PREMIO BORBONTINITA' a Sostegno di BORBONA (RI) 19 AGOSTO Momento poetico con Gastone Cappelloni8/17/2017 PROSSIMI APPUNTAMENTI Domenica 27 agosto a Frontino (Chiesa di San Girolamo) finissage della mostra dal titolo “Sacro e Profano” con filosofi e poeti. Gastone Cappelloni: Poeta contemporaneo, classe ’57, nasce a Sant’Angelo in Vado (Pesaro\Urbino). Penna fertile e dinamica, ha pubblicato tutt’oggi ben 21 sillogi. “6.0” è la sua opera interamente in lingua spagnola, “Tu, Ottava nota” (2015) e “Un seme oltre oceano (2014) anche in lingua spagnola. Le sue poesie, sono presenti su circa 80 Antologie letterarie, portali e riviste cartacee. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali. Ospite in radio nazionali/estere e in TV a Mar del Plata in Argentina nel 2014 nel programma “Giovani Marplatensi!” e “Domenica Italiana” per la promozione della cultura e la diffusione della poesia. Link: Sito ufficiale: http://www.gastonecappelloni.com Pagina Facebook: https://www.facebook.com/poetagastonecappelloni *in foto l'artista Fabio Gostoli autore dell'immagine di copertina della ventunesima silloge di Gastone Cappelloni 6.0
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VERSO ORIENTE Dammi la mano, fuggiamo lontano da questo caldo, da questa estate che bacia rovente, da questo sole che brucia la pelle. No, non ci avrà neanche l’inverno; al suo pari brucerebbe le labbra e il suo vento gelerebbe la mente. Cercheremo un dì di primavera, uno qualunque, di dolce lumiera, uno di quelli che scalda i germogli, ma di fresche sorgenti e fiori rigogli. Vieni, dammi la mano, fuggiamo insieme verso levante; verso un bisbiglio di sole più mite, verso un volo leggiadro d’aliante. © Rita Veloce
ORIENTOCCIDENTE 2017: POESIA E MUSICA... MAJAKOVSKIJ! LA VITA DI UN GIOVANE POETA. venerdì 28 luglio . Loro Ciuffenna . Museo Venturino Venturi - ore 21.30 “Il futuro viene dal vecchio, ma ha il respiro di un ragazzo": parole e musiche scorrono in un continuo inseguirsi per raccontare un Vladìmir Majakovskij apparentemente meno politico ma più universale, un giovane poeta innamorato della vita, dell’arte, dell’utopia. E’ uno spettacolo di poesia, narrazione e musica, presentato da Chiara Cappelli con le musiche di Arlo Bigazzi e Lorenzo Boscucci, quello che verrà presentato nel suggestivo cortile del Museo di Venturino a Loro Ciuffenna venerdì 28 luglio, alle ore 21.30, nell’ambito del Festival Orientoccidente. Certamente non il Majakovskij cui siamo abituati, icona imbalsamata della Rivoluzione, ma la storia e la poesia di un ragazzo appassionato agli eventi dell’esistenza. Un racconto - a volte intimo e tenue, altre volte teso e struggente - senza distinzione tra biografia e versi, un Majakovskij predisposto a sfidare se stesso e il mondo che lo circonda. Chiara Cappelli racconta e interpreta il grande poeta russo, accompagnata da molta musica, ritmi urbani e melodie sintetiche. Un reading che è teatro e concerto. Con Chiara Cappelli (voce); Arlo Bigazzi (basso el.); Lorenzo Boscucci (electronics), Mirio Cosottini (tromba, flicorno) e la partecipazione straordinaria di Lorenzo Moka Tommasini (synth). Ingresso libero. Produzione Orientoccidente - in collaborazione con Filarmonica G. Verdi di Loro Ciuffenna. Comune di Loro Ciuffenna: cultura@comune.loro-ciuffenna.ar.it * la tredicesima edizione del festival Orientoccidente continua sabato 29 a Reggello con la performance “Fuoco, ritmi e Africa” de La Manada del Fuego; domenica 30 luglio a Terranuova Bracciolini, in piazza Unità d’Italia, il recital di Marco Rovelli: "La Leggera – l’anima della Toscana popolare, canti e storie di Caterina Bueno, Altamante Logli, Carlo Monni”; martedì 1 agosto ad Ambra con le pizziche e le danze del Sud proposte da Arianna Romanella e i Musicanti di Bacco. La rassegna dei film in pellicola "La Nostra Memoria Inquieta”, in piazza Cesare Battisti (vecchie mura) a San Giovanni Valdarno, dedicata a “Firenze al Cinema”, si conclude (dopo un mese di successi) lunedì 31 luglio con Luce nella Piazza (1962) di Guy Green con Rossano Brazzi, Olivia De Havilland e Arrivederci Firenze (1958) di Rate Furlan con Narciso Parigi, Maria Pia Casilio. Ore 21.30 . Continua anche la programmazione dell Perlamora Festival, con la direzione artistica di Giorgio Torricelli, a Figline e Incisa Valdarno, in Località Pavelli, ore 21.30. ___________________________________________________________________________________ * ORIENTOCCIDENTE 2017 Orientoccidente è realizzato con il contributo di Regione Toscana, con il patrocinio di Provincia di Arezzo e Città Metropolitana di Firenze, e dai comuni di San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Pontassieve, Cavriglia, Bucine, Loro Ciuffenna, Reggello. E’ prodotto da Materiali Sonori su un progetto di Giampiero Bigazzi con il sostegno di UNICOOP FIRENZE - sezione soci Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Valdarno Fiorentino, Valdisieve PUBLIACQUA - BANCA DEL VALDARNO CREDITO COOPERATIVO - COOPERATIVA SOCIALE BETADUE ONLUS - ESTRA COINGAS - I.V.V. - BRAHMS STRUMENTI MUSICALI - ULLI ULLI impianti audio e luci : Music Factory Live Materiali Sonori info : 055.9120363 ufficio stampa : 055.9120363 – 349.6159643 www.materialisonori.it GALAVERNA Evanescenza. Sento le mie chimere svanire, come nebbia che offusca la mente; memore d’esse forse una goccia, o mille, dissolte nell’aria rappresa. L’anima cerca ancora di ambire, come bagliore che riluce persuaso, su una lacrima di fresca rugiada; ma l’aria è densa e amniotica imprigiona l’emozione che invoca invano il primo vagito. Dissolvenza. Dalle braccia ha potato le forze; le mie unghia sono rami sfaldati, non squarcio quest’ombra appannata. Inseguo invano un desio mai infittito tra i veli d’un cielo ormai chiuso; l’etere non è più così puro e di cataratta ammanta lo sguardo che vorrebbe ancora vergini rotte, per volare di nuovo, di più, più in alto. Plumbea trasparenza. Non vedo oltre questo vetro opaco; oltre questo pesante respiro che affanna incolore, oltre questo statico tempo che odora di muschio e dolore. Lattiginosa segreta. Devo uscire da questo grembo di bruma; fuggire da questa parvenza sbiadita, da questo torpore che non vuole finire, da questa lastra da cui non filtra la vita. © Rita Veloce “A suon di parole – La tua voce contro l’omologazione”
Al via il concorso letterario gratuito dell’associazione culturale “I Think” L’associazione culturale I Think, che dal 2009 si impegna a dar visibilità alle bellezze e ai talenti italiani nei differenti campi artistico-culturali, promuove il concorso letterario “A suon di parole - la tua voce contro l’omologazione”, finalizzato alla pubblicazione di poesie, novelle e racconti originali in lingua italiana. La partecipazione al concorso è completamente gratuita e le opere selezionate andranno a costituire la prima “Antologia letteraria della creatività contemporanea”, volume fuori commercio divulgato tramite tutti i canali dell’associazione culturale I Think e promosso con il supporto dell’ufficio stampa & management Artlovers Promotion, il quale si occuperà non soltanto di diffondere l’opera alle redazioni di settore per le consuete recensioni, ma anche di proporre interviste a tutti i singoli autori che avranno l’opportunità di pubblicare all’interno di essa. Il concorso “A suon di parole – la tua voce contro l’omologazione” è un concorso gratuito a tema libero dedicato agli autori di poesie, novelle e racconti brevi in lingua italiana. È possibile partecipare ad una sola o anche a più di una tra le categorie proposte (Poesie, Novelle e Racconti Brevi). Tutti i testi dovranno essere inviati entro la mezzanotte del 15 luglio 2017, in un’unica cartella zippata contenente anche la domanda di iscrizione e il resto del materiale occorrente specificato nel file delle norme di partecipazione al concorso, che gli interessati possono richiedere tramite e-mail all’indirizzo: associazione@ithinkmagazine.it. La cartella zippata andrà inviata esclusivamente tramite wetransfer in un unico invio al medesimo indirizzo. L’associazione culturale I Think si occuperà di leggere tutti i lavori pervenuti e selezionarne i migliori, che andranno a costituire il primo volume dell’“Antologia letteraria della creatività contemporanea”, il quale sarà pubblicato entro dicembre 2017. Gli autori che saranno inseriti nell’antologia, oltre alla promozione delle proprie opere in essa contenute, riceveranno l’iscrizione gratuita all’associazione culturale I Think; copia omaggio dell’antologia; intervista su I Think Magazine; recensione di un’opera originale su I Think Magazine; inserimento di una citazione autografa, diffusa come immagine attraverso i social network di I Think Magazine (le citazioni autografe sono frasi originali dell’autore - aforismi o frasi brevi estrapolate dalle sue opere - particolarmente rilevanti e quindi utili sui social network per far comprendere agli utenti lo stile o gli ideali dell’autore stesso ed avvicinarli alla sua opera). Eventuali proroghe o modifiche relative alle tempistiche e al regolamento saranno pubblicate sui canali ufficiali dell’associazione culturale I Think. Tutti gli aggiornamenti saranno consultabili attraverso la pagina facebook ufficiale del magazine dell’associazione, a questo link: https://www.facebook.com/iThinkMag/. Qui l’articolo di lancio del concorso letterario sul bollettino ufficiale dell’associazione culturale I Think: http://www.ithinkmagazine.it/concorso-letterario-a-suon-di-parole-2017/ La premiazione della Quarta Ragunanza di Poesia e fotografia a Villa Pamphilj (Roma) Domenica 28 maggio 2017 dalle ore 10.30 nel parco di Villa Pamphilj, presso la Cascina del Bel Respiro, antica vaccheria dei Principi Pamphilj, ingresso di Via Vitellia 102, a Roma, si terrà la cerimonia di premiazione della Quarta Ragunanza di poesia e fotografia. L’evento ha l’intento e l’obiettivo di ricordare i raduni organizzati da S.A.R. Cristina di Svezia. La Giuria composta da Roberto Ormanni (Presidente di Giuria), Michela Zanarella (Presidente del Premio), Giuseppe Lorin, Dario Amadei, Elena Sbaraglia, Fiorella Cappelli, Lorenzo Spurio, Alessandro Bagnato ed Eduardo Fiorito ha decretato i vincitori, dopo attenta valutazione delle opere pervenute da ogni regione d’Italia e anche dall’estero. Per la sezione poesia a tema natura prima classificata Manuela Magi con la poesia ‘Poi di notte’, per la sezione libro edito prima classificata Katy G con “Firmato tua F”. Tra i premiati al secondo posto per la sezione natura Gianni Di Giorgio, terzo posto a Marco Marra, menzioni d’onore a Sebastiano Impalà, Luciana Raggi, Oscar Sartarelli, Fernando Della Posta, Franca Donà, Agostino Barletta, Carla Abenante, Angelo Ricotta. Al secondo posto per la sezione libro edito Claudia Piccinno, terzo posto per Vinicio Salvatore Di Crescenzo, menzioni d’onore a Sebastiano Impalà, Christian Ronchetti, Melchiorre Carrara, Anna Manzo, Ornella Fiorentini, Maria Luisa Mazzarini, Claudio Alciator. Premio per la sezione fotografia a Paola Panatta. Il Trofeo Euterpe è stato assegnato da Lorenzo Spurio, presidente dell’Associazione culturale Euterpe a Laura De Luca. Premio Presidente Le Ragunanze a Roberto Colonnelli. Tra gli ospiti si riconferma una presenza nota alle Ragunanze, ci sarà Alfredo Tagliavia, cantautore, musicista e insegnante. Ospite l’attrice Chiara Pavoni che presenterà un monologo dedicato alle spose bambine, l’attore Corrado Solari, per la danza Ginevra De Maffutiis, Brenda Riccio, Valeria Barsi, KatryHimalay, Luisanna Arias Romero. Non mancheranno ulteriori sorprese, con altre gradite presenze. L’evento è patrocinato dal Consiglio regionale del Lazio, da Roma Capitale Municipio XII, dall’ Ambasciata di Svezia in Italia ed è promosso da A.P.S. Le Ragunanze in collaborazione con Aps Bel Respiro, Magic BlueRay, Golem Informazione, Associazione Culturale Euterpe, Le Mezzelane Casa Editrice, Da Ischia l’Arte – DILA, Radio doppio Zero e Zaccardi Hotel. 1) Il filo conduttore della tua poetica si lega alterna del viaggio e dell’incontro. A quale territorio/realtà ti senti più vicino? Spirito libero e indomito, quando siamo a fare i conti con la brevità di questa vita, ti accorgi di quello che dovevi ma che non hai saputo apprezzare e condividere con te stesso, e allora spontanea una domanda, ma a chi appartiene la libertà se poi l’orizzonte rimane fine nei pensieri e inarrivabile nella continuità del viaggio? Nessun territorio o terra promessa, potrà mai ingabbiarmi, proprio perché figlio naturale di curiosità emotive da conoscere e riconoscere, nella mente e nella perennità di figlio del mondo. Ogni domani sarà un giorno che forse non sapremo visitare rimanendo con l’amaro in bocca, essendo figlio di destino che non soddisfa ma che appagherà l’esistenza terrena. 2) Le storie si sono intrecciate in un divenire continuo. Canti nenie, ricordi serenate, filastrocche. Come nascono le tue liriche? Spesso, come un giogo mentale, mi chiedo se l’agenda della nostra vita è stata scritta ancor prima di nascere, una domanda senza logica o forse una risposta già scritta, e ogni volta che affrontiamo un giorno diverso, lo stesso abbia accanto il racconto, la poesia interpretata dalla e nella stessa vitale esperienza quotidianità. Riavvolgere il destino accorgendosi di viverci dentro senza aver potuto cambiare il finale iniziale! 3) C’è un poeta cui t’ispiri? Modelli di vita da seguire forse tantissimi, ovviamente costruttivi e di sana onestà, ma somigliare a qualcuno quasi impossibile, avendo carattere, pensiero e facoltà di interpretare il tutto e il nulla, anche se sbagliato o fuori luogo, che rendono spontaneo ma soprattutto me stesso. Somigliare a qualcuno che non siano i miei genitori, lo trovo deprimente e fuori luogo, presunzione la mia? Non credo! Soprattutto sia identità non svendibile dato che tutti gli sbagli, errori li ho scontati nel mio trascorso, con la lucidità di sapere chi sono e cosa non mi aspetterà il giorno a venire. L’ispirazione è la mente che vive e “collabora” attivamente ogni giorno senza seguire o modellarsi negli altri, rischiando di perdere l’identità acquisita. 4) Il dialetto rappresenta le radici. Quanto conta per te portare avanti la tradizione? Le radici? Importantissime! Anche se non conta solamente riconoscersi nelle proprie radici per identificarsi nell’identità che abbiamo, ma cosa più importante e vitale, sentirsi fieri e orgogliosi dell’appartenenza. Portare avanti la tradizione è continuare a farle rivivere grazie soprattutto ai genitori, ai nonni che seppero tramandarle facendoci amare il sapore delle cose vere, ora svendute per un piatto di arrivismo. 5) Sei una Poeta “cantastorie” in continuo viaggio. In cosa ti senti fortunato e cosa cerchi? Sì mi ritengo un menestrello di strada raccontando e rivivendo con la mia poesia il gusto della vita, l’ebbrezza che mai appagherà perché libera di vivere libertà che non si concede agli statici di vita, mi sento fortunato perché in me alberga il senso dell’avventura troppo tempo bistrattata con regole di tranquilla infelicità. Ognuno cerca di migliorarsi, molti di mostrarsi per quello che non sono, altri per spirito di sopraffazione, io cerco solo il mio posto al sole personale, dove non fare ombra ad alcuno e sentirmi partecipe a quello che vorrei realizzare prima di essere quello che ero, sono, semplice insignificante polvere senza valore terreno. 6) Quanto importante il dialogo e la famiglia? Dialogo e famiglia, dove sussiste, tutto questo esisterà anche confronto e tolleranza, volontà di costruire un mondo che non sia destinato al benessere materiale, ma umanizzante al servizio d’interessi comuni, volti alla sopravvivenza delle coscienze e dello spirito. Anche se devo riconoscere che ora la famiglia si atteggia, spesso, a ruolo che ha smarrito l’identità insegnando abbastanza frequentemente la disciplina del non rispetto e del tutto e subito senza nessuna solidarietà a scuotere dignità e unione. 7) Il messaggio che vorresti lasciare/lanciare alle donne? Nessun messaggio, altrimenti rischio di essere buono o bacchettone, forse frainteso e questo rimane un doppio ruolo che non posso permettermi, onestà intellettuale chi sconsiglia ciò. Anche se, e questa è una mia personalissima idea, vorrei ritrovare la donna nel suo ruolo importante, oserei dire vitale, abbiamo bisogno della sua “imponente figura”, sentendoci protetti e consapevoli del ruolo che riveste. Insomma, la Donna è sempre Lei, nel bene o nel male, regina incontrastata di vita che per sempre saprò far fiorire. Poi che sia regina copertina, manager, o del caminetto agli altri il giudizio. 8) La poesia può davvero cambiare/migliorare il mondo? Dubito che possa farlo, non è l’essere umano che potrebbe provarci, la poesia è solo il viatico tra il cuore e la realtà beh, se l’uomo inizia a capire il progetto vita, migliorando allora sì che potrebbe fare la differenza, perché insito in lui la bellezza del volersi aprire, raccontandosi, altrimenti la poesia è destinata a restare lettera morta, siamo noi poesia e beltà interiore, lei poca cosa se campeggiano arrivismo e cinismo. 9) Progetti futuri? Tanti progetti augurandomi di spessore morale, a giugno saranno sessanta, ecco il motivo del nuovo libro ”6.0”, che origina il titolo. Un traguardo che mi ritrovo e che mi permette di continuare il viaggio che mai si è interrotto, infatti, dopo averlo presentato a Madri nel mese di febbraio, saprò ritrovarmi in Argentina per il nuovo tour di presentazioni e di ritrovare lo zio Lino, poi tour in Italia quando rientrerò. Sì indubbiamente, i progetti in cantiere sono davvero tanti e tutti con uno scopo, di continuare dove mai avrei pensato, con la consapevolezza che credere equivale a realizzarsi, lasciando nel tempo impronte di vita vissuta e improntata alla consapevolezza di aver fatto tutto quello che vogliamo senza perdere tempo a inseguire l’altrui personale destino. Dulcinea Annamaria Pecoraro Staff di DELIRI PROGRESSIVI ..Musica Oltre le Parole... www.deliriprogressivi.com www.facebook.com/DeliriProgressivi NON SEMPRE L’ABITO FA CHI DOVREBBE FARE È carnevale; l’inusuale ora è normale, la bugia uno status naturale. L’illustre potrà far lo stolto, ma lo stolto ne avrà un torto, poiché non v’è abito da indossare che lo camuffi in un insigne luminare. © Rita Veloce Alba D’Inverno Nel lungo inverno di primavera il vento sradica le tue giovani idee, con la sola luna a darti una mano scegliendo le alte e basse maree; e con le alte e basse maree decide dall’ alto il livello del mare, e mirando i giorni e le tue illusioni ti fa piangere ed insieme sognare. Come le volte che una lacrima immaturo ti ha stroncato un sorriso pensando a quando le rughe solcheranno il tuo giovane viso; come le volte che dalla finestra da solo hai guardato le stelle, pensando che loro soltanto non fossero le creature più belle. Il lungo inverno di primavera è pieno di gelida e fredda neve, il sole dalle nuvole s’affaccia grave e ti sfiora la pelle con carezza lieve; è una carezza fredda e pallida che senti sul viso una gelida mano e briciole di ghiaccio ti freddano il cuore, e poi le illusioni,e le vedi lontano. Come le volte che invano hai cercato di farti valere, ma la tua lingua insabbiata hai dovuto far tacere; come le volte che nel cielo sei volato per far protesta, ma con le ali socchiuse hai dovuto chinar la testa. Ma nel bianco inverno di primavera un po’ alla volta quel raggio di sole può diventare un fuoco caldissimo,che scioglierà il tuo sangue e avvierà il tuo cuore, e sarà tutt’ insieme una morbida carezza che le briciole di ghiaccio porterà lontano, ed i sogni e le illusioni scalderà, e avrai le tue idee a portata di mano. Come le volte che fra le righe hai cercato la difficile via e fra mille scarabocchi hai scoperto una poesia; come le volte che con gli occhi hai fatto parlare il cuore, e con un semplice sorriso intorno a te hai trovato amore. Paolo Caiazzo© 2017 Novembre 1987 |
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