Ideatore, fondatore e titolare del metodo Vocalcare ®, unico approccio con base scientifica multidisciplinare
per il mantenimento ottimale e lo sviluppo della fisiologia funzionale dell’apparato fonatorio. Cantante e musicista, da sempre coniuga l’attività artistica con l’insegnamento e la formazione professionale.
Intervista a Danila Satragno a cura di Annamaria Pecoraro

Sicuramente deriva dalla mia famiglia e il ritmo che è decisamente un ritmo jazzista arriva dal fatto che non mi fermo mai. Dormo veramente poco e lavoro molto quindi i miei ritmi non possono non essere che a questi livelli.
2) La tua grande esperienza si denota anche dai molti artisti con i quali hai collabora e collabori tuttora. Giuliano Sangiorgi cantante dei Negramaro ti ha pubblicamente ringraziata per l’esperienza di vocal coach avuta con te. Ma tu quanto apprendi da queste esperienze con artisti come lui? E ti chiedo se si può apprendere anche da nuovi talenti che a te si rivolgono.
Indubbiamente da esperienze con artisti come Giuliano Sangiorgi oppure anche Ornella Vanoni c’è molto da apprendere anche da parte mia. Sono due artisti con un bagaglio culturale diverso e sono anche due voci e due approcci completamente diversi. Ogni volta è come se dovessi adattarmi alla loro natura. È una sfida che con successo porto a casa e questo grazie anche alla modularità del “Vocal Care“ che è questo metodo che ho inventato, che con questo sistema di allenamento mi consente di essere molto elastica ed avvicinarmi con facilità all’unicità della voce. Quando puoi lavorare con delle voci veramente uniche come quella di Giuliano ti garantisco che fa la differenza.
3) Hai parlato del tuo metodo “Vocal care” questo metodo che ti ha vista protagonista anche a livello editoriale e poi nel 2013 è diventato un corso a tutti gli effetti. Quanto pensi che la voce sia importante per esprimersi e lanciare un proprio messaggio?
La voce è molto importante: è comunicazione, è presentazione di noi stessi e del nostro messaggio che diamo in società o in famiglia è basata moltissimo sulla voce, per cui la voce è proprio la nostra carta di presentazione oltre che la nostra carta d’identità. La voce andrebbe curata molto di più di quanto si faccia, ascoltando una voce cerchiamo dare un immagino alla persona che ascoltiamo e magari non abbiamo mai visto. È fondamentale saperla usare bene, con i giusti ritmi, spesso capita che due persone possano dire la solita cosa in due modalità diverse e qui purtroppo scatta il fraintendimento da parte dell’ascoltatore. Questo accade perché non sappiamo usare il mezzo vocale, e ciò accade spesso anche nel canto. Bisogna imparare ad usare la voce e questo è molto importante perché ad esempio nel caso del cantante è la strada per arrivare al successo. Sarebbe corretto insegnare già ai bambini ad usare la voce. La voce è molto importante, saperla usare lo è ancor di più. Pensate a momenti di ordinaria quotidianità: Avere un timbro vocale deciso quando dobbiamo chiedere l’aumento di stipendio, o nella stessa intimità quando parliamo tra fidanzati. Se ci fermiamo un attimo a comprendere, possiamo capire l’importanza del timbro vocale nella vita di tutti i giorni.
4) Il tuo rapporto con la tecnologia: nel 2010 hai creato questa applicazione “Voice tuner”, com’è il tuo approccio con internet ?
Se vogliamo stare al passo coi tempi la tecnologia ci offre cose infinite, anche se purtroppo limita il contatto umano. Non dimentichiamoci però va riconosciuta l’importanza del contatto vocale. Il difetto della tecnologia è che purtroppo è un’arma a doppio taglio nel bene e nel male. Grazie a lei col mio metodo posso arrivare a tutti. La amo molto, e credo che nel mio lavoro abbia un ruolo fondamentale. Attualmente sto brevettando una macchina che aiuta a cantare meglio.
5) Danila Satragno artista, l’amore per il jazz. Tu sei stata tra i primi dieci talenti nazionali top jazz e poi la collaborazione col grande Fabrizio De Andrè durante il suo tour “Anime salve”. Cosa rappresentano per te il jazz soprattutto la musica?
La musica è una ragione di vita. Ho dedicato alla musica tutto il mio essere. Non ho una vera famiglia, non sono sposata ma ho tanti figli che sono i miei allievi. Ho un piccolo e dolcissimo cane e così mi dedico totalmente alla cura e alla voce degli altri ed alla cura della mia musica che da sempre mi accompagna.
6) La tua esperienza americana e il tuo ingresso alla Duke University e l’uscita del tuo disco :”Osla” Questo “sogno americano” cosa ti ha lasciato cosa porteresti e cosa vorresti portare dagli States?
È una bellissima domanda grazie. Ho tardato il mio viaggio in America e poi andarci è stato una vera e propria casualità. La Duke University che si trova nel North Carolina è stata un’esperienza incredibile. Ho avuto l’opportunità di lavorare con voci bianche e voci nere e ti garantisco che sono due cose completamente diverse. Per cui per me è stato un imparare la loro modalità a casa loro. Devo dire che è stata un’esperienza formativa enorme. Ho avuto a disposizione molti mezzi per inventare la mia metodologia che proprio in quel periodo stava prendendo forma. È stata un’esperienza enorme anche di vita. Negli States la musica viene vissuta in modo molto più intenso, ancora più premiante. Personalmente se penso che oltre a fare l’insegnante ho inciso il mio disco e fatto molti live, l’esperienza americana è stata decisamente positiva. È stato per me fondamentale anche tornare in Italia, sono nata a e vissuta qua, e credo che ognuno di noi nella propria casa possa riuscire a fare meglio il proprio lavoro. Sono tornata a casa con la valigia piena di contaminazioni musicali e queste le ho arricchite col mio sound con la mia voce. Sentivo la mancanza di casa e delle mie tradizioni e sono tornata col mio bagaglio d’esperienza. Dal mio ritorno è nata la collaborazione con De Andrè.
7) Hai progetti musicali futuri?
Sicuramente, ci sarà un progetto per me importantissimo che sarà un omaggio alla musica di Fabrizio De Andrè.
Dulcinea Annamaria Pecoraro