Amore Felice, musica, passione... le canzoni sono un connubio di POP, JAZZ e LOVE... scritte anche in cucina. io sono poi uno chef per hobby, e ho attrezzato con gli strumenti lì.
La stanza ha una configurazione sonora particolare, e riflette il suono ad hoc.
Intervista a Sergio Caputo a cura di Annamaria Pecoraro

Ho vissuto negli Stati Uniti tanti anni ed è diventata la mia lingua primaria per molto tempo. I pezzi sono venuti in inglese e non vedevo il motivo di tradurli in italiano. L’inglese è stata la lingua con cui tutti hanno imparato la musica, poi con l’avvento della digitalizzazione, andando in tutto il mondo, ha aiutato. Non volevo essere limitante, ma dare il sapore internazionale.
Sarebbe bello se l’inglese fosse stato da sempre lingua obbligatoria nelle scuole, perché serve e avvantaggia.
2) Come mai questa lunga pausa per un nuovo album, anche se poi la dimensione live non si è mai fermata…
Io non sono mai stato fermo. Negli anni di parentesi, ho fatto un’opera di remake, realizzando cose contemporanee, ma "datate". Ho rivisto tutto, riprendendo in mano il mio repertorio, suonato da molti artisti e in vari modi, per riappropriarmene di nuovo, dando il mio tocco.
3) “A bazzicare il lungo mare” invece è l’unico brano italiano, ce ne vuoi parlare?
È nato un anno prima di questo album e quando ancora non avevo in mente di fare questo album in inglese. Sono stato ispirato dalla città di mare, dopo un concerto. Non volevo escluderlo.
4) Abbiamo letto su Facebook della tua arrabbiatura dopo che un famoso network radiofonico ha rifiutato di passare le tue canzoni in quanto se non sbaglio “non in linea con la radio” … praticamente non esistono più le cosiddette radio libere?
Negli Stati Uniti le radio sono tematiche, e puoi scegliere tra country, hip hop, in Italia si sentono delle playlist che non sono credibili come tempi e altro. È impossibile sentire un pezzo nuovo, o non “commerciale”. Io tornerei alla radio tradizionale, perché senza quella non sarei il musicista di oggi e non avrei avuto il mio bagaglio. I giovani di adesso non hanno le stesse possibilità di conoscere la musica. In America funzionano le radio satellitari. In verità in Italia, la radio "tradizionale" non è morta del tutto. Ci sono ancora piccole realtà che resistono con Dj che sono liberi di mettere musica e di parlare con chi ascolta. Nella maggior parte dei casi, il monopolio dei Network è "interessato" o hanno diritti editoriali o sono loro stessi i discografici delle stesse canzoni. Di deve sapere che la musica scelta non è data dal gradimento del pubblico, o risultato di validità, attualità e ricerca, ma da persone che ci guadagnano. In parte ho contribuito a far conoscere tutto questo.
5) Il 15 Maggio sarai a Firenze. Il pubblico fiorentino ha un grande amore nei tuoi confronti da sempre, cosa ci dobbiamo aspettare in questo tour?
Firenze con Roma e Milano, è una delle tappe che mi ero prefisso per tempistiche. Il tour consiste nei miei più grandi successi. La gente viene anche per cantare pezzi del passato più estratti tratti dall’album nuovo.
6) Ho saputo che ultimamente hai cantato molto in cucina, come ti è venuta questa idea?
Molte canzoni che scrivo nascono anche lì, io sono poi uno chef per hobby, e ho attrezzato con gli strumenti lì, la stanza ha una configurazione sonora particolare, e riflette il suono ad hoc.
7) Tu sei anche scrittore, un bravo cuoco ed anche un pittore, non riesci proprio a stare con le mani in mano ma che nei video recita tua moglie ... Cristina Zatti
Si, ci divertiamo e lavoriamo molto a contatto.
8) Chi sono i musicisti che ti accompagneranno in tour?
Gran parte dei musicisti sono quelli dell’anno scorso tranne al basso, vi è un nuovo elemento: Luca Pirozzi. Poi il quintetto è quello con Paolo Vianello al pianoforte, al basso, Alessandro Marzi alla batteria e Massimo Zagonari al sax. Ci sarà poi molta improvvisazione e suono libero.
9) Che rapporto hai con la rete e soprattutto coi social?
Essere presente è importante, per occupare il dominio con il proprio nome. Per arrivare a fare arrivare il messaggio c’è bisogno di “martellare”, perché spesso si dà poca importanza alla lettura,
Un esempio buffo è stato riscontrato con le mail: se in una si scrivono si scrivono tre domande la gente risponde solo alla prima. Rieducare alla lettura e all’ascolto, sarebbe opportuno.
10) Vuoi mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi?
Già il nome mi piace moltissimo, deve avere dei followers speciale, mi auguro di vedervi tutti e sarebbe divertente identificarvi :)
Dulcinea Annamaria Pecoraro