(*) img tratta dalla rete “Santoro … lei è andato all’università o ha fatto le scuole serali?” Durante la trasmissione televisiva di Santoro, giovedì scorso, ospite l’on. Berlusconi, sono venute fuori battute di questo tipo, pronunciate con un tono che puzzava di irrisione e sembrava di assistere a una farsa. Le battute sulle scuole serali sono andate avanti su questo tono: “ Ma lei Santoro ha capito o non ha ancora capito?” “ Non ho capito … io sono andato alle scuole serali..” Io credo che chi porta in campo le scuole serali per sottolineare la non cultura o addirittura la “mancanza di comprendonio” abbia verso coloro che le hanno frequentate, i cosiddetti “studenti lavoratori”, almeno un debito di riconoscenza, anche se nessuno lo ha mai rivendicato. Quelli che, come me, hanno frequentato le scuole serali sono quelli che a partire dal dopoguerra hanno ricostruito un’Italia distrutta, lavorando il giorno e studiando la sera, magari finendosi gli occhi la notte e togliendo ore al sonno. Ragazzi che si alzavano la mattina alle cinque per andare a lavorare in fabbrica o peggio in stanzoni dove si gelava d’inverno e si puzzava di sudore e unto dei telai in estate. Ci sono voluti molti anni perché il sogno di chi faceva le serali, il grande sogno di costruire un paese dove i loro figli avrebbero potuto studiare nella scuola pubblica magari fino all’università, si avverasse e solo dopo generazioni molti di quelli che erano nipoti di reduci e figli di operai si sono diplomati e laureati. Oggi certe battute fanno ricordare quello che è costato ai ragazzi delle scuole serali far rinascere il paese e produrre quella ricchezza che avrebbe dovuto essere spartita con eguaglianza … (quante volte questa parola ci ha consolati mentre stanchi, ma tenaci, andavamo a scuola dopo il lavoro, con l’illusione di sentirci “studenti “ a tutti gli effetti) questa ricchezza, dicevo, è andata a finire, certo non si sa bene come, nelle tasche di quei signori che ora dileggiano chi le ha prodotte. Noi non imparavamo a parlar greco ne’ latino … parlavamo toscano e anzi … pratese, ma ci guadagnavamo onestamente il pane quotidiano e amavamo la “nostra” scuola. Chi offende le scuole serali oggi ha governato l’Italia negli ultimi anni cercando sistematicamente di distruggere la scuola pubblica e il nostro grande patrimonio culturale, e penso tristemente che andando avanti così i ragazzi del futuro dovranno tornare alle “scuole serali” dopo essere stati però tutto il giorno a cercare un lavoro che non c’è più. Non posso fare a meno di dire a questa gente che non conosce nemmeno il senso della cultura, che noi, noi delle “scuole serali” siamo la schiera di coloro che hanno fatto la storia, quella pulita. Mi aspettavo che Santoro rispondesse alle battute di Berlusconi sulle serali più o meno così: “Almeno loro la laurea non se la sono comprata con i soldi pubblici” (lettera pubblicata il 17 u. s. da “Il manifesto”) Dunia Sardi
1 Comment
Paolo Rosellini
1/23/2013 17:07:13
Brava bisognava dirgliele così a Berlusconi.
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