"Vorrei portare la musica nei luoghi del recupero e della sofferenza;
renderla attiva nella società, fare in modo che diventi una bandiera di riscatto, di piacere
e di speranza per il maggior numero di persone possibile"
Intervista a cura di Alessandra Prospero

Maestro Paniccia, partiamo dalle sue influenze musicali, chi mi citerebbe?
Tutta la musica classica romantica, il minimalismo francese ed alcuni compositori contemporanei e jazz ... come Jarrett, Ligeti e Piazzolla.
Lavora soprattutto con donne, come mai?
E' una coincidenza, anche se estremamente piacevole. Mi affascinano le donne, mi piace farmi dirigere da loro, nella vita come nell'arte, e non solo per ragioni anatomiche (ride). L'universo femminile mi incanta e dalla sua comprensione, o almeno da un parziale tentativo in quella direzione, anche noi uomini possiamo capire qualcosa in più di noi stessi. In fin dei conti siamo generati da loro, nel bene e nel male.
Alcuni suoi pensieri “pubblici”, sui social networks, riguardano la religione. Che rapporto ha con la spiritualità?
L'aspetto mistico mi interessa e il Cristianesimo in particolare ... l'idea di un Dio che va a morire in croce per riscattare l'umanità perfetta da Lui creata, che si è perduta per un atto di sciocca ribellione, non finirà mai di affascinarmi.
Se fosse un brano, oggi che brano sceglierebbe?
Credo l'Ave Maria di Vavilov : è' una tra le Ave Marie più belle che siano mai state scritte, ma Vavilov, compositore russo della seconda parte del 900 non potè mai beneficiare della fama che gli sarebbe derivata dal successo dell'opera. Non solo morì in miseria prima del decollo di quel brano, ma la sua meravigliosa Ave Maria fu anche erroneamente attribuita a Giulio Caccini, compositore italiano vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600. In verità Vavilov aveva una tale umiltà che raramente firmava i suoi brani, ma era solito egli stesso attribuirli ad altri musicisti, per lo più barocchi; questo per una scarsa attitudine ad apparire, credo. Ha scritto vari brani che sono divenuti delle vere e proprie opere tradizionali e l'idea di un artista dotato di talento, che scrive nell'ombra e si ripara dietro le sue opere, senza vendere come potrebbe la sua immagine, e che muore povero per questo, mi incanta. Almeno quanto questa meravigliosa Ave Maria vocale.
Un progetto che le piacerebbe realizzare?
Vorrei continuare a suonare, fare concerti, insegnare, collaborare con altre arti ed altri individui; crescere e rinnovarmi insomma. Quello che oggi è la mia cifra espressiva e stilistica, che getta le sue radici nel minimalismo romantico, nelle ballate popolari e nella scuola pianistica russa del '900, potrebbe domani diventare qualcos'altro. E poi vorrei portare la musica nei luoghi del recupero e della sofferenza; renderla attiva nella società, fare in modo che diventi una bandiera di riscatto, di piacere e di speranza per il maggior numero di persone possibile. Insomma, c'è tanto da lavorare.
Per chi volesse ascoltare il maestro Paniccia dal vivo, le prossime date sono:
il 27/03/2014 in concerto alle ore 21.30
presso il Teatro Arciliuto di Roma,
in Piazza Montevecchio.
Per info e prenotazioni chiamare lo:
06 687 9419 oppure scrivere a:info@arciliuto.it
Alessandra Prospero