Don Lorenzo Milani: a cinquant’anni dalla morte riparte dalla Svizzera il tour dello spettacolo dedicato al fondatore della Scuola di Barbiana Luigi D’Elia e Francesco Niccolini raccontano la più straordinaria esperienza pedagogica del Novecento italiano. Cammelli a Barbiana approda al Festival di Narrazione di Arzo, prima tappa di un ricco tour arricchito dalla pubblicazione di un libro dedicato allo spettacolo. Cammelli a Barbiana: questo il titolo del racconto di Luigi D’Elia e Francesco Niccolini su don Lorenzo Milani che, dopo il debutto nazionale a Lecce nel novembre scorso -evento che ha meritato grande attenzione e apprezzamento da parte della critica e di molti autorevoli media italiani- in occasione dei cinquant’anni dalla morte ha in corso un importante tour (tra i numerosi appuntamenti vale ricordare almeno, il 26 giugno scorso -giorno esatto del cinquantenario della morte di don Lorenzo Milani- la presentazione dello spettacolo in diretta nazionale dagli studi RAI di Roma per la trasmissione Il Teatro di Radio3). Cammelli a Barbiana sabato 26 agosto alle ore 18.30 sarà ospite della XVIII edizione del Festival Internazionale di Narrazione di Arzo, in Svizzera: questo prestigioso appuntamento darà il via a un ricco tour che da settembre a marzo toccherà, fra le altre, le città di Livorno, Firenze, Torino, Ravenna, Parma, Napoli e Modena. «È la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati» commenta Francesco Niccolini, drammaturgo che da molti anni lavora, studia e scrive con Marco Paolini (insieme al quale ha realizzato, tra l’altro, lo spettacolo ITIS Galileo e la versione televisiva del Vajont). «Racconto di un ragazzo ricco, sorridente e pure bello» aggiunge Luigi D’Elia, unico interprete dello spettacolo e co-autore della drammaturgia insieme a Niccolini, «sempre in lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ‘43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d'anni sarà esiliato in mezzo ai boschi dell’Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo ricco, sorridente e pure bello darà vita - con pochi ragazzi di mezza montagna - al miracolo della Scuola di Barbiana, diventando il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompiscatole del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani». «Cammelli a Barbiana è un racconto a mani nude e senza scena» aggiunge Luigi D’Elia. «Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste». Cammelli a Barbiana è il primo spettacolo di D’Elia e Niccolini pensato per il pubblico serale, dopo quattro narrazioni premiate tra i migliori lavori del teatro ragazzi italiano degli ultimi anni. Alla regia ha lavorato Fabrizio Saccomanno. È distribuito da INTI - Landscape of the Moving Tales, un nuovo progetto artistico dedicato alle storie, al racconto e ai valori più profondi del paesaggio e della memoria dei luoghi. È stato inoltre appena pubblicato, per i tipi delle Edizioni Erasmo di Livorno, il volume di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia Cammelli a Barbiana. Don Lorenzo Milani e la sua scuola: corredato da materiale fotografico, include il copione dello spettacolo, testi di Manuela Correros Verbitsky, autrice della prefazione, di Sandra Gesualdi della Fondazione Don Lorenzo Milani e dei due autori. «Nell’anno in cui per la prima volta un pontefice ha fatto visita alla scuola tra i boschi di Don Milani» concludono gli autori «raccontiamo sia dal vivo che sulla pagina scritta l’infinita e scomoda dolcezza dell’amore di Lorenzo per i suoi ragazzi. Un amore senza compromessi, senza paure, senza sconti. Per nessuno». Info: http://www.inti-tales.com/.
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DOPO AVER CONQUISTATO CON LE SUE INTEPRETAZIONI IL PUBBLICO DEL PICCOLO E GRANDE SCHERMO PAOLO CEVOLI DA SETTEMBRE TORNA IN TEATRO CON “LA BIBBIA” RACCONTATA NEL MODO DI PAOLO CEVOLI “Una rilettura in chiave pop del Libro dei Libri, da tutti conosciuto ma forse non da tutti letto” 11 SETTEMBRE - Solferino (MANTOVA) - ANTEPRIMA 7 e 8 OTTOBRE – Budrio (BOLOGNA) - ANTEPRIMA 10 e 11 OTTOBRE – Teatro Manzoni – MILANO 13 OTTOBRE - Salsomaggiore (PARMA) 14 OTTOBRE – Lonigo (VICENZA) 21 OTTOBRE - San Giovanni in Persiceto (BOLOGNA) 27 OTTOBRE – Legnano (MILANO) 28 OTTOBRE – Busto Arsizio (VARESE) …e molte altre! I biglietti sono disponibili in prevendita Dopo aver conquistato il pubblico del piccolo e grande schermo, PAOLO CEVOLI torna in teatro con la sua quarta produzione teatrale “LA BIBBIA - RACCONTATA NEL MODO DI PAOLO CEVOLI”, una rilettura in chiave pop del “Libro dei Libri, da tutti conosciuto ma forse non da tutti letto”. «La Bibbia sembra raccontare un mondo che si perde nella notte dei tempi – racconta Paolo Cevoli - ma per me non è così. Ho scelto di raccontare le storie della Bibbia perché parlano di me, di ognuno di noi. E forse è possibile immedesimarsi con i grandi personaggi di quelle vicende. Adamo, nell'Eden con Eva, che fa la figura del sempliciotto o del "patacca" come si dice in Romagna. Giobbe, il povero Giobbe, colpito da mille sfighe eppur deriso dalla moglie. Abramo che mi ricorda il mio nonno, il babbo del mio babbo. Un patriarca. Davide, piccolo e furbo, che si inventa un modo di ammazzare il cattivo gigante Golia. Nella Bibbia c'è tanto da scoprire. E anche tanto da ridere. Con l'ironia di Dio che quasi sembra un capocomico!» In questo spettacolo, con la regia di Daniele Sala, Paolo Cevoli vuole rileggere le storie contenute nella Bibbia come una grande rappresentazione teatrale dove Dio è il “capocomico” che si vuole far conoscere sul palcoscenico dell’universo; una sorta di “Primo Attore” che convoca come interpreti i grandi personaggi della Bibbia e li racconta attraverso un linguaggio ironico e diretto, accessibile a tutti. Non solo teatro, ma anche musica…l’intero spettacolo infatti è accompagnato dai brani interpretati dalle cantanti Daniela Galli, Silvia Donati e Cristina Montanari. A partire da settembre Paolo Cevoli porterà lo spettacolo nei principali teatri italiani. Ecco le prime date confermate di inizio stagione: 08 SETTEMBRE - Solferino (MANTOVA) - ANTEPRIMA 7 e 8 OTTOBRE – Budrio (BOLOGNA) - ANTEPRIMA 10 e 11 OTTOBRE – Teatro Manzoni – MILANO 13 OTTOBRE - Salsomaggiore (PARMA) 14 OTTOBRE – Lonigo (VICENZA) 21 OTTOBRE - San Giovanni in Persiceto (BOLOGNA) 27 OTTOBRE – Legnano (MILANO) 28 OTTOBRE – Busto Arsizio (VARESE) 03 NOVEMBRE - MODENA 10 NOVEMBRE - Chiavari (GENOVA) 17 NOVEMBRE – Imola (BOLOGNA) 18 NOVEMBRE – Cattolica (RIMINI) 24 NOVEMBRE - PADOVA 25 NOVEMBRE - VERBANIA I biglietti sono attualmente disponibili in prevendita presso i singoli teatri. Per info e distribuzione teatrale: spettacoli@paolocevoli.com in collaborazione con Duepunti Srl www.duepuntisrl.it - giovanna@duepuntisrl.it www.paolocevoli.com https://it-it.facebook.com/paolo.cevoli/ Riprende da Bruxelles l’attività internazionale di Simona Bertozzi Una serie di appuntamenti prestigiosi attende la coreografa e danzatrice bolognese. Si comincia da And it burns, burns, burns, in scena nella capitale belga nell’ambito dell’autorevole Les Brigittines International Festival. Sei spettacoli autonomi, creati tra il 2015 e il 2016, dedicati al mito di Prometeo e alla sua trasposizione nella contemporaneità: And it burns, burns, burns, quadro conclusivo dello stratificato progetto della Compagnia Simona Bertozzi | Nexus sarà in scena mercoledì 23 agosto alle ore 20.30 al prestigioso Les Brigittines International Festival di Bruxelles, in Belgio. «In questo quadro finale sono presenti cinque interpreti, adulti e adolescenti, insieme per ribadire, del Prometeo, la riflessione sulla technè e sulla trasmissione del “saper fare” in quanto pratica non esauribile, tesa al turbamento della natura umana», spiega Simona Bertozzi. «Sono Anna e Arianna, rispettivamente 14 e 16 anni, a tessere la trama del costrutto coreografico. Irrompono nello spazio solcato dalle azioni dei tre adulti, come il coro delle Oceanine che per prime giungono al Prometeo incatenato e, all’unisono, con agire misurato, netto e via via sempre più perentorio, segnano le traiettorie su cui si innesterà l’intero percorso, scandendo le tappe di un possibile dialogo tra età, intenti e proiezioni. La danza di adulti e adolescenti diventa così il territorio in cui far deflagrare le improvvise rivelazioni, la trama dei desideri e delle sorprese, l’impossibilità di un arresto. C’è tanta forza, ma anche fragilità e sbilanciamento, come di fronte a ciò che non si può prevedere. Il corpo in crescita si lancia e sovrappone a quello maturo. L’adulto osserva l’adolescente introiettando pulsazioni elettriche e perentorie esercitazioni. Si stratifica il sapere appena appreso per predisporsi alla vertigine successiva». And it burns, burns, burns, ideato come di consueto insieme a Marcello Briguglio, vede in scena Anna Bottazzi, Arianna Ganassi, Giulio Petrucci, Aristide Rontini e Stefania Tansini. Lo spettacolo si avvale delle musiche di Francesco Giomi e delle luci di Simone Fini. «È una fiamma che non si estingue», conclude la coreografa a proposito di And it burns, burns, burns. «E l’orizzonte resta sospeso tra possibilità di caduta o elevazione». Altri appuntamenti internazionali in arrivo. Il 20 ottobre Simona Bertozzi sarà in scena a Londra, ospite dell’Italian Cultural Institute, con lo storico spettacolo Bird’s Eye View. A gennaio 2018, inoltre, la Compagnia sarà a Los Angeles (California, USA): su invito dell’Odyssey Theatre presenterà due assoli (Bird’s Eye View e Prometeo: Contemplazione Solo) e condurrà alcune masterclass. Simona Bertozzi, infine, nel mese di febbraio 2018 debutterà a Basilea, in Svizzera, nel duetto della coreografa e danzatrice Tabea Martin This is my last dance che le due artiste creeranno insieme, nei mesi precedenti, durante svariati periodi di residenza internazionale. Stay tuned! Info sul Festival: http://www.brigittines.be/en/festival-international/. Info sulla Compagnia: http://www.simonabertozzi.it/ SPONZ FEST 2017 V edizione “All’Incontre’ Я – Rivoluzioni e mondi al Яovescio” il Festival ideato e diretto da Vinicio Capossela Dal 21 al 27 agosto a Calitri e in Alta Irpinia SPONZARTI “AZIONI PER MOTO CONTRARIO” L’ARTE CONTEMPORANEA ALLO SPONZFEST Collettivo FX, Andrea d’Amore, Michele Giangrande, Silvio Giordano, Michele Mariano, Virginia Zanetti, con un omaggio a Pippa Bacca Dal 21 al 27 agosto a Calitri e in Alta Irpinia torna lo Sponz Fest, il festival diretto da Vinicio Capossela, giunto alla sua quinta edizione e dedicato quest'anno al centenario della Rivoluzione Russa: da qui il titolo “All’Incontre’ Я – Rivoluzioni e mondi al Яovescio”. Un festival a tutto tondo, che non è solo musica ma un’esperienza artistica e sociale completa, una pratica personale ma soprattutto condivisa. Lo Sponz Fest è nato in un piccolo paese dell’Alta Irpinia per darsi un’occasione di pratica di comunità, scrive infatti lo stesso Capossela. Lo sponzamento è la perdita della rigidità, l’ammorbidirsi nel bagno di sudore liberatorio della festa, del ricreo, del sacro tempo dell’inutile. Le società arcaiche e il mondo contadino conservavano ancora nei geni il bagliore dei grandi riti dissipatori dell’antichità, che rinnovavano la terra scuotendola. Questa ri-creazione non è solo fisica, ma anche ideale. Una ri-creazione dunque che passa attraverso eventi, letture, concerti, lezioni della neonata Università dei Ripetenti ma ance performance e installazioni. Anche quest’anno infatti non manca uno spazio all’arte contemporanea con SponzArti, la sezione ideata da Mariangela Capossela che ne ha curato le precedenti edizioni. Per lo Sponz 2017, la curatela è affidata a Tommaso Evangelista e, nel pieno spirito rivoluzionario del programma, il titolo sarà “Azioni per moto contrario”, a indicare la dimensione performativa e relazionale degli interventi artistici. Tanti gli artisti confermati: Michele Mariano che realizzerà un campo di calcio di led in un bosco senza, naturalmente, danneggiare un solo albero; Michele Giangrande che, con l’aiuto dei bambini, realizzerà due grandi installazioni – ingranaggi con i cartoni da imballaggio; Andrea D’Amore che realizzerà un forno nelle grotte di San Zaccaria, invitando la popolazione a una raccolta di alimenti commestibili selvatici durante la passeggiata verso il luogo di incontro; il Collettivo FX che smonterà le pratiche della street art per poi riassemblare in modo collettivo e condiviso; Virginia Zanetti che ribalterà il punto di vista abituale e posizionerà l’essere umano a sorreggere il mondo e non più a esserne sorretto. Alle azioni performative e installative si affianca anche la proiezione di due filmati: “The Prince of Venusia”, cortometraggio di Silvio Giordano su Gesualdo da Venosa, e “ La Sposa” di Joël Curtz in omaggio a Pippa Bacca, a cui seguirà un incontro con Mariangela Capossela, Tommaso Evangelista e Bahar Adan della galleria G-art di Istanbul. SponzArti letteralmente significa “mettiti a bagno”. Un invito a immergersi nella festa, fino a sciogliere la rigidità salina e andare alla parte morbida del tessuto sociale e individuale: la parte delle emozioni e del vissuto. Una sezione che vuole arrivare anche lì dove non arriva il rito collettivo, ponendosi però i suoi stessi obiettivi: curare la vita offesa, la terra oltraggiata, l’inconveniente, la percezione, il caos e ristabilire un legame con lo spazio, i suoi vuoti, i suoi racconti, i suoi miti. L’azione artistica non è più dunque solamente installativa e performativa ma si fa pratica vitale, vuole creare una nuova comunità fondata sulla relazione, riconquistare i luoghi e suggerire diverse ipotesi di crescita. L’artista contemporaneo è nomade, esiliato, esule, in viaggio tra i segni delle storie che incontra e si radica a volte anche solo per un istante, per rammentare alla collettività la bellezza dell’attimo, dell’effimero, dell’opposto. La ri-creazione dello Sponz di quest’anno è anche estetica, un’estetica del contrario e dell’azione rivoluzionaria, che in fondo è quella rappresentazione dialettica che si trova da sempre nell’arte e alla quale da sempre l’arte tenta di dare forma e colore. Programma SPONZARTI1-22 agosto Gears (Ingranaggi) Installazione-performance di Michele Giangrande. Calitri 23-24 agosto Gears (Ingranaggi) Installazione-performance di Michele Giangrande. Stazione di Conza – Cairano – Andretta Michele Giangrande realizzerà due grandi installazioni utilizzando semplicemente dei cartoni da imballaggio in maniera modulare, creando enormi ingranaggi che richiamano da un lato l’estetica sovietica della macchina e dall’altro l’inutilità dell’oggetto dada. L’inutilizzabilità dell’oggetto a fini meccanici permette di osservare “al contrario” la funzionalità di queste forme. “Ho un’ossessione: la ruota, il simbolo dell’inventiva umana e l’affine figura geometrica del cerchio. Il cerchio rappresenta la sintesi, la perfezione, la compiutezza, l'equilibrio, l’unione. Grazie ad un preciso calcolo geometrico, i miei ingranaggi si generano dalla semplice combinazione di decine di cartoni da imballaggio. L'ingranaggio viene utilizzato per il trasporto dell'energia ed appare, inoltre, sull'emblema della Repubblica italiana, come simbolo del lavoro su cui si basa”. M. G. Dal 21 agosto Teatro Degli Alberi Uomo e Degli Uomini Cervo Installazione di Michele Mariano. Località Santa Lucia. Calitri (ogni sera dal tramonto alle 23.00 ca.) Mariano disegnerà e concretizzerà con le lampadine delle luminarie un perfetto campo da calcio regolamentare, in un bosco, come se fosse calato dall’alto, senza spostare rami o abbattere alberi. È l’evento artistico che sovverte lo spazio naturale e crea uno luogo nuovo d’azione e di fruizione. L’installazione sarà visitabile e fruibile ogni giorno del festival dal tramonto alle 23.00 ca. in gruppi da dieci persone per volta. Dal tramonto del 21 agosto in località Santa Lucia a Calitri si accenderà Il Teatro Degli Alberi Uomo e Degli Uomini Cervo. È il nuovo campo per giochi. Il teatro del tempo vero, quello della ri-creazione del mondo. Un nuovo campo per tornare ad essere giocatori e protagonisti del tempo perduto. Un teatro per recuperare il buon senso perduto nel rapporto col gioco. Un luogo dove far visita ai santi, satanassi e poveri diavoli, dove è possibile riprendersi il tempo dei racconti di gesta eroiche e miserabili, di gioie e di dolori. Senza spianare il terreno e senza tagliare gli alberi ho disegnato il campo da gioco, nel bosco di notte. Che il nuovo gioco abbia inizio! M. M. Dal 21 agosto Sciopero alla rovescia Murales a cura del Collettivo Fx. Calitri Negli anni cinquanta era diffusa in Italia una forma di protesta alla Rovescia. Operai e contadini per far valere i propri diritti anziché astenersi dal lavoro (come in un normale sciopero), lavoravano di più. Si trovano casi ovunque, dall’Emilia al Belice. Vicende che vengono raccontate in modo frammentato e spesso considerati episodi locali. In realtà è come se ci fosse un unico movimento che in quel periodo riteneva l'idea e l'azione produttiva un’unica cosa. Il murales dedicato agli scioperi alla rovescia verrà realizzato nel centro storico di Calitri. “Nella mentalità metalmeccanica – da dove proveniamo – c’è la mania di smontare le cose. Così abbiamo fatto lo stesso con la street art: ne sono venuti fuori tre pezzi principali: l’ideazione, la realizzazione e l’azione. Questi tre pezzi lì gestiamo in modo collettivo: in molte situazioni ragioniamo sull’ideazione dell’intervento chiacchierando con chi vive nel posto, altre volte realizziamo il pezzo a più mani con altre persone, e infine l’azione può essere fatta o affidata a più persone. Ci fidiamo perché è più faticoso non fidarsi!” FX Dal 23 agosto I pilastri della terra Installazione di Virginia Zanetti. Calitri Installazione nei luoghi dello Sponz con gli scatti e i video di Virginia Zanetti dall’ampio progetto performativo I pilastri della terra. “Se ribaltiamo il nostro punto di vista le persone stanno sorreggendo il mondo, diventando dei pilastri della terra. L’azione ribalta il punto di vista: l’individuo sorregge il mondo, insieme ad altri, sfumatura determinante tra l’assumere un ruolo attivo o passivo nella società. Il lavoro esplora i concetti di Rinascita, Risurrezione e Rivoluzione attraverso il cambiamento della visione, tramite un movimento di verticalità che supera la forza di gravità - sfidando la morte intesa anche in senso metaforico – e sovverte la postura naturale con un atto di volontà. V. Z. 23 agosto The Prince of Venusia. Proiezione del cortometraggio su Gesualdo da Venosa di Silvio Giordano. Borgo Castello Calitri Il film The Prince of Venusia, per la regia di Silvio Giordano, ambientato nei contesti artistici di Potenza, Venosa e Acerenza, con attori e maestranze lucane, racconta gli ultimi giorni di vita del musicista Carlo Gesualdo, dalla notizia dell’incidente mortale accaduto al figlio Emanuele fino alla sua morte. “Nel film, che ha la cifra stilistica della tragedia greca, le cinque coriste del madrigale a cinque voci, sperimentato per la prima volta da Gesualdo da Venosa, sono portatrici dei simboli che hanno segnato la sua vita: la croce, la morte, la corona, il pugnale, la rosa, e come inquietanti Parche raccontano all’eroe sconfitto la trama della sua vita ed il suo destino che si è compiuto”. S. G. 24 agosto ЯICAVATO Performance di Andrea d’Amore. Grotte Calitri L’operazione messa in atto da Andrea d’Amore è una complessa riflessione sulla perdita di diversità̀ genetica naturale e sullo stato delle politiche agricole viste attraverso il filtro selettivo dell’arte. Il tentativo di resistenza contro la smaterializzazione della tradizione agricola territoriale diviene forma viva e filosofia d’azione, denuncia e momento di sintesi al contrario. L’installazione, nelle grotte del centro storico di Calitri, sarà ispirata dalla legenda locale delle Grotte di San Zaccaria e inviterà il pubblico a cercare un tesoro naturale passando sotto un’installazione di peperoncini, per esorcizzare la paura del maligno e riscoprire la socialità e sacralità del cibo. “Ricavato attenta il vizio dell’avidità e dell’ostentazione scavando nella pancia del drago (che incarna quella parte di uomini dediti alla speculazione culturale) nel terreno dello Sponz per cercare un tesoro comune dove la partecipazione collettiva e la condivisione del cibo non cedono l’anima al diavolo ma vi si contrappongono col valore della sovranità della comunità”. A. d’A. 25 agosto Omaggio a Pippa Bacca. Proiezione del film La Sposa di Joël Curtz. Incontro con Mariangela Capossela, Tommaso Evangelista e Bahar Adan della galleria G-art di Istanbul. Ex-cinema Rossini Calitri Pippa Bacca è stata un'artista italiana. Nipote di Piero Manzoni aveva intrapreso, fin dal 1997, la strada dell'arte performativa. Pippa è morta tragicamente durante la performance itinerante Spose in Viaggio, con cui si proponeva di attraversare, in autostop, 11 paesi teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa, per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo. Come omaggio verrà proiettato il film La Sposa di Joël Curtz e per la prima volta, durante l’incontro, sarà discussa la ricezione della sua performance e del suo lavoro nell’ambiente artistico turco, con i tanti omaggi che le sono stati tributati. “Al matrimonio della sua amica Margherita la sposa ripeteva spesso agli ospiti di stare attenti a non calpestare lo strascico o altre parti dell’abito, perché si sarebbero sporcate. Pippa trovò curioso che si prestasse tanta attenzione ad un vestito che si usa un giorno solo e nacque in lei l’idea di pensare l’abito da sposa al contrario. Un vestito che dura per tutta un’esperienza e ne diventa il testimone, raccoglie su di sé i ricordi, “consumandosi” e sporcandosi. Un unico vestito da portare in un viaggio speciale, che attraversi in autostop paesi dove la guerra è una realtà o un ricordo molto fresco, durante il quale toglierlo solo per dormire o quando lo si lava”. Programma sintetico 21-22 agosto Gears (Ingranaggi) Installazione-performance di Michele Giangrande. Calitri 23-24 agosto. Gears (Ingranaggi) Installazione-performance di Michele Giangrande. Stazione di Conza – Cairano – Andretta Dal 21 agosto Teatro Degli Alberi Uomo e Degli Uomini Cervo Installazione di Michele Mariano. Località Santa Lucia Calitri (ogni sera dal tramonto alle 23.00 ca.) Dal 21 Sciopero alla rovescia Murales a cura del Collettivo Fx. Calitri Dal 23 agosto I pilastri della terra Installazione di Virginia Zanetti. Calitri 23 agosto The Prince of Venusia. Proiezione del cortometraggio di Silvio Giordano. Borgo Castello Calitri 24 agosto ЯICAVATO Performance di Andrea d’Amore. Grotte – Calitri 25 agosto Omaggio a Pippa Bacca. Proiezione del film La Sposa di Joël Curtz. Incontro con Mariangela Capossela, Tommaso Evangelista e Bahar Adan della galleria G-art di Istanbul. Ex-cinema Rossini Calitri Il grande Blues continua a risuonare per le vie del centro storico di Levico Terme in Trentino Dopo il grande successo delle prime due edizioni estive, del 2015 e 2016, che hanno visto diventare la cittadina termale ai piedi della catena del Gruppo del Lagorai un importante punto di riferimento per gli amanti del Blues, torna, sempre nel mese di Agosto (18-19 e 20), l’attesissima terza edizione del Levico Terme Blues Festival 2017. Sempre tre giorni di grande musica lungo le strade del centro storico dove poter camminare tra shopping con negozi aperti tutte le sere, aperitivi e grande musica rigorosamente dal vivo proposta da artisti di levatura internazionale giunti da ogni parte d’Italia per questo evento divenuto di diritto un appuntamento fisso per le estati musicali trentine. La manifestazione, a cura del Consorzio Levico Terme In Centro in collaborazione con A-Z Blues ha lo scopo di proporre ad un pubblico eterogeneo, composto sia da appassionati che dai numerosi turisti, un evento culturale di grande spessore che enfatizzi un genere musicale – il Blues e l’American Music appunto – da sempre legato ai momenti di feste oltre ad essere all’origine di tutta la musica moderna. Durante i giorni del Festival Levico Terme non sarà solo meta turistica per le escursioni in montagna, tra magnifici boschi e il bel lago da Bandiera Blu, tra storia, cultura e sapori ma offrirà, anche, l’occasione per muoversi e ballare a ritmo di Blues. I tanti artisti si racconteranno grazie al loro vasto repertorio saldamente legato al blues della tradizione fino a quello più contemporaneo, in un percorso che saprà accompagnare i presenti in un viaggio virtuale tra le principali città della musica a stelle e strisce quali Memphis, Chicago e New Orleans. E parliamo di musicisti che godono di una grande reputazione in Italia e anche all’estero, del calibro di Piero De Luca & Big Fat Mama, Ciosi, Mora & Bronski, Max Prandi, Poor Boys, Gabriel Delta, Daniele Tenca e Matteo Sansonetto Blues Revue, che avranno l’onore di rendere grande questa terza edizione del Levico Terme Blues Festival. Se vi piacciono il blues, la montagna e la natura, la buona cucina potete approfittare di questa grande occasione per un vacanza musicale indimenticabile sfruttando la grandissima ricettività locale, con speciali offerte di soggiorno dedicate ai cultori del buon Blues. Tante occasioni di alta qualità, come da antica tradizione levicense. www.visitlevicoterme.it/blues. LINE-UP ARTISTI 2017 PIERO DE LUCA & BIG FAT MAMA Storica band genovese di Piero De Luca che dal 1979 ha focalizzato coi Big Fat Mama il proprio interesse sul suono di Chicago e New Orleans degli anni ’60 e ’70. Tra gli ultimi CD prodotti spicca l’apprezzatissimo tributo al musicista mississippiano Howlin’ Wolf, intitolato “Beware of the Wolf” (2012), che si avvale della presenza di musicisti di fama internazionale. Il trio è formato da Piero De Luca (basso elettrico), Antonio “Candy” Rossi (chitarra e armonica), ed Antonio”Cujo” Piccardo (batteria). GABRIEL DELTA BAND Gabriel Delta, argentino ma in Italia del 2003, è un bluesman dalla grande versatilità che sa passare dal blues elettrico ispirato da BB King al folk popolare. Dall’ormai lontano 1988 il repertorio del giovane Gabriel, che iniziava a farsi largo sulla scena musicale sudamericana, amalgamando la sua musica con ritmi funky e rhythm & blues in un excursus musicale da Chicago a Buenos Aires passando per Memphis con brani cantanti sia in lingua inglese che spagnola, come molto ben testimoniato dai suoi ultimi dischi, “Brothers” del 2014 e “Hobo” del 2017 che sta presentando nei migliori festival italiani ed europei. POOR BOYS Ste Barigazzi (chitarra, armonica e voce) ed Enry Zanni (batteria) sono i Poor Boys, giovani ragazzi emiliani – di quelli rari, che non hanno paura di sporcarsi le mani di fango. Sono la prova vivente che il Blues del Delta lo si può suonare e vivere in ogni parte del mondo e, soprattutto – in questo caso, a qualsiasi età. MAX PRANDI Nato e cresciuto in quella fertile area della bassa padana che sin dall’ immediato dopoguerra ha nutrito e coltivato alcuni tra i migliori talenti del blues che hanno calcato le scene nazionali. Ispirato dal suo amore per il North Hill Mississippi Sound e per tutti gli artisti Down Home Blues, con il progetto “Cha Tu Kings” adotta la caratteristica formula priva di basso, che rende le sue sonorità scarne e torride al tempo stesso. DANIELE TENCA Pure American Music con John Mellecamp e Bruce Springsteen nel cuore. Il Blues al servizio della comunicazione sociale, questo è Daniele Tenca & The Blues For Working Class che, oltre ad essere un preparatissimo e originale musicista, utilizza la musica per diffondere un messaggio, positivo e di speranza ma, allo stesso tempo, duro contro le violenze e le ingiustizie. Sul palco fa capire cosa significhi veramente far musica, soprattutto in un momento come quello attuale. Tutto ciò lo ha portato ad essere al fianco del grandissimo Bruce Springsteen sul palco del Paramount Theatre di Asbury Park nella serata finale del Light Of Day Winterfest assieme ad altre importanti icone del “rock stelle e strisce”. CIOSI Ciosi è un cantante e chitarrista acustico con un viscerale amore per la musica Folk, Blues e Bluegrass. Tecnica flat-picking, anima compositiva intensa e spiccato senso della melodia sono le caratteristiche che rendono la sua espressione musicale un’esperienza sognante e profonda, capace di svelare nascoste isole di pensiero ed emozioni segrete. MATTEO SANSONETTO BLUES REVUE Eclettico e preparato musicista, Matteo Sansonetto è, nonostante la giovane età, uno dei più attivi bluesmen della scena italiana. Chitarrista dallo stile tipicamente influenzato dalle sonorità del Chicago Blues, è dotato di una notevole voce soul e di uno stile chitarristico grintoso ed essenziale, che danno alla sua musica il tipico sapore del West Side. Uno spettacolo che, almeno una volta nella vita, bisogna vedere per poter dire “Io c’ero!”. Questo è il Blues della Matteo Sansonetto Blues Revue, un rincorrersi di note tra la chitarra e la voce del leader e i fiati che creano quel pathos tipico delle big band e con una sezione ritmica che detta magistralmente i tempi. MORA & BRONSKI Da una costola de “I Rio” nasce questo progetto dedicato ad un affascinante itinerario nel tempo e nello spazio attraverso brani iconici che spaziano dal Blues al Country e dal Folk al Rock’n’Roll con un’impronta istintiva ed intenzioni messe a nudo, senza fronzoli, con l’unico obiettivo di arrivare dritti al cuore. INGRESSO GRATUITO, IN CASO DI MALTEMPO TUTTI GLI SPETTACOLI SI TERRANNO AL COPERTO PROGRAMMA E ORARI CONCERTI Venerdì 18 Agosto Ore 20,00 Palco principale (Piazza della chiesa) Piero De Luca & Big Fat Mama Ore 21,00 Palco principale (Piazza della chiesa) Gabriel Delta Band Sabato 19 Agosto Ore 10,00 Cinema Piero De Luca & Big Fat Mama Ore 11,00 Municipio Poor Boys Ore 16,00 Caffè Impero Max Prandi Ore 17,00 Cinema Daniele Tenca Trio Ore 18,00 Municipio Ciosi Ore 21,00 Palco principale Matteo Sansonetto Blues Revue Domenica 20 Agosto Ore 10,00 Cinema Max Prandi Ore 11,00 Municipio Daniele Tenca Trio Ore 16,00 Cinema Poor Boys Ore 17,00 Municipio Ciosi Ore 21,00 Palco principale Mora & Bronski COME ARRIVARE Intorno all’esperienza. Al Festival Crisalide di Forlì una giornata con Frie Leysen e Catia Gatelli La ventiquattresima edizione del Festival diretto da Masque teatro propone, presso il Puntodonna di Forlì, un articolato dialogo con la direttrice artistica belga Frie Leysen (vincitrice nel 2014 del più importante riconoscimento europeo per la cultura, il Premio Erasmo) e l’attrice e regista forlivese (ora di base a Berlino) Catia Gatelli. La giornata di studi, sulla curatela dello spettacolo dal vivo tra problematiche politiche e scelte personali, è aperta a tutti coloro che vorranno portare un contributo al tema. Nell’ambito della ventiquattresima edizione del Festival Crisalide, diretto a Forlì da Masque teatro, è in programma sabato 2 settembre (mattina dalle 10.30 alle 13 e pomeriggio dalle 15 alle 17.30) Intorno all’esperienza, una giornata con Frie Leysen e Catia Gatelli, che discutono insieme e col pubblico le parole chiave di questo soggetto. Parole che hanno guidato Frie Leysen durante tutta la sua carriera di curatrice, sia in luoghi deputati all'arte, sia in contesti di festival in Europa, nel mondo arabo e in Asia. Una preziosa occasione per riflettere «sul lavoro artistico ma senza essere artisti. Forse piuttosto sull'attitudine, la posizione, la responsabilità di un curatore, del direttore di una casa d'arte, di un teatro». Suggerisce Lorenzo Bazzocchi, direttore artistico del Festival: «L’operar scelte richiede uno sguardo attento e critico. Tale sguardo si stratifica sulle esperienze vissute ma soprattutto, ritengo, sulla volontà inderogabile di non cedere alla tentazione del possibilismo. Tale volontà diviene ben presto necessità ponendo coloro che la esercitano su un crinale aspro e difficile, percorso questo che quasi sempre conduce alla solitudine». «Come proteggere il lavoro di un artista senza scendere a compromessi? Come comunicare con il pubblico, che é un partner essenziale dell'artista? Come prendere posizione, in quanto “acteur artistique”, eludendo o attenuando la costante pressione che il reale esercita su di noi?» domanda e si domanda Frie Leysen «Cosa significa “scegliere” e come convivere con le proprie scelte? Come coniugare il locale con l'internazionale? Le motivazioni fondamentali che conducono alla scelta di un ben preciso indirizzo di valori o a volte addirittura di un’intera classe di artisti, possono essere trasmesse al pubblico?». Conclude Catia Gatelli: «Non é facile annunciare in anticipo ciò che non si é ancora fatto; ma perché poi dovrebbe essere facile? Appartiene alla sfera delle necessità, come nutrirsi, riscaldarsi, vestirsi. Su tali necessità operiamo costantemente scelte che forgiano la nostra esistenza. L'ambito artistico non é differente, si impone come l'acqua e il pane, costituisce il nostro modo di vedere e di essere visti; si relaziona con la realtà e con il possibile-impossibile che noi, in primis, siamo in grado di ipotizzare. Si tratterà certamente di un incontro, di un dialogo dal quale emergeranno riflessioni e verranno poste questioni. Non sono certa che l'esperienza sia qualcosa che si possa trasmettere. Ma sono certa del bisogno di sperimentare costantemente modalità non ancora sondate, di relazione con gli spazi, con le persone, con le cose, per aprire varchi attraverso i quali poter scorgere la luce delle forme più radicali nell'arte, nel teatro, nella vita». La giornata di studi avrà luogo presso la sala e il giardino del Puntodonna, in via Piero Maroncelli 39 a Forlì. La partecipazione è gratuita, si prega di confermare la propria presenza entro venerdì 1 settembre. Info e prenotazioni: 393 9707741, www.crisalidefestival.eu Riprende da Bruxelles l’attività internazionale della coreografa e danzatrice Simona Bertozzi8/8/2017 Riprende da Bruxelles l’attività internazionale di Simona Bertozzi Una serie di appuntamenti prestigiosi attende la coreografa e danzatrice bolognese. Si comincia da And it burns, burns, burns, in scena nella capitale belga nell’ambito dell’autorevole Les Brigittines International Festival. Sei spettacoli autonomi, creati tra il 2015 e il 2016, dedicati al mito di Prometeo e alla sua trasposizione nella contemporaneità: And it burns, burns, burns, quadro conclusivo dello stratificato progetto della Compagnia Simona Bertozzi | Nexus sarà in scena mercoledì 23 agosto alle ore 20.30 al prestigioso Les Brigittines International Festival di Bruxelles, in Belgio. «In questo quadro finale sono presenti cinque interpreti, adulti e adolescenti, insieme per ribadire, del Prometeo, la riflessione sulla technè e sulla trasmissione del “saper fare” in quanto pratica non esauribile, tesa al turbamento della natura umana», spiega Simona Bertozzi. «Sono Anna e Arianna, rispettivamente 14 e 16 anni, a tessere la trama del costrutto coreografico. Irrompono nello spazio solcato dalle azioni dei tre adulti, come il coro delle Oceanine che per prime giungono al Prometeo incatenato e, all’unisono, con agire misurato, netto e via via sempre più perentorio, segnano le traiettorie su cui si innesterà l’intero percorso, scandendo le tappe di un possibile dialogo tra età, intenti e proiezioni. La danza di adulti e adolescenti diventa così il territorio in cui far deflagrare le improvvise rivelazioni, la trama dei desideri e delle sorprese, l’impossibilità di un arresto. C’è tanta forza, ma anche fragilità e sbilanciamento, come di fronte a ciò che non si può prevedere. Il corpo in crescita si lancia e sovrappone a quello maturo. L’adulto osserva l’adolescente introiettando pulsazioni elettriche e perentorie esercitazioni. Si stratifica il sapere appena appreso per predisporsi alla vertigine successiva». And it burns, burns, burns, ideato come di consueto insieme a Marcello Briguglio, vede in scena Anna Bottazzi, Arianna Ganassi, Giulio Petrucci, Aristide Rontini e Stefania Tansini. Lo spettacolo si avvale delle musiche di Francesco Giomi e delle luci di Simone Fini. «È una fiamma che non si estingue», conclude la coreografa a proposito di And it burns, burns, burns. «E l’orizzonte resta sospeso tra possibilità di caduta o elevazione». Altri appuntamenti internazionali in arrivo. Il 20 ottobre Simona Bertozzi sarà in scena a Londra, ospite dell’Italian Cultural Institute, con lo storico spettacolo Bird’s Eye View. A gennaio 2018, inoltre, la Compagnia sarà a Los Angeles (California, USA): su invito dell’Odyssey Theatre presenterà due assoli (Bird’s Eye View e Prometeo: Contemplazione Solo) e condurrà alcune masterclass. Simona Bertozzi, infine, nel mese di febbraio 2018 debutterà a Basilea, in Svizzera, nel duetto della coreografa e danzatrice Tabea Martin This is my last dance che le due artiste creeranno insieme, nei mesi precedenti, durante svariati periodi di residenza internazionale. Stay tuned! Info sul Festival: http://www.brigittines.be/en/festival-international/. Info sulla Compagnia: http://www.simonabertozzi.it/ Comunicazione e Ufficio stampa Compagnia Simona Bertozzi | Nexus Michele Pascarella Mercoledì 2 agosto 2017, ore 20 Piazza Garibaldi a Bazzano, Valsamoggia (Bologna) [ingresso libero] Teatro delle Ariette “Io, il couscous e Albert Camus” nell’ambito di STRANIERI ovvero “Da vicino nessuno è locale” terza edizione del progetto TERRITORI DA CUCIRE 2017 direzione artistica Teatro delle Ariette Si conclude mercoledì 2 agosto (ore 20) in Piazza Garibaldi a Bazzano (Bologna) il tour in Valsamoggia di “Io, il couscous e Albert Camus” del Teatro delle Ariette, di Paola Berselli e Stefano Pasquini, con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini, regia Stefano Pasquini. Inserito nell’ambito di STRANIERI ovvero “Da vicino nessuno è locale”, titolo della terza edizione del progetto “Territori da cucire”, che il Teatro delle Ariette cura dal 2015 nel territorio della Valsamoggia con il contributo di Comune di Valsamoggia, Regione Emilia-Romagna e in collaborazione con ASC InSieme – Commissione Mosaico, Fondazione Rocca dei Bentivoglio, CartaBianca Libreria Indipendente, lo spettacolo racconta la storia di una piccola odissea personale fatta di incontri, di scoperte, di sconfitte e di viaggi, da Bologna alla Francia e dalla Francia al Mediterraneo, alla Spagna, all'Algeria. È la storia vera del diciassettenne Stefano Pasquini che nell’estate del 1978 va in Normandia ospite della ragazza di cui si è innamorato, e della sua famiglia di origine spagnola, emigrata in Algeria dopo la guerra civile per sfuggire alla dittatura di Franco e infine in Normandia in seguito alla guerra di liberazione algerina. Qui scoprirà l’amore, il couscous, il romanzo “Lo straniero” di Albert Camus e si troverà di fronte alla scelta tra restare (diventando immigrato a sua volta) o tornare in Italia. Al termine, consumando insieme il couscous preparato durante lo spettacolo, la scena si trasformerà in assemblea per discutere con gli spettatori sul significato della parola straniero. Con “Territori da cucire” il teatro va incontro ai cittadini, nei loro luoghi di vita e aggregazione sociale, raggiunge realtà marginali e periferiche, per creare un tessuto di relazione, rafforzare il sentimento di appartenenza alla comunità, porre domande agli individui e alla società. Quest’anno il tema affrontato è stato quello degli stranieri. A tutta la comunità, composta da locali e stranieri, sono state poste alcune domande apparentemente semplici: chi è uno straniero? Chi è un locale? Come riconosci uno straniero? Come riconosci un locale? Quali elementi identificano la condizione di straniero e di locale? È una questione di luogo di nascita? Di residenza? Di nazionalità? Di lingua? Di cultura? Di caratteristiche somatiche? Di condizione (studente, turista, lavoratore)? Ti senti o ti sei mai sentito straniero? Ti senti o ti sei mai sentito locale? Essere straniero o locale condiziona il diritto alle pari opportunità? Lo straniero ha diritti limitati rispetto al locale? IO, IL COUSCOUS E ALBERT CAMUS di Paola Berselli e Stefano Pasquini con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini audio e luci Massimo Nardinocchi segreteria organizzativa Irene Bartolini ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari regia Stefano Pasquini produzione Teatro delle Ariette 2012 Calendario Martedì 4 luglio ore 20, Piazza di Monteveglio Giovedì 6 luglio ore 20, Piazza di Savigno Venerdì 14 luglio ore 20, Piazza di Crespellano Martedì 18 luglio ore 20, Piazza di Castelletto di Serravalle Mercoledì 2 agosto ore 20, Piazza di Bazzano Territori da cucire è un progetto del Teatro delle Ariette realizzato con il sostegno di Comune di Valsamoggia Regione Emilia-Romagna e in collaborazione con ASC InSieme – Commissione Mosaico Fondazione Rocca dei Bentivoglio CartaBianca Libreria Indipendente Per informazioni Teatro delle Ariette Via Rio Marzatore 2781 loc. Castello di Serravalle 40053 Valsamoggia (BO) tel e fax +39.051.6704373 info@teatrodelleariette.it - www.teatrodelleariette.it fb Teatro delle Ariette Ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari Video di Stefano Massari di presentazione del progetto 2015 |
Deliri progressivi
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Maggio 2020
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