Il rap è il genere più malleabile e puoi parlare di tutto. La rima con lo “spartitraffico” la puoi infilare sempre, nella musica leggera si deve prima vedere il contesto.
Intervista BLEBLA a cura di Dulcinea Annamaria Pecoraro

Più che nick name è soprannome nato da una serata tra amici, dove non riuscivo a dire una cosa e è venuto fuori un “blebla” e da lì, l’ho mantenuto.
2) Le tue canzoni sono “rivoluzionarie” e alternative. A cosa ti ispiri?
Da tutto ciò che mi circonda e fa parte del mio mondo. Io sono un cantautore anche se in molti pensano che i “rapper” non compongono il testo. Siamo i “menestrelli” e cantautori moderni. Ascolto un po’ di tutto, anche se l’80% è musica rap.
3) Essendo cantautore, sai come usare le parole. Ci sono canzoni in cui usi anche parole dialettali, tipiche toscane. E’ importante per te ?
Quando si parla di cose ironiche lo uso sempre. E’ un mio marchio.
4) Il tormentone “PRATO”. Pro e contro di questa città che ti accoglie. Vorresti andare da qualche altra parte?
Ho cercato di inserire questo orgoglio pratese e toscano come volontà. Io sono nato a Prato. La storia, la vecchia Etruria, non vorrei mai cambiare città. Non vedo il senso, a meno che non abbia dei live fuori o un motivo valido per spostarmi.
5) Tu hai una tua fanpage [https://www.facebook.com/bleblas.page] gestisci personalmente. Pensi che i “social network” possono aiutare la musica e i musicisti a farsi conoscere meglio?
E’ una bella finestra sul mondo e si deve stare attenti a usarla, perché molto monopolizzabile, poiché può diventare un’arma a doppio taglio. E’ importante sicuramente per farsi conoscere. Esprimere il proprio pensiero (giusto o sbagliato che sia), è una mia libera espressione e mi spiace quando fa comodo sono “Marco Lena” in altre “Blebla”. Spesso l’ignoranza, nel senso di ignorare le cose e i fatti può nuocere.

Da bambino avevo 8-10anni. Ti ricordi c’erano le cassette con i buchi. Ascoltavo le canzoni e dove non mi piaceva, registravo io “magheggiando” sopra con la mia voce. A 16 anni ho iniziato a fare il DJ e ci sono riuscito abbastanza bene e nel 2007, ho iniziato a scrivere seriamente.
7) Hai mai pensato di scrivere in inglese e di andare all’estero?
Ho scritto in inglese però per altri, io infilo una frase nel testo, giusto perché ci sta. La voglia di andare all’estero potrebbe esserci, magari in New Jersey. Preferisco cantare in italiano, l’inglese solo parlarlo se necessario.
Sono già 5-6 anni dove la mentalità musicale è più aperta e nel giro di 10anni penso che anche in Italia ci sia pieno sfogo su tutti i livelli musicali.
8) A quale canzone sei più legato?
Ce ne sono almeno 3 o 4 per me. E’ troppo difficile.
9) Allora la prima che hai scritto?
La prima che ho scritto???? Ma fa schifo. (sorriso). Ho buttato giù il testo in 5 minuti. Nata nel 2002.
10) Progetti per i futuro?
Ehm… non dire cazzate! Scherzo (sorriso). Sto facendo un singolo che uscirà in primavera e parlerà degli sposi. Si intitola proprio “W GLI SPOSI”, però è fatto alla mia maniera. Spero che sia una cosa bella. In tanti mi hanno detto come mai non facessi video professionali. Per me la professionalità c’è e preferisco farli raccontando dove sono e non in studio. Il posto dice qualcosa, mi “garba” far vedere il posto casereccio senza troppa finzione.
Ci sarà poi sempre prima dell’estate un altro video con un gruppo rock e sto lavorando per il nuovo album.
Ho un paio di date - concerto a aprile in Toscana.
Fuori sono stato a Milano, a Roma e zone limitrofe.
L’hip –hop sta prendendo ora piede anche nello stivale. Ma la moda del rap c’è almeno da 20anni, è venuto fuori con la nuova generazione. Il rap è il genere più malleabile e puoi parlare di tutto. La rima con lo “spartitraffico” la puoi infilare sempre, nella musica leggera si deve prima vedere il contesto.
11) C’è qualche artista con cui vorresti lavorare/collaborare?
Io sono di mente aperta e posso spaziare su vari generi. Se è un cantante che stimo, chiunque può andare bene.
Ai giovani dico: seguite la vostra strada e la vostra strada!!!
Sinceramente io non so se ancora oggi sto sognando, da “dormiente” ti dico SI, che credo nei sogni poi, chissà mi sveglio un giorno e quello che è successo … BOH!
Comunque per ora si va avanti e si starà a vedere, tanto si saprà solo alla fine.
Dulcinea Annamaria Pecoraro