Siamo al Festival Orientoccidente curato e organizzato da Materiali Sonori, che ieri sera ha aperto le danze a Castelnuovo dei Sabbioni (Ar), in una atmosfera che magica è veramente dire poco.
Luogo del reading musicale il MINE - Museo delle miniere.
Massimo Zamboni fa parte della storia del rock italiano, avendo fondato assieme ad altri suoi illustrissimi colleghi, band importantissime per il nostro rock come: CCCP Fedeli alla linea e i C.S.I.
Dopo la sua presenza al festival dello scorso anno proprio con i Post C.S.I., stavolta è qui per un appuntamento magico, la presentazione tramite un reading fatto di letture e musiche, del suo ultimo libro,"L'eco di uno sparo", pubblicato da Einaudi, che tante critiche positive sta richiamando, (tra l'altro a breve leggerete sulle pagine di Deliri Progressivi la nostra recensione).
Massimo raccoglie a se una storia vera, quella del nonno Ulisse. Nonno che non ha mai conosciuto, ma di cui indossa il suo secondo nome. Un libro bellissimo da leggere con concentrazione ed emozione, ambientato in un'Emilia del primo 900, che parla e vive di fascisti e comunisti, di amici fino a ieri e nemici il giorno dopo.
Le letture di Massimo sono emozionanti, il silenzioso ascolto del pubblico è bellissimo e i suoni sul palco curati dallo stesso Zamboni e da: Emanuele Reverberi (Giardini di Mirò, Bandadiquartiere, al violino e tastiere) e Cristiano Roversi (Moongarden ed etichetta Aratro al basso e allo Stick), sono un contorno musicale che creano una disarmante poesia.
Se questo è l'inizio di Orientoccidente 2015 , penso proprio che ne vedremo anche quest'anno delle belle.
Roberto Bruno