ENTER LADY MACBETH ven 21/11 Teatro delle Arti - Simona Bucci inaugura la rassegna RESI_DANCE11/19/2014 Danza protagonista al Teatro delle Arti Simona Bucci inaugura la rassegna RESI_DANCE Venerdì 21 novembre – ore 21 – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Compagnia Simona Bucci ENTER LADY MACBETH ispirato a Macbeth di Shakespeare coreografia e scenografia Simona Bucci con Eleonora Chiocchini, Sara Orselli, Françoise Parlanti, Maru Rivas/Isabella Giustina, Frida Vannini Prende il via venerdì 21 novembre (ore 21 – biglietti 10/13/15 euro) con lo spettacolo “Enter Lady Macbeth” la seconda edizione del progetto di danza contemporanea RESI_DANCE a cura della Compagnia Simona Bucci, presso il Teatro delle Arti di Lastra a Signa nell’ambito dei Teatri di Residenza riconosciuti dalla Regione Toscana. Ispirato a “Macbeth” di Shakespeare, lo spettacolo della Compagnia Simona Bucci ha già ottenuto ampi consensi all’ultima edizione del festival Fabbrica Europa mentre la scorsa estate è stato ospite delle rassegne Danza Estate a Bergamo e Orizzonti a Chiusi. Il tema di fondo di “Enter Lady Macbeth” è l’indagine della condizione e della natura umana, sia pure in rapporto al problema del potere e del suo esercizio. Il senso della tragedia è il trasferimento dal piano magico e fatale a quello psicologico e umano: Lady Macbeth diventa creatura della notte come le streghe e con questo suo sostituirsi, con la sua presenza fisica di donna, a quegli esseri che appaiono mere esalazioni della terra e dell’aria, sottolinea la transizione progressiva dal piano metafisico a quello umano. Il principio che governa l’intera struttura del Macbeth è l’antitesi. Il femmineo qui indagato rappresenta il nucleo creatore e distruttore degli eventi stessi, forza che incita, che muta, che stimola, esalta, condanna, arma, in un percorso fatto di promesse, potenzialità, ambizioni, paure, colpe, rimorsi, punizioni e follia come umano riflusso di coscienza. Simona Bucci firma coreografie e scenografie. In scena Eleonora Chiocchini, Sara Orselli, Françoise Parlanti, Maru Rivas/Isabella Giustina, Frida Vannini. Musiche originali di Paki Zennaro. Disegno luci di Gabriele Termine. Per chi lo desidera, dalle ore 20, Cenainteatro: buffet e drink a 6 euro (si prega di prenotare a teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com, 331 9002510). PROSSIMI APPUNTAMENTI RESI_DANCE - La rassegna continuerà fino a maggio 2015, ospitando compagnie di livello nazionale quali Sosta Palmizi (19/12), Abbondanza Bertoni (13/03), Naturalis Labor (13/02). E poi, spazio a giovani ensemble e danzatori: Zerogrammi, Marta Bellu (vincitrice del progetto 2014_Sostegno a una nuova produzione, promossa dalla rete delle residenze artistiche della Regione Toscana, in collaborazione con Adac Toscana), Eleonora Chiocchini (vincitrice con “Frane” del premio Toscana Factory Dance 2011 promosso dal Festival Fabbrica Europa.)… Chiude un progetto internazionale a cura dell’università della danza “UC Santa Barbara Dance Company”. ------------------------ . ------------------------ LA COMPAGNIA SIMONA BUCCI inizia la sua attività con il solo Di ombre cerchiati gli occhi, commissione la Biennale di Venezia 2002, coreografia di Simona Bucci. Nell'estate del 2004 debutta a Roma con Path, solo dedicato ad Alwin Nikolais, e Nik conferenza spettacolo sullo stesso Nikolais. Nel novembre del 2005 debutta a Civitanova Marche con I Rimasti, ispirata a "Il natale dei rimasti" di Angelo Morbelli, coreografia di Simona Bucci, musica originale di Paki Zennaro, vincendo il concorso "Coreografo d'Europa" e il premio "Danza&Danza 2005" come migliore produzione italiana di danza contemporanea. Nel 2007 La Biennale di Venezia commissiona alla Compagnia la coreografia Arresi alla notte, presentata al 5. Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia e coprodotto dal Festival Oriente Occidente di Rovereto. Nel 2008 la Compagnia debutta con il suo primo lavoro dedicato a un pubblico giovane (dai 5 agli 8 anni) dal titolo Giorgio e il drago, coreografie di Simona Bucci, liberamente ispirato alla leggenda di San Giorgio e il drago, coprodotto da La Corte Ospitale di Rubiera e dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Del 2009 è Indissolubile eco, un duetto liberamente ispirato all'opera di Francisco Goya, "Disparate matrimonial", coreografia di Simona Bucci. Del 2010 è lo studio di Boxville, una nuova produzione dedicata a un pubblico giovane, omaggio ad Alwin Nikolais per il centenario della sua nascita (1910-2010) che debutterà, nella sua versione definitiva, al Teatro degli Industri di Grosseto ad ottobre 2011 con il titolo: Boxville_ballata di cartone. Del 2011 è anche lo spettacolo Giuditta e Oloferne, coreografia di Simona Bucci, coproduzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, con il sostegno del CCN - Centre Chorégraphique National di Roubaix di Carolyn Carlson. Del 2012 è lo spettacolo Malbianco, lavoro liberamente ispirato al romanzo Cecità di Josè Saramago, con la coreografia di Carmelo Scarcella e Frida Vannini, con la direzione artistica di Simona Bucci. Nel 2013 iniziano le prove della nuova produzione ispirata alla tragedia shakespeariana Macbeth, dal titolo Enter Lady Macbeth, coreografia di Simona Bucci, che indaga il femmineo nella tragedia stessa. La Compagnia Simona Bucci, sempre attenta ai lavori dei giovani artisti-coreografi del suo nucleo, negli anni ha sostenuto e coprodotto anche le coreografie di: Giulia Mininel, E se il mondo fosse a testa in giù e Vita da gatti; Eleonora Chiocchini, Frane; Françoise Parlanti, Pensiero liquido; Roberto Lori, Suoni invasivi, Aretusa_canto delle acque nelle metamorfosi e Vorticando; Michela Paoloni, Ultima fiaba; Carlomauro Maggiore, Calmacqua; Carmelo Scarcella e Frida Vannini, Satisfaction. La Compagnia è sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dip. dello Spettacolo e dalla Regione Toscana. Biglietti Posto unico intero 15 euro - ridotto 13 euro (ridotto under 21 € 10) Riduzioni: under 21, over 65, soci Coop, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso, abbonati stagione teatrale 2013/2014 Abbonamenti Previste tre tipologie di abbonamento 9 spettacoli (8 di prosa + 1 danza Enter Lady Macbeth): intero 120 euro; ridotto 95 euro 11 spettacoli (8 di prosa + 3 di danza): intero 130 euro; ridotto 105 euro 3 spettacoli di danza (Enter Lady Macbeth, La felicità, Tangos): 24 euro Info e vendita abbonamenti Teatro delle Arti viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 Ilaria Baldo/Federica Spazzoni teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com promozione@tparte.it www.tparte.it Prevendite Ufficio turistico, via Cadorna 1 - Lastra a Signa - tel. 055 725770 - 335 1871615 Punti vendita circuito Boxoffice (compreso Ipercoop Lastra a Signa) ON LINE: www.boxol.it Ufficio stampa Marco Mannucci
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CINQUANTA! Epopea di un faticoso entusiasmo | 24-28 novembre / 1-5 dicembre 2014 Teatro di Caldine11/17/2014 IL SOLE D'INVERNO 2014
24-25-26-27-28 novembre 1-2-3-4-5 dicembre ore 20,45 CINQUANTA! EPOPEA DI UN FATICOSO ENTUSIASMO spettacolo non verbale selezione Premio Scenario 2007 una produzione Teatro dell'Elce in collaborazione con Teatro Solare di Fiesole con il sostegno di Regione Toscana drammaturgia e regia Marco Di Costanzo con Daniele Caini, Erik Haglund, Tatiana Muntoni, Lucia Sargenti suono Andrea Pistolesi arrangiamenti vocali Lucia Sargenti aiuto regia Stefano Parigi scene Elena Martongelli "La nuova Italia appare come una nazione con una forte impronta giovanile e un crescente entusiasmo per la vita". Vincent Barnett, economista americano, 1956 Tra la metà degli anni Cinquanta e i primi Sessanta, dal cosiddetto boom economico agli anni che precedettero la rivolta studentesca, una generazione di giovani lavoratrici e lavoratori conduceva un'esistenza caratterizzata allo stesso tempo dalle difficoltà economiche e dalla tendenza al miglioramento delle condizioni di vita. Erano gli anni in cui si avviava il genocidio antropologico del popolo, come lo definí Pasolini, ma allo stesso tempo la cultura popolare si arricchiva della coscienza dei propri diritti e di un'etica laica. La fatica necessaria a guadagnarsi da vivere era accompagnata dall'entusiasmo di un'epoca ricca di speranze. Dopo tre anni dall'ultima replica all'interno degli stabilimenti industriali di Civita Castellana, Cinquanta! torna in Toscana con un cast rinnovato all'interno de Il sole d'inverno, la nascente stagione teatrale di Fiesole organizzata dal Teatro Solare. Prendendo spunto da quadri di vita del boom, Cinquanta! riflette in filigrana sulla mancanza di prospettive e sulla disillusione che caratterizzano i nostri giorni. "Abbiamo voluto fare uno spettacolo sull'entusiasmo [...]. Una delle etimologie più accreditate della parola entusiasmo la fa risalire al greco èn-theos, “pieno di un dio”: è necessaria all'entusiasmo una sorta di possessione, di ispirazione, di spinta dall'esterno, appunto, portata da un dio, o forse da un'atmosfera, o da un progetto [...]. Ci serviva un appiglio di carne e sangue, a cui gli attori potessero aggrapparsi per passare dai concetti a una realtà scenica pulsante. Per questo abbiamo pensato agli anni Cinquanta, la fine dei Cinquanta in particolare. Abbiamo ipotizzato che i giovani dell'epoca fossero animati da uno spirito nei confronti della vita che somigliava a ciò che stavamo cercando [...]. Abbiamo voluto verificare questa ipotesi e abbiamo raccolto interviste a donne e uomini nati tra il '30 e il '40. Abbiamo consultato parallelamente fonti letterarie e cinematografiche, abbiamo ripercorso gli archivi RAI. Il materiale ha nutrito un lungo lavoro di improvvisazione dal quale sono nati quattro personaggi e le loro vicende intrecciate. Era importante che i nostri “eroi” fossero persone semplici della classe lavoratrice: abbiamo evitato una drammaturgia ricca di colpi di scena eclatanti a favore di una serie di quadri di vita. Un'epopea più che un dramma, in cui l'atmosfera è più importante degli avvenimenti [...]. Per coerenza con il progetto originario, abbiamo sviluppato un espressività non verbale, creando così un margine di astrazione che ci allontanasse dal rischio del quadretto d'epoca" (estratto dalle note di regia). "Ammaliante tenerezza sprigiona Cinquanta!, dov'è assente la parola, ma densa è l'espressività, che ci riporta alle atmosfere di un'Italia in pieno boom economico. La compagnia fiorentina del Teatro dell'Elce, per la regia di Marco Di Costanzo, ce la ripropone per quadri di vita quotidiana e per sommessa ironia, ma anche con un senso di gioioso stupore". Guido Valdini, La Repubblica - Palermo Cinquanta! Epopea di un faticoso entusiasmo Il sole d'inverno. La nascente stagione teatrale di Fiesole 24-25-26-27-28 novembre / 1-2-3-4-5 dicembre 2014 ore 20:45 Teatro di Caldine (c/o ARCI Caldine – via Faentina 183, Fiesole) Biglietti: 15€ intero / 12€ ridotto (soci coop, under 18, over 65) / gratuito sostenitori Teatro Solare Informazioni e prenotazioni: www.teatrosolare.it, info@teatrosolare.it, NATURA DEI TEATRI 014
I DUE PIANI Performing Arts Festival #19 Parma | Lenz Teatro 5 : 14 dicembre direzione artistica < Maria Federica Maestri | Francesco Pititto Dieci spettacoli per dieci giorni di Festival. Natura Dèi Teatri #19 presenta creazioni performative di teatro_musica_danza_video_performance. In arrivo prime assolute e rarità internazionali con Robin Rimbaud aka Scanner | Lenz Rifrazioni Maguy Marin | David Manbouch | Benjamin Lebreton Enrico Pitozzi | Paul Wirkus | Alessandro Berti | Pieter Ampe Andrea Azzali | Tim Spooner | Via Negativa La 19a edizione di Natura Dèi Teatri, Festival curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Rifrazioni, presenta dal 5 al 14 dicembre 2014 negli spazi post-industriali di Lenz Teatro a Parma, con due sconfinamenti performativi in una importante chiesa storica nel centro della città, 10 creazioni contemporanee internazionali, «declinazioni scenico-performative dell’identità duplice, stratificata, multipla del linguaggio» ispirate a I due piani, tema concettuale che, dopo Ovulo nel 2012 e Glorioso l’anno seguente, conclude il progetto triennale alimentato dalle suggestioni filosofiche di Gilles Deleuze. Insieme agli artisti, lo studioso Enrico Pitozzi con il seminarioMagnitudini e un dialogo sul complesso percorso di Lenz Rifrazioni attorno a Re Lear. Programma Venerdì 5 dicembre orario 10:00/13:00 15:00/18:00 > Enrico Pitozzi | Seminario MAGNITUDINI h 21:00 > Robin Rimbaud aka Scanner + Lenz Rifrazioni Re Lear_L’opera che non c’è | Premessa première creazione per ND’T #19 Sabato 6 dicembre h 21:00 > Robin Rimbaud aka Scanner + Lenz Rifrazioni Re Lear_L’opera che non c’è | Premessa Domenica 7 dicembre h 16:30 > Enrico Pitozzi | Incontro su Re Lear h 18:30 > Robin Rimbaud aka Scanner + Lenz Rifrazioni Re Lear_L’opera che non c’è | Premessa h 21.00 > Lenz Rifrazioni | ADELCHI première creazione per ND’T#19 Martedì 9 dicembre h 21:00 > Maguy Marin | SINGSPIELE h 22:30 > Lenz Rifrazioni | ADELCHI Mercoledì 10 dicembre h 21:00 > Lenz Rifrazioni | ADELCHI Giovedì 11 dicembre h 21:00 > Alessandro Berti | MAESTRO ECKHART h 22:30 > Lenz Rifrazioni | ADELCHI Venerdì 12 dicembre h 21:00 > Andrea Azzali | CORPO SACRO h 22:30 > Lenz Rifrazioni | ADELCHI Sabato 13 dicembre h 21:00 > Paul Wirkus + Lenz Rifrazioni | HYPERION/ DIOTIMA h 22.30 > Pieter Ampe | SO YOU CAN FEEL Domenica 14 dicembre h 18:30 > Tim Spooner | TELESCOPE h 20:00 > Tim Spooner | TELESCOPE h 21:00 > Via Negativa | ON THE RIGHT TRACK h 22:30 > Tim Spooner | TELESCOPE a seguire Tim Spooner | SHORT PERFORMANCE WITH DRAWINGS AND COLLAGES Natura Dèi Teatri 014 è un progetto artistico di Lenz Rifrazioni realizzato grazie al sostegno di MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo | Regione Emilia-Romagna |Provincia di Parma | Comune di Parma | Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale - Dipendenze Patologiche AUSL di Parma | Fondazione Monte di Parma | Banca Monte Parma Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Parma | Chiesi Farmaceutici e in collaborazione con Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma | Università degli Studi di Parma INFO Festival Natura Dèi Teatri: T. + 39. 0521. 270141 natura@lenzrifrazioni.it ufficio stampa < Michele Pascarella press@lenzrifrazioni.it Comunicazione Violetta Fulchiati comunicazione@lenzrifrazioni.it Ermanno Cavazzoni|Lucia Ronchetti|Ready Made Ensemble
ANATRA AL SAL PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA 14 E 15 NOVEMBRE ORE 21.00 VILLA MEDICI Biglietto Intero 15 EURO ridotto 10 euro Info: www.romaeuropa.net Il 14 e il 15 novembre nello straordinario scenario di Villa Medici va in scena in Prima esecuzione assoluta per Romaeuropa festival “Anatra al Sal”, spettacolo della compositrice romana Lucia Ronchetti su testo di Ermanno Cavazzoni. Un progetto di teatro in concerto per voce recitante, ensemble vocale e percussionista, ispirato alla tradizione italiana tardo-cinquecentesca del madrigale, che si rifà a quel piacere tutto rinascimentale per un teatro conviviale e fatto di suoni. Il cibo con tutti i suoi rituali, è il vero protagonista di questa commedia harmonica, come l’ha definita la sua compositrice, la preparazione di un'anatra al sale e soprattutto delle salse con cui andrebbe servita, diventa infatti l’argomento su cui cinque cuochi danno vita a una surreale,ironica quanto furiosa litigata. La musica di Lucia Ronchetti svolge la parte del leone, ma si ascolta anche una versione di “Water Walk” di John Cage e gli irridenti madrigali seicenteschi di Adriano Banchieri e Orlando Di Lasso. Presentato in una nuova versione eseguito dal Ready Made Ensemble, questo brano ha imposto Ronchetti come una delle voci più autorevoli della sua generazione, rivelando la cifra di questa compositrice, lieve e rigorosa, capace di fare teatro solo con il suono, sia strumentale che vocale. Che nel caso di “Anatra al sal” è soprattutto un teatro della voce, grazie anche al testo di Cavazzoni, scrittore e sceneggiatore tra l’altro anche di “La voce della Luna” l’ultimo film di Federico Fellini. Non nuovo a collaborazioni con Ronchetti, Cavazzoni è presente in scena come attore nella veste di paciere tra i sei indemoniati cuochi. Raro esempio di compositrice italiana, paese dove creare musica è ancora per lo più appannaggio maschile, Ronchetti vanta una formazione nei maggiori centri di ricerca e università internazionali, dalla Francia alla Germania, fino agli Stati Uniti, che le hanno dato affilatissime armi intellettuali e musicali. PROGRAMMA John Cage Water walk (1959) Adriano Banchieri Li Festinanti dal Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena (1608) Lucia Ronchetti Anatra al sal nuova versione per voce recitante e ensemble vocale (2014) Orlando di Lasso Saccio ‘na cosa ch’è di legno e tonda (1581) villanella (sulla cottura di un arrosto in forma di indovinello) Adriano Banchieri Vinata di brindesi e ragioni dal Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena (1608) NOTE DI SALA Il concerto di stasera propone Anatra al Sal, una commedia armonica secondo la definizione che le ha dato la sua compositrice Lucia Ronchetti, cui fanno da cornice brani del Rinascimento e del primo Barocco, e in cui è incastonato il celeberrimo Water Walk di John Cage. Si tratta di un impaginato ambizioso che predilige l’ironia anche buffa, attraversato tuttavia da diversi trait-d’union. In primo luogo c’è il cibo con tutti i suoi rituali, argomento da qualche tempo di gran moda: soggetto è infatti la preparazione di una anatra al sale e soprattutto delle salse con cui andrebbe servita, argomento su cui cinque cuochi danno vita a una surreale quanto furiosa litigata. Che i cinque, accompagnati da una voce narrante, non si intendano lo si capisce dal testo, a ognuno di loro sono infatti affidate parole con una sola vocale e uno, il più colto, parla addirittura in latino (es. «No, non propongo porco col brodo, colombo o tordo...» oppure «Rursum huc sumus. Fungus, nux, prunus...»). Il testo dunque si presenta come un pezzo di bravura del suo autore Ermanno Cavazzoni, e già di per sé provoca un effetto straniante e surreale. Il cibo, in senso lato, è anche l’argomento di due brani di Adriano Banchieri tratti dal Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena (1608), della villanella di Orlando di Lasso Saccio ‘na cosa ch’è di legno e tonda (1581), ovvero una ricetta per musica in forma di indovinello, e a suo modo anche di Water Walk di Cage, con i suoi bollitori. Tuttavia c’è un elemento sottile e squisitamente musicale a legare queste musiche. Con il termine commedia armonica o madrigale rappresentativo Ronchetti si ricollega a un preciso momento, a cavaliere di Cinque e Seicento, quando i compositori, tra cui Lasso e Banchieri, furono per dir così travolti da una spinta verso il teatro non solo come musica di scena, ma come drammaturgia musicale, dove gli strumenti e il canto dettavano tempi e strutture teatrali. Da questa spinta nacque certo l’opera lirica, ma anche diversi modi di far teatro musicale e il rifarsi a questo periodo e a quei modi da parte di Ronchetti la dice lunga sulla volontà di questa musicista di ampliare a nuovi territori la drammaturgia musicale che, come in questo caso, può anche fare a meno di scenografie e costumi eppure essere teatro. È in questo senso che va interpretata anche la presenza di Cage, inesausto sperimentatore che vedeva nell’esecuzione un gesto importante, performativo e fondativo per la musica. Tuttavia la musica di Ronchetti, lontana dai processi aleatori e improvvisativi di Cage, risponde invece a una esigenza di musica scritta, vigile e rigorosa, ponendosi nella scia dei linguaggi musicali delle avanguardie del Novecento, e in quanto loro erede permettendosi perfino di beffeggiarli, almeno nella sua Anatra al Sal. In questa partitura per voci e percussioni divisa in quattro parti (Annuncio, Ricetta, Divergenze sulla salsa, Litigio, Finale) protagonista è la voce, una presenza peraltro continuativa nel catalogo di Ronchetti fin dalle prime prove degli anni ’80. Proprio la lunga frequentazione della voce e delle possibilità dei cantanti permette una gamma espressiva e sonora estremamente varia e sorprendente. La compositrice romana si concede anche qualche genuino madrigalismo, quella musica per gli occhi che si coglie leggendo lo spartito. La definizione commedia armonica non porti però fuori strada: anche quando punta al grottesco l’ironia di Ronchetti non è mai di grana grossa per strappare la risata, ma lancia una sfida intellettuale al pubblico attraverso una musica che pretende e merita la concentrazione dell’ascoltatore. Luca Del Fra GIORGIO PANARIELLO
Torna con il suo grande show PANARIELLO SOTTO L’ALBERO Vent’anni dopo Il 27 e il 28 dicembre all’Obihall di Firenze e… A GRANDE RICHIESTA SI AGGIUNGE LA TERZA DATA! Da oggi aperte le prevendite anche per il 29 dicembre Alle già annunciate date del 27 e 28 dicembre all’Obihall di Firenze, a grande richiesta si aggiunge la terza data del 29 dicembre per lo spettacolo teatrale di GIORGIO PANARIELLO che a distanza di vent’anni torna a riproporre nella sua città, per tre imperdibili appuntamenti, lo show natalizio “PANARIELLO SOTTO L’ALBERO. Vent’anni dopo”. Dal 27 ottobre, sono state aperte le prevendite per la nuova data del 29 dicembre. I biglietti, anche per le date del 27 e 28 dicembre, sono acquistabili su www.ticketone.it, nei punti vendita e prevendite abituali (per informazioni:www.fepgroup.it). Era il 1995 quando Giorgio Panariello con il suo spettacolo teatrale "Panariello sotto l'albero" ha fatto registrare il tutto esaurito per due settimane di fila al Teatro Tenda di Firenze, con oltre 24 mila presenze. Con la sua amabile ironia, che da sempre lo contraddistingue, Giorgio Panariello racconterà, vent’anni dopo, l’Italia “sotto l’albero di Natale” attraverso i suoi personaggi e con monologhi esilaranti, in uno spettacolo specchio del nostro tempo. L’attore e autore, istrionico e imprevedibile, farà ancora una volta ridere, sorridere e riflettere sull’attualità e la quotidianità sotto le luci di uno scintillante Natale. Info biglietti: www.fepgroup.it - Infoline: 02 4805731 www.giorgiopanariello.it Responsabile comunicazione GIORGIO PANARIELLO: Riccardo Vitanza (Parole & Dintorni) Ufficio Stampa: Parole & Dintorni (Valentina Marturano) F&P Group: tel. 02 4805731 – www.fepgroup.it presenta CONFUSIONI di Alan Ayckbournregia di Fabio MazzuoliA NOVEMBRE al Teatro Excelsior di Reggello (Fi) Nonostante i suoi 40 anni dalla prima messa in scena a Londra nel 1974, Confusioni regala la possibilità di potersi immedesimare nei vari personaggi con una facilità quasi sconvolgente. L' opera, composta da più atti unici collegati tra loro, è attraversata da solitudini, tradimenti, incomprensioni e narcisismi che l'autore ci regala con una nota di ironia e comicità. Prevendita aperta: martedi dalle 18.00 alle 19.30 - sabato dalle 10.00 alle 12.30 presso il Teatro Excelsior di Reggello E inoltre... Questa settimana abbiamo iniziato ufficialmente i nostri laboratori di teatro! Ancora pochi posti disponibili!!! Ecco il calendario definitivo:
- Martedi dalle ore 16,30 alle 18,30: Chiappagrilli (dalla 2a alla 5a elementare) - Mercoledì dalle ore 17,30 alle ore 19,30: Non è un gioco da ragazzi (per giovani ragazzi e adulti... fino a 999 anni!) - Giovedi dalle ore 17 alle ore 19: Taggalascena (scuole medie) Nel caso di partecipazione di più membri dello stesso nucleo familiare, i secondi avranno diritto a uno sconto trasversale speciale del 50%. Ogni corsista avrà inoltre diritto all'ingresso ridotto, ove previsto, per teatro e cinema! E sarà invitato a partecipare a eventi speciali, come prove aperte, incontri con attori... Per info: corsi@teatroexcelsior.it - 340/7661742 Vi aspettiamo! La Compagnia dell'Orsa in collaborazione con Presentata stamani la stagione 2014/2015 del Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze). Alla conferenza stampa, svoltasi alla Fondazione Toscana Spettacolo, hanno partecipato: l’assessore alla Cultura della RegioneToscana Sara Nocentini, il presidente della Fondazione Toscana Spettacolo Beatrice Magnolfi, il direttore del Teatro popolare d’arte Gianfranco Pedullà, la curatrice della rassegna Resi_dance Simona Bucci, il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni e l’assessore alla Cultura Comune di Lastra a Signa Stefano Calistri. Oltre ad artisti e compagnie ospiti della rassegna.
PAOLO ROSSI, CARLO CECCHI, NICOLA PIOVANI tra i protagonisti della nuova stagione del Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze). Venerdì 7 novembre inaugura la rassegna Il Posto delle Arti, dedicata alla scena contemporanea, con “Una serata con Claudio Morganti”. Otto gli spettacoli di prosa in programma da novembre a marzo, a cui si aggiungono tre appuntamenti di danza a cura della Compagnia Simona Bucci. Tra gli ospiti Paolo Rossi con “L’importante è non cadere dal palco” (ven 6/3), il “Duo” di Carlo Cecchi e Nicola Piovani (ven 16/1), Maria Cassi con il suo best “Obladìobladà” (ven 14/11), Arca Azzurra e Ugo Chiti alle prese con “Il malato immaginario” (ven 5/12), il drammaturgo Michele Santeramo con l’apprezzatissimo spettacolo “La prima cena” (ven 20/2), i contastorie Massimo Schuster e Fabio Monti con “Il re di Girgenti”, Gianfranco Quero e Marco Natalucci, diretti da Gianfranco Pedullà, con “Pupi siamo - viaggio buffo in cerca di Pirandello”. Per la danza, ormai colonna portante della programmazione, saranno in scena la Compagnia Simona Bucci, Sosta Palmizi e Naturalis Labor nell’ambito di Resi_Dance, progetto di residenza sulla danza contemporanea diretto dalla Compagnia Simona Bucci, sostenuto dalla Regione Toscana e che prevede altri appuntamenti con la danza fra novembre 2014 e maggio 2015. In collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, Compagnia Simona Bucci, con il sostegno di Regione Toscana, Comune di Lastra a Signa. Di seguito Una serata con Claudio Morganti ANTEPRIMA – UNA SERATA CON CLAUDIO MORGANTI - L’anteprima di venerdì 7 novembre, come detto, è tutta nel segno di Claudio Morganti, tra i massimi attori e registi del nostro teatro. Apre alle 18,30 l’incontro tra l’artista e il direttore del Teatro delle Arti, Gianfranco Pedullà. Segue alle ore 21 lo spettacolo “La vita ha un dente d’oro” di cui Morganti firma la regia, con Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur: il titolo prende spunto da una espressione bulgara che allude al fatto che in tutto ciò che è vero c'è sempre un artifizio, una menzogna, un'alterazione dʼorgani. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano. Alle 22.30 la presentazione della ristampa e letture dai “Canti Orfici” di Dino Campana, nel centenario dalla pubblicazione; un progetto a cura di Dino Castrovilli e Claudio Morganti. Info e vendita abbonamenti Teatro delle Arti viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 Ilaria Baldo/Federica Spazzoni teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com promozione@tparte.it www.tparte.it Biglietti Posto unico intero 15 euro - ridotto 13 euro (ridotto under 21 € 10) Riduzioni: under 21, over 65, soci Coop, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso, abbonati stagione teatrale 2013/2014 Abbonamenti Previste tre tipologie di abbonamento 9 spettacoli (8 di prosa + 1 danza Enter Lady Macbeth): intero 120 euro; ridotto 95 euro 11 spettacoli (8 di prosa + 3 di danza): intero 130 euro; ridotto 105 euro 3 spettacoli di danza (Enter Lady Macbeth, La felicità, Tangos): 24 euro Prevendite Ufficio turistico, via Cadorna 1 - Lastra a Signa - tel. 055 725770 - 335 1871615 Punti vendita circuito Boxoffice (compreso Ipercoop Lastra a Signa) ON LINE: www.boxol.it Ufficio stampa Marco Mannucci, “Sogna fino a quando il sogno non si avvererà”, una sorta di evocazione che ci porta al compimento della missione di Solomon. Non ha versato il suo sangue, per il suo desiderio, ma di sangue si è nutrito, firmando una condanna per l'intera umanità, in cambio della sua soddisfazione. Un'idea giovanile, o un sogno finalmente realizzato. Così potremmo definire il lavoro di LODS “Le sette vite di Solomon Phillips. Alla domanda su cosa abbia guidato la realizzazione del film non ha dubbi sulla risposta: assolutamente l'Amore. Una sintesi del bisogno umano, sia esso consapevole o meno, di vivere il più grande amore della propria vita, perpetuando la propria gioia nel volto di una fanciulla (Silvia Coppola) che incarna la bellezza eterna. Solomon (Lods) viaggia tra le epoche, fisico asciutto e una magrezza volutamente esposta quasi a volerla esaltare nel rispetto di un personaggio immortale che si nutre del nulla, sulla schiena tatuato il Tempus Fugit. Disposto a tutto, in cerca di una melodia che sia in grado di cantare il vero Amore. Ironizza sul destino, o forse lo racconta e basta. Ma le anime gemelle finiscono sempre per trovarsi, e anche dopo mille difficoltà, possono coronare il loro sogno d'amore. Lieto fine non proprio dietro l'angolo. Si passa sopra a più lutti (anche metaforici), si cammina sulle spine di dolori sempre vivi, si stringono patti con la propria anima, pur di arrivare fino in fondo. Un film a episodi, omaggio al cinema muto, di cui è riconoscibile il tratto sia dell'aspetto romantico che della silent comedy. Qualcuno a tavolino (Andrea Pinketts) decide, sostenuto da un muto servitore, che il film si può produrre. E' la storia del mondo, in fondo. Molto romantica ma si sa: “la gente va matta per queste cazzate” Ecco perché “Le sette vite di Solomon Phillips” ha dei risvolti che, se analizzati con attenzione, offrono ottimi spunti, non solo di riflessione, ma di studio. L'Amore in sé è una sfida, non solo una grande gioia. E la scelta del cinema muto prende valore, se pensiamo che non ci sono mai le parole adatte per definire Amore. La regia è affidata a Stefano Poletti (noto regista di videoclip musicali), che dell'Amore esalta la natura frammentaria, episodica, a fiammate violente ma rassicuranti. O vampate mortali. Con l'intensità di una musica tormentata da litanie. Scenari occulti e misteriosi. Le simbologie si susseguono sempre più fitte, accompagnate da una colonna sonora originale e bellissima. Ma sorge il dubbio che oltre all'Amore ci sia un altro messaggio da veicolare. Quasi opposto. Il personaggio di Solomon, illuminato da un'aura di luce che - da sola – non riesce a pacare il suo tormento, non ha scrupoli. Neppure per sé stesso. “Sogna fino a quando il sogno non si avvererà”, una sorta di evocazione che ci porta al compimento della missione di Solomon. Non ha versato il suo sangue, per il suo desiderio, ma di sangue si è nutrito, firmando una condanna per l'intera umanità, in cambio della sua soddisfazione. Le sette vite di Solomon Phillips è presentato come un mini kolossal, forse un po' pretenzioso. Paragoni azzardati, non tanto perché il film non sia all'altezza, quanto perché vive di una propria personalità che ha alcuni elementi in comune con gli autori citati. Abbastanza debole la figura della narratrice (Missi Cavelli) che, attraverso continui flashback sulla vita di Solomon, si esprime al meglio con mimica e presenza più che col recitato. Sarebbe stato interessante affidarle esclusivamente il muto, che ne avrebbe valorizzato l'espressività. Senz'altro prodotto interessante, sicuramente sensibile a molti ampliamenti e miglioramenti. Mi riserverei la possibilità di vederne una long version che possa confermare o smentire le intuizioni percepite in questi brevi episodi. Un merito importante è assolutamente la bellezza della colonna sonora originale di LODS. Musica e testi di grande impatto. Violetta Serreli riprese video E20WebTv "…MENTRE RUBAVO LA VITA…!" Il cilindro dorato di paillettes…un segno…della piccola ape furibonda È immediato l'impatto emozionale nella crescente potenza dI suggestione dello spettacolo di Giovanni Nuti e Monica Guerritore, accompagnati da una strepitosa band composta da sei elementi: Stefano Cisotto (direzione musicale e tastiere), Massimo Ciaccio (basso), Daniele Ferretti (pianoforte), Massimo Germini (chitarra), Sergio Pescara (batteria) e Simone Rossetti Bazzano (violino). Le poesie di Alda Merini, musicate e cantate dalla grande voce di Giovanni Nuti (che per 16 anni ha avuto un rapporto strettissimo e profondo con la poetessa) e il canto femminile unico ed intenso di Monica Guerritore ci donano generosamente l'anima della poetessa dei Navigli, in un percorso che esplode il suo senso libero. Nuti-Guerritore fluiscono, divengono, riportando alla vita l'energia Merini, in quella sua espressione non contenuta di una ricchezza illimitata, nel messaggio preciso di gioia nella trasfigurazione del dolore e nel suo essere oltre. “Voglio essere ricordata come la poetessa della gioia perché la mia vita l’ho vissuta tutta, anche il suo inferno” (Alda Merini). Vibrante musica, canto, colori, luci, video (di Lucilla Mininno e Mimma Nocelli che cura anche la regia) - performing art, concorrono e confluiscono in sinergie perfette che avvolgono e trasportano nella magia, toccando e sconvolgendo la nostra percezione sensoriale cerebrale ed interiore. Proiezioni di donne che volano, ofelie e piogge di petali, immagini forti, surreali e sognanti che "bombardano" lo spettatore amplificano e suscitando un'alternanza di pianto e sorriso. Sul palco e scendendo dal palco interagendo con il pubblico, il carisma Nuti-Guerritore ci avvolge in una danza d'ascolto fluttuante, visiva e non-visiva, nei colori multiformi dell'anima. Quel multiforme della Merini, nei suoi ossimori, che va oltre il corpo che la ingabbia, ma che al contempo ama fortemente sino a quell' "immergersi nell'anima e vedere l'universo" - "Io trovo i miei versi intingendo il calamaio nel cielo". Da "A me piacciono gli anfratti bui / delle osterie dormienti" in "Le osterie", ove chiara e autentica si mostra la personalità generosa e profondamente umana della Merini, a canzoni commoventi come "L'albatros", "Il violinista piange", alla rossa e travolgente passione nel vibratile "Il pelo della mia anima è così bianco e così delicato che persino un coniglio trema" in "Il bacio" sino all'ironia più "pungente" e giocosa in "La zanzara". La musica di Giovanni Nuti ci cattura, in quell'attrazione inesorabile di note e voce, attraverso una capacità sensibile e ampia di arrivare intensamente nel profondo, emoziona, turba, commuove e/o nel ritmo incalzante spinge alla danza e alla leggerezza. Monica Guerritore in-canta, ineguagliabile (nessuna avrebbe potuto rendere meglio quella personalità "violenta, sensuale e spirituale" attraverso voce e gesto), nella meraviglia di cambio d'abiti che esprimono il gioco dell'indossare-stupire e divertendosi tanto amato dalla Merini. Ecco quindi che dalla penombra a passi lenti e nel gesto Monica Guerritore ci appare in tutta la sua femminilità e fascino, con abiti sensuali e divertenti, con un cappello a cilindro di paillettes d'oro (trovato per caso e troneggiante nel buio di un camerino a Napoli come ci ha raccontato la Guerritore stessa. Un meraviglioso segno inviato da Alda Merini?) e ancora un vestito rosso con un velo bianco da sposa ricamato con rose fanées. Suggestione nella suggestione. Lo spettacolo si conclude con l'avvolgente canzone "Quelle come me" che Monica Guerritore interpreta con voce calda e comunicativa. -"Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive" (Alda Merini). Se Alda Merini affermò che aveva un angelo nella sua esistenza, Nuti-Guerritore si fanno i suoi angeli con le loro essenze artistico/spirituali e in una performance irrinunciabile aggiungono immortalità alla già immortalità di Alda Merini. Uno spettacolo irrinunciabile che avrà altre date, in preparazione il tour primavera-estate sia in Italia che all’estero. Silvia Calzolari |
Deliri progressivi
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Maggio 2020
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