
E' un'intervista al musicista, Gianni Maroccolo, quindi non specificatamente sul mondo Litfiba, bensì, su tutti i progetti di un artista che professionalmente reputo uno dei migliori in Italia. Da fan, penso ogni giorno di più, che il suono del suo basso abbia tracciato delle linee importanti, per quella che è tutt'ora una buona parte del rock italiano.
DP) PROGETTO VDB23 CON CLAUDIO ROCCHI: Iniziamo quest'intervista, parlando di "VDB23 nulla è andato perso". Avete passato mesi al lavoro su questo progetto, adesso dovrebbe volgere al termine, nel frattempo a causa di una grave malattia, Claudio Rocchi ha lasciato questa vita terrena, ma il progetto prosegue e va avanti, vuoi parlarcene?
GM) Ti confermo che il progetto è in chiusura, i contributi artistici e creativi di Claudio erano già stati registrati, anche se purtroppo, con l'addio di Claudio, la cosa va un po' al rilento, in quanto dobbiamo adesso tornare al lavoro su alcune cose, come i video, l'impostazione del libretto, la carta nepalese che Claudio aveva ordinato, il lavoro per le copertine, ma questi sono ormai dettagli che porteranno al compimento del progetto.
DP) Ho sentito un paio di pezzi di VDB23 ed ho notato un certo suono psichedelico, molto bello direi, un suono che ci riporta indietro nel tempo, ma con una freschezza attuale ....
GM) E' possibile.... nelle mie intenzioni c'è sempre stato un amore verso la psichedelia, poi naturalmente, l'unione professionale con Claudio, che è sempre stato considerato il re della psichedelia italiana, ha portato ancor di più verso queste sonorità, nonostante Claudio, conoscesse poco dei miei percorsi musicali negli anni '80 ,ed io conoscessi la sua parte psichedelica, ma non amassi molto quella progressive , ci siamo soprattutto trovati come persone. Il giusto feeling, la giusta complicità. Siamo stati ognuno per l'altro l'amico del cuore che non avevamo mai avuto.
DP) VDB 23 vuol dire Via De' Bardi 23... come mai 23 al posto del 32? (ndr Via De' Bardi 32 è l'indirizzo della cantina dove i Litfiba sono nati) e come mai questo progetto, nasce con Claudio Rocchi e non con i Litfiba?
GM) Il progetto nasce Vdb32 e comprendeva il libro, il cd, il vinile. Il "32 " era il mio inizio musicale, poi Claudio, appassionato di esoterismo e studioso di numerologia, ha rovesciato i numeri, in quanto il "23" rappresenta il numero del cambiamento ed il nostro incontro è avvenuto in un momento di cambiamenti. Il progetto nasce con Claudio, ma è stato condiviso con molti altri amici e tra questi ci sono anche i Litfiba.
DP) PROGETTO REUNION LITFIBA E LA TRILOGIA DEL POTERE: Al momento in cui ci fu la reunion di Piero e Ghigo, leggendoti tra le righe su Facebook, mi era parso che tu facessi sentire un certo malcontento per questo nuovo progetto a due, Litfiba, invece poi ... piano piano ... eccovi qua.
GM) Non ero infastidito sul nuovo loro progetto, lo ero perché tutti chiedevano a me come mai non avessero fatto una reunion dei Litfiba storici. Anzi, ero molto felice per la loro riappacificazione e perché tornava a viaggiare il nome Litfiba. In particolar modo con Piero, in tutti questi anni, non ci siamo persi di vista. Mi infastidiva, il fatto che i fan, potessero pensare che Antonio ed io, non non avessimo voluto partecipare. In realtà, già tempo prima, avevo proposto di ritrovarsi per suonare (magari una volta) tutto "17 Re" a Firenze, così, per accontentare tutti coloro che ci chiedevano un evento del genere. Ma allora la cosa era ancora prematura.
DP) Voglio dare una chiave di lettura diversa a ciò che dici. La formazione dei primi tre album dei Litfiba, aveva un suono molto diverso da quello che si è sviluppato da "El Diablo" in poi. La tua assenza creativa ed il suono del tuo basso avevano tolto secondo me al gruppo quel suono cupo, dark, che identificava i Litfiba della trilogia. La gente quando ha sentito parlare di reunion dei Litfiba, ha sperato in massa che ci fossi anche tu e magari interpellava te per avere novità in merito ... mettiamola così?
GM) Per fortuna molta gente, mi testimonia ogni giorno affetto e stima, sul mio modo di suonare. Fondamentalmente mi ritengo un musicista e penso che più che il mio modo di suonare il basso, la differenza sia nelle canzoni scritte e composte in quattro e scritte e composte in due. Quattro anime, producono un certo tipo di cose, automaticamente due ne producono altre ancora. Non c'è qualcosa di più o meno bello è oggettivamente diverso. Sono i musicisti che creano un certo tipo di canzoni e magari la coesione di quattro anime crea un suono diverso da quello di due. Poi, anche gli stessi anni'80, avevano sicuramente influito ad ottenere un certo suono, dopo negli anni '90. Il mondo è cambiato e può essere cambiato anche il modo di comporre. Comunque una cosa è sicura, nascono varie correnti di pensiero sulle sonorità del gruppo, ma la cosa importante è che sia che si parla dei primi Litfiba o di quelli di Piero & Ghigo. Dopo trent'anni siamo ancora qui a parlarne. Forse allora qualcosa di buono è stato fatto!
DP) In questo tour ci sono canzoni che preferisci risuonare più di altre?
GM) Suono tutto molto volentieri, ma ho un affetto particolare, per quella canzoni che vengono considerate out-takes di 17 Re, come ad esempio "Versante Est".
DP) Ma la canzone "17 Re" che aveva il testo riportato all'interno del vinile non esiste?
GM) Certo che esiste, ce ne sono ben tre versioni, ma una volta non piaceva a uno di noi, una volta non piaceva a un altro, diciamo che quella canzone non trovò mai un accordo collettivo, ed alla lunga ci diamo ragione, nel senso che, non ha mai trovato posto in nessun disco. Devo dire, che il testo era molto bello ma come musica non avevamo fatto niente di significante.
DP) Tra le date del tour manca Firenze, e come mai state suonando in posti tipo, club, piazze, rispetto magari ai palasport?
GM) Questa è la dimensione che aveva più senso per suonare le canzoni di quegli anni. Sotto certi aspetti erano concerti quasi sacrali, che richiedevano un contatto più ravvicinato anche col pubblico ed anche stavolta, anche se in posti diversi, abbiamo cercato di ricreare l' intimità di quegli anni, con scenografie semplici in posti piccoli; dove arrivi, attacchi e suoni.
Riguardo a Firenze, non so risponderti, perché diciamo che i Litfiba sono tutt'ora Piero & Ghigo. Antonio ed io siamo felicemente di passaggio.
DP) La scintilla del 1 giugno 2012, quando vi siete praticamente di nuovo riuniti sul palco per la prima volta... da quella sera è ripartito tutto?
GM) A piccoli passi, ma è ripartito tutto da lì. Il momento più delicato furono le prove, fu molto emozionante ritrovarsi di nuovo sul palco a suonare. Con Piero ci frequentavamo, ma ritrovarsi tutti e quattro assieme dopo ventidue anni a suonare fu emozionante, poi dopo i primi minuti ci siamo sciolti ed è stato divertentissimo. Chi più chi meno a fine serata, si era reso conto che qualcosa di importante era successo e sempre a piccoli passi. Ci siamo detti di fare qualche concerto e vedere come sarebbe andata. Una cosa è sicura, nel frattempo essendo persone ormai mature, viviamo alla giornata, senza mettere il carro davanti ai buoi.
DP) PROGETTO C.S.I.: Si vocifera di una reunion dei C.S.I.... che mi dici?
GM) Il discorso della vita .... mi riallaccio a "VDB23 "un progetto nato da un incontro con Claudio Rocchi in un periodo di cambiamenti, quello doveva essere il mio disco d'addio visto che avevo deciso di smettere di suonare. Un po' di tempo fa, ho avuto un infarto e da lì mi sono rovesciato ed ho messo in discussione una serie di cose. Mi stressava avere un'etichetta indipendente, mi stressava fare il manager. Fare il produttore mi può piacere ma se lo alterno a fare il musicista.
Cosa mi piace e cosa so fare? SUONARE. Quindi ho detto basta ed ho deciso di fare il contrario di ciò che avevo pensato ed ho ricominciato a suonare. Nella mia testa c'era solo l'idea di trasformare VDB23 da disco di addio a disco di rinascita.
Nel momento in cui dentro di me ho deciso questa cosa, ci siamo ritrovati coi Litfiba, e la stessa cosa è successa con Giorgio Canali, Massimo Zamboni e Francesco Magnelli (C.S.I.) casualmente ci siamo ritrovati ed abbiamo ritrovato il gusto di suonare di nuovo insieme, poi ci sono questi cantanti che collaborano ad esempio Angela Baraldi e ospiti come Nada ed Enriquez della Bandabardò.
DP) Attilio suona ancora con te? (ndr Attilio era il nome che nei dischi dei C.S.I. venne dato al fedele basso di Gianni).
GM) Adesso c'è il fratello che suona uguale, cambia solo il colore.
Negli anni '80 ho trovato quel suono, una miscela giusta tra vita, plettri, ricordi e basso, ed uso sempre quello.
Questo è Gianni Maroccolo, manager, produttore, bassista di Litfiba, CCCP, C.S.I. , un Amico, un "fratello d'Anima" e un fantastico musicista.
Roberto Bruno & Annamaria Dulcinea Pecoraro
Staff di DELIRI PROGRESSIVI
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