"La musica è quel motivo per il quale ti svegli la mattina e continui a sperare. La musica è quel porto sicuro, quell’ancora di salvezza, quella gioia infinita, quel pizzico di follia,
che ti permette di vivere e sopravvivere nel mondo."
Intervista a Carmen De Benedictis a cura di Michela Zanarella

Carmen De Benedictis nasce a Bari e risiede in un piccolo paesino di provincia, Capurso. Scopre la passione per la musica e per il canto all'età di 4 anni canticchiando la celebre colonna sonora del film “Titanic”.
Inizia a studiare canto nelle più importanti scuole del suo paese.
Approfonditi gli studi arrivano le prime esibizioni nei concorsi regionali , "Stella del Mediterraneo","Stella del Sud", concorso nazionale di musica "Igor Stravinsky","Una voce da Pub","The voice of Italy","X-factor".
Subito dopo decide di realizzare la sua prima esperienza con la band, cimentandosi in una rivisitazione dei brani della nota artista italiana Elisa.
Successivamente nasce il duo "Jazzed", progetto acustico in chiave soul, pop, blues, reggae e rock, accompagnata dal chitarrista Alessandro Di Giulio. Un progetto destinato ad allargarsi con una formazione di ben 4 elementi: voce, chitarra, basso (Angelo Verbena) e batteria (Vito Taccogna).
Al momento è impegnata nella realizzazione del suo primo disco prodotto da Stefano Romano.
Il primo singolo ufficiale è "Non andare via" che apre le porte per un nuovo binario musicale nella vita dell'artista.
D- Carmen De Benedictis, raccontaci il tuo esordio nel mondo della musica.
E’ iniziato tutto quando avevo 4 anni. Era da poco uscito, nelle sale cinematografiche, il film “Titanic”, e mentre tutti si commuovevano per la triste storia d’amore, io cercavo di imitare Celine Dion, voce della splendida colonna sonora del film, intitolata “My heart will go on”, in un inglese alquanto maccheronico. Crescendo ho iniziato a prendere lezioni di canto nella scuola di musica del mio paese, ad esibirmi in vari concorsi regionali e a fare provini qua e là. Fino ad arrivare al momento in cui ho sentito la necessità di esprimermi con dei progetti live, prima in duo e poi con una band intera, e a girare con gli stessi in vari locali della Puglia. Da qui poi il progetto da solista, con una serie di brani inediti scritti e prodotti da Stefano Romano della ColoreSuono.
D- Il tuo è un percorso artistico fatto di studio ed impegno costante, chi è stato fondamentale nella tua formazione e preparazione?
Chi mi ha da sempre accompagnata in questa costante formazione e preparazione, è stato indubbiamente e inevitabilmente, il mio insegnante di canto Alessandro Spadavecchia. E’ a lui che devo dire grazie per essere diventata quella che sono, per avermi aiutata a crescere, ad essere forte, a superare le “sconfitte”, per avermi spronata e per avermi insegnato tanto, non solo professionalmente, ma anche umanamente.
D- Concorsi canori, talent, esibizioni live, parlaci delle tue esperienze in merito. Quanto è importante mettersi in gioco per far emergere il proprio talento?
L’esperienza sui palchi, secondo me, è la migliore formazione. Sul palco cresci, impari, studi, scopri, conosci, comprendi. La teoria diventa pratica e solo lì, puoi renderti veramente conto di cosa è la musica. Mi sono sempre messa in gioco, sin dall’inizio, in qualsiasi concorso, in qualsiasi provino, in qualsiasi live, perché è solo mettendosi in gioco che si può far emergere il proprio talento. Avere fame di competizione, ma di una competizione sana e positiva, che porterà inevitabilmente ad una crescita.
D- Cos'è la musica per Carmen De Benedictis?
Eh, bella domanda. E’ difficile descrivere cos’è per me la musica in poche righe, finirei anche per essere banale nella risposta. Ma ci provo. La musica è quando un brivido ti attraversa tutto il corpo e lo pervade fino a farti provare una sensazione di benessere interiore. La musica è quando ti viene voglia di ballare anche se tu fossi nuda sotto la pioggia davanti a milioni di persone. La musica è colei che ti fornisce le parole quando ormai le hai finite. La musica è quel motivo per il quale ti svegli la mattina e continui a sperare. La musica è quel porto sicuro, quell’ancora di salvezza, quella gioia infinita, quel pizzico di follia, che ti permette di vivere e sopravvivere nel mondo.
D- Come nasce il progetto "Jazzed"?
Il progetto "Jazzed" formato da me alla voce e Alessandro Di Giulio alla chitarra nasce nel novembre del 2012, per uno strano caso del destino, dall'incontro sul web di due personalità molto forti e con le idee molto chiare. Sin dalla prima prova, capimmo che tra di noi c'era feeling, sintonia, e decidemmo di intraprendere questo progetto. Qualche anno di differenza tra noi, ma la determinazione era la stessa. Chitarra e voce e il gioco è fatto. Ci destreggiamo sulle note del soul, improvvisiamo su quelle del blues, ci divertiamo sulle calde note del reggae, passando anche attraverso il pop e il jazz. Il nome del duo è un po' una rivisitazione del verbo "to jazz", che a primo impatto rimanderebbe al genere musicale, ma nel linguaggio colloquiale "To Jazz" significa "vivacizzare", "rallegrare", "animare" ed è proprio quello che noi ci proponiamo di fare. Rendere indimenticabili le serate, le cerimonie o qualsiasi genere di evento.
D- "Non andare via" è il tuo singolo in promozione, quale messaggio è racchiuso in questo pezzo?
Il mio primo singolo, intitolato "Non andare via" è scritto e prodotto da Stefano Romano della ColoreSuono. Non è la solita canzone d’amore ma una riflessione tesa al restare. Niente tristezza, niente frasi strappalacrime. Un sound fresco e piacevole già al primo ascolto, pronto ad essere canticchiato. "Non andare via", titolo della canzone, è la frase che ritorna più spesso, in un costante andirivieni, motivo per cui, essa rimane impressa, senza lasciarci più.
D-Progetti e ambizioni.
I progetti e le ambizioni sono molte, avendo vent’anni ed essendo ancora all’inizio della mia carriera. Mi sento un treno ad alta velocità in piena corsa. Sono determinata e ho voglia di fare. Quindi mi cimenterò in qualsiasi cosa si presenterà sulla mia strada, affinché il mio bagaglio sia sempre più ricco. L’ambizione più grande comunque, è quella di calcare i palchi migliori, per arrivare ad una fetta sempre più grande di pubblico e ovviamente riuscirlo ad emozionare.
Michela Zanarella