
Andy ha lasciato la band alcuni anni fa, i numeri di vendita non sono più quelli di una volta anche se allo zoccolo duro dei fans, si aggiungono sempre più nuovi fans.
Rispetto al pubblico di 29 anni fa quest'anno c'erano meno presenze, le ragazze di ieri sono le mamme di oggi, i ragazzi di allora sono uomini sulla cinquantina, ma tutti e tutte, hanno ancora dentro quel fuoco, quella fiamma calda e accesa al massimo, di un amore indissolubile.
Non ci sono stati svenimenti e anche i Duran Duran sul palco non sono più i fighettoni di tanti anni fa, anche se sfido chiunque di noi maschietti presenti, a non sognare di arrivare un giorno alla soglia della sessantina in quelle condizioni, ancora affascinanti, carichi a molla come dei giovani, ma con molta esperienza da vendere.
Il concerto inizia con "Paper Gods", la title track del loro ultimo album. Si perchè i Durans nel frattempo, non si sono assolutamente fermati e continuano a sfornare album che, non avranno il sucesso degli anni 80, ma che sono bellissimi dischi goderecci, che ancora oggi i giovani artisti del XXI secolo possono solo sognare di incidere.
Dopo "Paper Gods" dal palco arrivano subito in sequenza "Wild Boys" e "Hungry Like The Wolf".
Chi non conosce la scaletta resta spiazzato dall'arrivo di due mega hits subito così, invece è solo la certezza che la serata del Visarno, verrà ricordata come un juke box live. I fortunati nell'immenso prato dell'Arena, potranno saltare, ballare e cantare a squarciagola, in una parola sola: divertirsi. Coppie che si baciano all'arrivo della loro canzone, e coppie che si baciano felicemente ad ogni canzone, dimenticandosi per una volta di aver serenamente lasciato i figli a casa con i nonni. Una scaletta travolgente e alla fine sono davvero pochi i classici non suonati in questa serata. Arrivano dal mega screen le immagini di "007" e contemporaneamente il boato del pubblico, perchè siamo consapevoli che adesso toccherà a "A view to a kill". Come trittico iniziale direi che non c'è male. Spazio poi alle novità, perchè giustamente c'è un album nuovo in giro: Dopo "Come undone", "Last day on Earth" "What are the chances?".
Il pubblico ama e canta, così anche i brani più recenti portano gioia, tanto lo sanno che dopo si torna subito giovani: tocca a "Notorious" e il Visarno si trasforma nella più grossa discoteca all'aperto fiorentina. "Pressure Off" (la canzone che potete ascoltare durante la pubblicità della Tim) continua il momento danzereccio. Intanto sul palco si balla e si canta, ma ci si emoziona anche: "Planet Earth", un super classico del primo omonimo album è il binario che porta direttamente al ricordo di un grande artista scomparso all'inizio dell'anno: il Duca Bianco, quell'immenso David Bowie che assieme ai Roxy music di Bryan Ferry è stato vero ispiratore degli inizi della loro carriera.
Sullo screen la foto della cover di "Space oddity" e i ragazzi, finiscono la canzone eseguendola.
Tanta emozione, qualche lacrima ed un lunghissimo applauso. "Ordinary world" fa di nuovo tornare a sognare;
"I don't want your love", fa ballare e cantare; "(Reach up) for the sunrise", la canzone che li rilanciò qualche anno fa è in medley con "New moon on monday". Intanto il concerto scorre che è una meraviglia, la gioia negli occhi dei fans è tanta ed è in arrivo un altro bellissimo trittico di canzoni: la devastante "White lines",
"The Reflex" e "Girls on film". Salti, abbracci, i balli più assurdi, questo è ciò che accade tra gli ex ragazzi presenti al Visarno. Siamo al gran fiinale, che non poteva cominciare con "Save a prayer" e termianre con "Rio".
La gente applaude felice: gli ex idoli degli anni '80 sono ancora oggi dei grandi artisti che si sono adeguati e stanno tranquillamente al passo col loro sound attuale. I presenti lasciano felici l'Arena del Visarno domandandosi se debba passare molto tempo per rivederli ancora.
Roberto Bruno