
Il suono heavy accompagna immagini tetre e funerali elettrici, diventano canzoni maestre, che trovano in questo gruppo il seme cupo da non avere nulla da competere con i Black Sabbath, o i Black Window o i Pentagram.
I riff, richiamano immagini decadenti e malinconiche, espressamente disegnate sul volto e sul corpo dello stesso cantante. La voce sporca, suoni di organi, tastiere e il “growl” che infiamma e forte echeggia la sofferenza, che si impossessa in un crescere esponenziale, fino quasi a strozzare in gola, arrivando diretta a chi ascolta.
Note basse, opprimenti, a tratti deprimenti, sono vissute facilmente come sorta di “sindrome di stendal”, tanto che le stesse canzoni durando dai 10 ai 20min, lasciano tutto il tempo di immergersi bene nell’oscura atmosfera. Un gruppo che ha le sue origini negli anni ’90 ma attualmente composto da Aaron Stainthorpe - voce, Andrew Craighan - chitarra, Hamish Glencross - chitarra, Lena Abé - basso, Shaun MacGowan - tastiere, violino, consacra il raffinamento dell’inconfondibile stile, dando nel live, la chiave per le porte al Dark sound.
Dulcinea Annamaria Pecoraro