Intervista a Gino Rivieccio a cura di Roberto Bruno
Direi di sì anche perché è uno spettacolo che tocca i temi della mia terra, della mia città natale ed è quindi uno spettacolo che sento mio e segue un altro di sette anni fa che si chiamava "La pazienza differenziata", dove ricalcavo l'aspetto della pazienza che hanno i miei concittadini, una cultura della quale noi napoletani abbiamo il ministero: naturalmente senza portafogli. Qui affronto altre "corde", sviluppo altri temi e soprattutto credo di aver raggiunto la maturità per poter dire certe cose, attenzione, non solo anagraficamente, ma proprio alla luce del vissuto nella mia terra, per averne conosciuto meglio i pregi e le debolezze. Anche se da innamorato faccio prevalere i pregi.
Qual'è oggi il tuo rapporto ed il tuo pensiero sulla tua bellissima città?
E' una città bellissima appunto come dici tu, che spesso ha l'imbarazzo di apparire tale. E' una città unica, preziosa, dalle mille facce, dai molteplici caratteri, è una città che ti sa accogliere, che sa ospitare, che ti avvolge ma sono consapevole che è anche una città difficile, dove la normalità delle altre qui diventa straordinarietà,
dove il " quotidiano" a lungo andare sfianca. Se fosse a scuola il giudizio dell'insegnante sarebbe:
" E' intelligente ma svogliata, potrebbe fare di più: non si applica! " Ecco abbiamo ancora un secondo quadrimestre per dimostrare che alla fine ce la possiamo fare, come storicamente è sempre successo.
Quando ci mettiamo d'impegno la nostra voglia di reagire è incontenibile.
"Io e Napoli" è uno spettacolo basato sulla tua vita ed il rapporto con Napoli. Cosa si deve aspettare il pubblico che vorrà essere presente al tuo spettacolo che tra l'altro se non erro è scritto da te?
Lo spettacolo è scritto da me e da Gustavo Verde.
Il pubblico che viene a vedere questo spettacolo deve aspettarsi una bella gouache teatrale con pennellate di poesia, canzoni, emozioni, il tutto condito nella salsa della leggerezza e del sorriso, ma senza alcuna nostalgia del passato, con una chiave moderna sia dal punto di vista della scrittura sia degli arrangiamenti musicali curati dal Maestro Antonello Cascone e impreziositi dalla sublime voce di Fiorenza Calogero
Nel mese di Marzo invece sbarcherai per diverse serate nella capitale.
Dal 3 al 20 marzo, un bellissimo denso impegno, direi ...
Direi di si e mi fa molto piacere non solo tornare a Roma ma anche stare al teatro dell'Angelo, un teatro perfetto per questo tipo di spettacolo, peraltro nell'ambito di un cartellone di vero teatro grazie alla direzione artistica di Antonello Avallone.
Tu hai lasciato la tv ormai tanti anni fa, per darti al teatro. Ti proponessero un contratto per la televisione accetteresti oggi, oppure ormai ti sei dato solo al teatro?
Certo che accetterei, sempre in funzione del tipo di programma e di quello che dovrei fare. Diciamo che io e la tv in questi anni non ci siamo cercati, ma spesso ci siamo pensati. Non escludo che prima o poi ci si riveda.
Ho visto girando su internet, una tua fortissima imitazione di Sarri allenatore del Napoli. Come ti è venuto voglia di farla e soprattutto vorrei sapere se Sarri l'ha vista e che ti ha detto?
Per abitudine non facendo di professione l'imitatore, faccio solo i personaggi che mi sono simpatici, che mi "dicono" qualcosa. E Sarri ho avuto il piacere di conoscerlo a cena la scorsa estate ad Amalfi nell'ambito di una manifestazione sportiva nella quale ero ospite. E poi la somiglianza fisica che molti riscontrano sicuramente ha semplificato il tutto. Vedo che gli ho portato fortuna, da quando ho cominciato ad imitarlo il Napoli non ha perso più una partita. Speriamo che sia di buon auspicio per maggio....Intelligenti pauca!
Vuoi mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi?
Un caro saluto col cuore napoletano a tutti i lettori di Deliri progressivi augurandomi che vengano a trovarmi in teatro e perché no a salutarmi in camerino.
Roberto Bruno