
Una band italiana che col suo Black Snow, farà sicuramente parlare di se.
Mi sto rendendo sempre più conto, che il livello della musica italiana (quella vera intendo), si è decisamente alzato per fortuna.
Ben vengano band e soprattutto dischi come questo. Non bisogna aspettarsi canzoni capolavoro, ma sinceramente dopo questo
Black Snow dai Klogr mi aspetto sempre di più.
L'inizio è bello tosto con "Zero Tolerance", gran bel pezzo, chitarre arrabbiate che ti fanno venir voglia di saltare in piedi e scuotere tutto ciò che è possibile, ma questo succederà per gran parte del disco per fortuna.
"Refuge": altra bella canzone, l'alternative metal della band è davvero di ottima fattura.
"Draw closer": non è da meno, diciamo che il trittico iniziale scelto, dà subito un alto valore all'album. Da segnalare la voce del leader della band Gabriele Rusty Rustichelli, decisamente ottima per il suo graffio vocale.
"Hell of income": canzone dal taglio più alternative che metal, a tratti mi ricorda la parte rock dei Linkin Park con molti odori di
Alter Bridge.
"Life is real": va a fare compagnia alle precedenti, ritmo tagliente per un ottimo fatturato.
"Heart breathing": è il riposo del guerriero, la prima ballad di Black Snow, niente affatto mielosa, ma giustamente dopo un inizio di disco bello tosto, non potevano sciogliersi drasticamente. Ottimo pezzo.
"Failing crowns": si riparte con l'acciaio e devo dire che ascoltare queste chitarre così rocciose mi mette veramente bene. "Guilty and proud" : conferma il livello del disco qui ci sono tracce di Metallica sparse qua e là.
"Plunder": conferma la giusta cattiveria. "Room to doubt" valore aggiunto a tutto l'album, certi passaggi sono veramente stupendi e pensare che al primo ascolto non era tra le mie preferite.
"Severed life" è in canzoni come queste che i Klogr, hanno modo di esprimere tutto il loro potenziale.
Si chiude con "Ambergais" una ballad tanto malinconica quanto sognante.
Con Black Snow non possiamo gridare al miracolo italiano, ma sono veramente sicuro che di questi ragazzi emiliani ne sentiremo parlare veramente bene.
Roberto Bruno