Intervista a Luka Zotti a cura di Annamaria Pecoraro
L'album si intitola così perchè la canzone che dà appunto il titolo al disco mi è arrivata dopo un sogno che ho fatto di cui però non ricordo niente, quindi un sogno che ho dimenticato. Però mi è rimasto impresso il messaggio che mi diceva che dovevo andare avanti per la propria strada continuando a coltivare le proprie passioni.
2) Possiamo dire quindi che questo sogno dimenticato ha però dato il via a quello che sei diventato?
Può essere... sto solo seguendo ciò che mi ha lasciato dentro, ma vedo che sta andando bene quindi ...
quel che sarà, sarà, ma probabilmente il sogno aveva ragione.
3) Sei un poli strumentista e tra l'altro ami costruirti i tuoi strumenti.
La stessa copertina di "Forgotten dreams" è piena di chitarre, come nasce questa passione?
A un certo punto della mia carriera e dopo che avevo sempre usato chitarre acquistate, ho sentito la necessità di personalizzare i miei strumenti, arrivando persino a modificarli, aggiungendo o togliendo alcune parti. A quel punto ho pensato: "Me ne costruisco una da solo così faccio prima" e da lì sono arrivato all'idea ed alla costruzione del mio strumento, tra cui la : "Tree Pad Key Guitar", strumento che ingloba chitarra, tastiera, pad-percussioni e multieffetto. Uno strumento decisamente atipico a cui ognuno dà un nome diverso. Tra l'altro neanche io sapevo come chiamarla. La vedo come un'opera d'arte, ma anche come uno strumento utilizzabile.
La vedo come un'opera d'arte innanzitutto perché non è una normale chitarra e poi soprattutto per il suo aspetto.
4) Parli di opere d'arte, e tu sei diplomato maestro d'arte, quindi hai facilità nel modellare, ricreare ecc.
Quanto incide la tua anima di pittore sulla tua musica?
Tantissimo e soprattutto ha inciso nel mio primo disco, uscito nel 2007 e che si chiamava: "Colori eMotivi".
Il titolo fa appunto capire che il concept dell'album è il rapporto tra i colori e i motivi musicali, quindi le note e l'emotività. In quel disco ho realizzato dei video documentari che poi ho musicato. In alcuni ci sono i miei dipinti, in altri ho affrontato il rapporto tra l'uomo e la natura. In quell'album è molto forte la presenza dei colori, ma devo dire che anche "Forgotten dreams" non è da meno, il booklet stesso è pieno di colori.
5) In "Forgotten dreams" canti esclusivamente in inglese, è una tua scelta?
Sì perché è una cosa che mi viene spontanea. Ho sempre cantato in inglese, anche se una dozzina di anni fa ho cantato e pubblicato dei brani in italiano. Personalmente penso che non ci debbano essere confini, quindi per cantare va bene qualsiasi lingua, l'importante è essere spontanei in ciò che facciamo. Nel mio caso mi sento a mio agio con l'inglese. Quando ho scritto quelle canzoni ero immerso in luoghi naturistici, ho iniziato a suonare la chitarra e poi le parole sono nate così da sole in inglese.
6) Qual'è il messaggio che vuoi esprimere con le tue canzoni?
Con "Forgotten dreams" il messaggio è quello dell'evoluzione, ovvero seguire un percorso che possa accrescerci interiormente. il principio fondamentale di questo percorso è quello di: continuare a percorrere la propria strada.
7) Se tu potessi scegliere con quali artisti vorresti collaborare?
Ce ne sarebbero molti, sicuramente un artista che ammiro molto è il cantautore irlandese Damien Rice, tra quelli della nuova generazione dei cantautori è quello che più mi ha toccato. Parlando invece della vecchia scuola sceglierei Neil Young. Tra gli italiani Franco Battiato anche se è molto distante da ciò che faccio io, però è un cantante che amo e poi che dire ... Battiato è Battiato. Altri potrei citarti Morgan e i Tiromancino.
8) Invece se tu potessi scegliere una nazione in cui potresti suonare?
Decisamente la California! Non ci sono mai stato e mi piacerebbe andarci. Ma mi piacerebbe farlo come musicista.
In Europa ho suonato in molti posti ma oltre Oceano non ci sono ancora mai stato.
9) Progetti futuri?
Sono in promozione col disco ed abbiamo un po' di concerti in giro per il nord Italia.
10) Hai un posto dove sogni di suonare in italia?
Sicuramente un sogno sarebbe suonare in toscana nella basilica di San Galgano.
Dulcinea Annamaria Pecoraro