
Sono sicuro che se per caso si chiamasse Richard Baccks adesso saremmo qui a gridare al miracolo.
Pensate solo ad un disco di heavy metal di un gruppo italiano, che può vantare di avere una lista di ospiti così importanti come: Andre Matos, Amanda Somerville, Doogie White, Mark Boals, James Christian, Jon Oliva.
Ciò che voglio dirvi è soprattutto questo:
in "Breaking through the mist" gli ospiti presenti hanno aggiunto sicuramente del valore, ma il disco è stupendo di suo.
Per usare una metafora calcistica è come mettere un altro bel giocatore in una squadra già fortissima come il Barcellona.
Decisamente questo disco non è commerciale e gli amanti del metal possono solo innamorarsene proprio come ha fatto il sottoscritto.
Si comincia con "My new revelations" un pezzo decisamente tosto e granitico, dove la voce di Mark Boals (Dokken, Malmsteen), fa da compagna di viaggio alla chitarra di Riccardo Bacchi e già da questo inizio, si capisce cosa abbiamo inserito nel nostro stereo.
"The faithless and the dreamer": qui gli ospiti sono due, troviamo infatti Andre Matos (Angra, Shaman) e
Jon Oliva (Savatage, Trans-Siberian Orchestra, Jon Oliva's pain). Rispetto alla precedente, cala la velocità, ma non aspettatevi la classica ballad, tutt'altro. Chitarra in primo piano, decisamente grande l'apporto degli ospiti e Riccardo padrone di casa, si conferma guitar hero d'eccellenza.
"One night stand" vede alla voce Doogie White (Raimbow, Malmsteen), si ritorna al metal più classico e sempre con lo stile del progetto. Potenza allo stato brado!
"Redemption blaze", alla voce Alberto Bollati che troviamo anche come bassista in altre canzoni, ottimo all'Hammond Stefano Dell'Amico. Il pezzo è decisamente forte e potente, il giusto momento metal prima di arrivare a "The ancestral call", dove i sogni si materializzano in note musicali, con l'aiuto di Doogie White e di una delle principesse della voce come Amanda Somerville, un mezzo soprano amante del metal che vanta numerose collaborazioni con gruppi heavy. Canzone decisamente fuori da ogni schema del disco ma splendidamente fantasy. Con "The road to Hell Paso" si ritorna a pestare nel vero senso della parola, un'altra bellissima prova alla voce di MarK Boals e di nuovo Riccardo Bacchi sugli scudi con la sua chitarra.
"Wasting memories" vede alla voce James Christian e qui il mio cuore picchia forte, essendo lui, il cantante dei magnifici House Of Lord. Direi senza dubbio il punto più alto dell'album. "Your load of lies" riprende il ritmo potente, dopo il mid time della precedente canzone. Altra scoperta alla voce Franco Campanella, singer italiano. Devo dire che fino ad ora Riccardo Bacchi ed il suo progetto Raven Black Project mi hanno decisamente colpito con un bel fendente.
Con "Lullaby for a wolf" e soprattutto con Amanda Somerville, si ritorna all'acustico e soprattutto si torna a sognare. Il disco chiude con "Tarot woman", canzone dei magici Raimbow, la cover è all'altezza del resto del disco.
Riccardo Bacchi ha creato i Raven Black Project è l'anima di questo progetto stupendo.
Se questo è l'inizio sono curioso e ansioso di vedere lo svolgersi dei prossimi eventi.
Massimo rispetto per un musicista che crea un disco così, in Italia in modo particolare.
Roberto Bruno