Descrivere in una sola parola un concerto live di Joe Satriani? Mostruoso!
Si, mostruoso è proprio l’aggettivo giusto per poter parlare di Giuseppe Joe Satriani, il chitarrista americano di chiare origini italiane che proprio ieri sera ha infiammato il teatro Obi Hall di Firenze.
Sono sempre volutamente stato alla larga dai concerti musicali e perché nascondere che quando ho avuto l’opportunità di essere presente ad alcuni mi sono clamorosamente addormentato. Ieri sera no, anche perché addormentarsi di fronte a cotanta bravura sarebbe proprio un delitto musicale.
Joe Satriani incanta e soprattutto ti rende partecipe nei suoi spettacoli dei suoi viaggi musicali, le sue chitarre vengono accolte dal pubblico fiorentino come l’ingresso sul palco di ospiti eccellenti, anche se poi ti rendi conto che più che ospiti sono proprio loro l’oggetto del desiderio dei fans presenti. Un pubblico di tutte le età ha assistito al crescente show di Satriani, crescente perché ad ogni canzone il livello di guardia saliva, ti rendi conto che tu spettatore vorresti staccare gli occhi di dosso da quell’uomo con gli occhiali da sole che inforca le sue chitarre, ma non ci riesci, allora visto che nei live la fortuna di Satriani sono anche gli splendidi musicisti che lo accompagnano sul palco è proprio lui che si fa piccolo piccolo e si mette ai lati per dare ad ognuno di loro il suo spazio ed immancabilmente gli applausi, che in questo caso sono meritati e
non di circostanza. Lo “Shockwave world tour 2015” è veramente un grande show, 22 canzoni estratte un po’ da tutta la discografia di Satriani, naturalmente fa da padrone il suo ultimo disco: “ Shockwawe supernova” che con il brano omonimo dà il via alla serata. Dopo è un susseguirsi di note e di grande musica
” Flying in a blue dream”; “Ice 9”; “Crystal planet”, “Not of this earth”.
Il bello di “Giuseppe” (come ama presentarsi in Italia ricordando le origini italiane: emiliano, pugliesi) è anche il fatto che pur essendo considerato un virtuoso della chitarra non eccede mai in megalomani virtuosismi ma rimane (eccellendo) in quello che è il formato della canzone., tanto che le sue corde sostituiscono alla perfezione la voce di un cantante. Lo show continua con altre perle: ”On peregrine wings”, “Friends”, “Time” , “If Icould fly”, “Butterfly and zebra”. Le chitarre Ibanez, Satriani non le suona solamente, le indossa come un bellissimo vestito, rossa orange, viola tre suoni che hanno caratterizzato l’andamento dello show, svariate le tecniche durante il concerto d’altronde per non dimenticare, ma Satriani è stato il maestro di Steve Vai, Kirk Hammet dei Metallica e Alex Skolnich dei Testament. Ancora musica, sempre senza sosta e soprattutto col pubblico sempre più caldo, arrivano: “If there is no heaven”, “Cataclysmic”, “Crazy Joey”, “All of my life”, che ci portano direttamente al "solo" di batteria di Marco Minnemann, veramente splendido tanto da prendersi una bella standing ovation del pubblico presente.
"Luminous Flesh Giants", " Always With Me, Always With You", "God Is Crying", "Goodbye Supernova",
"Satch boogie" chiudono lo show prima dei bis, che naturalmente non potranno che essere: "Big Bad Moon" ma soprattutto "Surfing With the Alien".
Dopo circa due ore di performance l'alieno e i suoi compari lasciano Firenze col pubblico felice di aver assistito allo show di un musicista "mostruoso".
Da segnalare l'ottima performance ed il gradimento del pubblico a Markus James, che hanno fatto da apripista a Satriani.
Roberto Bruno