"Nasce dalla volontà di applicare i diritti umani che sono scritti nelle diverse convinzioni che riguardano i diritti universali e che molto spesso non trovano attuazione pratica.
Il progetto "Soleterre" vuole diminuire la distanza che esiste tra il diritto teorico ed il diritto pratico..."
Intervista a Damiano Rizzi (Pres. Associazione Soleterre e fautore del Festival musicale Soleterre)
a cura di Annamaria Pecoraro
1) Come nasce il progetto "Soleterre"?
Nasce dalla volontà di applicare i diritti umani che sono scritti nelle diverse convinzioni che riguardano i diritti universali e che molto spesso non trovano attuazione pratica. Il progetto "Soleterre" vuole diminuire la distanza che esiste tra il diritto teorico ed il diritto pratico.
In poche parole vuol dire che: "I bambini malati di cancro (nel caso specifico) devono avere le cure di cui hanno bisogno, anche se si trovano n Africa, o in paesi in guerra, o in paesi semplicemente sfruttati danni. Noi questo facciamo mettendo in pratica questi diritti".
2) Al progetto "Soleterre" si è legato un festival folk musicale. Il 14 dicembre all'Alcatraz di Milano si è tenuta l'ultima edizione che ha visto partecipare molti artisti della musica italiana, che hanno contribuito così al vostro progetto.Come nasce questo abbinamento?
Vista la presenza di molti artisti di alta qualità, ci voleva una persona che sapesse coordinare il tutto. L'idea è stata di creare un evento culturale di comunicazione per il progetto e siamo orgogliosi di dire che hanno partecipato artisti del calibro di Sud Sound System, Davide Van De Sfroos, Peppe Voltarelli, Daniele Ronda, Ylenia Lucisano, che hanno creato una bella serata di divertimento all'interno ella quale abbiamo insieme condiviso dei valori molto importanti come: la solidarietà, l'altruismo e l'applicazione dei diritti umani e soprattutto l'intero ricavato della serata è stato donato al progetto internazionale che da ormai dieci anni Soleterre ha attivato per aiutare i bambini malati di cancro in diversi paesi del mondo e naturalmente anche d'Italia ad esempio all'Ospedale San Matteo di Pavia.
3) Una curiosità: tra gli artisti al festival c'era soltanto una donna ; Ylenia Lucisano. E' stata una scelta o una casualità?
Gli artisti che hanno partecipato al festival hanno tutti partecipato gratuitamente.
Noi abbiamo fatto richiesta a diverse realtà e questi sono quelli che hanno aderito. quindi non ci sono state scelte o criteri particolari, tranne che quello di andare a chiedere ad artisti che siano esponenti del genere folk visto che il tema dell'edizione 2014 del festival è stato proprio questo: il folk, con l'idea di riappropriarci di parole come "radici, valori", senza lasciarle ormai in esclusiva agli organizzatori di eventuali sagre che da anni portano avanti questi valori ma allargandoli anche ad altre persone. col festival dedicato al folk abbiamo cercato di fare questo.
4) Oltre alla serata milanese del 14 dicembre 2014, il festival avrà altre date? E potrà diventare un festival itinerante o sarà legato solo alla città di Milano?
La cosa è stata presa in considerazione, pensavamo di fare almeno un altro concerto senza far passare un anno da questo. Siamo una onlus molto viva, nel sociale e nello sviluppo umano, il nostro lavoro non è organizzare concerti. L'esperienza del festival però c'è piaciuta molto.
L'anno scorso siamo stati coinvolti nella tappa di Milano del tour degli Afterhours, quest'anno abbiamo voluto provarci noi mettendo insieme tanti amici.
5) Qual'è il messaggio che volete trasmetter col messaggio "Soleterre"?
Il messaggio è che tutti noi doniamo sempre una parte di noi stessi agli altri. Bisogna naturalmente cercare di donare la parte migliore e già questo potrebbe essere una piccola rivoluzione.
6) Damiano ma lei dove trova la forza e la costanza per donare sempre qualcosa di diverso?
Quando si entra dentro la vita delle persone è una cosa che nasce spontanea, e lo si distribuisce nell'arco di una vita. Quindi il tempo se si vuole si trova. Penso che sia così.La forza la troviamo nella squadra, nel gruppo. Noi siamo tante persone quindi possiamo trovarla anche nel coinvolgimento di tutti. Personalmente in questo progetto non mi sento nè solo nè così determinante. Soleterre per fortuna è una bella realtà ed è anche difficile considerarla una realtà solo italiana. In questi dodici anni lavorando anche all'estero, abbiamo creato delle associazioni locali che stanno lavorando e vanno avanti. L'interesse di tutti è proiettato verso un benessere collettivo. In poche parole ci preoccupiamo che il mondo sia migliore e tutto questo non in maniera retorica. La vita è una cosa estremamente importante ed è necessario garantirla e proteggerla.
Annamaria Pecoraro