Luka Zotti l'artista di cui ci occuperemo oggi è anche lui un creativo. Non è solo cantante e chitarrista, ma anche un pittore e soprattutto un fantastico liutaio. Basti solo citare la chitarra Tree Pad Key Guitar. Una chitarra elettrica "decisamente personalizzata" da lui stesso.
Luka nasce a Como nel 1977 e dedica la sua vita all'arte.
"Forgotten Dream" è un album soft con un bel sound.
Si apre con una ballata "In tears tomorrow", densa d'atmosfera, come del resto ne è pervaso tutto il disco.
"The sky was crying for me", è un'altra canzone d'atmosfera ma con sonorità diverse e che ci portano in quell'America cantautorale degli anni 70. "Floated away", è un'immersione di colori musicali, mentre
"We could be one", torna ad abbracciare il sound statunitense, l'aggiunta di una bella armonica, fa molto Neil Young. E' il momento della title track: "Forgotten dreams", (di cui potrete vedere il video in fondo alla recensione), con questa canzone, si chiude la prima parte di questo disco dedito molto a atmosfere sognanti e decisamente soft, il sax impreziosisce una canzone già bella .
"Raise the Earth" è diciamo il secondo inizio di questo disco, si alza il ritmo, la canzone cambia stile ed è contaminata da energia. La pausa a metà canzone dà modo di ascoltare una nuova apertura, che vale tutto il disco per quanto sia bella, anche se non dimentica le atmosfere su cui il disco è imperniato.
"Get in the game" a tratti soul, a tratti blues, a tratti vocalmente di Gilmouriana memoria.
"So fine", con una bellissima chitarra in primo piano che fa da padrona, è una canzone molto bella, con echi lontani che giungono da oltre oceano. Il disco chiude con "Up to the stars", una canzone nello stile di tutto
"Forgotten dreams". Voce calda quella di Luka Zotti, per un bel disco intriso d'atmosfere notturne.
Roberto Bruno