Pensiamo sempre che le cose spiacevoli capitino agli altri, prestiamo poca attenzione a quello che succede nelle nostre vite e finiamo per stupirci quando poi tocca a noi fare i conti con la realtà.
Intervista a Salvo Mizzle a cura di Roberto Bruno
1) Ciao Salvo iniziamo subito dal tuo disco. Come nasce il tuo album "Via Zara"?
Era da un po’ che volevo registrare un album da solista in cui raccontare me stesso in modo più intimo. In passato avevo già avviato delle sessioni di registrazione con idee nuove ma ho finito spesso per rimandare e lasciare tutto. L’album nasce nella mia ormai ex “casa” (sita in “Via Zara”, per l’appunto), un garage di 25 m2 in cui ho abitato per due anni. Io è Matteo Marcucci (coproduttore e musicista nell'album) tutti i giorni passavamo ore ed ore a buttare giù idee e arrangiamenti, spesso fino a tarda notte. Dopo un inverno passato a suonare, avevamo tanto materiale e senza pensarci troppo chiamammo il nostro amico Enzo Esposito che in pochi giorni trasformò Zara in uno studio di registrazione. Abbiamo deciso di registrare in casa perché ci piaceva l’idea che nel cd si sentissero le voci che venivano da fuori o il rumore delle macchine che passavano nella strada, proprio come durante le prove, non volevamo perdere nulla, l’LP doveva rispecchiare il più possibile l’atmosfera che si creava durante le prove.
Per circa 40 giorni ho dormito, mangiato e mi sono lavato tra spie, amplificatori, mixer, microfoni e strumenti vari.
Grande esperienza!
2) Le canzoni sono legate da un filo conduttore?
L’album racconta un momento della mia vita difficile e importante, fatto di avvenimenti, riflessioni, cambiamenti.
I brani parlano di tutto questo, quindi sono per forza di cose collegati in qualche modo fra loro.
3) Trovo musicalmente Via Zara "dannatamente" variegato. A chi ti ispiri e chi sono gli artisti che più ami ascoltare?
Il fatto è che quando ascolto un pezzo che mi piace non do molta importanza al fatto che sia rock, techno o altro. Traggo ispirazione da tutto quello che ascolto e cerco di non assecondare mai troppo la prima versione dei miei pezzi, magari concepisco un brano pensando che sarà bello pesante e poi prende tutta un'altra strada.
Amo tutti gli artisti che sanno reinventarsi e mettersi in discussione.
In questo momento non ascolto nulla in particolare, preferisco spulciare tra tante canzoni di vari artisti. Ho un amico che trova tanta musica, ha buon gusto e mi masterizza delle fantastiche compilation con musica vecchia e nuovissima, io me le sparo a ripetizione e quando qualcosa mi colpisce particolarmente approfondisco.
4) Il mondo musicale odierno è molto difficile, cosa pensi di ciò che stiamo vivendo in questo campo?
Penso che in giro ci sia tanta bella roba ma anche tanta robaccia, come è stato e come sempre sarà. Il mondo musicale è sempre stato difficile, in Italia facciamo ancora troppa fatica a pensare che suonare possa essere un lavoro e non un semplice hobby. Penso che il momento non sia dei peggiori, ormai con internet abbiamo la possibilità di farci vedere e ascoltare in poco tempo da una quantità enorme di gente. Certo arriva tutto velocemente, il bello e il brutto, ma è giusto così… e poi cos’è bello e cosa brutto? Boh!
5) Cosa rappresenta Via Zara nella tua vita?
“Via Zara” rappresenta la presa di coscienza che non abbiamo certezze e forse è meglio così. Pensiamo sempre che le cose spiacevoli capitino agli altri, prestiamo poca attenzione a quello che succede nelle nostre vite e finiamo per stupirci quando poi tocca a noi fare i conti con la realtà. A me la realtà ha presentato un conto salatissimo e “Via Zara” è il primo di tanti assegni che staccherò.
6) Progetti per l'anno che è appena iniziato?
Tanti, devo fare mente locale, è tutto sul tavolo ma è ancora tutto in disordine!
Roberto Bruno