Sicuramente avrà avuto ripensamenti, dubbi, momenti di crisi d'identità, ma la creatività e la passione per la musica
lo hanno aiutato a risollevarsi e come la fenice, a rinascere in una nuova vita.
Intervista ad Andrea Giorni a cura di Roberto Bruno
Ci sono persone che in questo mondo, hanno perso il lavoro che dava loro sicurezza e non trovando altri sbocchi, sono rimaste ferme al palo, inermi, senza speranze ma soprattutto senza idee.
Poi ci sono quelli come Andrea Giorni di San Sepolcro (Ar), la persona che andremo a scoprire oggi.
Un giorno Andrea, stanco di spezzarsi la schiena nella sua falegnameria, ha deciso di mollare tutto.
Sicuramente avrà avuto ripensamenti, dubbi, momenti di crisi d'identità, ma la creatività e la passione per la musica lo hanno aiutato a risollevarsi e come la fenice a rinascere in una nuova vita.
Steve jobs affermava: "Dalla crisi possono nascere nuove opportunità, se queste si cercano tramite quello che più ci piace". Andrea Giorni ha seguito il consiglio di Mr Apple ed eccolo qua approdare su Deliri Progressivi.
Ciao Andrea e benvenuto nel nostro magazine. Come nasce questa passione per la costruzione di chitarre?
Nasce dall'amore per la musica e dalla necessità di conciliare un hobby che non andasse in contrasto con gli impegni di lavoro. Facevo il falegname e nei pochi momenti liberi ho iniziato a costruire chitarre classiche senza nessuna pretesa, giusto per fare qualche esperimento sulle sonorità dei legni. Poi un giorno un amico mi ha chiesto se ero in grado di costruire una chitarra elettrica e così mi sono buttato in questa nuova avventura.
Le crei da zero, modifichi qualcuna già esistente, oppure entrambe le cose?
I body delle chitarre sono creati interamente da me: scelgo un tavolone di legno e lo lavoro fino a farlo diventare corpo di chitarra. Per il manico il discorso cambia, dipende dal tipo di chitarra che vado a costruire. E' chiaro che se riproduco una Telecaster non ha senso fare il manico, per motivi economici: conviene prendere un semilavorato e adattarlo e rifinirlo a seconda della necessità. Se mi viene chiesto faccio anche modifiche a chitarre già esistenti per eliminare piccoli difetti o migliorarne le prestazioni.
Mi sembra che in Toscana non ci siano tanti liutai... i primi chitarristi che hanno suonato le tue chitarre chi sono stati? E quali sono stati i loro commenti dopo averle usate?
Non mi considero un vero liutaio, ho molto rispetto per la categoria e per tutti gli anni di studi ed esperienze che un liutaio fa, la mia è solo una grande passione che mi fa mettere cuore e anima nella creazione di ogni strumento.
I miei primi committenti sono stati degli amici che erano alla ricerca della chitarra “perfetta” per le loro esigenze.
Ho avuto la fortuna di accontentarli e questo mi ha dato fiducia e voglia di continuare.
Non è facile accontentare un chitarrista e chi è chitarrista sa cosa intendo!! I loro commenti sono stati entusiastici.
Quindi tu da un momento di crisi lavorativa sei riuscito a tirar fuori una nuova opportunità con ciò che più ti appassiona... hai seguito il consiglio di Steve Jobs, praticamente?
Steve Jobs è stato un grande sognatore che è riuscito a realizzare concretamente le proprie passioni e idee, sicuramente un esempio da seguire. Credo che il suo messaggio sia quello di non darsi dei limiti e di perseverare.
Io ci provo e male che vada avrò un bagaglio di esperienza in più che mi porterò dietro nei progetti futuri.
Nella vita tutto può servire e ogni cosa che fai con passione lascia sempre un segno positivo.
Hai in mente o ti hanno commissionato qualche chitarra dalla forma, diciamo, particolare?
Creare una chitarra dalla forma nuova non è semplice, richiede molto studio e molta riflessione. Ho già realizzato un prototipo mio ma è presto per dire se sarà il definitivo. Una forma nuova non deve rispondere solo all'estetica ma soprattutto alla buona sonorità. E' importante che lo strumento suoni bene indipendentemente dal tipo di elettronica che monta e le mie sperimentazioni stanno andando in questa direzione prima ancora che sulla forma visibile dello strumento.
Se tu volessi realizzare un sogno per chi vorresti costruire una chitarra?
Bon Jovi e Richie Sambora, che in gioventù mi hanno avvicinato al mondo del rock.
Per chiudere: ma tu la chitarra la suoni anche? Hai una band?
Da molti anni non suono più con un gruppo. Il lavoro di falegname è stato intenso e logorante e non mi ha dato il tempo di prendere impegni extralavorativi. Adesso suono da solo più che altro per provare i miei strumenti.
Magari sarà l'occasione per ricominciare a suonare seriamente.
Qual è la tua chitarra preferita? E soprattutto, te la sei già costruita la tua chitarra preferita?
Non ho dubbi: la Telecaster. Sono innamorato di questa chitarra che secondo me esprime un senso di libertà e armonia. Ne ho costruite cinque.
Roberto Bruno