“TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI live”
AD APRILE SI ANNUNCIANO 3 CONCERTI ROMA (12 aprile), FIRENZE (20 aprile), MILANO (22 aprile) - Biglietti in prevendita a partire da martedi 9 dicembre alle 11.00 - “Tetralogia degli Elementi”, uno dei manifesti della cultura rock italiana firmato LITFIBA, torna a rivivere live con tre concerti ad aprile: il 12 aprile a Roma (Atlantico Live), il 20 aprile a Firenze (Obihall) e il 22 aprile a Milano (Alcatraz). I biglietti per le date di “TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI live” di Roma, Firenze e Milano saranno in vendita a partire da martedi 9 dicembre alle ore 11.00 su www.ticketone.it e nelle prevendite abituali. Evento prodotto e organizzato da F&P Group (info su www.fepgroup.it). RTL 102.5 è la radio partner ufficiale dell’evento. È invece SOLD OUT l’evento speciale del 13 gennaio a Milano (Alcatraz) nel corso del quale verranno proiettate le immagini originali - sino ad ora inedite - del leggendario tour del '93 seguito all'uscita di "Terremoto". Subito dopo Piero & Ghigo, con la band rinnovata, saliranno sul palco per uno show live di un’ora, dove daranno nuova vita ad alcuni dei brani più rappresentativi di quegli anni per ricreare quel rituale energetico che contraddistingue il sound e la performance live della tetralogia. Il 13 gennaio uscirà un cofanetto speciale (su etichetta Warner) che conterrà, oltre ai 4 album che la band dedicò ai 4 elementi della natura – fuoco con “El Diablo” (1990), terra con “Terremoto” (1993), aria con “Spirito” (1994) e acqua con “Mondi Sommersi” (1997) anche un imperdibile DVD con le immagini del tour del '93 (con la regia di Adam Dubin per il live act e quella di Piero Pelù per la parte backstage). Piero & Ghigo hanno voluto mantenere intatto il montaggio di allora per preservare le atmosfere di questo documento unico che contiene brani live, immagini di backstage, di vita in tour e interviste molto particolari. www.litfiba.net www.facebook.com/litfibaufficiale Ufficio Stampa LITFIBA: Parole & Dintorni Resp. Riccardo Vitanza – Rif. Ilaria Boccardi Ufficio Promozione F&P Group: Francesco Colombo – Francesco Negroni IL 13 GENNAIO esce il cofanetto speciale 4 CD +1 DVD con immagini totalmente inedite live e backstage del tour del 1993 “TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI” E a Milano lo stesso giorno l’evento unico “TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI live” per celebrare uno dei manifesti della cultura rock italiana (Biglietti in prevendita a partire da oggi alle ore 16.00) La “Tetralogia degli Elementi”, uno dei manifesti della cultura rock italiana firmato LITFIBA, torna a rivivere il 13 gennaio. Uscirà un cofanetto speciale (su etichetta Warner) che conterrà, oltre ai 4 album che la band dedicò ai 4 elementi della natura – fuoco con “El Diablo” (1990), terra con “Terremoto” (1993), aria con “Spirito” (1994) e acqua con “Mondi Sommersi” (1997) – anche un imperdibile DVD contenente le immagini originali - sino ad ora inedite - del leggendario tour del '93 seguito all'uscita di "Terremoto" (con la regia di Adam Dubin e quella di Piero Pelù per la parte backstage). Piero & Ghigo hanno voluto mantenere intatto il montaggio di allora per preservare le atmosfere di questo documento unico che contiene brani live, immagini di backstage e interviste. Per celebrare questo indiscusso manifesto della musica rock, sempre il 13 gennaio all’Alcatraz di Milano si terrà “TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI live”: un evento unico nel corso del quale verranno proiettate le immagini inedite del '93 e subito dopo Piero & Ghigo, con la band rinnovata, saliranno sul palco per uno show live di un’ora, dove daranno nuova vita ad alcuni dei brani più rappresentativi di quegli anni per ricreare quel rituale energetico che contraddistingue il sound della tetralogia. RTL 102.5 è la radio partner ufficiale di “TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI live”. I biglietti sono in vendita a partire da oggi alle ore 16.00 su www.ticketone.it e nelle prevendite abituali. Evento prodotto e organizzato da F&P Group. Info su www.fepgroup.it. www.litfiba.net www.facebook.com/litfibaufficiale Ufficio Stampa LITFIBA: Parole & Dintorni Resp. Riccardo Vitanza – Rif. Ilaria Boccardi Ufficio Promozione F&P Group: Francesco Colombo / Francesco Negroni MARCOMALE DA OGGI DISPONIBILE IN DIGITAL DOWNLOAD E SULLE PIATTAFORME STREAMING IL NUOVO SINGOLO “LIBERO” Da oggi, venerdì 17 ottobre, è disponibile in digital download e sulle piattaforme streaming “LIBERO”, il nuovo singolo della rock band fiorentina MARCOMALE. “LIBERO”, registrato e mixato al Soundclinic di Firenze da Giovanni Gasparini e masterizzato a all’Hotline Mastering di New York, anticipa l’uscita del disco, prevista per novembre. Nel disco, oltre a “LIBERO” e sei brani inediti, troverà spazio anche la cover di “RAIN”, storico pezzo dei The Cult del 1985. Il video della cover di “Rain”, girato a Londra, ha superato le 10.000 visualizzazioni ed è disponibile su Youtube. «Probabilmente “LIBERO” è la canzone che più rispecchia la nostra visione dei Marcomale. È un pezzo dove l’elettronica si fonde con il rock più potente grazie anche alla batteria di Luca Martelli - racconta Ivan Casale, voce della band - Libero parla sostanzialmente dell’arroganza dei potenti, la superbia e l’indifferenza preoccupante che tanti nostri politici hanno nei confronti del popolo che li hanno eletti. La cosa più preoccupante è che questo pezzo l’ho scritto alcuni anni fa e da allora niente è cambiato!» I MARCOMALE sono una band fiorentina composta da Ivan Casale alla voce, Lorenzo Pierini alle chitarre, Claudio Romagnolichitarre e tastiere, Alberto Donatini al basso e Marco Confetti alla batteria. Tutti gli elementi dei Marcomale provengono da un’esperienza personale più che decennale nell’underground fiorentino degli anni 90 con produzione di vari EP e LP. Dopo un’esperienza decennale nell’underground fiorentino degli anni ’90, la produzione di vari EP e LP e diverse date nei maggiori club e teatri italiani e esteri, nel 2013 Ivan, Lorenzo, Claudio, Alberto e Marco si riuniscono e danno vita ai Marcomale, entrando in studio per la registrazione dell'album di esordio. Tutti i testi delle canzoni sono esclusivamente in italiano poiché all’impatto sonoro i Marcomale ritengono che sia indispensabile anche l’unione delle parole e dei loro significati, semplici ed ermetiche che siano. https://www.facebook.com/marcomaleband Ufficio Stampa: Parole & Dintorni - Martina Roncoroni Management: management@marcomale.it "Ribellarsi non è eroico, è vitale" (Piero Pelù) Scatti fatti a Viterbo durante il concerto di Piero Pelù.Daniele Calore, nasce a Roma 23 anni fà. Ha frequentato l’istituto Alberghiero di Spoleto e dopo varie esperienze nel settore alberghiero ha prestato il servizio militare come volontario nell’esercito avendo sempre una passione particolare per le tecnologie digitali e la fotografia.
A gennaio 2014 ha aperto uno studio fotografico dove ho potuto sperimentare e mettere in pratica le conoscenze acquisite nel tempo con esperienza e corsi di formazione; a suo vantaggio si può dire di essere stato facilitato in questo compito dalla formazione mentale ricevuta nelle pregresse attività che ha indicato. Quotidianamente sperimenta nuovi sistemi e tecnologie così da definirsi un fotografo/artigiano tecnologico. Torino, 27 Luglio 2014, Piazza San Carlo:
I LITFIBA nella formazione “storica”, oltre 30.000 persone. Si è scritta un’altra grande pagina del rock italiano. Sono le 22.00 in punto quando si spengono i riflettori e inizia il richiamo delle sirene d’allerta e si odono i rumori metallici degli armamenti bellici. Eccoli sul palco, Luca Martelli, Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi, Ghigo Renzulli e Piero Pelù; il boato della Piazza è assordante, il richiamo delle sirene è stato percepito bene dal pubblico che inizia subito ad accompagnare con le mani la marcia militare che Pelù “interpreta” sotto il suo elmetto: è “GUERRA”! Una delle più belle e intense canzoni d’accusa contro i conflitti armati. L’emozione è tanta e si nota a vista d’occhio, tanta commozione quando parte “VERSANTE EST” e successivamente un trittico che lascia tutti disarmati, tra entusiasmo, incredulità e tanta nostalgia di quel rock che in Italia stanno cercando di uccidere e allora: “EROI NEL VENTO, TZIGANATA, LA PREDA”. Inutile commentare, va solamente sottolineata la felicità e il divertimento con cui Maroccolo, Renzulli, Aiazzi e Pelù fanno “godere” la moltitudine dei fan. Piazza San Carlo è praticamente FULL ed addirittura via Roma è colma di gente. Pelù invoca lo stop ai bombardamenti sulla striscia di Gaza sventolando una bandiera della Palestina e invita tutti i presenti a stare “su con la testa” e soprattutto molto attenti ai prossimi avvenimenti parlamentari dove – dice – “si vuole creare una camera composta da boy scout”. La musica continua, la chitarra di Ghigo lancia sferzate che solo il suo marchio di fabbrica consente, il basso di Maroccolo è qualcosa che va oltre… non solo gli amanti dei Litfiba lo sanno, ma anche chi ha amato i CSI e la musica di qualità in generale, Aiazzi ha le mani magiche, da sempre e l’atmosfera delle sue tastiere rende tutto ancora più affascinante, più intrigante mentre Luca Martelli è un picchiatore di pelli di rara potenza, scandisce i tempi con una pacca poderosa. Quindi… sorpresa delle sorprese, Pino Fidanza alle percussioni si rende protagonista nell’arricchire “SANTIAGO, PANAME, ONDA ARABA e IL VENTO”. Quello che accade tra il pubblico è qualcosa di magico: ci si abbraccia, si “poga”, si salta, si balla, ci si sfoga e soprattutto si canta, si intonano le canzoni che hanno segnato un’epoca, che hanno segnato generazioni intere. “ISTANBUL, GIRA NEL MIO CERCHIO, APAPAIA, TEX, BALLATA, PIERROT E LA LUNA, RESTA”, due ore e quindici minuti di concerto con la C maiuscola. Nel finale Pelù si infila tra i fan alle transenne e alzandosi sopra la folla dirige il gran finale strumentale che la band sta eseguendo. Tutti sono in assoluto delirio, il gruppo saluta unito Torino e la sua bellissima Piazza San Carlo, mentre dalla folla si leva un coro roboante: “LITFIBA, LITFIBA, LITFIBA!” Luca Brado Ferri (tratto da: http://www.ilquorum.it/traffic-festival-litfiba-litfiba-litfiba/) Deliri Progressivi ed i suoi incontri. Stavolta abbiamo intervistato una vera e propria icona rock, dei mitici anni '80, Renzo Franchi. Un uomo, che come leggerete nel corso di questa bellissima intervista, ha dovuto lasciare i Litfiba, (di cui era il batterista) poco prima che la band fiorentina diventasse uno dei gruppi più amati dai giovani (tra cui il sottoscritto) e che arrivando ai giorni d'oggi ha sicuramente scritto la storia del rock italiano. Intervista a Renzo Franchi a cura di: Roberto Bruno 1) Renzo, cominciamo dall'inizio e partiamo da quei Cafè Caracas, che molti non conosceranno, ma a suo modo fanno anche loro parte della storia del rock italiano...
I Cafè Caracas erano: Ghigo Renzulli, Renzo Franchi e Raffaele Riefoli, che poi quest'ultimo intraprenderà una strada diversa musicalmente, ma di molto successo commerciale, con lo pseudonimo di Raf. I Cafè Caracas furono il primo gene della new wave fiorentina, ebbero anche una certa risonanza nazionale, infatti fummo chiamati nel giugno del 1980, a suonare a Bologna in Piazza Maggiore, come apertura del concerto dei Clash. Per noi fu un'esperienza incredibile ed allo stesso modo da lì, nacque il movimento new wave italiano. Eravamo un gruppo molto creativo, ma anche molto contraddittorio e per certi aspetti "pericoloso" e quando Ghigo mi chiamò a suonare nei Litfiba, devo dire che per me fu una liberazione. Mi trovavo finalmente assieme a delle persone più "normali", ma soprattutto che avevano un progetto in testa ben definito. 2) Quindi iniziò l'avventura con i Litfiba... Già .. arrivai nella band per sostituire Calamai, il quale forzando un po' la mano coi tempi rock, si infortunò causandosi una forte tendinite ad un braccio. Entro nei Litfiba proprio per questo motivo, mentre la band era alla ricerca di una loro identità musicale, ci resto per circa tre anni ed in questo periodo, abbiamo registrato e suonato live, purtroppo poi sono dovuto uscire dalla band. Questo è dovuto al fatto che ero giovane e dovetti prendermi delle responsabilità importanti, come quella di dover mantenere una famiglia ed in quel periodo con la band, soldi non ne giravano molti. Gratificazioni artistiche e creative davvero tante, ma economicamente non mi permettevano di vivere di musica. 3) Dopo aver lasciato i Litfiba però non hai abbandonato affatto la musica e soprattutto il tuo strumento, la batteria, e cosa hai fatto quindi? Il fatto di aver suonato come batterista in due band come i Cafè Caracas ed i Litfiba, mi pongono all'attenzione di altre band e successivamente quindi vengo chiamato dai Diaframma per suonare nel loro disco "Boxe", dai Neon (altra importantissima band della new wave italiana), per alcune collaborazioni. Qualche anno dopo vengo chiamato in quella che definisco l'eccellenza artistica della mia "modesta" carriera, ovvero: suonare con Bobo Rondelli nell'Ottavo Padiglione. Considero Bobo, uno dei migliori artisti italiani contemporanei, un genio ed in possesso di una licenza poetica oscillante tra il tragico ed il comico, in un realismo popolaresco. Purtroppo è stata un'esperienza di breve durata a causa di dvergenze interne. Devo dire che a distanza di anni, ho rivalutato molte cose che avevamo fatto in quell'esperienza con l'Ottavo Padiglione. Di Bobo Rondelli posso solo dirti, che è un artista raro. Capace di scrivere con una poetica veramente sconcertante, in possesso di una cultura musicale molto ampia che va da Enzo Jannacci ai Rolling Stones. L'elemento piccante di questa sua arte è sicuramente il carattere e i natali livornesi che gli fanno da motore. 4) Quando tu hai lasciato i Litfiba, il resto del gruppo come ha preso questa tua decisione? Purtroppo già da molto tempo i ragazzi mi vedevano scontento e questo ripeto, era dovuto a problemi personali miei, avevo necessariamente bisogno di soldi, come capita quando si hanno figli in età molto giovane. Al momento in cui dovetti scegliere di lasciare il gruppo, venni sostituito da Ringo De Palma. Un ragazzo dalla cultura musicale piuttosto approssimativa per quanto riguarda la batteria, ma di sicuro però un gran personaggio che ha dato così anche lui un bel contributo al successo della band. Personalmente notai che da quel momento, l'impronta rock alla batteria cominciò a diminuire, e riascoltando certe cose dell'epoca, aumenta il rimpianto per la mia decisione presa allora, in quanto il mio stile musicale, avrebbe potuto dare qualcosa di ulteriormente positivo. 5) Nel proseguo della tua carriera post Litfiba, invece con chi ti sei dilettato a suonare? Ho cominciato a suonare con una serie di gruppi, professionisti e non, cercando di continuare il mio lavoro di musicista. Ad esempio posso citarti la collaborazione con Marco di Maggio (The Di Maggio Connection), un fine conoscitore di blues e rock'n'roll e di tutto ciò che gira intorno a questo sound. Ha suonato in tutto il mondo, con lui ho suonato molto in Italia. Nutro una grande ammirazione nei suoi confronti e della sua bravura, ne è la prova che lo chiamino spesso a suonare negli Stati Uniti, oltre che nel resto d'Europa. 6) Renzo Franchi musicalmente oggi, parlami dei tuoi progetti attuali... Iniziamo dai Radio Luxembourg. Un gruppo che studia e recupera le radici del blues. La formazione vede uomini "maturi" come il sottoscritto, tranne che Luigi Genise, che è il nostro pianista e ti garantisco che è un musicista straordinario, dal quale sto imparando molte cose e ha contribuito ad avvicinarmi ancora di più allo swing e al jazz. Negli ultimi due anni, ci siamo rifugiati a Monteriggioni, dove un amico, ha aperto un locale e mi ha chiesto di occuparmi della musica, e ti dico che per un buon periodo ci abbiamo suonato anche quattro volte a settimana. Ultimamente vi suoniamo un po' meno, ma è stata la nostra base e lì ci siamo affiatati come band. 8) So che stai suonando anche in un altro progetto ... E' vero. Da ormai quasi venti anni sempre da auto didatta mi sono avvicinato al jazz sia con l'ascolto che col suonare. Sto seguendo seminari di batteria jazz. Sto cercando di mettere a fuoco questa nuova passione. Ormai sta diventando una questione psicologico musicale, visto che ho notato che apprendere musicalmente mi fa bene alla salute. Il quartetto con cui suono, si chiama Jazz & Eggs, che prende il nome da un locale di Columbus nello stato americano dell' Ohio, dove Jerry Gherardi, bravissimo musicista e mio carissimo amico, ci ha suonato molte volte. La band è formata dal sottoscritto alla batteria, Kristina Grancaric alla voce, Paolo Vallini al basso e Gioacchino Berardelli al piano. Siamo tutti sullo stesso piano, sia di tecnica che di apprendimento. Suoniamo piuttosto spesso, ad agosto saremo nella splendida Calabria e qui oltre al lavoro sarà anche una vacanza. 9) Arriviamo quindi al Trentennale dell'Eneide di Krypton, quella fu una serata magica (anche per i due direttori di Deliri Progressivi) ... Trent'anni fa ho suonato la batteria nell'Eneide e con mia grande soddisfazione, sono stato invitato proprio al trentennale di quest'opera. Un esperimento inedito per i Litfiba, che si avvicinarono così ad un genere più colto. Si trattava di creare le musiche per un rifacimento de l'Eneide a cura di Giancarlo Cauteruccio e della compagnia teatrale Krypton, un'opera basata sull'uso delle tecnologie al laser e dei tubi al neon. Una cosa decisamente avanti per quanto riguarda le scenografie teatrali e coraggiosa per aver permesso ad una band come i Litfiba, allora emergente, di cimentarsi nella sfera alta della cultura. La sera del trentennale per me fu una cosa molto emotiva, in quanto da tempo non incontravo i miei vecchi compagni. Ora so che Maroccolo, Aiazzi e Magnelli, ne hanno fatto una versione rivista e corretta, ma purtroppo ho solo sentito qualcosa di sfuggita. La cosa che mi fa piacere è che nel poco che ho sentito, ho trovato una certa ricerca di recupero della tradizione musicale italiana, sia nella nuova Eneide sia nelle ultime produzioni di Piero Pelù. 10) Renzo Franchi: Sogni infranti e sogni da realizzare? L'importante ti dico è che sono felice di aver continuato a suonare e a studiare continuamente la musica che è la cosa che più mi interessa e soprattutto, ad investire di valore il mio lavoro di batterista. Ogni giorno cerco di arricchirmi musicalmente, la curiosità intorno al suono della batteria per me è sempre accesa, mi sono avvicinato alle esperienze musicali a me più diverse. Ho imparato una cosa in questo mio studiare, ovvero: la considerazione e l'ascolto del ritmo afro-americano. Da lì, parte la musica attuale, è un po' come un albero dall'infinita ramificazione. Coi Radio Luxembourg, spesso facciamo degli spettacoli dove passiamo in rassegna la musica dalle origini della musica del Delta, fino agli anni ' 60 '70, dove la musica nera è sfociata in produzioni più commerciali. Comunque chiudo, dicendo che nonostante i molti studi, il rock lo so suonare ancora molto bene ed un sogno, potrebbe essere proprio suonare di nuovo con i Litfiba. Roberto Bruno Spesso ci chiediamo cosa potrebbe accadere se due geni, due grandi menti si incontrassero per realizzare un progetto a quattro mani. Un progetto senza una strada tracciata; se non quella della musica, dove due stelle si incontrano e si assorbono a vicenda, donando all'altro qualcosa di artistico, e insieme diventano creazione di purezza e di libertà. Quando Gianni Maroccolo (ex Litfiba, Cccp, C.S.I. e P.G.R., produttore di molti gruppi rock italiani, tra i più particolari della scena indie rock italiana) incontra un altro genio della musica italiana, quel Claudio Rocchi che un decennio prima aveva imperversato psichedelicamente tra le note della musica italiana, accade qualcosa di incredibile. Nell'aria c'è quell'odore di purezza. Le parole di Claudio si miscelano alla perfezione con le note di Gianni. Da questo connubio musicale, nasce un progetto: "Vdb23 nulla è andato perso". Tanti ospiti di caratura altissima, amici dei due artisti. Amici come Battiato, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Piero & Ghigo dei Litfiba, Miro Sassolini la storica prima voce dei Diaframma, Cristina Donà, Ivana Gatti, Monica Matticoli, Massimo Zamboni, Emidio Clementi, hanno partecipato amichevolmente a questo progetto. Cos'è Vdb23? E' un percorso musicale all'interno di due anime rock della musica italiana, completamente diverse l'una dall'altra ma che alla fine si sono trovate. La numerologia, scienza della quale Claudio Rocchi ne era amante, ha fatto si che il Vdb32 (Via dei Bardi 32, l'indirizzo della storica cantina fiorentina dove ebbe inizio la storia dei Litfiba), diventasse 23 ovvero il numero del cambiamento. Il disco inizia con l'omonima Vdb23, 11 minuti che ti fanno capire molto di questa opera. Il basso di Gianni ,avvolge le note nell'oscurità più profonda, ma allo stesso tempo riporta alla luce un suono incredibilmente avvolgente e caldo, devo dire che personalmente volevo e speravo di sentire questo suono e questo ho trovato. L'inizio è folgorante e l'invito di Claudio Rocchi a vedersi in via dei Bardi è decisamente convincente. Torna con me, dal testo molto elaborato e significativo, una vera e propria poesia moderna. Nulla è andato perso è maledettamente nervosa, un pezzo di caos calmo che accarezza e fa vibrare con la sua elettronica e le sue parole. Rinascere hugs suite ... che dire della suite dell'abbraccio? Niente perchè parla da sola. Una suite vera e propria, che dura venti minuti e aperta da Miro Sassolini con la sua voce a tratti vampiresca, la musica prende corpo e la suite in questione, diventa una vera e propria opera. Ospiti eccellenti, fanno sì che questa suite dell'abbraccio si trasformi in capolavoro, decisamente sugli scudi per tutta la sua lunghezza e soprattutto bellezza, oltre a Sassolini le interpretazioni di Godano, Donà, Pelù e Zamboni sono un valore aggiunto. Da brividi ... La melodie de terrance è l'unico strumentale del cd ma credetemi il brano è di una raffinatezza imparagonabil. L'assolo di Ghigo Renzulli è tra le cose più belle del disco. Tutti gli uomini, tutte le donne: un altro bel martello dal sapore acido psichedelico. LD7M ( Les dernieres sept minutes de mon pere): Il sitar suonato da Beppe Brotto in evidenza accompagna parole e musiche da brividi. Devo dire che mai ero rimasto così attratto dal connubio poetico/musicale, offerto da un disco come Vdb23. Questo brano dettaglia particolarmente, gli ultimi istanti della vita di un uomo ma in modo solare, uno psichedelico inno alla vita. Una corsa: Una colonna sonora che accompagna un'altra poesia moderna, scritta da quel grande poeta di nome Claudio Rocchi. Finale da soundtrack, col piano di Alessandra Celletti. Rigel & Vdb23: Con la voce narrante di Fabio Peri, per una storia di due stelle magnifiche. Giunti al termine dell'ascolto di questo disco, mi viene da pensare a quanto esso sia puro, un'anima musicale in fiore. Penso al fatto che un disco così, non abbia mercato, in quanto o è stato acquistato a suo tempo o non lo si trovi in vendita da nessuna parte. Ma soprattutto mi rammarica la perdita di un artista come Claudio Rocchi, che forse neppure lui immagina quanto abbia dato al mondo musicale italiano. Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi, Marok & Clarock due supernova, che trovandosi hanno permesso a noi ascoltatori di musica di usufruire della loro luce. Roberto Bruno Si chiude a Firenze, il mini tour solista, del cantante dei Litfiba, Piero Pelù. Quattro date, che lo hanno visto girare l'Italia con la sua band "I Bandidos" e con special guest il giovane Francesco Guasti, il D.J. Ringo di Virgin Radio e un ospite d'eccezione Manuel Agnelli (frontman dgli Afterhours). Come in ogni data, anche stasera il teatro è gremito. Un pubblico molto caldo, aspetta il Piero nazionale. La voglia di rock è molta e Piero Pelù, ne ha anche lui stesso talmente tanta da iniziare lo show qualche minuto prima, alla faccia di coloro che invece, continuano a fare le stars, portando ritardi consistenti. Piero è in super forma, al suo fianco, alla batteria il fidato Luca Martelli, oltre Ciccio Li Causi al basso, Giacomo Castellano e Federico Sagona, una band che con gli attributi del rock che non tradisce mai. Non c'è un attimo di pausa per il rocker fiorentino, quindi poche chiacchiere e tante canzoni, d'altronde il pubblico è li per sentire cantare e Piero li accontenterà alla grande. Alcuni hanno criticato la carriera solista del cantante fiorentino, ma vi sfido a vedere i suoi live, per capire quanto Piero, creda in quello che faccia e ci creda ciecamente. Il rock che gli scorre nel sangue è per lui linfa vitale. Firenze lo accoglie con un sold out e lui risponde con concerto evento. I classici della sua carriera solista vengono snocciolati dalla band e cantati a squarciagola da un pubblico felice di essere presente: "Io ci sarò, Tribù", "Bomba boomerang ", passando dalla meravigliosa "Dea musica", "Prendimi così", "Bene bene male male". Non dimentica neppure la sua band gli amatissimi dal popolo rock: Litfiba. Nello show di stasera c'è spazio per una magica "Fata Morgana", per una devastante "Dimmi il Nome" e "Lo spettacolo" . E' in forma smagliante Pelù, la voce la usa giocando per tutto il concerto, raggiungendo molte tonalità. 52 anni compiuti il 10 febbraio portati da fare invidia. Un concerto divertente, spazio a Manuel Agnelli (leader e cantante degli Afterhours) la gente applaude, Agnelli è un personaggio molto stimato ed amato dal pubblico insieme ci regalano due chicche "Pugni chiusi" con omaggio a sua maestà della voce Demetrio Stratos e "Male di miele" un vero inno del rock italiano. Spazio anche ai due inediti di Identikit: "Mille uragani" e soprattutto "Sto rock", che dal vivo acquista ancora più potenza. Piero si diverte e non lo nasconde e la foto è emblematica col lancio sul pubblico con qualche attimo di smarrimento, da parte dell'entourage. "Paranoid " dei Black Sabbath e una hard rock version de "Il pescatore "di Faber De Andrè completano la tracklist di questa splendida serata. Prossimo appuntamento per Piero ed i suoi Bandidos il concertone del 1 maggio a Roma. Roberto Bruno Senza peli sulla lingua, la nascita del giovane bassista Maroccolo a tutti è nota. All’interno di un’umida cantina in via dei Bardi 32 a Firenze, 5 ragazzi, messi insieme e accordati dalla sintonia di volere andare contro corrente e di provare a dire e fare quello che altri manco immaginavano. Un incontro per gli amanti della musica, del rock, della sua storia in tutte le sue forme, aneddoti, punti di vista. Pomeriggio ricco di contenuti quella che ha visto protagonista Gianni Maroccolo, venerdì scorso alle Murate di Firenze per presentare il volume autobiografico “vdb/23 Storie di un suonatore indipendente”. Al suo fianco gli amici di una vita: Francesco Magnelli e Bruno Casini. Personaggi che si emozionano, sfogliando le pagine di un libro che profuma di vita. Un catalogo che ripercorre attraverso le fotografie e le parole di amici e artisti, quello che è stato un trentennio di fermento.
Senza peli sulla lingua, la nascita del giovane bassista Maroccolo a tutti è nota. All’interno di un’umida cantina in via dei Bardi 32 a Firenze, 5 ragazzi, messi insieme e accordati dalla sintonia di volere andare contro corrente e di provare a dire e fare quello che altri manco immaginavano. Provare di notte, nuovi riff che hanno poi segnato canzoni di successo come: “Guerra, Luna, Onda araba, momenti in musica che fanno della “trilogia del potere” la conquista della scena del gruppo Litfiba. Il volere andare oltre e spesso il non essere capiti. Fino a giungere alla soglia degli anni 90 e a vedere un Marok che lascia all’apice del successo un gruppo, dopo una grande litigata con Pirelli. La ricerca di un nuovo arrangiatore, che cambiasse la ricetta del gruppo, è stata la scintilla che fece infuriare Marok, e l’ingresso di un ventiduenne (giovane ma molto preparato) Francesco Magnelli. “Se Magnelli entra ad arrangiare … io me ne vado”, questo fu l’exploit di Gianni, tanto da registrare il suono del suo mitico basso Attilio, sulla batteria già incisa senza lavorare col resto della band. I numeri tornano a essere simbolicamente importanti nella vita di Marok. Dopo 3 album in studio lascia i Litfiba, entra come produttore nei CCCP dove chiude l’epoca che porta al cambio di nome in C.S.I., dopo 3 album e varie mutazioni ciò che resta dei C.S.I. si trasforma in P.G.R. che si sciolgono dopo 3 dischi. Ancora una volta il numero 3 è una presenza costante nella vita musicale di Gianni. Un “3”, che sembra essere il numero protagonista che vede nascere e rinascere il musicista, fino ad arrivare, ai giorni nostri. Tempi di una maturata riconciliazione con sé stesso e all’incontro fortuito (o destinato), in un workshop in Puglia con l’amico-fratello Claudio Rocchi. Claudio si presenta in stampelle, Gianni dopo un infarto. In una notte, tra due “malandati”, nasce un feeling che percorre gli ultimi tre anni intensi di Claudio ad affiancare instancabilmente quelli di Gianni e a dare vita al crowfounding con VDB23. Una presa di coscienza che ribalta numeri e simbologie e porta inevitabilmente indietro, per ripercorrere tratti e vuoti, per colmarli. Ecco così, una nuova scintilla quel 1 giugno 2012 a Firenze; dove vede riuniti i componenti storici dei Litfiba e si riaccende così la voglia di risuonare insieme. Consapevoli delle esperienze singole, professionali e mentali che ognuno portava con sé. La sfida all’Alcatraz con le prime due date, poi trasformate in 5. “Vedevo le perplessità di Ghigo e Piero. Tornare a risuonare in piccoli spazi, consapevoli che avremo potuto riempire stadi. In cuore mio io ci speravo, ci ho sempre creduto.” Il vedere “Oltre” è sempre stata la forza che ha reso grande questo uomo “orso”. “Il vedere che da solo, non riuscivo a essere quello che posso fare in un gruppo, il volere ricercare la solitudine, ma al contempo di essere il tramite che ha unito gruppi” dice Gianni. “L’effetto ”guizzo”, incipit di accordi che hanno dato vita a nuove creazioni , in questo Gianni era avanti e nonostante io avessi studiato, non capivo quello che mesi dopo, riascoltando, era l’essere avanti di Gianni, lui era ed è un vero talento”. Queste le parole dell’amico Magnelli, che con Gianni ne ha viste delle belle. Un Marok che dopo l’incazzatura con Pirelli, è il primo che chiama Francesco, per condividere una nuova avventura e iniziare poi a collaborare insieme con i CSI. Un Marok che in “segreto”, nel pulmino delle trasferte coi Litfiba, ascoltava i CCCP in cuffia. In questa bella chiacchierata spuntano aneddoti, litigate incredibili, ad esempio con Annarella la cosiddetta Artista del popolo dei CCCP. Una presenza scenica sul palco più che una cantante aggiunta nel gruppo. Gianni racconta di come dopo 16 ore di auto arrivino disfatti al concerto di Melpignano quando si accorgono che sul palco il camerino di Annarella ed il “laboratorio di Danilo Fatur” occupavano una buona parte delle assi del palco, questo scatenò una furibonda discussione col sindaco del paese tanto da dire agli organizzatori che se non sloggiavano quegli armamenti non avrebbero avuto lo spazio necessario per suonare e sarebbero quindi ripartiti verso casa. Lo stesso sindaco con cui fecero poi il tour in Russia, dove si ritrovarono a contrattazioni per via degli strumenti con la malavita di Leningrado. Sempre con Annarella, approvazioni e disapprovazioni, nel senso che l’arrivo di Gianni nei CCCP fu visto da qualcuno, come colui che venendo via dai Litfiba avrebbe portato i CCCP al successo, ma la professionalità espressa nel suo lavoro portò ad un allontanamento proprio di Annarella, che invece pretendeva sempre più spazio vocale. Se poi pensiamo che da questo cambio in punta di piedi è entrata a far parte dei C.S.I. Givevra di Marco, beh allora dobbiamo ringraziare una volta di più le scelte coraggiose e decise di Maroccolo. Una cavalcata tra i ricordi ci porta al concerto a Monza, l’ultimo dei Litfiba dopo la storica separazione, dove praticamente si ritrovarono sullo stesso palco anche se in momenti diversi o a quel viaggio in Bretagna dove coi C.S.I. nacque il loro primo disco “Ko De Mondo”. Gianni racconta di un Ferretti che rivolto verso il muro dava agli altri le spalle perché si vergognava e cantava le idee che aveva avuto per la canzone “Del Mondo”. Adesso eccoci a i 30 anni dell’Eneide di Kripton. Di nuovo come quella volta con Giancarlo Cauteruccio, Antonio Aiazzi ed ancora Francesco Magnelli, un ciclo che si era aperto e che si chiude. A maggio le “nuove” date, nate da una incontro a novembre per festeggiare l’amicizia. Ancora la creazione di un gruppo di artisti vince su tutto, emozionandosi.. Nuove inizi e fini che non hanno mai la fine, ma un continuo che corre su un filo di seta, nel bene e nel male… ma per sempre “MAROK”. “Vdb/23 Storie di un suonatore indipendente” esce per Arcana – Collana Musica (pp. 288 – 44,00 euro – fotografico a colori). Annamaria Pecoraro (articolo pubblicato su Toscana Musiche: http://www.toscanamusiche.it/quando-mandai-a-quel-paese-il-produttore-dei-litfiba/) "Nella mia carriera ho avuto molte influenze e contaminazioni, ho praticamente suonato quasi tutti i generi musicali, a parte il Free Jazz, la Classica e pochi altri…tutto ciò ha contribuito a costruire la mia personalità, che, soprattutto a partire dagli anni ’90, si e’ ben definita nel mio particolare stile personale." Intervista a cura di Roberto Bruno ******
La musica, ha milioni di generi suddivi in sotto generi. Ci sono decine e decine di tipi di rock, catalogati dai media del mondo. Personalmente, ne conosco solo uno: il Rock, quello vero, quello sudato, quello non costruito dalle tv, quello che nasce da una cantina. L'artista che Deliri Progressivi ha intervistato questa settimana, può veramente dire che il suo grande successo, sia partito da una cantina: quella che si trova a Firenze, in via de'Bardi 32. A distanza di anni, la sua band, non prova più in quella cantina, ma ormai, è diventata un vero e proprio tour emozionale, per ogni fan della città e specialmente per coloro che arrivano da fuori. Di chi stiamo parlando? Ma di Ghigo Renzulli, storico chitarrista dei Litfiba. I Litfiba: Una band coraggiosa, una band grande ed immensa del panorama rock italiano, sicuramente, dal momento della loro nascita, la più grande in assoluto. Hanno appena terminato un trionfale tour dedicato alla TRILOGIA DEL POTERE, dove hanno suonato in tutta Italia, riscuotendo successi e tutto esaurito (avevate qualche dubbio?). I Litfiba, sono un patrimonio della musica italiana e Ghigo, ha ormai da molti anni il suo personalissimo suono, quello che se lo ascolti, capisci subito che è lui e questo è un privilegio per pochi o almeno per i più grandi. Ha anche altri lati positivi, al primo posto metto l'umiltà. Perchè nonostante sia da anni, un chitarrista affermato, un idolo per molti, continua a comportarsi così, come se nulla fosse, come quell'amico che conosci da anni. Questa chiacchierata vi renderà meglio l'idea. Buona lettura. ****** D) Federico Renzulli, alias Ghigo: Storico chitarrista del rock italiano, cosa è cambiato nel tuo modo di suonare in questi anni? Nella mia carriera ho avuto molte influenze e contaminazioni, ho praticamente suonato quasi tutti i generi musicali, a parte il Free Jazz, la Classica e pochi altri…tutto ciò ha contribuito a costruire la mia personalità, che, soprattutto a partire dagli anni ’90, si e’ ben definita nel mio particolare stile personale. Molta gente mi dice che posso anche smettere di cambiare strumenti e amplificatori, tanto qualsiasi chitarra prendo in mano, il suono che esce fuori è sempre lo stesso…ahahah… passo dei periodi dove preferisco suonare più duro , ed altri dove ricerco di più la raffinatezza…ma sono solo sfaccettature di me stesso. Rispetto al passato, sono diventato ancora più attento alla armonia generale, senza perdere in istintività. Negli anni ’80 la chitarra aveva un ruolo più contenuto nei confronti della musica del periodo, più tastieristica … ma con gli anni ‘90 ha ripreso la importanza dei Tempi Eroici e , chiaramente , io mi trovo più a mio agio e mi sento molto più realizzato, soprattutto quando suono con una band formata da ottimi musicisti che mi permettono di poter esprimere la mia vera mano chitarristica. D) Hai suonato nel progetto “VDB23” di Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi. Come nasce la collaborazione per questo progetto e cosa ne pensi? VDB23 non è stata la prima delle mie piccole collaborazioni…ne ho fatte altre nel passato, anche se in realtà non ho mai amato più di tanto i famosi “Duetti e Terzetti …Gianni me lo ha semplicemente chiesto, e dato che io nutro molta stima artistica per Gianni Maroccolo , mi ha fatto molto piacere , ed ho registrato a casa mia un solo di chitarra su un suo brano (che poi era una cover). D) Cavalchi la tecnologia in modo diretto rispetto a molti altri artisti importanti, con molta umiltà rispondi ai tuoi fans su Facebook, sia in privato che sulla pagina. Cosa ne pensi dei social forum e di questo modo di colloquiare? Ti racconto un aneddoto : ho assistito tanti anni fa a due concerti diversi da dietro il palco…. Mi ricordo una cantante italiana famosa, di cui non faccio il nome , che scendendo dal palco dopo il concerto urtò un tecnico inavvertitamente… immediatamente lo mandò a fare in culo dicendogli di levarsi dai coglioni… stessa situazione al Mandela Forum a Firenze al concerto di Tina Turner, Tina scende dal palco e inavvertitamente urta un tecnico… si scusa con dolcezza e chiede al tecnico se gli ha fatto male… Penso che i social forum, usati bene siano una grande cosa che permette a chiunque di colloquiare con il prossimo (Fake permettendo)…a me personalmente piace questo modo di interpretare i social forum, se altri artisti vogliono interpretarli in maniera diversa e più distaccata, sono cavoli loro…e penso che la umiltà sia una componente basilare nei confronti delle persone che, con il loro apprezzamento , ti permettono di continuare a fare l’artista… i grossi artisti internazionali insegnano, purtroppo in Italia tendiamo ad essere sempre piccoli provinciali di serie B e C, con molta puzza sotto al naso. D) Ci presenti il tuo nuovo blog: GRFC.... http://grfc-official.blogspot.it/ Più che presentarvelo Vi invito a farci un salto… e’ ancora agli inizi, ma conto , insieme agli ideatori e alle persone che lo gestiscono con passione, di renderlo sempre più interessante, vario e razionalmente documentato, cercando di pubblicare il più possibile anche materiale raro ed inedito, scaricabile, senza chiaramente nessuna mercificazione… D) Oltre a “Suonare, Suonare” (cit. PFM) quali sono le tue passioni extra musicali? Dopo la musica c’e’ subito la famiglia…poi in terza posizione arriva la Pesca in Mare. Ti confesso che le più belle arie musicali e Riff chitarristici dei Litfiba, mi sono venute in testa mentre stavo a pescare al mare….Chiaramente bisogna sempre avere dietro un piccolo registratore palmare digitale (prima era a cassetta…)… consiglio a molti artisti di casa nostra di intraprendere questo sport , magari ,così facendo, la qualità della musica italiana migliorerebbe… ahahah… D) Praticamente traspare che non ti fermi mai. Hai mai pensato di usare questa tua iper attività per un disco solista? In realtà tutti quelli che mi conoscono mi definiscono abbastanza pigro, sono iperattivo solo quando ne ho voglia…Fino ad adesso non ho mai sentito la esigenza di un disco solista , perché , suonando la mia musica con i litfiba , mi sento decisamente realizzato … Io fondamentalmente, mi sento un compositore più che un chitarrista, e farò un disco solista quando sentirò l’esigenza di fare qualcosa di esclusivamente strumentale ed artistico. D) In questo periodo cosa e chi prediligi ascoltare? Ho sempre ascoltato musica molto varia…ti faccio l’elenco dei dischi che ho comprato negli ultimi tre mesi che sono dentro il mio porta CD portatile…(che mi porto sempre dietro e che ascolto sia in auto che nel mio studio, e nei miei due stereo in casa)… MUSE: Origin of symmetry e The Resistance. MARK LANEGAN: Scraps at Midnight. THE GUTTER TWINS: Blues funeral e Saturnalia. PEARL JAM: Lost dogs e Lightning bolt. JOE BONAMASSA: Black Rock e Driving towards the daylight. GARBAGE: Not your kind of people. VINICIO CAPOSSELA: Marinai, profeti e balene Rebetiko gymnastass. ASTOR PIAZZOLLA una compilation tripla. STEVE RAY VAUGHAN: una compilation doppia. KAMELOT: Silverhorn e una compilation precedente. RAMMSTEIN: Flugrekorder nicht offnen (Mi mancava alla collezione). HENRY MANCINI: una compilation con i maggiori successi. QUEENSRYCHE: Operation mindcrime II. D) Dal 24 febbraio ci sarà la fiera della musica all'interno del Centro Commerciale di Sesto Fiorentino. Ti va di presentare questo avvenimento? Sarà una serata interessante.… Ho messo a disposizione della fiera il documentario sulla tournee di 17 re del 1987 , girato e montato dal nostro fonico di palco, a cui richiesi personalmente una copia per me stesso , e di cui ,solo io , posseggo una copia digitale, visto che anni fa ebbi la accortezza di passarla da VHS a DVD e ad HD prima che il tempo deteriorasse irrimediabilmente la cassetta originale…. Porterò una copia del DVD che dopo la proiezione riporterò a casa nel mio archivio… D) C'è un posto dove ti piacerebbe suonare? E se si per quale motivo? Mi piacerebbe fare un tour nell’Europa dell’Est…Polonia, Romania, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia, repubblica Ceca, e la ex unione Sovietica… ci abbiamo provato diverse volte ,ma non siamo mai riusciti a convincere nessuno a rischiare (finanziariamente) un tour… peccato… Ghigo Renzulli, per l'importanza sua e della sua band, (i Litfiba), nel panorama rock italiano, potrebbe essere paragonato per importanza ad un Blackmore, ad un Page ad un Richards italiano... Forse lui questo se lo immagina, ma di sicuro non lo dà a vedere. Per scoprire di più su Ghigo Renzulli: http://grfc-official.blogspot.it/ https://www.facebook.com/grfc.official?fref=ts https://www.facebook.com/GhigoRenzulliofficial?fref=ts Roberto Bruno MIGASO IL 5 FEBBRAIO IN CONCERTO A ROMA AL CIRCOLO DEGLI ARTISTI con I BRIGANTI Presenta “LUMINESCENZA” per la prima volta live in Italia Il 5 Febbraio MIGASO, eclettico artista francese nato nei sobborghi parigini di Aubervilliers da genitori italiani, presenterà al Circolo degli Artisti a Roma (via Casilina Vecchia 42), per la prima volta su un palco italiano, l’album “LUMINESCENZA”. Ad accompagnarlo sul palco ci sarà la sua band: "i Briganti”. “LUMINESCENZA” (disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming, distribuito nel nostro paese da Believe Digital Italia) è un album rock cantato in italiano, complesso e variegato da spunti electro e blues, ma di facile ascolto anche per i francesi. Questo è valso a Migaso il titolo di “ambasciatore della lingua italiana in Francia”. La sua volontà di cantare in italiano in un paese noto per il suo protezionismo musicale è stata l’idea, in ultimo, che ha convinto l’etichetta parigina MML Music a produrre questo album. «Il titolo del disco ha una duplice origine: la luminescenza è un fenomeno fisico che si verifica in natura, quando un materiale emette luce in risposta a stimoli esterni - racconta Migaso - ma trae ispirazione anche dalla massima illuminista “Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria conoscenza!”, che ha sempre molto influito anche sulla mia crescita personale. Ecco, è così che posso riassumere il perché ho composto le 10 tracce che compongono il disco: spinto da stimoli esterni, ho sentito l’esigenza di comporre. Volevo che fosse un disco fortemente carico di simbolica, che facesse dimenticare al mondo che il Rock non può coesistere con la lingua Italiana». Il video di “Inferno, La Libertà Non Ha Prezzo”, versione remix di “Inferno”, una delle tracce del disco “Luminescenza”, è attualmente disponibile su Youtube al link http://youtu.be/rHmId4Q1gxg ed ha superato le 400.000 visualizzazioni. MIGASO, prima generazione di “italiano nato all’estero”, gode di un’ottima fama in Francia: negli ultimi mesi hanno spesso parlato di lui nelle principali radio rock francesi (come Oui.fm) e nelle tv nazionali, da Mtv e D17 a LCI - La Châine Info (video della presentazione del giornalista Michel Field visualizzabile al link YouTube http://youtu.be/q0_MHtDarZI). In occasione del live del 5 febbraio al Circolo degli Artisti Migaso sarà seguito da una troupe di RFI Radio France International per un servizio live. Migaso è un chitarrista altamente qualificato che ha collaborato in Francia con i più grandi nomi nelle scene dell'hexagonal rock come Norbet Krief (Trust) eJannick Top (Magma). Ora è in procinto di arrivare in Europa con questo secondo album, portavoce della musica italiana scritta e suonata all’estero. Molte radio in Italia stanno già trasmettendo Luminescenza, il primo singolo estratto dall'omonimo album. Due anni fa anche Piero Pelù e Ghigo si accorsero di lui, tanto da fargli aprire il concerto dei Litfiba a "L'Elysée Montmartre" di Parigi. www.migaso.com - www.facebook.com/migasorock www.twitter.com/migasorock - www.mml-music.com https://www.soundcloud.com/migaso - http://www.youtube.com/mmlmusik Ufficio Stampa: Parole & Dintorni - Martina Roncoroni martina@paroleedintorni.it Distribuzione digitale: Believe Digital Italia Maurizio Gorgone maurizio.gorgone@believedigital.com Promozione radio e tv: L’Altoparlante - Fabio Gallo info@laltoparlante.it Management e booking - Thierry Wendl - thierry.wendl@wanadoo.fr Firenze - Sono le 18 di un freddissimo 26 novembre 2013. Si respira un'aria gelida e l'inverno è ormai arrivato. Ci vuole qualcosa per scaldare l'ambiente, non so tipo un ponch, un latte caldo ... o meglio .. ci vuole un po' di sano rock, quello che scalda il cuore ed allora la Feltrinelli è il posto giusto.Si entra e sembra che non stia accadendo niente, poi più in là, vedo un pubblico numeroso che sta aspettando sicuramente qualcuno. La libreria è piena di manifesti che salutano l'uscita di "Identikit", la raccolta di Piero Pelù. C'è tanta attesa, emozione e trepidazione. Una ragazza, mi racconta che ha 35 anni e da più di venti lo cerca, ma non è mai riuscita ad incontrarlo, la tranquillizzo e le dico che stasera sarà sicuramente l'occasione giusta. Piero arriva puntuale ed il pubblico lo accoglie con un applauso ed indossando una maschera con la sua faccia. Firenze, la sua città, ha risposto alla grande, la libreria è piena sopra e sotto, nessuno vuole perdersi lo show-case del "Piero nazionale", lui non si risparmia ed accompagnato dal chitarrista Zanna, si presenta così: Sono Piero Pelù dei Litfiba, subito così a caldo, per tranquillizzare tutti. Nei Litfiba si respira una bella aria e niente scalfirà questa unione ritrovata, la gente è felice e Piero annuncia che il 2014 li vedrà al lavoro in studio. Già questa è una bella notizia, ma stasera si parla di Piero solista e di questa bellissima raccolta. Non c'è spazio per niente e nessuno, l'amore di Firenze verso Piero è grande e contraccambiato dal bravissimo artista, nel priveé ci sono amici e colleghi come i due Litfiba: Antonio Aiazzi e Luca Martelli, i due Marcomale Ivan Casale e Claudio Romagnoli. Piero naturalmente è a suo agio in quel contesto, il pubblico si sente alla pari dell'artista, che a chi col microfono in mano fa domande, chiede nome e cosa fanno nella vita. La serata vola, le firme sono tante da fare e Piero non vuole scontentare nessuno, soprattutto i bambini presenti all'incontro con l'artista. La forza di Mille Uragani non scalfirà ciò che esiste tra Firenze e Piero ed i suoi Litfiba. Roberto Bruno Quando all'interno del Teatro Studio Krypton di Scandicci le luci si abbassano, il pubblico è già seduto ed impaziente. Ci sono quarantenni che hanno vissuto quel momento, ci sono ragazzi di oggi, che di Moreno ed altri figli di Maria non ne vogliono sapere, insomma, almeno tre generazioni sono lì seduti ... in trepida attesa che su quel palco salga qualcuno.
La chitarra di un giovane diciannovenne calabrese, Gianpaolo Capraro, dà inizio alla storia... le note sono belle, sono quelle di una rivisitazione in chiave rock, della mitica Eneyde di Krypton, l'inizio della nostra storia. Quando sale sul palco colui che è l'ideatore di tutto, Giancarlo Cauteruccio, la platea si scalda in un fragoroso applauso. A lui si devono forse molte cose, anzi senza il forse, visto che ancora prima dell'uscita di Desaparecido, un uomo avanti con lo sguardo chiamò, un gruppo di ragazzetti darkettoni di Firenze, a musicare la sua opera teatrale, l' Eneyde. Ora voi signori della corte, vi chiederete chi mai potessero essere questi baldi giovani, ebbene si proprio loro, avete indovinato, si trattava dei Litfiba. Piero, Ghigo, Gianni, Antonio e l'allora primo batterista, Renzo Franchi, ovvero tutti gli attuali Litfiba, tranne Renzo, che oggi è il batterista di un progetto denominato: Radio Luxembourg. Questi ragazzotti allora pitonati, o vestiti rigorosamente di nero, adesso sono uomini e artisti affermati, perchè nel frattempo i Litfiba da Firenze, hanno musicato la storia del rock italiano. Contano milioni di fans e si è perso il numero di quanti dischi, nel frattempo possano aver venduto. Sono artisti umili, tutti quanti, ognuno con la propria personalità, che in tutti questi anni li ha portati a perdersi ed a ritrovarsi. Stasera però sono tutti seduti su quel palco, perchè mai e poi mai avrebbero perso questo anniversario, la prova certa ne è Piero Pelù, che è arrivato subito dopo l'inizio dello spettacolo, ma non perchè volesse fare l'entrata da divo, semplicemente perchè è in giro per l'Italia per la promozione dell'ultimo disco solista, "Identikit", in uscita fra qualche giorno e quindi sceso al volo senza neanche fermarsi. Cauteruccio è uno showman, il regista sul palco e dirige questi ex ragazzi con amicizia, orgoglioso della strada che hanno saputo fare e trova in loro dei baldi compari, nel raccontare aneddoti di quell'epoca, Piero poi, diventa primattore, imitando lo stesso regista, nel suo simpatico slang, ancora splendidamente da uomo del sud trapiantato a Firenze, nel rispondere a ciò che il maestro raccontava. Tanti ricordi di uno ieri che fu, ma che è ancora indelebile ai giorni d'ogg. Su quel palco tanta amicizia, voglia di stare insieme. Dopo le chiacchierate, Gianpaolo Capraro, dà il via alle musiche e saluta con una splendida Eruption, firmata da quello stratosferico guitar hero che risponde al nome di Eddie Van Halen, quindi salgono sul palco, una delle migliori tribute band italiane dei Litfiba: gli "Eneide Litfiba Tribute Band". Il quintetto romano, ha catapultato il folto pubblico presente, nelle atmosfere degli anni '80, con un suono meravigliosamente Litfiba primordiale, magici i pezzi estratti proprio dall' Eneyde, ma al di sopra di tutto, la mitica accoppiata Vendette/Luna. La diretta dell'evento è stata ad esclusiva, della streaming radio LITFIBA CHANNEL, che durante la trasmissione Linea d'Ombra, in onda il venerdì sera dalle 21 e 30, hanno raccontato per quasi tre ore dalla regia del teatro, la bellissima serata. Conduttori erano i due directors di Deliri Progressivi, ovvero la poetessa Annamaria Dulcinea Pecoraro ed il sottoscritto, raggiunti direttamente dalla capitale, dal collega radiofonico, Alenuvolarossa Dionisi, speaker anch'egli di Litfiba Channel e conduttore del Gierre mattutino, assieme al direttore Valentina Parigi e conduttore anche del programma "Sotto il vulcano" in onda la domenica sera. Durante la diretta radio dello show, ci sono stati momenti esilaranti in compagnia di Luca Martelli, attuale drummer dei Litfiba e l'amico Mattia, poi in regia, sono arrivati Ivan Casale e Claudio Romagnoli, dei bravissimi Marcomale, che sono tornati da pochi giorni da Londra, dove hanno mandato avanti la registrazione del loro primo disco e di cui prossimamente Deliri Progressivi, vi darà news, per finire è venuto ai microfoni Ghigo Renzulli, lo storico chitarrista dei Litfiba, con il quale si sono scambiate delle belle chiacchierate musicali, il tutto rigorosamente in diretta. Roberto Bruno |
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