche nello spettacolo, e che è diventato il cilindro dell'ape furibonda". GIOVANNI NUTI: "L'ha mandato Alda. Il segno di Alda". MONICA GUERRITORE: "Quel cilindro è il cappello dell'ape furibonda. Quindi Giovanni nello spettacolo rimane sempre bello con il suo smoking luminoso e io cambio cinque o sei abiti dai più sensuali ai più divertenti." "Attraverso Alda raccontiamo aspetti del femminile a cui lei ha dato parole, voce e colore". GIOVANNI NUTI: "Soprattutto colore. Alda era di segnali forti, oggetti, abiti, quante volte mi stimolava, mettiti questo cappello. Un giorno mi regalò un anello una farfalla enorme, dove vado le chiesi? Bisogna ostentare bisogna colpire, bisogna attirare l'attenzione, affermava Alda". MONICA GUERRITORE: "Il continuo cambiare di abiti è stato naturale. Un essere così multiforme non si riesce a vedere solo in un'immagine, ha bisogno continuamente di avere possibilità di cambiare, come se debordasse". "La carta e la precisione linguistica, per un essere come lei, era limite. La carta per Alda Merini non poteva più bastare, non può bastare. La carta è diventata niente. I muri, la vita stessa sono diventati la sua carta, scrivendo il mondo con la sua arte universale. Uscire da tutte le forme, raccontare in ogni modo il femminile, questo è quello che lei ha fatto". GIOVANNI NUTI: "Troppo limitante la carta per Alda. Questo corpo che diventa prigione, però un corpo amatissimo. Alda è contraddizione, ossimoro, da una parte amore carnale e dall'altra parte la spiritualità, dio, ma non c'è separazione. Il fatto stesso di cambiare gli abiti era come cambiare corpo perché si annoiava. La bigiotteria, affermava, sono delle cianfrusaglie, ma sapessi come le cose così piccole mi rendano felice, perché brillano. E scriveva la sua vita poetica sull'universo." "Dai nuova vita ai miei versi con la musica, mi diceva. E questo è fantastico". MONICA GUERRITORE: "Nello spettacolo ritorna lei, lì ritorna e finalmente la poesia si toglie dalla carta, quel limite per una figura così violenta e così appassionata come quella della Merini. Poi subito dopo, quell'incredibile malinconia di quell'amore che non si riesce a raggiungere: Prima di venire portami tre rose rosse / prima di andare via smettila di salutarmi". GIOVANNI NUTI: "Il senso dell'abbandono e del distacco, che è di tutti, Alda lo sentiva in modo particolare. Si affezionava ad ogni cosa anche alle cose sgradite. La sua generosità era grandissima. Camminavamo insieme per strada, passavano persone in difficoltà e lei teneva i soldi nel reggiseno per donarli. Come mi escono poi rientrano, affermava". 3) "L'inquietudine esistenziale, quella follia incandescente, quanto vi rispecchiate nel percorso di Alda Merini, non solo artisticamente. Quale aspetto più vi corrisponde? MONICA GUERRITORE: "L'inquietudine ha a che fare in qualche modo con un senso di incompiutezza. Alda Merini non soffre di inquietudine esistenziale. Un moto continuo che cerca di trovare spazio. Lei era oltre la forma. Anzi la sua grande forza è stata quella di non interessarsi al contesto. Questo è stato interpretato come folle, ma non se ne è fatta carico, ha dato voce a tutto quello che aveva come possibilità. Multiforme ingegno che in lei è assoluto. Questa ricchezza che va oltre ogni genere e ogni contesto fisico". GIOVANNI NUTI: "L'inquietudine ci può essere stata nella sua vita, in certi momenti della sua vita, ma in questa sofferenza, affermava Alda: - tu non sai quanto io diventi grande come una montagna - quindi trasfigurazione del dolore". 4) "Immergersi nell'anima e vedere l'universo", il centro del suo essere. Quindi questo vostro percorso che segue la poetica di Alda Merini, è un percorso in teoria infinito? MONICA GUERRITORE: "Sì. Sicuramente c'è una prima lettura. Andiamo liberi a fluire e fruire di queste pienezze evocative, dolorose sensuali, folli, tristi, ironiche e scandalose. Poi noi ad occhi chiusi, come se noi fossimo investiti da tutte queste qualità senza quasi forma, che arrivano dal palcoscenico attraverso la musica di Giovanni, le luci, i video… arriviamo alla fascinazione". 5) Una meravigliosa libertà? GIOVANNI NUTI: "Sì. Ogni serata non è mai uguale. Ieri sera, a nervi scoperti mi sono commosso. Quello che succede sul palco è una magia sempre diversa. Emozioni, come negli incontri con Alda, sono commozione e poi sorriso. Non si stava mai fermi nelle emozioni." 6) Quindi è il teatro il luogo per portare avanti questo tipo di coerenza o meglio, secondo voi, è il modo ottimale o il possibile ottimale? "Non so se è l'ottimale. Per restituire in morte la vita che sostiene la sua opera ci vuole una potente suggestione, allora qualunque mezzo si possa usare per suggestionare il pubblico va bene. Noi l'abbiamo suggestionato. Non abbiamo fatto uno spettacolo di teatro come la gente lo intende….un luogo fisico. La gente è bombardata emozionalmente e quindi potrebbe anche essere una piazza una mostra di pittura attraverso degli schizzi alla Schonberg. Un forte impatto vitale delle cellule celebrali. Come imprinting sui neuroni." La figlia di Alda Merini, Barbara, ha posto un interessante quesito: 7) Milano sembra non rispondere pienamente rispetto alle aspettative, che messaggio dareste alla città di Milano per incentivare? MONICA GUERRITORE: "Tornare, tornare tornare far crescere perché Milano può essere una città distratta, ma non è un problema Merini. Non c'è da parte delle istituzioni un sostegno evidente, non c'è stato ed è una sciatteria. Comprendiamo la fatica in questo momento del pubblico. Il teatro ha un costo elevato ed in questo momento è un problema vero. Inoltre esiste il fatto nella gente di non avere la sensazione di qualcosa di imperdibile. Il teatro in questo momento ha questa cifra è qualcosa in qualche modo di antistorico. Bisognerebbe cominciare ad immaginare altro, fare due spettacoli e a costi inferiori. La gente fa fatica". "Noi andiamo avanti andiamo avanti sino a quando questo spettacolo sarà irrinunciabile". 8) Tempo fa vidi un video, nel periodo in cui lei collaborava e componeva con Alda Merini lavorando nella casa sui Navigli, in cui mi colpì un dettaglio, ove Alda Merini spegneva la sigaretta in casa sul pavimento. Personalmente trovo bellissimo il suo meraviglioso disordine …in quell'andare oltre liberamente in ogni cosa. GIOVANNI NUTI: "Lei andava oltre, lei è oltre. Lei vedeva la bellezza dappertutto". MONICA GUERRITORE: "Sì lei era proprio questo. Non vedevo le sbarre ma vedevo le rose". 9) Avete altre date in programma? MONICA GUERRITORE: "Abbiamo Rimini, poi date in preparazione per un tour primavera-estate" GIOVANNI NUTI: "Proseguirà in Italia e anche all'estero" Disponibili e comunicativi, ho potuto poi incontrarli nuovamente in camerino dopo lo spettacolo…certo stordita e ammaliata…appunto bombardata, in quella gioia-dolore dell'incanto. Al centro è stata l'anima di Alda Merini, oltre ogni già detto e oltre ogni già scritto su di lei. Mi sono accorta di non aver amato abbastanza Alda Merini, ma ora sì… Silvia Calzolari Il 24 novembre 2014 alle ore 21.30 al Teatro dell’Orologio, in via de’ Filippini 17/A l’ APS Le Ragunanze in collaborazione con “Non solo Chiara”, “Italia dei Valori Regione Lazio” e il Polo Chitarristico Italiano “Carlo Carfagna” presenta “Fragile vita, dedicato a Chiara Insidioso Monda”. Lo spettacolo patrocinato dalla Regione Lazio e Amnesty International Sez. Italiana è concepito come operazione nobile per sensibilizzare l’opinione pubblica alla problematica del rito abbreviato, che vedrebbe libero l’assassino dopo pochi mesi dalla tragedia. Chiara da 10 mesi è in coma in un letto d’ ospedale massacrata di botte dal suo “fidanzato”. La pieces è stata dedotta da colloqui con il padre di Chiara, da testimonianze degli amici di Chiara, da articoli ed interviste che i diretti interessati hanno rilasciato ai giornali. La lettura drammatizzata vede in ordine di apparizione: Maria Lo Moro, Chiara Pavoni, Marco Bersaglini, Matteo Pasquinelli, Michela Zanarella. Voce fuori campo e regia a cura di Giuseppe Lorin. Musiche originali alla chitarra eseguite dal M° Mauro Restivo. Presenta Adriana Palmisano. Progetto artistico a cura di Maria Lo Moro. Ingresso libero a donazione, a sostegno del papà di Chiara. 21-22-23-29 e 30/11 Confusioni - di Alan Ayckbourn ore 21:15 al Teatro Excelsior di Reggello (FI)11/20/2014 TEATRO Ven 21 Nov. ore 21:15 Sab 22 Nov. ore 21:15 Dom 23 Nov. ore 21:15 Sab 29 Nov. ore 21:15 Dom 30 Nov. ore 21:15 presenta: (guarda l'evento su Facebook) Nonostante i suoi 40 anni dalla prima messa in scena a Londra nel 1974, Confusioni regala la possibilità di potersi immedesimare nei vari personaggi con una facilità quasi sconvolgente. L' opera, composta da più atti unici collegati tra loro, è attraversata da solitudini, tradimenti, incomprensioni e narcisismi che l'autore ci regala con ironia e comicità. Prevendite presso la cassa del Teatro Excelsior: martedi dalle 18.00 alle 19.30 sabato dalle 10.00 alle 12.30 In vendita anche tramite il circuito BoxOffice Toscana e on-line su Boxol.it Prezzi: INTERO 10€ / Ridotto (UNDER-26) 8€ Acquista i biglietti per Venerdì 21 Novembre Acquista i biglietti per Sabato 22 Novembre Acquista i biglietti per Domenica 23 Novembre Acquista i biglietti per Sabato 29 Novembre Acquista i biglietti per Domenica 30 Novembre |
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