BOMBINO
Dopo la recente collaborazione con Jovanotti la stella del desert blues torna in Italia per 4 imperdibili concerti
26 MARZO - ROMA TEATRO QUIRINETTA
27 MARZO - PORDENONE - IL DEPOSITO
28 MARZO - LIVORNO - THE CAGE THEATRE
29 MARZO - TORINO - TEATRO CARIGNANO - Biennale della Democrazia
“Un anno fa ho comprato un disco attratto dalla copertina, un motociclista che impennava nel deserto, e dal titolo: “Nomad”. Non sapevo nulla di quello che conteneva e mi è andata molto bene perché poi l'ho ascoltato mille volte, in cuffia camminando, in sottofondo facendo cose, guidando in macchina. Il sound mi aveva catturato e l'ho consumato”. Jovanotti
Il 2014 è stato senza dubbio l’anno d’oro di Bombino, la stella del desert blues, ha infatti percorso in lungo e in largo Europa e Stati Uniti con il suo Nomad tour, partecipando ai festival più rinomati, uno su tutti il Coachella, e vedendo crescere esponenzialmente la sua popolarità i suoi fan.
Solo in Italia, il Jimi Hendrix del deserto - come molti ormai lo chiamano - ha suonato in più di 30 località diverse, fino ad arrivare a Melpignano, alla Festa della Taranta, dove ha suonato davanti a oltre 150.000 persone. Gli italiani non hanno mancato di manifestargli il loro apprezzamento, se pensiamo che Fabio Fazio lo ha invitato alla sua trasmissione “Che tempo che fa” e Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti lo ha voluto a collaborare in “Si Alza il Vento”, brano incluso nel nuovo album “Lorenzo 2015 cc” uscito pochi giorni fa. Il cantante toscano, che era stato attratto dalla copertina di“Nomad” - l’album di Bombino prodotto da Dan Auerbach (The Black Keys) e incluso nei migliori dischi del 2013 dall’autorevole Rolling Stone Usa - ha dichiarato di essere stato catturato dal suo sound, tanto da consumare il disco ascoltandolo 1000 volte.
In questi giorni Bombino si trova in Australia al WOMADelaide, prestigiosa manifestazione ideata da Peter Gabriel, e si appresta a tornare in Italia per 4 imperdibili date: il 26 marzo al teatro Quirinetta di Roma, il 27 al Deposito di Pordenone, il 28 al The Cage di Livorno per terminare a Torino il 29 marzo alla Biennale della Democrazia dove sarà introdotto dallo scrittore Giuseppe Cattozzella, vincitore del Premio Strega Giovani.
Sul palco: Bombino voce, chitarra / Youba Dia basso, voce / Avi Sallowaychitarra, calabash, armonica, voce /
Corey Wilhelm batteria, djembe.
Sito web ufficiale Bombino
Ufficio Stampa Musicalista: Giulia Di Giovanni giulidigi@gmail.com
Booking / Info concerti: Musicalista Tel. 011 55 33624 magalie@musicalista.it www.musicalista.it
BIO BOMBINO
Astro nascente del desert blues, Bombino, è nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell’Africa, nella tribù dei Tuareg Ifoghas, che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Costretto a fuggire più volte con la sua famiglia, durante una visita i parenti dimenticano una chitarra che il piccolo Bombino tiene per sé, iniziando ad esercitarsi. Sin da giovane diventa allievo del celebre chitarrista Tuareg Haia Bebe e poco dopo entra a far parte della sua band, acquisendo il soprannome di Bombino, una storpiatura dell’italiano “bambino”. Inizia ad appassionarsi a Jimi Hendrix e Mark Knofler, di cui studia le tecniche durante i pascoli tra Algeria e Libia. Tornato in Niger Bombino intraprende la carriera di musicista a tempo pieno ed il suo talento non passa inosservato. Nel 2009 un incontro casuale con il regista Ron Wyman cambia irrimediabilmente il suo destino. Ma è solo un anno dopo che Wyman riesce a rintracciare Bombino, nel frattempo costretto a fuggire in Burkina Faso in seguito all’assassinio di due membri della sua band, uccisi in una rivolta. Wyman dedica gran parte del suo documentario sulle tribù Tuareg a Bombino e diventa produttore di Agadez, l’esordio solista su disco (il primo album risale al 2009, Group Bombino - Guitars from Agadez, vol. 2).
> Nel frattempo la fama del giovane talento cresce fino ad essere conosciuto in tutto il mondo e suonare nei più importanti festival musicali, con collaborazioni di tutto rispetto, tra cui quella con Keith Richards. Dan Auerbach (The Black Keys) incontra Bombino e ne rimane folgorato, decidendo così di produrre Nomad, il terzo disco uscito in tutto il mondo ad aprile 2013 su etichetta Nonesuch/Warner. Registrato nello studio di Auerbach a Nashville, Nomad è l’incontro del desert-rock con il blues, suonato dalle abili mani di Bombino ed arricchito dalla sua voce intensa e vigorosa.
Le sonorità di Bombino ricordano quelle dei Tinariwen, vicini suonatori del deserto, ma le sue melodie elettrizzanti, che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione, trasudano un groove irresistibile. Una versione del blues densa e magmatica, a cui si aggiunge la particolarità di svincolarsi dalla classica metrica basata sul “call and response” tra cantante solista e coro (solitamente femminile) rimpiazzando quest’ultimo con le disgressioni melodiche della chitarra. Compositore e chitarrista desert-rock, Bombino si rifà alle sonorità tipiche degli anni 60-70, da Jimi Hendrix a Jimmy Page, inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg.