Dovreste vederlo Alberto Pizzo,
oltre che ascoltarlo, mentre suona dal vivo:
è una vera forza della natura, si muove sui tasti con un’energia e una vitalità
che sembrano contrastare con la delicatezza e la precisione dei suoi tocchi.
La sua scelta di spaziare tra i generi,
andando oltre il rigore e la grande preparazione classica
che lo ha già fatto affermare come concertista a livello internazionale,
rende godibili le contaminazioni alle quali lo porta la sua grande capacità di arrangiare ed elaborare.
Si destreggia con eccezionale equilibrio tra citazioni (da Ravel a Liszt, da Debussy a Chopin e a Rachmaninov)
ed invenzioni ardite, come un funambolo senza rete.
Renato Marengo
Intervista ad Alberto Pizzo a cura di Roberto Bruno
ON THE WAY nasce dal desiderio ardente di realizzare i propri sogni e sentirsi finalmente sulla giusta direzione…
Il mio intento era di portare grossi nomi del panorama musicale ad incontrare il mio pianoforte e possibilmente farli ruotare attorno ad esso, dando la sensazione di fondersi musicalmente senza etichette, bigottismi o barriere.
2) Sei riuscito nell'intento di avere molte ed importanti collaborazioni, come sei arrivato a questi artisti?
Grazie al rapporto lavorativo ed amichevole che il mio manager Gianni Sergio ha da diversi anni con loro…
Toquinho, Arbore , Knopfler.
Sinergie che si sono concretizzate trovando molti punti in comune col mio modo di concepire musica e pianoforte.
3 ) Il Blue Note jazz Festival di New York, è stata sicuramente un'esperienza emozionante come l'hai vissuta e che cosa ti ha lasciato?
Unica come esperienza, essere accanto a star mondiali della musica e vedere nella loro semplicità la grandezza musicale e l’apertura che mostravano verso di me e verso il mio mondo che apprezzavano e rispettavano, affiatandosi sin dalle prime note elaborate insieme.
4) Il tuo rapporto col pianoforte?
Io ed il Pianoforte siamo ormai amici da poco più di 30 anni, l’ho conosciuto ed affrontato quando avevo appena 3 anni e mezzo.
Il rapporto che ho con il piano è fondato sul sacrificio , sull’istinto e sulla passione che ahimè, accresce sempre più, nonostante i tantissimi anni di studio mi considero in un continuo” work in progress”.
5) Possiamo dire che l'America ti abbia regalato un sogno enorme, il tuo rapporto con gli States com'è?
Gli States sono e sono stati per me uno step decisivo, fondamentale per la mia carriera ..
Dal 2011 ad oggi posso dire che tutto è cambiato nella mia vita grazie a New York.. opportunità, esperienze musicali ed incontri, che hanno portato alla realizzazione di 2 album e di tantissime novità .
6) Ti aspettavi invece il successo ottenuto in Giappone?
Sapevo che il Giappone come l’Asia tutta, è particolarmente attenta a cosa accade nel mondo del pianismo, legato ad un crossover che avvicina e fonde più stili musicali… mi ha ovviamente reso molto felice l’essere accolto con
due sold-out che hanno contribuito ad aprire ulteriormente le porte del “Sol levante”.
7) Prossimi impegni ed un sogno da realizzare?
Tanti sogni,ma da buon napoletano non posso nascondere quel pizzico di scaramanzia che non svelerà troppo del mio futuro, devo però dire che ci sono tanti progetti che partiranno a brevissimo, uno teatrale ed un nuovo progetto discografico in primis …
Roberto Bruno